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Quelli che “ci vuole credibilità per attirare i capitali est

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Quelli che “ci vuole credibilità per attirare i capitali est

Messaggioda ranvit il 22/03/2013, 18:24

http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/12 ... ri/435195/

Quelli che “ci vuole credibilità per attirare i capitali esteri…”



di Alberto Bagnai | 4 dicembre 2012

Il mondo ideale del luogocomunista è un mondo austero, popolato da virili lavoratori a torso nudo, dal bicipite tornito e dalla mascella squadrata (come in un affresco littorio o sovietico), che producono, producono, producono, senza preoccuparsi troppo di chi comprerà. In questo mondo sobrio e severo nessuno regala niente, devi meritarti tutto. Come dicono gli economisti: non ci sono pasti gratis, non ci sono free lunch, e, naturalmente, non bisogna vivere al di sopra dei propri mezzi.

O meglio…per quanto questo possa sembrare strano, i luogocomunisti, sì, proprio loro, in realtà sono convinti che al mondo un free lunch ci sia. Quale? Non ce la farete mai, ve lo dico io: i capitali esteri! Sì, proprio quei capitali dei quali, a sentire il governo, abbiamo tanto bisogno per risolvere tutti i nostri problemi, inclusi, guarda un po’, quelli della Sanità, al punto che per attirarli, questi capitali, facciamo strame dei diritti dei lavoratori.

Cerchiamo di ragionare, non è difficile (tranne che per i luogocomunisti). Quando ti fai prestare soldi? Normalmente, quando ne hai bisogno. E quando si ha bisogno di soldi? Normalmente, quando non si guadagna, e quindi non si risparmia, abbastanza. Ma se ti prestano soldi, contrai un debito, no? Certo! E i tuoi redditi futuri, se contrai debiti, aumentano o diminuiscono? Dipende da cosa fai coi soldi che ti prestano, ma una cosa è certa: dai redditi futuri dovrai in ogni caso detrarre gli interessi che paghi al tuo creditore. Un dato sul quale i luogocomunisti glissano con eleganza.

L’esilarante paradosso del luogocomunismo è questo: le stesse persone che “lo Stato, come una famiglia, non deve fare debiti”, vedono poi la panacea dei problemi del paese nel contrarre ulteriore debito estero. Perché il debito del “sistema paese” verso l’estero non aumenta solo quando il governo vende all’estero un titolo di Stato (il debitopubblicobrutto che i luogocomunisti vogliono abolire). Il debito estero aumenta anche se un imprenditore (o lo Stato) italiano cede all’estero un’azienda, vendendo un pacchetto di controllo. Infatti le statistiche, correttamente, collocano la cessione a un investitore estero del controllo di una azienda italiana tra le passività estere dell’Italia (chi non ci crede legga pag. 74, e chi non lo sa non è un economista).

Ma poi scusate, il problema non era che “abbiamovissutoaldisopradeinostrimezzi”? E la soluzione sarebbe? Farsi prestare altri soldi dall’estero!? Ci vuole molto a capire che, se un’azienda italiana passa in mano estera, l’Italia è meno ricca? Per i luogocomunisti evidentemente sì. E ci vuole molto a capire che, dopo, i redditi che l’azienda produce verranno molto probabilmente espatriati, riducendo il reddito nazionale e aggravando la bilancia dei pagamenti? Pare di sì.

Notate: in entrambi i casi (vendita di un titolo all’estero, cessione di un’azienda all’estero) in Italia affluiscono capitali dall’estero, cioè il paese si fa prestar soldi, contrae un debito, accumula passività. La posizione patrimoniale netta del paese si deteriora, ma c’è una differenza: per il “sistema paese” il debito contratto vendendo un’azienda è ben più costoso di quello contratto collocando un titolo (pubblico o privato), per il semplice e ovvio motivo che il capitale di rischio normalmente riceve una remunerazione più elevata. So che anche qui, formati al divino insegnamento del pubblicobruttoprivatobello, non mi crederete, ma un esempio lo avete avuto sotto gli occhi: guardate che bella fine ha fatto l’Irlanda, che per attirare i capitali esteri ha slealmente praticato una politica di dumping fiscale! I capitali privati esteri sono arrivati, e il paese è rimasto schiacciato sotto il loro costo (mentre il debitopubblicobrutto era esiguo, al 24% del Pil).

Non so se è chiaro: le ripetute esortazioni a vendere i “gioielli di famiglia” (cioè le imprese italiane, specie pubbliche, soprattutto se remunerative) a capitalisti stranieri, allo scopo di ridurre il debito pubblico, se fossero in buona fede sarebbero deliranti! Equivarrebbero a dire: sbarazziamoci di un debito che costa molto, per contrarne uno che costa di più (in termini di redditi destinati a lasciare il paese). In generale, la politica di “credibilità” del governo Monti, vista alla luce della bilancia dei pagamenti, equivale a quella di una persona che, perso il lavoro, non si preoccupa di trovare un’altra fonte di reddito, ma va in un negozio a comprare un bel vestito costoso, che lo renda più “credibile” presso la banca alla quale vuole chiedere in prestito i soldi per campare un altro mese (sì, sto parlando di questo). Ma l’austerità ha distrutto ulteriori redditi, si è risolta in un colossale spreco di risorse, proprio come l’acquisto del vestito “credibile”.

