La Comunità per L'Ulivo, per tutto L'Ulivo dal 1995
FAIL (the browser should render some flash content, not this).

Il centro raddoppia: lista Monti più Udc

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Il centro raddoppia: lista Monti più Udc

Messaggioda franz il 16/12/2012, 8:44

Montezemolo e Riccardi candidati
Resta da verificare la possibilità di federarsi con i transfughi del Pdl. Incontro tra Ruini e Alfano

ROMA - La decisione è quasi presa e potrebbe essere annunciata il 22 dicembre in una conferenza stampa: la lista «Verso la Terza Repubblica» potrebbe trasformarsi nella «lista Monti», con l'avallo del premier, anche se non è ancora deciso se ci sarà una sua partecipazione diretta, che viene ritenuta meno probabile. Tra i candidati dovrebbero esserci Luca Cordero di Montezemolo e Andrea Riccardi. La lista si apparenterebbe con l'Udc, verificando anche la possibilità di federarsi con una lista di transfughi del Pdl.

La visita a Bruxelles ha messo in moto la macchina elettorale del centro. In attesa che Monti annunci la sua decisione, i leader cominciano a sfoltire le ipotesi e a fare chiarezza. Dopo il caminetto nello studio del ministro Andrea Riccardi, il presidente di Italia Futura Luca Cordero di Montezemolo, il leader udc Pier Ferdinando Casini, Lorenzo Dellai, Raffaele Bonanni e il presidente delle Acli, Andrea Olivero, si è decisa la rotta da seguire. Vista la difficile compatibilità tra l'Udc, nella sua forma partito, e l'agglomerato leggero di società civile di Montezemolo, Riccardi e Olivero, ci saranno in campo due formazioni diverse, apparentate: «Verso la Terza Repubblica» darà vita alla «lista Monti», mentre l'Udc userà il suo simbolo e sceglierà i suoi candidati. Una scelta meditata e quasi obbligata, quella di rinunciare alla lista unica. Perché i rappresentanti della società civile non avevano nessun interesse ad appannare la propria forza identitaria originale, annacquandola con innesti di politici di lungo corso. E d'altro canto, Casini non aveva alcuna intenzione di rinunciare ad alcuni esponenti del suo gruppo dirigente.

La questione candidature è scottante anche per un altro motivo. Perché, nel giorno dell'arrivo di Monti a Bruxelles, alla riunione del Partito popolare europeo, molti hanno ipotizzato la possibilità di una riproduzione dell'esperienza del Ppe in chiave nazionale. Silvio Berlusconi, raccontano in ambiente Pdl, avrebbe avuto sentore (forse grazie anche ad Antonio Tajani, vicepresidente della Commissione europea) della visita del premier. E avrebbe così deciso, con un Pdl sempre più in difficoltà, l'ennesimo cambio di programma: «Se Monti vuole scendere in campo, sarò io a proporlo come federatore del centrodestra».

La prospettiva di un accordo tra il nuovo centro e il Pdl convince una parte importante delle gerarchie cattoliche, dal presidente della Cei Angelo Bagnasco al cardinale Camillo Ruini, che ieri ha detto di aver incontrato il segretario del Pdl. Ma è una strada difficilmente percorribile. Monti ha ricordato a Bruxelles che la sua opera si è interrotta quando «il Pdl, con una dichiarazione di Angelino Alfano, mi ha sfiduciato». Citazione non casuale. Tradotta dai centristi con un veto a tutti quelli che non hanno sostenuto Monti o si sono astenuti sulla fiducia. Sono in pochissimi i parlamentari pdl che hanno votato in dissenso al partito sulla fiducia.

Tra i montiani doc pdl della prima ora ci sono: Franco Frattini, Beppe Pisanu, Mario Mauro, Gaetano Quagliariello, Maurizio Sacconi, Gianni Alemanno, Giuliano Cazzola. Ma il veto potrebbe estendersi: ex capigruppo, ex ministri ed esponenti di spicco del Pdl berlusconiano non sarebbero graditi, in quanto corresponsabili del governo Berlusconi. Tra i pochi ammessi potrebbe esserci Mario Mauro, di area ciellina. Se non fosse possibile creare una lista di transfughi, potrebbe esserci successivamente una convergenza con quella parte di montiani restata nel Pdl, magari proprio quella che nasce domani nell'incontro di «Italia popolare».

Resta da capire l'atteggiamento che avranno i centristi verso il Pd. Perché finora erano in molti a sostenere (in pubblico o in privato) che un'intesa post elettorale con il partito probabile vincitore delle elezioni, il Pd, era l'unica ipotesi possibile. Un centro con troppi agganci con il Pdl porrebbe un problema. E intanto anche la pattuglia dei montiani democratici è in fibrillazione. Beppe Fioroni si sottrae: «Non tiriamo Monti per la giacca, il discorso è ancora astratto». Ma Marco Follini la vede così: «Si tratta di tenere insieme il rigore e la serietà di Monti con il respiro sociale del centrosinistra. Il pericolo maggiore è questa adunata di colonnelli e sergenti del Pdl che inneggiano a Monti come fino a pochi minuti fa inneggiavano a Berlusconi».

