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Prodi: attentato alla democrazia

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Prodi: attentato alla democrazia

Messaggioda flaviomob il 02/03/2013, 15:26



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Re: Prodi: attentato alla democrazia

Messaggioda Iafran il 02/03/2013, 15:50

Cosa ci si poteva aspettare da uno squallido personaggio? Correttezza, rispetto, onestà o imbrogli, truffe, corruzione ed offese?
Ma non è stato lui il solo ... hanno fatto la loro parte anche "una pipa e due baffetti" ...
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Re: Prodi: attentato alla democrazia

Messaggioda franz il 03/03/2013, 8:53

Iafran ha scritto:Cosa ci si poteva aspettare da uno squallido personaggio? Correttezza, rispetto, onestà o imbrogli, truffe, corruzione ed offese?
Ma non è stato lui il solo ... hanno fatto la loro parte anche "una pipa e due baffetti" ...

Triste pero' dover ricordare e riconoscere che quello "squallido personaggio" era stato eletto tra le file dell'Italia del Valori (quali? quelli immobiliari del loro leader?) e che Di Pietro non è affatto nuovo a questo genere di figuracce: Porta in parlamento personaggi che cambiano casacca spesso il giorno dopo l'elezione.
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Re: Prodi: attentato alla democrazia

Messaggioda Iafran il 03/03/2013, 18:29

Toh! ... chi si rivede, il grande politico di Ceppaloni!
E chi se lo ricordava più ... solo i conti della ragioneria italiana (suppongo) non potevano dimenticare di elargirgli periodicamente (e legalmente) stipendi e privilegi alla faccia degli italiani (anche di quelli che debbono fare la questua per arrivare alla fine del mese).
Che bel rappresentante italiano in UE!
Chissà cosa farà a ... Ceppaloni? (Non penso proprio che frequenterà Bruxelles).

. . . . . . . . . .
Mastella: "Prodi? Nessuno allora mi diede ordini" (a. cap. - il Fatto Quotidiano del 3.3.2013)

...
D - Poi lei capì che la strada era segnata
Mastella - Sì, mi resi conto che il disagio cresceva.
D - E non approfondì, non domandò perché.
Mastella - Era chiaro che il quadro politico cambiava, che quelli erano tentati da Berlusconi.
D - Lei non fu tentato
- Nemmeno per idea, neanche per un secondo.
Poi arrivarono le sue dimissioni da ministro. Lei formalizzò la crisi.
Mastella - Avevano arrestato mia moglie.
D - Lavitola le annunciò l’arresto.
Mastella - Falso, falsissimo. L’ho saputo quando l’ordine è stato notificato. Lavitola ricorda male.
D - A quel punto con lei che butta le carte per aria il lavoro di Berlusconi poteva dirsi concluso.
Mastella - Belusconi non c’entra. La mia decisione era frutto di un attacco gravissimo, io ero ministro delle Giustizia, non usciere del ministero. E l’ultima voglia che avevo era quella di andarmene a casa.
D - Alla fine però un tetto nuovo l’ha trovato: eurodeputato col Popolo delle libertà.
Mastella - Berlusconi mi ha concesso ospitalità nelle sue liste. Ma sono indipendente.
D - Indipendente
Mastella - Vuoi scherza'?

. . . . . . . . . . . .
E lo dice pure, confermandolo: gli affari di famiglia prima di tutto.
Come se la moglie fosse stata eletta alla Regione Campania perché coniugata tramite rito di Sacra Romana Chiesa con l'alto esponente UDEUR e quindi con diritto divino (meglio "di vino", nel senso con diritto di bevuta in una cantina ... naturalmente a discrezione dell'oste!).
Come se adesso Vincenza Bruno Bossio è stata eletta onorevole alla Camera per diritto di famiglia, in quanto moglie di Nicola Adamo, capogruppo PD alla Regione Calabria! (o forse è così?)
Gli interessi di famiglia fanno vedere affronti alla famiglia, che "autorizzano" ritorsioni verso tutti (sic!), anche allo Stato se i familiari sono oggetto di indagini della Magistratura!
Se non è una volontà di casta, questa!?
Chi tocca i fili (anche familiari) muore! (Un sequestratore della locride giustificava il sequestro per curare la figlia ammalata; questo, invece, per ritorsione ad uno "sgarbo" nei suoi confronti, fa cadere il Governo. 'Mmazza che omm!).
Da adesso in poi (grazie ai cittadini che hanno espresso la loro indignazione ed il loro peso elettorale), il nostro buon Mastella non ha più ragione di far valere diritti di impunità e di abusare dei valori democratici ... come un "mammasantissima", ma è un soltanto "nu biell piezz e omm" (un bel pezzo di uomo) , come tanti!
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Re: Prodi: attentato alla democrazia

Messaggioda trilogy il 08/03/2013, 9:34

De Gregorio: «Quel pranzo con la Cia e Mastella per far cadere Prodi»

ROMA - Un pranzo organizzato da Sergio De Gregorio con il capocentro della Cia a Roma, per parlare di come far cadere il governo Prodi. Presente l’allora ministro della giustizia Clemente Mastella, che mesi dopo abbandonerà il governo di centrosinistra dichiarando di essere vittima di accanimento giudiziario.
Stando al racconto dell’ex senatore idv che ha ammesso di aver ricevuto 3 milioni di euro per far cadere il governo, sarebbe stato in quella occasione, nell’estate 2007, che il capocentro della Cia avrebbe espresso chiaramente al ministro della giustizia che l’amministrazione americana avrebbe gradito che l’«esperienza» del governo Prodi terminasse.

