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I cattolici e le elezioni

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

I cattolici e le elezioni

Messaggioda Giovigbe il 08/01/2013, 11:04

Si dice che i cattolici - praticanti e sensibili ai valori della propria cultura - rappresentino circa il 10% del corpo elettorale.

In situazioni come quella attuale nella quale il risultato finale è appeso ad un filo avere una finestra e riflettere sulle tendenze di quell'elettorato può essre utile.

Propongo perciò questo articolo dell'HUFFINGTON POST che coglie il momento di disorientamento che serpeggia fra i cattolici circa la bontà della iniziativa di Monti


di ALESSANDRO DE ANGELIS

La notizia è arrivata a palazzo Chigi di mattina presto. Tanto amara quanto inaspettata. L'invito da parte del Forum di Todi a Mario Monti è stato sospeso. Punto. È la prima, seria incrinatura tra il premier e il mondo cattolico, dopo l'idillio delle scorse settimane culminato con l'endorsement dell'Osservatore romano. Monti avrebbe dovuto incontrare il mondo cattolico organizzato dal Forum di Todi giovedì prossimo a Roma. Non solo per uno scambio di idee ma, di fatto, per siglare alla luce del sole un patto politico. Recependo il programma del Forum come parte integrante della sua Agenda, e ricevendo una piena investitura.

E l'incontro doveva essere la tappa conclusiva di un percorso partito da lontano, sin dall'autunno del 2011 quando, nelle ultime settimane del governo Berlusconi, il Forum di Todi invocò un nuovo protagonismo dei cattolici in politica. Sancendo che, per loro, l'era berlusconiana era finita. Lo scorso 27 dicembre, dalle colonne dell'Avvenire, Carlo Costalli, presidente del Forum, ha invitato Monti a partecipare all'evento romano, ricevendo un gradito sì all'invito da parte del Professore. Il programma prevedeva un incontro con le sette sorelle - Acli, Cisl, Coldiretti, Confcooperative, Confartigianato, Mcl, Compagnia delle Opera - ma anche con i movimenti religiosi, dai Necatecumenali al Rinnovamento dello Spirito, dai Focolarini all'Azione cattolica, così come con il Forum delle famiglie e Scienza&Vita, reti riconosciute dalla Conferenza episcopale italiana.

Qualcosa è successo se stamattina Costalli ha comunicato a palazzo Chigi che "l'invito è sospeso", formula garbata per dire "ritirato". Motivo ufficiale: evitare strumentalizzazioni elettorali. E qualcosa è successo se la "mossa" sarebbe stata concordata direttamente con i vertici della Cei, o meglio sollecitata dai vertici della Cei. Rispetto all'entusiasmo iniziale i movimenti religiosi più vicini alla Chiesa si sono irrigiditi per come Monti sta gestendo la nascita del suo movimento. Detta senza tante perifrasi: si sentono esclusi sia sul piano programmatico sia sul terreno delle candidature. E, nel corso di pochi giorni, si è passati dalla loro proposta di una lista "cattolica a sostegno di Monti" alla presa di distanza di oggi.

Gli organizzatori del Forum raccontano che, rispetto alle associazioni sindacali, i movimenti religiosi avevano bisogno di segnali più incisivi per giustificare una nuova, diretta e convinta discesa in campo come non si vedeva da tempo. E invece il premier non ha nominato le parole "sussidiarietà", "terzo settore" e la sua Agenda sarebbe lacunosa proprio sul piano valoriale. Critiche altrettanto ferme riguardano la formazione delle liste. Dove la tensione di pezzi del Forum si registra proprio con l'uomo forte dell'operazione Monti, l'ex ministro Andrea Riccardi. Tra le componenti più vicine alla Chiesa la sua gestione delle candidature viene vista come poco collegiale e parte di un disegno che non rispecchierebbe quello di Todi: "Un conto - dicono - è unire i cattolici e poi trattare con Bersani, altro è curvare sin da ora le candidature inserendo nomi di sinistra". E forse qualcosa si è incrinato davvero se ormai è ufficiale anche che il numero due della Cisl Giorgio Santini, si candiderà nelle liste del Pd e non nella lista di Monti, anche se è stato molto corteggiato dagli uomini del Professore nelle ultime settimane. Nel Forum di Todi l'unità politica dei cattolici a sostegno di Monti è già finita.
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Re: I cattolici e le elezioni

Messaggioda flaviomob il 08/01/2013, 11:20

Renzi: impossibile per Monti innovare la politica con Fini e Casini.

