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Il Financial Times: “Monti inadatto a guidare l’Italia”

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Il Financial Times: “Monti inadatto a guidare l’Italia”

Messaggioda flaviomob il 21/01/2013, 20:14

Il Financial Times: “Monti inadatto a guidare l’Italia”


Monti aveva sostenuto che la sua “salita” in campo serviva a togliere l’Italia dalle mani degli incapaci. Ma il Financial Times la pensa in modo diametralmente opposto. Secondo l’editorialista del Financial Times Wolfgang Munchau, il governo Monti è uno dei governi europei che ha sottovalutato il prevedibile impatto dell’austerità: se la crisi finanziaria sembra essersi affievolita, la crisi economica è in deciso peggioramento, l’economia italiana dopo un decennio di crescita quasi nulla indugia in una lunga e profonda recessione, con il credit crunch che peggiora, la disoccupazione che cresce, la produzione che cala, la fiducia delle imprese ai minimi.

In questa situazione, non diversamente dagli altri paesi periferici dell’eurozona, l’Italia si trova secondo Munchau davanti tre possibilità:

“La prima è quella di rimanere nell’euro e farsi carico da sola dell’intero aggiustamento. Con questo intendo sia l’aggiustamento economico, in termini di costi unitari del lavoro e inflazione, che l’aggiustamento fiscale. La seconda è quella di rimanere nella zona euro, a condizione di un aggiustamento condiviso tra paesi debitori e paesi creditori. La terza è quella di lasciare l’euro. I governi italiani uno dopo l’altro hanno praticato una quarta opzione – rimanere nell’euro, concentrarsi solo sul risanamento dei conti pubblici a breve termine e attendere.“

La quarta opzione, la storia economica lo dimostra, alla lunga non conduce ad altro che a ritrovarsi di nuovo alle scelte evitate in passato.

Per Munchau la scelta migliore sarebbe la seconda, ma Mario Monti non ha opposto resistenza ad Angela Merkel. Ci sta provando Mariano Rajoy, il primo ministro spagnolo, che ha richiesto un aggiustamento simmetrico – ma è tardi, la Germania sta già pianificando il suo bilancio di austerità per il 2014 e tutte le decisioni politiche sono già prese: la seconda opzione non c’è più, sta svanendo lentamente.

Ed ecco le previsioni del Financial Times sulle elezioni italiane:

“Dove andrà l’Italia con le elezioni del mese prossimo? Da primo ministro, Mr Monti ha promesso riforme e ha finito per aumentare le tasse. Il suo governo ha cercato di introdurre riforme strutturali modeste, di scarso significato macroeconomio. Partito come leader di un governo tecnico, si è poi mostrato essere un duro operatore politico. La sua narrazione è che ha salvato l’Italia dal baratro, o piuttosto da Silvio Berlusconi, il suo predecessore. Il calo dei rendimenti dei titoli ha giocato un ruolo in questa narrativa, ma la maggior parte degli italiani sa che deve questo a un altro Mario – Draghi, il presidente della Banca Centrale Europea.

A sinistra, Pier Luigi Bersani, segretario generale del Partito Democratico, ha sostenuto l’austerità, ma di recente ha cercato di prendere le distanze da tali politiche. E’ stato anche esitante sulle riforme strutturali. I temi principali della sua campagna elettorale sono una tassa sul patrimonio [recentemente abbandonata, ndr] , la lotta contro l’evasione fiscale e il riciclaggio di denaro e i diritti dei gay. Lui dice che vuole che l’Italia rimanga nella zona euro. Vi è una minima probabilità che abbia più successo nel battersi con la Merkel perché è in una posizione migliore per collaborare con François Hollande, il presidente francese e collega socialista.

A destra, l’alleanza tra Berlusconi e la Lega Nord è indietro nei sondaggi ma sta facendo progressi. Fino ad ora, l’ex primo ministro ha fatto una buona campagna. Ha consegnato un messaggio anti-austerità che ha fatto vibrare le corde di un elettorato disilluso. Continua anche a criticare la Germania per la sua riluttanza ad accettare un eurobond e consentire alla BCE di acquistare incondizionatamente obbligazioni italiane.

