Non dico ....

Ingroia alla Boccassini: «Non dico
quel che diceva di lei Borsellino»
Al TG3 ieri ancora piu' esplicito, perché non ricordo se nel commento di Bianca o nelle parole dirette dell'ex-magistrato, c'era anche un "e non aggiungo altro" o "e meglio non aggiungere altro" o qualche cosa del genere.
A me questo "dire e non dire" suona sinistro e mi ricorda la pagina bianca che fu letta da quel deputato della allora casa delle libertà (cognome rimosso dalla memoria) e che fu interpretata come un avvertimento di tipo mafioso (so cose ma non le leggo). Ora non so se questo di Ingroia sia un modo mafioso di fare o se sia un normale modo di esprimersi dei siciliani. Qui ci sono amici molto piu' esperti di me nel linguaggio mafioso e loro diranno. Io pero' lo trovo assolutamente disdicevole e censurabile. Sia in bocca ad un ex-magistrato sia ad un candidato premier. Anche quel "La prossima volta pensi e conti fino a tre prima di aprire bocca", rivolto sempre al giudice Boccassini, suona come una minaccia che sta meglio in bocca ad un malavitoso che ad un uomo dello stato. Di certo la levatura di quest'uomo difficilmente puo' competere con quella di Falcone e bene ha fatto, secondo me, Boccassini a dichiarare: «Come ha potuto Antonio Ingroia paragonare la sua piccola figura di magistrato a quella di Giovanni Falcone? Tra loro esiste una distanza misurabile in milioni di anni luce. Si vergogni».
Certo che questi veleni fanno male perché perpeutano il conflitto tra politici e magistrati.
quel che diceva di lei Borsellino»
Al TG3 ieri ancora piu' esplicito, perché non ricordo se nel commento di Bianca o nelle parole dirette dell'ex-magistrato, c'era anche un "e non aggiungo altro" o "e meglio non aggiungere altro" o qualche cosa del genere.
A me questo "dire e non dire" suona sinistro e mi ricorda la pagina bianca che fu letta da quel deputato della allora casa delle libertà (cognome rimosso dalla memoria) e che fu interpretata come un avvertimento di tipo mafioso (so cose ma non le leggo). Ora non so se questo di Ingroia sia un modo mafioso di fare o se sia un normale modo di esprimersi dei siciliani. Qui ci sono amici molto piu' esperti di me nel linguaggio mafioso e loro diranno. Io pero' lo trovo assolutamente disdicevole e censurabile. Sia in bocca ad un ex-magistrato sia ad un candidato premier. Anche quel "La prossima volta pensi e conti fino a tre prima di aprire bocca", rivolto sempre al giudice Boccassini, suona come una minaccia che sta meglio in bocca ad un malavitoso che ad un uomo dello stato. Di certo la levatura di quest'uomo difficilmente puo' competere con quella di Falcone e bene ha fatto, secondo me, Boccassini a dichiarare: «Come ha potuto Antonio Ingroia paragonare la sua piccola figura di magistrato a quella di Giovanni Falcone? Tra loro esiste una distanza misurabile in milioni di anni luce. Si vergogni».
Certo che questi veleni fanno male perché perpeutano il conflitto tra politici e magistrati.