Articolo di Repubblica:

http://rassegna.camera.it/chiosco_new/p ... cle=1Q2ICH


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Re: I cattolici e le elezioni

Messaggioda Giovigbe il 08/01/2013, 14:53

tanto per aggiungere carne al fuoco ......

dal sito VATICAN INSIDER. di ANDREA TORNIELLI

Il confronto di Monti con i cattolici di Todi previsto per il 10 gennaio non ci sarà. Le associazioni ritirano l’invito rivolto al premier, nonostante fosse stata prenotata la sala in un albergo romano, «luogo neutro» per il confronto. Ieri mattina, la decisione: l’incontro si dovrebbe comunque tenere nella sede della CISL dove le associazioni e i movimenti cattolici discuteranno delle elezioni, ma senza la partecipazione del premier.

Decisivi per la cancellazione dell’appuntamento, che era stato ufficiosamente confermato da Palazzo Chigi, sono stati i dubbi di alcuni dei leader e anche le perplessità dei vertici della CEI. All’appuntamento prenderanno infatti parte anche i movimenti ecclesiali e le «reti» riconosciute dalla Chiesa italiana. Dopo gli endorsement del Vaticano, il credito espresso dal cardinale Bagnasco e la stima manifestata a Monti dal direttore di «Avvenire» Tarquinio, la partecipazione del premier all’incontro di giovedì sarebbe apparsa all’esterno come l’investitura finale del candidato premier e non, invece, un confronto aperto sui programmi.

La cancellazione va dunque nella direzione di evitare strumentalizzazioni ed è stata decisa dal segretario della CISL Raffaele Bonanni, che in questi mesi ha fatto da cerniera tra il Forum di Todi e gli uomini di Monti, partecipando anche ad incontri con i più stretti collaboratori di Benedetto XVI. Non c’è dubbio, infatti, che l’espressione della fiducia nel premier del governo tecnico e il sostanziale via libera all’iniziativa di Bonanni e del ministro Andrea Riccardi sia venuta dall’appartamento papale.

Negli ultimi mesi proprio alcuni leader delle associazioni del Forum di Todi avevano invitato il premier a guidare una nuova formazione centrista, che aumentasse l’offerta politica. Ma è ormai tradizione, nell’Italia post-democristiana, che i cattolici si presentino divisi al voto e che s’impegnino in diversi partiti: il segretario aggiunto della CISL si candiderà con il PD, due ex presidenti delle ACLI si sfideranno uno dalla lista Monti, l’altro dalla lista del partito di Bersani. Mentre diversi politici di provenienza ciellina rimangono del PDL berlusconiano.

Così, dopo dichiarazioni di stima per il professore da parte ecclesiastica, sono cominciati anche i distinguo: alcuni vescovi hanno sottolineato come l’endorsement per Monti sia stato troppo enfatizzato, ricordando che la Chiesa non scende nell’agone politico. Significativa, per comprendere gli umori di una parte del mondo cattolico organizzato, la pagina che «Avvenire» ha pubblicato lo scorso 4 gennaio, con le richieste di integrazioni dell’agenda Monti proposte da alcuni leader di movimenti e associazioni cattoliche, in particolare per quanto riguarda la lotta alla povertà, la valorizzazione del terzo settore, le politiche per la famiglia e i «principi non negoziabili».


Proprio su questi ultimi, cioè la difesa della vita, della famiglia fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna, la libertà di educazione, si gioca una partita significativa nello scacchiere cattolico. C’è chi, come il ministro Riccardi, li ritiene importanti ma non urgenti quanto la soluzione della crisi economica, e chiede di non «ideologizzare» su questo la campagna elettorale. E c’è chi, al contrario, li ritiene un imprescindibile punto di partenza per vagliare i programmi elettorali.