Si potrebbe interpretare questo atteggiamento come l’opzione due: insistere su un aggiustamento simmetrico o uscire. Tuttavia, conosciamo Berlusconi fin troppo bene. E’ stato primo ministro abbastanza tempo per aver avuto la possibilità di fare simili proposte in precedenza. Per diventare credibile, dovrebbe presentare una strategia chiara che tracci le scelte in dettaglio. Sinora tutto quel che abbiamo sono solo slogan televisivi.

A giudicare dagli ultimi sondaggi, il risultato più probabile delle elezioni è la paralisi, forse sotto forma di una coalizione di centro-sinistra Bersani-Monti, possibilmente con una maggioranza di centro-destra nel senato, dove si applicano regole di voto diverse. Questo renderebbe tutti, più o meno, responsabili. Nessuno avrebbe il potere di attuare una politica. Ma ognuno avrebbe il diritto di porre il veto.

Se così fosse, l’Italia continuerebbe a tirare avanti, fingendo di aver scelto di rimanere nell’euro senza creare le condizioni per rendere l’adesione sostenibile. Nel frattempo, mi aspetterei che emerga un consenso politico anti-europeo che o otterrà una piena maggioranza alle elezioni successive o provocherà una crisi politica, con alla fine lo stesso effetto.

Quanto al signor Monti, la mia migliore ipotesi è che la storia gli assegnerà un ruolo simile a quello di Heinrich Brüning, cancelliere tedesco nel 1930-1932. Anche lui era parte di un consenso prevalente nell’establishment che non vi fosse alternativa all’austerità.

L’Italia ha ancora qualche strada aperta. Ma deve prenderla.

Immagine

http://keynesblog.com/2013/01/21/il-fin ... raduzione/


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Re: Il Financial Times: “Monti inadatto a guidare l’Italia”

Messaggioda lucameni il 21/01/2013, 21:01

Giudico con una certa difficoltà l'operato di Monti perchè se è vero che nel suo governo c'erano dei ministri pessimi nello stesso tempo è stato sostenuto da una maggioranza che adesso lo critica ferocemente. Ma chi votava i provvedimenti del governo prima dove stava? Quindi giochetti elettorali un po' scontati.
Sulle riforme "importanti" poi è vero: poca roba, ideologizzando modifiche legislative non essenziali per dare una svolta all'economia; e soprattutto continuità con pessimi vizi che in realtà hanno voluto dire spesa pubblica senza un senso apparente (paradossale da parte di chi si dice liberista e attento ai conti pubblici). O meglio con un senso ma forse poco confessabile.
Inoltre ben poca equità, con buona pace di chi ormai, mascherandosi da turboliberista (ma con tanta confusione in testa), taccia di comunismo e massimalismo chi azzarda richieste di maggiore giustizia sociale e niente più.
Inadatto non saprei. Certo meno peggio di altri (e ci vuole poco), malgrado stia imbarcando pessimi figuri e personaggi della società (in)civile.
Di sicuro sopravvalutato. Ma è destino in un'Italia che cerca sempre qualcuno che la "salvi".
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Re: Il Financial Times: “Monti inadatto a guidare l’Italia”

Messaggioda franz il 21/01/2013, 22:25

Monti sostiene che non è il "Financial Times" a bocciarlo ma un particolare editorialista, "nemico della Merkel".
Sarà anche vero (FT non è un organo di partito, è aperto a molti contributi liberi e liberali) ed anche vero che l'articolista non è tenero nemmeno con SB e PB. Nel merito (io che non voterei monti nemmeno se potessi [aaprezzo quello che ha fatto ma voteri altro]) non so come sarebbe messa l'europa (non solo l'Italia) se Monti non avesse fatto quello che ha fatto. E Draghi non avrebbe avuto via libera dalla UE se invece di Monti avessimo avuto ancora Silvio. In concreto l'articolista è solo un fiero oppositore dell'economia sociale di mercato (propone di arrivare ad un'economia di mercato, eliminando il termine "sociale"). È quindi un normale liberale che vede i compagni di viaggio che Monti si è scelto (fini e casini) e si gratta pubblicamente la pera.
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Re: Il Financial Times: “Monti inadatto a guidare l’Italia”