Alessandro Trocino 15 dicembre 2012 | 23:22 www.corriere.it
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)
Avatar utente
franz
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 22077
Iscritto il: 17/05/2008, 14:58

Monti non vuole strappi e cerca un'intesa con il Pd

Messaggioda franz il 16/12/2012, 8:47

Monti non vuole strappi
e cerca un'intesa con il Pd

Il Professore affronta il nodo del suo futuro e pensa a un accordo con il Partito Democratico: "Ma il primo passo tocca a loro". Anche il segretario del Pd vuole un chiarimento prima che il premier decida cosa fare. Torna l'ipotesi di un tandem tra Bersani e Monti, con tanto di staffetta
di GOFFREDO DE MARCHIS

NON ROMPERE con Pierluigi Bersani. E riflettere ancora su una candidatura alle elezioni, con la voglia e l'orgoglio di provarci ma solo nell'ipotesi di una collaborazione con il Partito democratico. "Di questo parlerò con il presidente Napolitano, ascolterò i suoi consigli", spiega Mario Monti alla vigilia dell'incontro di oggi al Quirinale.

Nello studio del capo dello Stato sarà quindi evocato il candidato premier del centrosinistra, intenzionato a godersi la domenica nella sua casa di Piacenza prima di rientrare a Roma lunedì. La lunga attesa intorno alla decisione del premier ha innervosito il Pd. Eppure da entrambe le parti c'è il desiderio di un chiarimento. Un primo passo è stato già fatto, raccontano, con una telefonata "molto recente" nonostante la smentita del segretario: "Non ci sentiamo da due giorni".

Monti scioglierà la riserva dopo l'approvazione della legge di stabilità e l'atto formale delle dimissioni nelle mani di Giorgio Napolitano. Ossia, venerdì o sabato. In meno di una settimana si gioca così il destino della legislatura che verrà. Una partita a tavolino che non annulla il passaggio fondamentale del voto, ma disegna equilibri, ruoli e programmi dei prossimi cinque anni sotto gli occhi attentissimi della comunità internazionale.

Il Professore è sottoposto a pressioni di tutti i tipi. Dalle liste di centro, per schierarsi apertamente con loro e affrontare le urne alla guida di una coalizione moderata. Dal Pdl, che nel giro di un paio di giorni ha rovesciato la sua posizione. L'offerta di Silvio Berlusconi al premier è stata rispedita al mittente persino con un po' di ribrezzo. E il Cavaliere ha mutato linea in un amen, senza sorprendere chi ha assistito al balletto della settimana appena finita.

Oggi infatti è il Pdl a premere in maniera insistente su Palazzo Chigi perché Monti resti "neutrale", mantenga il "profilo istituzionale degli esordi", si "faccia da parte" senza troppe discussioni. Siccome non sarà mai il leader dei moderati come lo intende Berlusconi, l'ambasciatore berlusconiano Gianni Letta gli ha fatto sapere che non deve prendere posizione: né candidatura, né endorsement, né nome nel simbolo di qualche "partitino". Berlusconi si è fatto intervistare ieri sera dal Tg5 per rendere esplicito al suo popolo che l'operazione è fallita. Non ha mai citato il premier, nemmeno indirettamente. Monti ha chiuso la porta e l'ex premier torna a cercare una diversa via d'uscita.

Si apre così un altro scenario: le forme di una collaborazione tra il Professore e il centrosinistra. Monti vuole "superare le perplessità del Pd". Non si è lasciato impressionare dall'intervista di D'Alema al Corriere ("Una candidatura del premier? Sarebbe moralmente discutibile"). Il suo interlocutore è Bersani, al quale riconosce l'autorevolezza della premiership decisa dalle primarie. Sono state una prova di partecipazione democratica vera e di grande impatto, il Professore lo sa. Anche per questo si aspetta che sia il segretario democratico a parlargli in maniera chiara di un'eventuale intesa sul futuro. "È un candidato già in pista, pienamente legittimato. Tocca a lui introdurre l'argomento".

Si è discusso, negli ultimi giorni, di un sostegno del centrosinistra e del centro per l'elezione al Colle di Monti. Si è ventilata l'ipotesi di un ruolo di governo, all'Economia, sul modello di Carlo Azeglio Ciampi nell'esecutivo Prodi. Ma sul piatto resta, come sottinteso molto concreto, la possibilità di una prosecuzione del lavoro a Palazzo Chigi in vista di un altro anno di crisi dura. "Le riforme vanno portate avanti, seguite e attuate - ha detto qualche giorno fa il premier -. Altrimenti è meglio non farle". Insomma, l'idea di un accordo tiene dentro anche il Monti bis, pure in presenza di un candidato premier favorito in tutti i sondaggi.

