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Monti contro Berlusconi

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Monti contro Berlusconi

Messaggioda ranvit il 19/12/2012, 11:01

http://www.repubblica.it/politica/2012/ ... ref=HREA-1
MOnti contro Berlusconi....

http://www.repubblica.it/politica/2012/ ... ref=HREA-1


Monti, quattro liste per federare il centro:
"Non starò fermo, è problema morale"

Il premier oggi vede Montezemolo e chiude la porta a Berlusconi. Nella piattaforma programmatica ci saranno una serie di clausole "anti-Cavaliere". L'ipotesi di quattro liste: Udc, Fli, transfughi del Pdl e montiani doc, con dentro il presidente Ferrari e vari ministri. Bersani: "Noi siamo obbligati a parlarci. Tra prendere alle elezioni il 51% o il 49%, io preferisco il 49%. Non voglio fare tutto da solo" di CLAUDIO TITO



"MOLTI mi definiscono tentato. Tentato di fare una lista, tentato di candidarmi. Di certo non cadrò nella
tentazione di stare fermo, di rimanere immobile nel mio scranno di senatore a vita nell'aspettativa o nella speranza di ricevere qualcosa". L'annuncio ufficiale probabilmente ci sarà alla fine della settimana. Dopo le dimissioni e lo scioglimento delle Camere. Ma ieri, Mario Monti ha di fatto già tratto il dado.

Il professore ha parlato con diversi esponenti del costituendo "blocco di centro". Ne ha saggiato le intenzioni e le disponibilità. Ha visto Franco Frattini, ha parlato con Luca Cordero di Montezemolo che oggi incontrerà di persona e ha iniziato a stendere i primi passaggi della "piattaforma" programmatica con la quale dare il via all'operazione-candidatura. Una svolta che ora contempla la possibilità di dar vita ad una "Federazione" di partiti e forze politiche centriste. Quattro liste così suddivise: quella dell'Udc, quella di Fli, quella dei fuggitivi del Pdl (Frattini e Pisanu) e quella strettamente "montiana" con il presidente della Ferrari, alcuni ministri "tecnici" come Riccardi e Passera e solo esponenti della società civile. Il tutto racchiuso in una coalizione il cui "capo politico" - come prevede la legge elettorale - sarebbe dunque il presidente del consiglio.

Certo i dettagli sono ancora da definire. Non è infatti ancora esclusa l'ipotesi della "Lista unica". Sta di fatto che il ragionamento ascoltato da tutti gli interlocutori del Professore, è stato ieri per la prima volta piuttosto netto. "Non cadrò nella tentazione di restare fermo perché mi pongo il problema morale di dare un contributo al Paese anche se dovrò pagare in termini personali". Il premier teme infatti di dover affrontare gli attacchi del Pdl. La propaganda televisiva di Berlusconi che è già scattata negli ultimi giorni. Ma anche il nervosismo di una parte del Pd. Che in queste settimane ha sempre suggerito di mantenere una linea di neutralità.

Eppure la linea del confronto con il segretario democratico, Pierluigi Bersani, non si è affatto interrotta. Entro venerdì ci dovrebbe essere un altro lungo faccia a faccia tra i due per mettere sul tavolo tutte le opzioni e per tentare una strada "concordata". "Noi - gli aveva detto il leader pd l'altro ieri - siamo obbligati a parlarci. Per il presente e per il futuro". Nella stessa occasione ha fatto notare come i ruoli possano essere complementari. "Tu rassicuri i mercati e Bruxelles, io posso garantire sul piano sociale i sindacati".

E in effetti "Mario e Pierluigi" sembrano comunque destinati a organizzare un percorso comune in una qualche forma. Sempre lunedì scorso, il capo dei democratici lo aveva invitato a "non dare il nome" alle liste che si formeranno al centro. Ma la questione è rimasta in sospeso. E del resto che ci sia la necessità di un nuovo colloquio, lo prova il fatto che la sintonia non è totale anche se il rapporto personale non si è incrinato. Non a caso il segretario continua a ritenere che l'alleanza con i moderati non sarà eludibile. Nei suoi progetti il dopo-voto vedrà come prima tappa il dialogo con i centristi. "Tra prendere alle elezioni il 51% o il 49% - spiega Bersani - io preferisco il 49%. Non voglio avere la "tentazione" di fare tutto da solo".