IL PRANZO CON GORELICK
Che Sergio De Gregorio avesse parlato delle pressioni da parte dell’amministrazione era un fatto noto. Nella richiesta di custodia cautelare che lo riguarda, resa nota nei giorni scorsi, diceva esplicitamente che quando l’estate scorsa incontrò il senatore Marcello Dell’Utri gli raccontò «dell’intervento con gli americani per mandare a casa Prodi».

Ora che gli atti allegati alla richiesta sono stati messi a disposizione dei membri delle vecchie giunte di Camera e Senato, però, quel verbale omissato comincia a circolare. E il racconto fatto ai pm di Napoli che lo accusano di corruzione in concorso con Silvio Berlusconi è molto preciso: «Nell’estate del 2007 organizzammo un pranzo tra me, De Chiara, Mastella e Gorelick (Robert, capocentro della Cia a Roma dal 2003 al 2007 ndr) - spiega - Gorelick disse chiaramente a Mastella che l’amministrazione americana avrebbe mostrato riconoscenza a chi avesse messo fine ad un’esperienza del genere», sottinteso, ma il passaggio è esplicito, il governo Prodi.

Davanti a quelle richieste, Mastella avrebbe detto di non essere interessato per poi lasciare la tavola. Ma è un fatto che alcuni mesi dopo a gennaio del 2008 annuncerà le sue dimissioni dalla carica, motivate dalla "mancata solidarietà politica" da parte del centro-sinistra rispetto alla vicenda che lo vedeva indagato portando così alla fine del governo Prodi.

LA RISPOSTA DI MASTELLA
Il racconto di De Gregorioi, tira fuori dagli archivi un nome dimenticato: Enzo De Chiara italoamericano nato ad Aversa, rappresentante in Italia del partito repubblicano, che negli anni novanta vantava un’amicizia personale con Bill Clinton. L’inchiesta della procura di Aosta che lo tirava in bsllo, chiamata Phoney money, ipotizzava l’esistenza di una "nuova P2" che avrebbe riunito boiardi di Stato, alti gradi di polizia e Guardia di Finanza, faccendieri, uomini della Cia, con la copertura di ambienti della massoneria. De Chiara, definito allora «amico dell’amministrazione americana» ne avrebbe fatto parte anche come rappresentante in Usa dell’allora società telefonica Stet.

Interpellato, Mastella dice di ricordare quel pranzo: «Era una colazione, rimasi solo pochi minuti. Non avevo capito che l’americano presente fosse il capocentro Cia ma in ogni caso gli dissi di essere soddisfatto del mio incarico al governo». E aggiunge: «Mi stupì il rapporto tra De Gregorio e gli altri presenti». «Questa dichiarazione è una cosa enorme», commenta il deputato radicale Maurizio Turco che tra pochi giorni lascerà l’incarico: «Credo ancor più interessante dal punto di vista della sicurezza dello stato di qualsiasi altra affermazione del senatore De Gregorio».

fonte: http://www.ilmessaggero.it/primopiano/c ... 6493.shtml
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Re: Prodi: attentato alla democrazia

Messaggioda flaviomob il 09/03/2013, 10:47

Emblematico di come l'Italia sia una democrazia di cartone...


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Re: Prodi: attentato alla democrazia

Messaggioda ranvit il 09/03/2013, 11:21

La responsabilità è in parte dovuta alle vicende storiche italiane, in parte alla classe politica mediocre del dopoguerra e in parte all'ottusità della sinistra italiana fossilizzatasi intorno ad una idea inizialmente giusta poi diventata pura conservazione delle prerogative del personale politico/sindacale che la compone......per fortuna siamo ai titoli di coda!
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: Prodi: attentato alla democrazia

Messaggioda Iafran il 09/03/2013, 21:05

trilogy ha scritto:E il racconto fatto ai pm di Napoli che lo accusano di corruzione in concorso con Silvio Berlusconi è molto preciso: «Nell’estate del 2007 organizzammo un pranzo tra me, De Chiara, Mastella e Gorelick (Robert, capocentro della Cia a Roma dal 2003 al 2007 ndr) - spiega - Gorelick disse chiaramente a Mastella che l’amministrazione americana avrebbe mostrato riconoscenza a chi avesse messo fine ad un’esperienza del genere», sottinteso, ma il passaggio è esplicito, il governo Prodi.

