pinopic1 ha scritto:Ai governi di CS precedenti è mancata la maggioranza e la compattezza, quest'ultima per via delle leggi elettorali. Ma questa delle leggi elettorali è un'altra discussione che non vorrei riprendere; un altro cedimento del CS alle convenienze di Berlusconi e della destra.
Per poter definire un programma che convinca e non si limiti a raccogliere l'opposizione a qualcuno, dobbiamo prima definire chi siamo, parlo del PD, e non preoccuparci di inseguire l'elettorato definito di qualche cosa modellando il partito su di esso. Perché quando siamo faticosamente riusciti a modellarlo sull'elettorato di qualche cosa, questo ha già cambiato idea.
E' il partito che deve proporsi come riferimento con la sua fisionomia, le sue posizioni, a tutti gli elettori. Il partito deve farsi scegliere, non scegliere. Ma deve proporsi con una fisionomia chiara, visibile, comprensibile. Comprensibile attraverso definizioni semplici, ma che servano a distinguerlo dagli altri. Perché poi alla fine gli elettori manco li leggono i programmi; è l'idea che si sono fatta di un partito che li guida nella scelta.
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Purtroppo questo e' un sano principio, ma si adatta a qualsiasi partito e non aiuta a definire una linea. Io sono 30 anni (ne ho quasi 50) che sento dire che dobbiamo definire chi siamo. Questo problema si pone dai tempi del PCI di Berlinguer dopo la svolta. Se non si e' trovata una risposta che contentasse una larga maggioranza, vuol dire che e' un falso problema. Perche' nel frattempo in Europa ci sono stati tanti partiti di centrosinistra che hanno governato, hanno vissuto l'opposizione, hanno combattuto, si sono lasciati andare, e tutto questo senza impantanarsi nel problema del "chi siamo". Perche' loro si e noi no? Io non ho una risposta a questa domanda, pero' ho l'impressione che ci sia un problema di arretratezza politico-culturale italiana. Un'arretratezza che rende impossibile per noi praticare la democrazia senza uno scontro permanente l'uno contro l'altro. Il nostro modo di pensare era forse buono per l'immediato dopoguerra, per una situazione di confine in cui c'era una classe operaia combattiva, unita dalla lotta per dei diritti fondamentali dopo il fascismo. Ma e' totalmente inadatta per il momento attuale, quando la gente richiede molto piu' di un salario elevato. Ripeto: non e' una risposta, ma solo una descrizione dei sintomi.
pinopic1 ha scritto:Se inseguiamo gli elettori e le loro suggestioni, le risposte ai sondaggi, non li raggiungeremo mai. Le risposte ai sondaggi non sono il comportamento futuro, sono il passato. L'intervistato ha già risposto ieri in quel modo. La risposte future le dobbiamo suggerire noi, voglio dire il partito, con le nostre proposte ma è il partito stesso che deve farsi proposta.
I sondaggi che leggiamo in questi giorni sono le risposte suggerite dall'essenza della destra.
Esempio: io nella mia città non ho visto l'ombra di un militare; eppure la ggente al bar, all'edicola, sul bus ne parla come se le strade fossero piene di soldati in perlustrazione. Se un sondaggista li interrogasse risponderebbero che trovano efficace la presenza dei militari.
Però se noi adesso cominciamo a dire che ci vogliono anche i carri armati, votano ugualmente la destra e noi sembriamo solo dei replicanti.
Se riusciamo a evidenziare un altro modo di affrontare il problema e ci crediamo con convinzione e ne facciamo una bandiera del nostro partito abbiamo qualche speranza, se non altro perché nel frattempo i miei concittadini si saranno accorti di non aver visto manco l'ombra di un militare e poi la cosa avrà perso per tutti il fascino della novità.
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Anche di questo problema dell'andare dietro all'elettorato o no se ne discute da anni. Chi e' per farlo non sa rispondere alle domande che poni te. Prendi la questione della caccia in Liguria. Li il PD e' andato dietro alla Lega e, contrariamente ad ogni logica, ha fatto un danno enorme al capitale "etico" del centrosinistra. Difficile capire perche' ma e' chiaro che la maggioranza li vuole questo: la liberta' di sparare la domenica quando e dove vuole. Anche in Toscana e' stato uguale per decenni. Sarebbe questo che vogliono i fautori dell'andare dietro all'elettorato. Grazie, ma personalmente ne faccio a meno, anche se non nego che questo significhera' restare all'opposizione per un altro mezzo secolo.
