A proposito di destra e sinistra, di uomini e donne

Siamo tutti Angela Bruno
Parte la campagna "United we stand up
Luigi Zingales
Le allusioni sessuali di Berlusconi (sì perché non si tratta di innocenti battute ma di vero sexual harassment almeno nella definizione americana del termine) nei confronti di Angela Bruno, una venditrice del gruppo Green Power, mi offendono come uomo, come padre, come cittadino italiano.
Non sono un prude. Tra amici, al bar, le battute a sfondo sessuali mi divertono. Ma solo tra amici, al bar. Sul luogo del lavoro, in posizioni di potere molto diverse, non si tratta di battute: si tratta di soprusi. Per capirlo basta invertire i ruoli. Immaginatevi per un momento che un operaio della Green Power avesse osato fare una simile battuta ad una donna di potere, diciamo la Ilaria Buitoni Borletti. Improvvisamente la “divertente avance” sarebbe diventata un’umiliante, imperdonabile, offesa. Perché?
Perché le “avance” sessuali fatte da persone in posizioni di potere non sono battute divertenti, ma un sopruso, per umiliare e sottomettere le donne. Sul luogo di lavoro ogni battuta sessuale rinforza gli stereotipi e distrugge la meritocrazia. Queste “battute” contribuiscono a non far vedere le donne come colleghe capaci, che vengono promosse sulla base del merito, ma come oggetti sessuali, che vengono favorite se attraenti, e penalizzate se brutte. Se l’Italia è agli ultimi posti nella presenza femminile al top delle imprese è anche per colpa della cultura del velinismo imperante nel nostro Paese, anche grazie a Berlusconi e alle sue televisioni.
Ma non è solo una questione di genere. E’ una questione di uguaglianza. Se al potente è permesso di molestare le signore, è permesso anche di abusare del suo potere, è permesso perfino di rubare impunito. Diventa lui la legge invece di diventare soggetto alla legge. E’ il retaggio di un mondo medioevale in cui i ricchi Don Rodrigo potevano permettersi non solo di molestare impunemente le Lucia Mondella, con il silenzio assenso dei Don Abbondio, ma di abusare del loro potere in genere. Quelle molestie sono il simbolo più visibile, ma non necessariamente più pericoloso, degli abusi non solo di Berlusconi, ma dell’intera classe dirigente (con pochissime nobili eccezioni).
Proprio per questo quello che mi sorprende maggiormente non è il comportamento di Berlusconi (purtroppo non è una novità), ma la complicità dei presenti e dell’impresa stessa. “Qui assiste au crime assiste le crime" (chi assiste passivamente ad un crimine, ne diventa complice) diceva Victor Hugo. Gli applausi del pubblico ed il comunicato dell’impresa sembrano suggerire che si tratti di una semplice battuta, quasi un complimento alla povera signora. Non potrebbe essere più sbagliato. Chiunque cerchi di ridurre l’atteggiamento di Berlusconi a questo, se ne fa complice.
In un famoso esperimento di psicologia dei passanti diventano testimoni del rapimento di un bambino. Tutti guardano alla scena con indifferenza, fino a quando uno dei passanti reagisce. Allora tutti intervengono. Per rompere il silenzio dell’omertà, ci vuole il coraggio di stand up: di stand up for (ovvero difendere) i diritti delle donne e di tutti i cittadini, di stand up against (ovvero prendere posizione contro) questi soprusi, chi li commette, chi li difende; di stand up to (di impegnarsi contro) Berlusconi e tutti i don Rodrigo nel suo partito come negli altri. Unisciti a noi e sostieni la Campagna di Fare: “United We Stand Up”.
http://www.fermareildeclino.it/articolo ... gela-bruno.
Parte la campagna "United we stand up
Luigi Zingales
Le allusioni sessuali di Berlusconi (sì perché non si tratta di innocenti battute ma di vero sexual harassment almeno nella definizione americana del termine) nei confronti di Angela Bruno, una venditrice del gruppo Green Power, mi offendono come uomo, come padre, come cittadino italiano.
Non sono un prude. Tra amici, al bar, le battute a sfondo sessuali mi divertono. Ma solo tra amici, al bar. Sul luogo del lavoro, in posizioni di potere molto diverse, non si tratta di battute: si tratta di soprusi. Per capirlo basta invertire i ruoli. Immaginatevi per un momento che un operaio della Green Power avesse osato fare una simile battuta ad una donna di potere, diciamo la Ilaria Buitoni Borletti. Improvvisamente la “divertente avance” sarebbe diventata un’umiliante, imperdonabile, offesa. Perché?
Perché le “avance” sessuali fatte da persone in posizioni di potere non sono battute divertenti, ma un sopruso, per umiliare e sottomettere le donne. Sul luogo di lavoro ogni battuta sessuale rinforza gli stereotipi e distrugge la meritocrazia. Queste “battute” contribuiscono a non far vedere le donne come colleghe capaci, che vengono promosse sulla base del merito, ma come oggetti sessuali, che vengono favorite se attraenti, e penalizzate se brutte. Se l’Italia è agli ultimi posti nella presenza femminile al top delle imprese è anche per colpa della cultura del velinismo imperante nel nostro Paese, anche grazie a Berlusconi e alle sue televisioni.
Ma non è solo una questione di genere. E’ una questione di uguaglianza. Se al potente è permesso di molestare le signore, è permesso anche di abusare del suo potere, è permesso perfino di rubare impunito. Diventa lui la legge invece di diventare soggetto alla legge. E’ il retaggio di un mondo medioevale in cui i ricchi Don Rodrigo potevano permettersi non solo di molestare impunemente le Lucia Mondella, con il silenzio assenso dei Don Abbondio, ma di abusare del loro potere in genere. Quelle molestie sono il simbolo più visibile, ma non necessariamente più pericoloso, degli abusi non solo di Berlusconi, ma dell’intera classe dirigente (con pochissime nobili eccezioni).
Proprio per questo quello che mi sorprende maggiormente non è il comportamento di Berlusconi (purtroppo non è una novità), ma la complicità dei presenti e dell’impresa stessa. “Qui assiste au crime assiste le crime" (chi assiste passivamente ad un crimine, ne diventa complice) diceva Victor Hugo. Gli applausi del pubblico ed il comunicato dell’impresa sembrano suggerire che si tratti di una semplice battuta, quasi un complimento alla povera signora. Non potrebbe essere più sbagliato. Chiunque cerchi di ridurre l’atteggiamento di Berlusconi a questo, se ne fa complice.
In un famoso esperimento di psicologia dei passanti diventano testimoni del rapimento di un bambino. Tutti guardano alla scena con indifferenza, fino a quando uno dei passanti reagisce. Allora tutti intervengono. Per rompere il silenzio dell’omertà, ci vuole il coraggio di stand up: di stand up for (ovvero difendere) i diritti delle donne e di tutti i cittadini, di stand up against (ovvero prendere posizione contro) questi soprusi, chi li commette, chi li difende; di stand up to (di impegnarsi contro) Berlusconi e tutti i don Rodrigo nel suo partito come negli altri. Unisciti a noi e sostieni la Campagna di Fare: “United We Stand Up”.
http://www.fermareildeclino.it/articolo ... gela-bruno.