Il problema è che l’austerità è la risposta giusta all’ennesima domanda tragicamente sbagliata: “come facciamo a sembrare credibili per farci prestare soldi che ci facciano tirare avanti per un po’?” La domanda giusta sarebbe: “come facciamo a rilanciare la nostra economia, creando reddito e quindi risparmio, ed evitando così di farci incaprettare dai mercati?” E la risposta lo sapete qual è, è dentro di voi, ed è giusta: uscendo dalla trappola dell’euro e riacquistando sovranità monetaria, per rilanciare la competitività e stimolare la domanda interna.

Questo, vi assicuro, lo sanno anche i tecnici, è scritto anche nei loro libri. Ma la buona fede, è evidente, non c’è: c’è invece l’ovvia intenzione di favorire i creditori esteri, facilitando in tutti i modi (col dumping sociale, con la distruzione del sistema produttivo italiano) l’acquisto da parte loro di attività reali italiane (aziende, ospedali, immobili, marchi di fabbrica, know-how), che in caso di uscita dall’euro non potrebbero svalutarsi (mai visto un capannone restringersi dopo una svalutazione!), e garantirebbero bei profitti (da espatriare rigorosamente all’estero).

Ne riparliamo dopo il Monti bis, o preferite evitare?
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: Quelli che “ci vuole credibilità per attirare i capitali

Messaggioda flaviomob il 24/03/2013, 13:54

IN SPAGNA E’ INIZIATA LA CORSA AL BITCOIN

- TYLER DURDEN - zerohedge.com -

In Europa sta accadendo qualcosa di eccezionale. Bloomberg Businessweek riferisce che da domenica scorsa ci sono tre applicazioni di Bitcoin (1) che sono salite alle stelle nelle classifiche dei download spagnoli, in coincidenza con la notizia che per la mancanza di liquidi a Cipro, avevano intenzione di razziare i conti correnti per pagare un gettone di salvataggio da 13 miliardi di dollari.

“Questo è un risultato del tutto prevedibile e razionale per quello che sta succedendo a Cipro”, dice Nick Colas di ConvergEx . “Se si vuole capire il sentimento di stress dei risparmiatori europei, basta guardare i prezzi di Bitcoin.“
Il valore della moneta virtuale è salito di quasi il 30% negli ultimi due giorni. “Il 100% di questo aumento è stato causato da Cipro”, dice Colas. “Significa che gli europei si sentono coinvolti.” Come aveva avvertito anche l’economista tedesco Peter Bofinger in un’intervista a Spiegel Online: “I cittadini europei ora devono temere per i loro soldi.”

Gli stessi dati sul download delle applicazioni, tuttavia, dimostrano che gli italiani non sono pronti ad abbandonare le tradizionali banche commerciali, perché molti italiani ricordano ancora quel brutto giorno del 1992 quando si svegliarono e si accorsero di un prelievo sui loro risparmi per puntellare le traballanti finanze della nazione.

Il prezzo di un Bitcoin è balzato negli ultimi due giorni da 37 euro a oltre 50 Euro, perché la realtà delle cose colpisce … e guardiamo il volume …
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“Bitcoin è l’inizio di qualcosa di grande: una moneta senza governi, qualcosa di necessario e di inevitabile”.

Nota :

Bitcoin è una moneta elettronica creata nel 2009 da Satoshi Nakamoto. È anche il nome del progetto software open source sviluppato per l’uso di questa moneta. Bitcoin è una delle prime implementazioni del concetto chiamato cryptomoneta, che fu per la prima volta descritto nel 1998 da Wei Dai. Costruito sulla nozione che la moneta è ogni oggetto, o ogni dato, che sia accettato come pagamento per beni e servizi e pagamenti per i debiti in un dato paese o contesto socio-economico. Bitcoin è sviluppato attorno all’idea dell’uso della crittografia per controllare la creazione e il trasferimento di moneta, invece di appoggiarsi ad autorità centrali. Wikipedia.

Tyler Durden
Fonte: http://www.zerohedge.com
Link: http://www.zerohedge.com/news/2013-03-2 ... as-started
Traduzione per www.ComeDonChisciotte.org a cura di BOSQUE PRIMARIO

http://www.comedonchisciotte.org/site// ... &sid=11637

Tratto da: IN SPAGNA E’ INIZIATA LA CORSA AL BITCOIN | Informare per Resistere http://www.informarexresistere.fr/2013/ ... z2OSPTKPKQ
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