Ora, però, il disegno di Monti sta assumendo un profilo un po' diverso rispetto a quello immaginato dai democratici. Secondo i vertici di Largo del Nazareno rischia di connotarsi come una sfida diretta. Che può compromettere le future alleanze e assegnare un diverso equilibrio istituzionale. Un chiaro riferimento all'elezione del prossimo presidente della Repubblica prevista per il prossimo aprile. Sebbene, ai piani alti di Palazzo Chigi, molti fanno notare che nella "corsa" verso il Quirinale troppe volte "chi è entrato Papa è uscito cardinale".

Tant'è che nei contatti che ieri ha avuto Monti, l'ipotesi di utilizzare la formula "Per Monti" - quella sconsigliata da Bersani - ha accompagnato tutte le riflessioni. Che si presenti una "Lista unica" o si allestisca una "Federazione" di quattro movimenti, in ogni caso nei simboli figurerà quella scritta: "Per Monti". Una soluzione, del resto, che venne adottata in circostanze analoghe nel 1996 dal Ppi che inserì nel suo simbolo due parole "Per Prodi". Nelle ultime ore sta prendendo quota l'opzione federativa. Casini non sarebbe favorevole, preferirebbe la soluzione "unitaria". Ma per gli altri, a cominciare dal capo di ItaliaFutura si tratterebbe di un modo per evitare imbarazzi ai diversi protagonisti e per "pesarsi" nelle urne.

Basti pensare, ad esempio, che nei giorni scorsi è stato esplicito il veto montezemoliano nei confronti di Gianfranco Fini. Casini quindi presenterebbe la sua Udc, il presidente della Camera il Fli, i trasfughi del Pdl una lista "montiana" che veda solo quelli come Frattini, Pisanu e Mauro che da tempo hanno dichiarato il loro addio a Berlusconi, e infine i "montiani doc". Montezemolo (che dovrebbe essere capolista in tutte le circoscrizioni) e Riccardi, Passera e Olivero. Neanche un politico al loro interno al punto che non sanno come "recuperare" Nicola Rossi, senatore ex Pd.

Di tutto questo proprio Montezemolo parlerà oggi a Roma con il Professore. Un incontro fissato per studiare le prossime mosse in vista dell'annuncio definitivo che potrebbe esserci domenica prossima: dopo le dimissioni (venerdì) e lo scioglimento delle Camere (sabato). Anche se potrebbero essere dei ritardi se dovesse slittare l'approvazione della Legge di Stabilità o se venisse richiesto a gran voce un "passaggio" in Parlamento del governo per verificare l'esistenza o meno di una maggioranza prima di interrompere la legislatura.

Di sicuro l'intera operazione si costruisce su una vera propria "conditio sine qua non": Berlusconi e i berlusconiani che non si sono pentiti per tempo devono rimanere fuori. Basti pensare che la piattaforma programmatica in gestazione prevede almeno tre punti che connotano il documento in chiave "anti-Cavaliere". Non solo. È prevista anche una sorta di "clausola anti-Brunetta" in base alla quale gli esponenti del "Nuovo centro" dovranno impegnarsi a non attaccare i paesi europei (a cominciare dalla Germania), difendere l'euro e tutelare l'Ue.

Che i tempi della discesa in campo siano comunque ormai stretti, lo conferma anche l'ultimo colloquio che ieri c'è stato con il presidente della Repubblica. Nei giorni scorsi le tensioni non sono mancate e il premier ha cercato di ricomporre tutti i dissidi. E forse diradare le ombre sul decreto "taglia-firme" per presentare le liste con l'assicurazione che nessuno formerà una "componente politica" nei gruppi misti di Camera e Senato per evitare di raccogliere le sottoscrizione al momento di depositare il simbolo "Per Monti".

(19 dicembre 2012)© Riproduzione riservata
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Re: Monti contro Berlusconi

Messaggioda ranvit il 19/12/2012, 11:29

http://www.lastampa.it/2012/12/19/itali ... agina.html

politica

19/12/2012


Monti ormai ha deciso la sua strada
Nel week end l’endorsement al Centro


E oggi Montezemolo annuncia che presenterà le sue liste. L’obiettivo della coalizione è di raggiungere il 15-20% dei consensi per garantire la continuità



Il Professore ha deciso e ora il conto alla rovescia è iniziato per davvero. Nel pomeriggio di ieri, durante una serie di riunioni informali a Palazzo Chigi con i ministri a lui più vicini (Enzo Moavero e Andrea Riccardi) il presidente del Consiglio per la prima volta ha fatto capire quali siano le sue intenzioni: in nome della continuità con l’azione risanatrice del suo governo, Mario Monti nei prossimi giorni (sabato o domenica, dipende dalle vicissitudini parlamentari), annuncerà il suo pieno appoggio a quelle forze che in questi mesi lo hanno sostenuto senza se e senza ma.