Messaggioda ranvit il 22/01/2013, 7:42

Ho criticato l'azione del Governo Monti per mesi (accese discussioni con Franz) per la violenta riforma delle pensioni, perchè non "batteva i pugni" sul tavolo Ue, tanti annunci di riforme ma poca concretizzazione, etc...non posso quindi che essere d'accordo con chi critica la scarsa attenzione al sociale, ai tagli lineari agli Enti Locali e alla quasi nulla azione riformatrice; viceversa nel campo dell'economia e finanza non posso che valutare positivamente il calo dello spread. Non dimentico certo, comunque, che governare l'Italia dovendo dare ascolto a due forze politiche contrapposte che ti bocciano qualsiasi tentativo di fare le cose seriamente...non è facile pe nessuno.
Come pure faccio davvero fatica a pensare che al momento ci sia di meglio per governare questo benedetto Paese.
Certo non Berlusconi/Lega; ma anche Bersani con la palla al piede di Sel che si è incautamente scelto.
Mi piace tantissimo il programma di FiD.... e l'avrei visto volentieri insiema a Monti; ma non si sono capiti. Spero che dal probabile "pareggio" si possa venir fuori con un decente Bersani/Monti con l'appoggio in alcune riforme di Fid.
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: Il Financial Times: “Monti inadatto a guidare l’Italia”

Messaggioda Robyn il 23/01/2013, 11:29

Il FT invita chiaramente a sostenere Bersani perchè più affidabile e capace e per un governo stabile
Oltre manica ed oltre oceano abbiamo chiaramente degli amici,con cui ci si capisce perfettamente,ma abbiamo chi cerca di remare in direzione contraria in Italia.La spesa per F35 và diminuita per creare lavoro.Il taglio della spesa và sempre accompagnato da redistribuzione altrimenti si innestano effetti recessivi ciao robyn
Locke la democrazia è fatta di molte persone
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Re: Il Financial Times: “Monti inadatto a guidare l’Italia”

Messaggioda pianogrande il 25/01/2013, 17:30

Quando ci decideremo a smettere di parlare di Monti e cominceremo a parlare di Casini?

http://www.repubblica.it/politica/2013/ ... ef=HRER1-1

Ecco che Monti, oltre che il nome, presta anche la faccia a Casini e torniamo sul centro bifronte (che è molto peggio di trinariciuto).
Adesso Casini (ma quale Monti?) riapre alla destra (lega compresa) a patto (e ci mancherebbe) che salti il "tappo" Berlusconi.
Non si è reso neanche conto della bellissima battuta (qualcosa bisogna pur riconoscergli).
Tra l'altro, Berlusconi è bravissimo a nascondersi per farsi costringere al momento giusto a ritornare e siamo all'offesa all'intelligenza più sguaiata.
Fotti il sistema. Studia.
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Re: Il Financial Times: “Monti inadatto a guidare l’Italia”