Monti, dal canto suo, ha dichiarato di tenere in grande considerazione il tema dei valori, ma ha specificato che su queste materie sarà il Parlamento ad esprimersi, evitando di introdurre l’argomento nella sua agenda. Intanto a sorpresa, proprio ieri, Silvio Berlusconi ha aperto al riconoscimento delle coppie gay.
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Re: I cattolici e le elezioni

Messaggioda Iafran il 08/01/2013, 16:03

Giovigbe ha scritto:Ma è ormai tradizione, nell’Italia post-democristiana, che i cattolici si presentino divisi al voto e che s’impegnino in diversi partiti: il segretario aggiunto della CISL si candiderà con il PD, due ex presidenti delle ACLI si sfideranno uno dalla lista Monti, l’altro dalla lista del partito di Bersani. Mentre diversi politici di provenienza ciellina rimangono del PDL berlusconiano.

Così, dopo dichiarazioni di stima per il professore da parte ecclesiastica, sono cominciati anche i distinguo: alcuni vescovi hanno sottolineato come l’endorsement per Monti sia stato troppo enfatizzato, ricordando che la Chiesa non scende nell’agone politico.

Strabiliante il messaggio che "la Chiesa non scende nell'agone politico". :o
Chi glielo farebbe fare al Vaticano se può garantirsi onori, considerazione ed elargizioni chiunque sia a vincere in Italia, fosse anche il "cavaliere impenitente"?
Poi, si ritiene o non si ritiene universale e non può pensare ai fatti delle sagrestie italiane (magari pensasse anche alle altre!), nonostante siano a portata di mano e le assicurano potere e lauti guadagni! Vogliamo scherzare? (Nel mondo, poi, si stenta a capire gli italiani che buttano la pietra e nascondono la mano).
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Re: I cattolici e le elezioni

Messaggioda Giovigbe il 08/01/2013, 18:34

Iafran ha scritto:
Giovigbe ha scritto:Ma è ormai tradizione, nell’Italia post-democristiana, che i cattolici si presentino divisi al voto e che s’impegnino in diversi partiti: il segretario aggiunto della CISL si candiderà con il PD, due ex presidenti delle ACLI si sfideranno uno dalla lista Monti, l’altro dalla lista del partito di Bersani. Mentre diversi politici di provenienza ciellina rimangono del PDL berlusconiano.

Così, dopo dichiarazioni di stima per il professore da parte ecclesiastica, sono cominciati anche i distinguo: alcuni vescovi hanno sottolineato come l’endorsement per Monti sia stato troppo enfatizzato, ricordando che la Chiesa non scende nell’agone politico.

Strabiliante il messaggio che "la Chiesa non scende nell'agone politico". :o
Chi glielo farebbe fare al Vaticano se può garantirsi onori, considerazione ed elargizioni chiunque sia a vincere in Italia, fosse anche il "cavaliere impenitente"?
Poi, si ritiene o non si ritiene universale e non può pensare ai fatti delle sagrestie italiane (magari pensasse anche alle altre!), nonostante siano a portata di mano e le assicurano potere e lauti guadagni! Vogliamo scherzare? (Nel mondo, poi, si stenta a capire gli italiani che buttano la pietra e nascondono la mano).
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Iafran, per diretta esperienza ritengo che il mondo "cattolico" è molto più variegato di quello che può sembrare a prima vista; inoltre, pur essendo vicino alle tue valutazioni, vorrei vedere i cattolici come uno dei tanti soggetti (o categorie) politici delle quali conquistare il voto in una competizione che è detinata a giocarsi su poche migliaia di voti di differenza
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Re: I cattolici e le elezioni

Messaggioda Manuela il 08/01/2013, 19:02

Se HP ha ragione potrebbe significare che il progetto neodemocristiano, al quale da sempre lavora Casini, potrebbe non concretizzarsi nemmeno stavolta.
Del resto una cosa non sono mai riuscita a capire in questa operazione: va bene che, come ha detto Monti, Casini è stato uno dei suoi maggiori sostenitori in quest'anno, ma come possono conciliarsi l'anima cattolica dell'UDC e l'impostazione liberale di IF? Questa non può che essere a favore della libertà dei singoli e dei diritti individuali (penso al testamento biologico, al matrimonio gay....), e in misura molto maggiore del PD, la cui anima comunista ben si sposa con quella cattolica... mentre sappiamo bene che i cattolici sono portatori di valori non solo diversi, ma proprio antitetici. Per stare in economia, prendiamo l'esempio del quoziente familiare: mi pare Zingales (ma non sono riuscita a recuperare l'articolo) sostiene che ha lo scopo esattamente contrario a quello che servirebbe al rilancio dell'economia, e propagandato da IF e da Monti, cioè una maggiore occupazione femminile.
Per questo penso che l'operazione Monti sia l'ennesimo esempio di trasformismo gattopardesco. Una coalizione del genere è fragile e non ha i presupposti necessari di un forte e radicale riformismo. Per questo, in attesa di Renzi - che si sta dimostrando il miglior politico italiano di questa stagione, nonché quello con una visione strategica di lungo periodo - me ne sto a fare la snob con Giannino :D
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Re: I cattolici e le elezioni