Da una parte il movimento “Verso la Terza Repubblica” di Luca Cordero di Montezemolo, dall’altra l’Udc di Pier Ferdinando Casini, con la appendice del Fli di Gianfranco Fini. Ma prima di pronunciare questo vigoroso endorsement a favore della Coalizione moderata, incardinata su due pilastri, nella conferenza stampa di fine anno il premier rivendicherà il lavoro fatto dal suo governo, indicando al tempo stesso ciò che servirebbe all’Italia per tornare a correre.



Obiettivo, non dichiarato e non dichiarabile, della coalizione moderata, raggiungere una quota elettorale tra il 15 e il 20%, considerata sufficiente per essere determinanti nella prossima legislatura e soprattutto - ecco il punto che sta più a cuore a Monti - garantire la «continuità» con le politiche risanatrici avviate dal governo tecnico, In altre parole la coalizione moderata - ecco un altro obiettivo non dichiarabile - punta per il dopo-elezioni ad una coalizione con chi (Pd e alleati) avrà ottenuto la maggioranza alla Camera, ma forse non al Senato. Uno schema di gioco che è il risultato dell’incontro di due giorni fa con il leader del Pd Pier Luigi Bersani, che in realtà è andato meno male di quanto non fosse apparso in un primo momento. Certo, l’affiorare, da parte del Pdl, di una tattica «ostruzionistica» che potrebbe far slittare la approvazione della legge di stabilità oltre il già previsto 21 dicembre, potrebbe rinviare non soltanto le dimissioni del governo, ma anche l’annuncio tanto atteso da parte del Professore.



Ma nel frattempo il primo pilastro della coalizione moderata si mette in movimento. Luca Cordero di Montezemolo dovrebbe annunciare oggi la decisione del movimento “Verso la Terza Repubblica” di presentare proprie liste e dunque di avviare le procedure per la raccolta delle firme. Non è soltanto una scelta organizzativa. Con la decisione di presentare una lista, che dovrebbe chiamarsi “Italia Futura”, Montezemolo e Riccardi marcano la distanza dall’Udc di Casini e dal Fli di Fini. L’ambizione è quella di presentare liste più «fresche», molto innovative rispetto a quelle dei due partiti e di due leader, Casini e Fini, che fra qualche mese «festeggeranno» il trentesimo anniversario della loro presenza in Parlamento: entrambi sono stati eletti alla Camera nel 1983.



La campagna elettorale di Italia Futura avrà come proprio leader Montezemolo (che non dovrebbe candidarsi in Parlamento), mentre nelle liste dovrebbero esserci il presidente delle Acli Andrea Olivero, il fondatore della Margherita e presidente della provincia autonoma di Trento, Lorenzo Dellai. Il segretario della Cisl Raffaele Bonanni resterà al sindacato, anche se il resto della lista sarà formata da personalità della società civile: né politici di professione né parlamentari uscenti. Le trattative sono ancora in corso e non ci sono decisioni definitive ma tra i candidati più accreditati ci sono il magistrato Stefano Dambruoso, l’economista Irene Tinagli, il collaboratore di Banca Mondiale e Fed Raul Minetti, il rettore dell’Università di Perugia Stefania Giannini, il generale Francesco Camporini, il preside di Tor Vergata Beniamino Quinteri, oltreché, naturalmente, il “play maker” di Italia Futura, Andrea Romano.



Il riserbo di queste settimane sulla scelta (candidatura a premier o semplice endorsement per la coalizione di centro?) non impedisce a Monti di confidarsi nei suoi colloqui sul che sarebbe giusto e su ciò che non gli è piaciuto in questi giorni. L’accusa che più lo ha maldiposto è quella di scorrettezza nei confronti dei partiti che lo hanno sostenuto. A Monti - e lo ha detto a Bersani - non è piaciuta l’accusa di Massimo D’Alema sulla dubbia moralità di un’eventuale candidatura del premier, sia per il lessico usato, ma anche per la sostanza delle motivazioni.
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Re: Monti contro Berlusconi

Messaggioda ranvit il 19/12/2012, 11:46

http://www.ilmessaggero.it/primopiano/p ... 9144.shtml

Monti rompe gli indugi
«Farò campagna elettorale»

Il premier sarà federatore dei partiti che aderiranno al suo manifesto. In lista nessun politico


di Alberto Gentili



ROMA - Ufficialmente la parola d’ordine è sempre la stessa: «Il professore non ha ancora deciso». Ma da ciò che filtra da palazzo Chigi, Mario Monti ha rotto gliindugi. Appena varata la legge di stabilità e presentate le dimissioni al Quirinale (doveva essere venerdì, ma a causa dell’ostruzionismo del Pdl l’epilogo potrebbe slittare), il professore annuncerà la decisione di candidarsi a premier. «Ormai non posso più tirarmi indietro», ha confidato. Non può farlo perché gli chiedono di restare in campo, per «assicurare continuità all’agenda di governo», le cancellerie internazionali, «l’Italia che lavora e produce». E perfino da Oltretevere sarebbero arrivate benedizioni «decisive e importanti».