Messaggioda cardif il 25/01/2013, 18:26

Monti, al di là delle cose che ha fatto, ora è in campagna elettorale. Per quanto abbia dimostrato di masticarne poca di quella politica parlata da dibattito acchiappa-voti, ed anche di strategia e tattica nelle alleanze, ha capito che deve parlar male di tutti per giustificare la richiesta di dare i voti a lui.
Però ha ammesso il grave errore di aver creduto nel già allora pluri-inquisito (con la Edilnord corruzione di impiegati del comune di Segrate e del catasto di Milano; in prima persona di Craxi). E di averlo votato. Col suo voto e con quello di tanti altri, dato probabilmente per ignoranza di fatti (che è grave) oppure per aver chiuso un occhio (che è più grave) abbiamo avuto la lucertola (ex caimano) a danneggiare l'Italia.
Bè, io quell'errore non l'ho fatto. E non per 'partito preso'.
Ora Monti sta con Casini e Fini. Pure questi hanno sostenuto il PdS (Pulitore di Sedie) in cambio dello scranno più alto della Camera. E ora lo attaccano continuamente.
Oggi cadono tutti dalle nuvole. Oggi sono tutti verginelle che, dimentiche del passato, si propongono per risanare i danni fatti anche per causa loro.
Che anime pure ...
Poi c'è il 'perdente di successo', il nominato dall'alto (va bè, in senso altimetrico sarebbe dal 'Basso'), l'Alfano: l'Angelino che più angelico non si può, che continua a tenere schiavizzata una parte dell'elettorato affermando che 'lui è il partito' (e per 'lui' intende il 76-enne fidanzato della 27-enne). Il liberal-liberista-statalista-affarista ecc. Aspirante scioglitore del Parlamento (serve solo ad intralciare la sua azione di governo). Quello che, col cuore addolorato, ha messo fuori Dell'Utri e Cosentino. Persone onestissime e innocenti, secondo lui. E le ha messe fuori non per avere 'liste pulite', ma perché altrimenti poteva perdere voti (da quelli che vogliono liste pulite: ce ne sono anche tra gli elettori del cd.) Quello che, pur di tutelare i suoi interessi da posizioni di forza, corre rischi gravi di salute dovuti allo stress dell'impegno elettorale.

E c'è chi sta a 'sottilettizzare', cioè tagliare a sottilette i ragionamenti. Questo aiuta ad allenare il cervello, certo. Ma poi chi vincerà?
Ma mo' mi so' capito bene?
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Re: Il Financial Times: “Monti inadatto a guidare l’Italia”

Messaggioda ranvit il 25/01/2013, 18:33

Come ho piu' volte detto Monti ha avuto l'incarico di rifondare il centrodetra italiano dal Ppe (con la benedizione della Chiesa) per trovarsi pronto quando il berlusconismo imploderà completamente (domani o fra qualche anno); si dà il caso ;) che gli elettori di Berlusconi siano elettori storici del centrodestra....a chi volete che Monti si rivolga, a Babbo Natale o agli elettori di sinistra? A maggior ragione se Bersani dice che preferisce Vendola!
Siamo o non siamo in campagna elettorale?

Gli elettori sono... gli elettori! Cosa dovrebbe fare un leader politico, mandarli affanculo perchè hanno votato diversamente da come si desidera? E' chiaro che MOnti al momento non puo' che "fare la corte" agli elettori di centrodestra! Cosi' come Bersani fa la corte agli iscritti alla Cgil e agli elettori di sinistra radicale sperando che votino Vendola e non Ingroia! Poi dopo si vede... ;)

Tutto cio' fa parte del "teatrino della politica" italiana. Meglio sarebbe avere un doppio turno alla Francese cosi' a decidere sarebbero gli elettori e non i dirigenti politici!
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Re: Il Financial Times: “Monti inadatto a guidare l’Italia”