Gli USA fanno quel che vogliono con i Paesi "alleati" e scelgono come loro interlocutori i "politici" più sensibili alle loro "offerte" (per qualcuno, i cosiddetti "politici di cartone").
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Re: Prodi: attentato alla democrazia

Messaggioda flaviomob il 11/03/2013, 16:50

Prodi, la caduta del governo. De Gregorio: “Cia riconoscente a Mastella”

Secondo il senatore, Robert Gorelich, allora capo del Central Intelligence Agency a Roma, "disse all'ex ministro della Giustizia che l’Amministrazione americana avrebbe mostrato riconoscenza a chi avesse messo fine all’esperienza dell'esecutivo di centrosinistra"
di Marco Lillo | 8 marzo 2013

Il capo della Cia a Roma incontrò Clemente Mastella nell’estate del 2007 per promettere “riconoscenza” all’allora ministro della Giustizia del governo Prodi se avesse mollato il centrosinistra. Lo racconta il senatore uscente Sergio De Gregorio nell’interrogatorio fiume con i pm napoletani nell’indagine sulla sua corruzione da parte di Berlusconi e Valter Lavitola. Il verbale in questo punto è coperto da omissis, ma alla giunta per le autorizzazioni che dovrà esprimersi sulla richiesta di acquisire i tabulati di Berlusconi ne è stata depositata la versione integrale.

Nella parte pubblica del verbale De Gregorio racconta che nel luglio scorso incontrò a Roma Marcello Dell’Utri per mostrargli un elenco delle cose fatte per Berlusconi. In quel caso il senatore cita anche “il mio intervento con gli americani per mandare a casa Prodi”. Nella parte segreta spiega meglio: “nell’estate 2007”, si legge nel verbale d’inchiesta dei pm Vincenzo Piscitelli, Henry John Woodcock, Fabrizio Vanorio, Francesco Curcio e Alessandro Milita, “ho organizzato un pranzo tra me, Enzo De Chiara, Robert Gorelich e Clemente Mastella. In quell’occasione, Gorelich disse chiaramente a Mastella che l’Amministrazione Usa avrebbe mostrato riconoscenza a chi avesse messo fine all’esperienza (del governo Prodi)”.

Robert Gorelich non è un signore qualsiasi, ex capo della Cia in Perù, il suo nome uscì sui giornali nel 2004 quando fu convocato come persona informata dei fatti dai magistrati peruviani in merito a un’indagine relativa a un traffico di armi con la Colombia che riguardava il capo dei servizi di Lima. Nel 2007 Gorelich era, secondo De Gregorio, il capo della Cia a Roma. Anche il quarto commensale, Enzo De Chiara, 77 anni, nativo di Aversa, era un uomo chiave delle relazioni atlantiche. De Chiara è un amico della famiglia Bush che fa la sua fortuna a New York come responsabile commerciale di Gucci e poi titolare del ristorante “Romeo e Giulietta”, È stato consigliere del Partito Repubblicano e della Nato.

Alla vigilia della formazione del primo governo Berlusconi nel 1994 incontra – assieme a Gianmario Ferramonti - Umberto Bossi e Umberto Maroni. Coinvolto nell’inchiesta Phoney money nel 1996 ad Aosta (da cui esce indenne) le intercettazioni della P4 lo segnalano in ottimi rapporti con Luigi Bisignani e il suo amico, il prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro. Al Fatto, Clemente Mastella precisa: “Sergio De Gregorio mi chiamò ed effettivamente andai in questo ristorante a Roma che si trovava all’interno di un albergo. Per me”, precisa l’ex ministro, “fu una mezza colazione volante. Conoscevo De Chiara dai tempi della Dc ma non sapevo che l’altro commensale fosse un agente segreto della Cia. Sorrisi, ascoltai e me ne andai dopo pochi minuti perché mi pareva un’americanata. Sapevo già che l’amministrazione Bush non era favorevole a Prodi. Ma non è vero che mi promisero riconoscenza se avessi lasciato il governo. E poi cosa mi potevano promettere gli americani? Facevo il ministro della Giustizia mica l’usciere, ero all’apice della carriera politica. Certo rimasi stupito dalla confidenza tra i rappresentati degli Stati Uniti e De Gregorio e mi chiesi ‘ma come fanno gli americani a dare così tanto credito a De Gregorio’”. Il deputato radicale Maurizio Turco non la vede così: “Le dichiarazioni di De Gregorio sulla caduta del governo Prodi e sul ruolo dell’amministrazione americana, fanno il paio con quelle relative al servizio segreto Sismi e rappresentano una cosa enorme tanto da meritare una commissione parlamentare di inchiesta”.

da Il Fatto Quotidiano dell’8 marzo 2013

http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/03 ... la/524040/


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Re: Prodi: attentato alla democrazia

Messaggioda franz il 11/03/2013, 17:34

flaviomob ha scritto:Emblematico di come l'Italia sia una democrazia di cartone...

No, credo che la nostra democrazia sia abbastanza solida e salda, caso mai è che molti politici sono ... cerco un giro di parole ... di quel colore che ha il cartone quando è bagnato ... :(
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