Ma anche per chi dice che invece bisogna tracciare la propria strada le cose sono difficili, perche' purtroppo l'elettorato italiano e' quello che e' e come dimostrato dal caso citato sopra, vuole cose a volte molto distanti dal pensare di sinistra. Ho un'amica italiana in gamba, una grande lavoratrice, che vota Rifondazione Comunista "da sempre, perche' loro sono duri e puri" e che mi prese in giro perche alle ultime elezioni ho votato PD. Ma quando le ho detto che qui in UK e' il medico ad essere pakistano, non il raccoglitore di pomodori, mi ha detto schifata "io non mi farei mai toccare da un medico di colore". Cosi', testualmente. Le ho chiesto perche' e non me lo ha saputo dire.
Questo puo' essere un caso isolato, ma temo che non sia cosi' semplice. Temo che sia il frutto di decenni di incertezze, di combattimenti sterili su questioni ideologici, di vertici di partito inetti (un po' come tutti, debbo dire) selezionati male, privi di qualita'. Gente che non ha molta fantasia e che soprattutto parla molto ma raramente ascolta, perche' basterebbe guardarsi veramente in giro per capire che ci sono dei modi di gestire le cose molto diversi da quello all'italiana. Ma che se anche ascoltasse avrebbe problemi, perche' mettere insieme 3 vertici di partito senza essere ostaggio di qualche gruppo di potere medioevale in italia e' impossibile. Per cui chi dice che dobbiamo rimanere coerenti all'ideale di sinistra, spesso mi sembra che non si renda conto che il problema e' definirlo, questo ideale di sinistra, perche' il mio e' diverso dal tuo che e' diverso da quello di Tizio e di Caio. E che 3 su 4 di costoro si sentiranno personalemnte traditi non appena il partito fara' una scelta. Una quasiasi scelta.
Sia quello che sia, qualcuno mi deve spiegare come si fa a contentare un elettorato cosi' variegato, al di la' delle dichiarazioni che "dobbiamo capire chi siamo", che e' una bella frase, ma logora e che somiglia un po' troppo a un buon proposito detto in mancanza di idee concrete.
Non e' pessimismo il mio. Pero' penso che nessuno tra i due filoni che ho descritto (i seguaci-dell'elettore, o sde e i puri-e-duri, o ped) sia in grado di esprimere una ricetta per riconquistare il potere. E questo perche' il problema non e' scegliere l'uno o l'altro, ma selezionare una dirigenza di partito nuova e contemporaneamente individuare dei desideri in grado di accomunare una quantita' sufficiente di elettorato, che non e' affatto semplice. Vorrei pero' che entrambi (sde e ped) se ne rendessero conto: IN ITALIA NON ESISTONO SOLUZIONI SEMPLICI PER PORTARE LA SINISTRA AL GOVERNO e rimanerci. Perche' ci si puo' anche andare - e questo e' il secondo problema - ma se poi si e' incapaci di incidere sulla realta' perche' non si riesce mai a contentare piu' di un 20% con le scelte che si fanno, si torna fuori e si aspetta un altro giro.
Perche' l'altro discorso e' che per esempio al di la' di tutte le chiacchiere che ho sentito, vorrei sapere come si fa ad approvare una legge per la legalizzazione dei rapporti fra omosessuali, in un paese in cui la maggioranza della gente e' in grado di passare dall'altra parte per una cosa del genere. Qui in UK, sebbene molti siano contrari, pochi direbbero "io al New Labour non lo voto piu' perche' ha approvato il matrimonio tra omosessuali". Semplicemente la gente qui fa le somme e pesa pro e contro. Cosi', tanto per fare un esempio. Uno dei tanti che si possono fare di casi in cui se un CS prende una decisione, anche una, si perdera' per strada una grande quantita' di persone. Ne potrei fare a mazzi di esempi cosi'. Da quello della caccia, a quello del matrimonio per omosessuali, a quello dell'evasione fiscale, a quello dell'uso di stupefacenti etc. etc. Potrei continuare ad elencare esempi per ore ma mosso da pieta' lascero' perdere...
saluti,
pagheca