Nel testo del comunicato, che riporto sotto, il confronto con la Danimarca è dedicato a chi crede che la crescita sia infelice. Aggiungo qualche altro dato trovato da eurostat sui tassi di occupazione dei disabili, e sulla spesa totale per assistenza, cura, riabilitazione, compreso il supporto domestico ed altri benefits non monetari. I paesi che crescono si possono permettere una assicurazione sociale degna di una civiltà moderna che offra dignità agli sfortunati e sicurezza ai fortunati. Ai paesi che non crescono, non resta che la beneficienza e l'assistenzialismo.
.... [Tabella visibile nel documento originale, vedi link alla fine, NDR]
Questo il comunicato che abbiamo inviato:
In Danimarca, dove dagli anni '90 esiste un sistema di protezione del lavoro denominato "flexicurity" simile a quello che proponiamo nel nostro programma, lo stato spende circa lo 0.5 per cento del PIL per supportare l'impiego di disabili nel luogo di lavoro. In Italia le imprese con più di 15 dipendenti sono obbligate ad assumere una percentuale di lavoratori disabili, venendo in parte compensate da un "Fondo nazionale per il diritto al lavoro dei disabili", che per il 2012 è stato fissato pari a 350 milioni di euro, e cioé lo 0.02 per cento del PIL. Anche se a questo vanno aggiunte alcune detrazioni al cuneo fiscale previste dalla legge, la sostanza non cambia.
Noi crediamo che un paese moderno abbia il dovere di uscire da un'ottica assistenzialistica nel trattamento dei disabili per adottare un sistema di assicurazione sociale basato sulla corresponsabilità: anche i disabili devono contribuire nei modi a loro possibili alla produzione e alla crescita economica del paese, e spetta allo stato coadiuvare gli imprenditori per rendere possibile l'inserimento dei disabili nel posto di lavoro. Va pertanto avviato un percorso di graduale potenziamento del fondo per il diritto al lavoro dei disabili per portarlo sino ai livelli danesi.
Queste spese non sono da vedersi come un costo per la collettività: in parte sono compensate dalla produttività dei disabili precedentemente senza occupazione, in parte da risparmi di somme attualmente sborsate per assistenza pensionistica, in parte infine dai costi ora sopportati dai datori di lavoro per l'impiego dei disabili e che sarebbero più efficientemente sopportati dalla fiscalità generale.
Il tutto su http://noisefromamerika.org/articolo/fe ... e-disabili