Messaggioda lucameni il 08/01/2013, 20:17

Italia Futura di Montezemolo, quello che fa l'imprenditore grazie a concessioni a costo zero, sarebbe un soggetto liberale?
Zingales quello che sosteneva Romney e che ragionava di tutela del patrimonio artistico con gli stessi criteri che negli USA e in GB hanno fatto disastri, sarebbe un riformista?
Basta saperlo.
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Re: I cattolici e le elezioni

Messaggioda Giovigbe il 08/01/2013, 20:53

Manuela ha scritto:Per questo penso che l'operazione Monti sia l'ennesimo esempio di trasformismo gattopardesco. Una coalizione del genere è fragile e non ha i presupposti necessari di un forte e radicale riformismo. Per questo, in attesa di Renzi - che si sta dimostrando il miglior politico italiano di questa stagione, nonché quello con una visione strategica di lungo periodo - me ne sto a fare la snob con Giannino :D



dal vocabolario on-line treccani
snob ‹snòb› s. ingl. [parola che significava in origine «cittadino di basso ceto» e nell’ingl. dialettale «ciabattino», assunta nel gergo studentesco inglese per indicare una persona estranea all’ambiente, passata quindi a significare «persona non fine, non adeguata a un ambiente colto e raffinato», e diffusa in Europa dal romanzo The book of snobs (1848) di W. Thackeray; è priva di fondamento l’opinione, molto diffusa, che sia un’abbreviazione della locuz. lat. s(ine) nob(ilitate) «senza nobiltà»] (pl. snobs ‹snòb∫›), usata in ital. come s. m. e f. e agg. – Chi ammira e imita ciò che è o crede sia caratteristico o distintivo di ambienti più elevati; chi ostenta modi aristocratici, raffinati, eccentrici, e talora di altezza, superiorità: uno, una snob; una persona snob; una ragazza molto snob; circoli, ambiente snob, e, per estens., pose, atteggiamenti snob; la parola “snob” era ignota in Sicilia nel 1860: ma come prima di Koch esistevano i tubercolotici, così in quella remotissima età esisteva la gente per la quale obbedire, imitare e sopratutto non far pena a chi stimano di levatura sociale superiore alla loro, è legge suprema di vita: lo snob, infatti, è il contrario dell’invidioso. Allora egli si presentava sotto nomi diversi: era chiamato “devoto”, “affezionato”, “fedele” (Tomasi di Lampedusa).

NB il corsivo è nell'originale

Vabbè esse snob ma da Renzi a Giannino il passo mi sembra davvero troppo lungo!
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Re: I cattolici e le elezioni

Messaggioda lucameni il 08/01/2013, 21:30

Vi ricordate Mario Sechi, il direttore dell'ultra berlusconiano Il Tempo? Quello che parlava del caso Ruby come complotto sinistroide?
In lista con Monti.
Eccallallà il nostro riformismo.
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Re: I cattolici e le elezioni

Messaggioda pianogrande il 08/01/2013, 23:04

Si continua a parlare di Monti ma dovremmo invece parlare di Casini.
Ormai mi sembra chiaro.
Monti ha lo stesso destino di Fini.
La sua sfolgorante carriera politica ha innestato la retromarcia.
Da prestigioso capo del governo a prestanome.
Quando non servirà più come prestanome gli resterà la carica di senatore a vita.
Che tristezza.
Intanto Pier Ferdinando imperversa ma la nuova DC non si farà.
Fotti il sistema. Studia.
pianogrande
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