La road map e lo schema del Grande Annuncio è tracciato. Il professore, che sembra aver metabolizzato lo strappo con Giorgio Napolitano, lancerà un «appello agli italiani». Scriverà in un memorandum il suo programma «europeo ed europeista», con le riforme «che i partiti gli hanno impedito di fare», come dice uno dei suoi, «e le riforme che si possono fare dalla parte dei cittadini e dei giovani. Contro i veti di categorie e sindacati». Poi, Monti si metterà a capo di una lista che conterrà il nome «Italia». Tipo: «Italia civica». Oppure «italiani con Monti», «Italia futura verso la terza Repubblica». Ma c’è di più. Ci sono sondaggi «molto incoraggianti». E c’è che Monti parteciperà attivamente alla campagna elettorale: «Dovrò spiegare agli italiani le ragioni del mio impegno e difendere la mia agenda». In tv e perfino in piazza.

L’ossatura è quella del raggruppamento promosso da Luca di Montezemolo, Andrea Riccardi, Raffaele Bonanni, Andrea Olivero. Dentro non ci sarà spazio per alcun politico. Tant’è che Nicola Rossi, un passato nelle liste del Pd, dovrebbe essere costretto a cercare un’altra sistemazione. Poi, con l’ambizione e la speranza di essere il «nuovo De Gasperi» come ha fatto capire Franco Frattini dopo averlo incontrato, Monti indosserà i panni del federatore. I partiti che aderiranno al suo manifesto avranno la scritta «per Monti» nel simbolo ed entreranno, appunto, a far parte di una federazione. Avrebbero già ottenuto il via libera l’Udc di Pier Ferdinando Casini e il Fli di Gianfranco Fini. Il problema è tenere fuori Silvio Berlusconi. «Il Cavaliere potrebbe aderire all’appello-manifesto, ma è un populista anti-europeo e non lo vogliamo», taglia corto uno che lavora alla lista.
Ebbene, il programma sarà scritto per impedire a Berlusconi di salire sull’arca del professore, con riferimenti all’Imu e alla Germania. Nessun problema, invece, per i montiani del Pdl. Non a caso Monti ha ricevuto Frattini, «guida» della pattuglia pidiellina formata da Quagliariello, Cazzola, Mauro, Mantovano. E anche Angelino Alfano, se dovesse mollare Berlusconi, potrebbe aderire. «Ma deve essere l’Alfano dialogante e responsabile che ho conosciuto», avrebbe detto il premier, «non quello che mi ha sfiduciato alla Camera». Da rivelare che Monti pensa a un’intesa post-voto con Bersani, se il centrosinistra non avrà la maggioranza in Senato. «Ma senza Vendola», dicono.



Mercoledì 19 Dicembre 2012 - 08:53
Ultimo aggiornamento: 08:55
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Re: Monti contro Berlusconi

Messaggioda Robyn il 19/12/2012, 12:13

Ci sarà anche SEL.E' come se fra SEL e PD ci sia un solo partito
Locke la democrazia è fatta di molte persone
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Re: Monti contro Berlusconi

Messaggioda Iafran il 19/12/2012, 14:10

Le "personalità politiche" (si fa per dire) del PdL, sia che restano con il cavaliere o che vanno con Monti, non sono sempre quelli della "Magistratura ad orologeria", che hanno deriso i senatori a vita, che hanno applaudito la bandana ed il look del loro idolo, che farebbero qualsiasi cosa per l'unto, che parlavano come libri stampati ... che hanno giurato che Ruby è la nipote di Mubarak? :x
E allora perché imbarcarli in un'avventura che dovrebbe essere nuova, pulita e civile?
Figli che rinnegano il loro padre-padrone! :o
Perdinci che rivoluzione etica!
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Re: Monti contro Berlusconi

Messaggioda Robyn il 19/12/2012, 15:11

bisogna avere la maggioranza in ambedue i rami del parlamento
ciao robyn
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