Messaggioda ranvit il 25/01/2013, 18:42

http://www.corriere.it/politica/nota.shtml


LA NOTA

L’agenda economica ormai divide anche strumentalmente


Era inevitabile che lo scontro elettorale si concentrasse sempre più sulle questioni economiche. La vera sfida è la possibilità per l’Italia di non avvitarsi in una recessione della quale da tempo si colgono gli indizi; e di non perdere di vista l’aggancio con un’Europa in transizione. Dal Forum mondiale di Davos, in Svizzera, Mario Monti ricorda che per la prima volta dopo anni il giudizio sul nostro Paese è meno negativo. Ma i veleni fra i partiti sembrano innervosire il premier. Il fatto che Pier Luigi Bersani insista nelle allusioni ad un’eredità governativa che forse ha lasciato «un po’ di polvere sotto il tappeto», induce Monti a rispondere con durezza. Il segretario del Pd ha fatto capire più di una volta che il governo dei tecnici potrebbe avere lasciato conti pubblici meno virtuosi di quanto dichiari il presidente del Consiglio. Non è andato oltre, ma è bastato a provocare una replica che suona quasi come un rimprovero. «Suggerisco per la seconda volta» dice il premier «di non usare l’espressione "polvere sotto il tappeto". L’espressione può risultare sinistra e far pensare ai mercati che ci sia qualcosa nascosto nel bilancio pubblico». Insomma, Monti accusa Bersani di spaventare la comunità finanziaria internazionale, danneggiando l’Italia. Ma il candidato del Pd a Palazzo Chigi si difende ribadendo il suo punto di vista in modo liquidatorio. Non è l’unico fronte conflittuale. Monti e il segretario del Pdl, Angelino Alfano, in guerra sul resto, attaccano insieme la Cgil. Il centrodestra parla di subalternità di Pd e Sel al sindacato guidato da Susanna Camusso. Ma il premier non è da meno. Ribadisce infatti che rispetto ad alcune riforme del lavoro la Cgil può diventare «fattore di ostacolo o di ritardo». E la tensione torna a lievitare, con Bersani che accusa Monti di usare «luoghi comuni insufflati dalla destra» e rifiuta l’idea di disdire l’alleanza con Nichi Vendola dopo le elezioni per formare un governo con i centristi. «Chi crede che mollerò Sel se lo tolga dalla testa». Ma la spina più pericolosa promette di diventare il caso del Monte dei Paschi di Siena: la banca che ha subito perdite per quasi quattro miliardi di euro investendo in titoli «derivati» e il cui ex presidente, Giuseppe Mussari, si è dovuto dimettere dal vertice dell’Abi. Si tratta di una questione che all’opinione pubblica interessa meno di altre di più immediata percezione e di maggiore impatto. La polemica elettorale, tuttavia, la sta facendo diventare argomento di propaganda negativa. Probabilmente era inevitabile. Soprattutto per il Pdl e la Lega, è un’occasione ghiotta per tentare di infilzare insieme Monti, Bersani e Bankitalia, invisa soprattutto al Carroccio. L’ex ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, oggi candidato a palazzo Chigi per il partito di Roberto Maroni, non ha mai nascosto l’ostilità verso i vertici di via Nazionale e in particolare verso l’ex governatore Mario Draghi, oggi al vertice della Bce. E adesso, è irrefrenabile la tentazione del centrodestra di puntare il dito contro il premier «amico delle banche » che spenderebbe i soldi dello Stato per ripianare gli azzardi finanziari del più antico istituto creditizio italiano. Subito dopo il governo, Bankitalia è accusata di non avere vigilato a sufficienza sulle operazione del Monte dei Paschi; e al Pd si imputa la gestione di quella che viene definita una banca vicina alla sinistra. Si tratta di un’operazione con evidenti aspetti strumentali; ma che si incornicia in una vicenda oggettivamente grave. Sta assumendo contorni preoccupanti, al punto da spingere Giorgio Napolitano a ribadire la propria fiducia a Bankitalia. Eppure, anche il capo dello Stato sa che lo scontro è appena cominciato, e i prossimi passaggi parlamentari sono destinati a drammatizzarlo. Il tentativo è quello di evitare che lo scandalo provochi, al di là delle intenzioni e del tonfo del titolo in Borsa, un effetto domino incontrollabile e, alla fine, un cortocircuito istituzionale.

Massimo Franco25 gennaio 2013 | 7:20
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Re: Il Financial Times: “Monti inadatto a guidare l’Italia”

Messaggioda flaviomob il 26/01/2013, 10:51

Certo che la campagna elettorale di Monti è davvero "vecchia". Per ritirare fuori le foto con Marchionne, gli attacchi alla CGIL (con vittimismo annesso: "è per colpa loro se..." quando sa benissimo che hanno fatto manifestazioni all'acqua di rose negli ultimi 14 mesi), a Vendola, il "tagliare le ali"... Oltre al riciclaggio spinto di dinosauri e mammuth che sono lì da trent'anni con Fini e Casini... lo stanno proprio usando e non se ne rende conto.


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