Nel colloquio di oggi al Quirinale sarà probabilmente il tema-chiave. Il presidente Napolitano, ormai vicino alla scadenza del suo mandato, avrà ancora una posizione centrale nel disegno istituzionale. Può esercitare la sua moral suasion, anche sul leader del Pd, per verificare i contorni di questa "collaborazione" con la consapevolezza che dalle risposte dei prossimi giorni dipenderà la scelta di Monti. Un patto di legislatura che preveda il tandem Monti-Bersani non dispiace a una fetta del Pd, dai montiani doc agli ex Popolari. È tornata a risuonare una formula che appartiene al passato: la staffetta. Con il Professore che lascia il posto al segretario del Pd superato lo scoglio del prossimo anno. Monti quindi si prepara a valutare le numerose soluzioni. Ma appare chiaro che lo farà senza strappare con il Pd.

(16 dicembre 2012) www.repubblica.it
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)
Avatar utente
franz
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 22077
Iscritto il: 17/05/2008, 14:58

Re: Il centro raddoppia: lista Monti più Udc

Messaggioda ranvit il 16/12/2012, 10:29

Monti quindi si prepara a valutare le numerose soluzioni. Ma appare chiaro che lo farà senza strappare con il Pd.



Mi riesce davvero difficile per non dire assurdo che ci possa essere una benchè minima coesistenza tra Monti e Fassina/Vendola :roll:

Ho criticato MOnti quando non "batteva i pugni" in sede europea per ottenere una collaborazione per tenere a freno lo spread; quando non ha ridotto le tasse ad imprese e persone semmai; quando ha fatto una riforma delle pensioni troppo traumatica con la conseguenza degli esodati che bisogna comunque risolvere; etc etc....ma mai e poi mai voglio il duo Fassina/Vendola all'opera!
Non sono contrario in linea di principio ad una soluzione keynesiana per la ns drammatica crisi economica, ma a condizione di legarla molto strettamente alla sola riduzione delle tasse. Ma certamente non è quello che hanno in testa il duo terminator :twisted:
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
ranvit
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 10669
Iscritto il: 23/05/2008, 15:46

Re: Il centro raddoppia: lista Monti più Udc

Messaggioda Iafran il 16/12/2012, 11:48

Le parole sensate mi sembrano quelle di Follini

«Si tratta di tenere insieme il rigore e la serietà di Monti con il respiro sociale del centrosinistra. Il pericolo maggiore è questa adunata di colonnelli e sergenti del Pdl che inneggiano a Monti come fino a pochi minuti fa inneggiavano a Berlusconi».

Sottolineo "il respiro sociale", che non ha niente a che fare con ciò che ha contato finora: decisioni bacate di un "ominicchio", sotto protezione mafiosa, e delle sue "comparse" ("persone belle, eleganti, laureate e con la conoscenza di 2 o 3 lingue", in parole povere nani, pagliacci e ballerine ... sempre pronti a "cambiarsi l'abito").
Se si tiene conto del respiro sociale si torna ad essere una società normale, con le sue regole e con il rispetto reciproco fra gli avversari politici.
Iafran
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 4269
Iscritto il: 02/03/2009, 12:46

Re: Il centro raddoppia: lista Monti più Udc

Messaggioda Giovigbe il 16/12/2012, 12:52

ranvit ha scritto:Mi riesce davvero difficile per non dire assurdo che ci possa essere una benchè minima coesistenza tra Monti e Fassina/Vendola :roll:



Invece con Alfano che l'ha sfiduciato?
Con Alemanno che ha sorretto i tassisti?
Con tutti quelli che hanno votato che ruby era la nipote di mubarak?
Ci sono uomini che usano le parole all'unico scopo di nascondere i loro pensieri. VOLTAIRE
Giovigbe
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 807
Iscritto il: 23/05/2008, 20:52

Re: Il centro raddoppia: lista Monti più Udc

Messaggioda ranvit il 16/12/2012, 12:57

Chiedilo a lui....che non mi pare abbia deciso di andare con il Pdl :lol:
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
ranvit
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 10669
Iscritto il: 23/05/2008, 15:46

Re: Il centro raddoppia: lista Monti più Udc

Messaggioda Giovigbe il 16/12/2012, 13:14

ranvit ha scritto:Chiedilo a lui....che non mi pare abbia deciso di andare con il Pdl :lol:



Cosa ha deciso non sò.

Cosa spera il berlusca e i suoi sodali (più o meno noti, più o meno dichiarati) è evidente
Ci sono uomini che usano le parole all'unico scopo di nascondere i loro pensieri. VOLTAIRE
Giovigbe
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 807
Iscritto il: 23/05/2008, 20:52

Re: Il centro raddoppia: lista Monti più Udc

Messaggioda ranvit il 16/12/2012, 13:42

Vedo che il 44% degli elettori Pd è favorevole alla "scesa" di Monti....suppergiu' quelli che hanno votato Renzi? :D



http://www.corriere.it/politica/12_dice ... e619.shtml


L'Osservatorio

Discesa in campo di Monti, sì dal 30%
Più tra i votanti pd che nel Pdl

Favorevole il 44% tra i democratici, no da 8 su 10 nel centrodestra


Tutti - cittadini, forze politiche, osservatori internazionali - attendono (qualcuno anche con apprensione) di sapere se Monti accetterà di candidarsi alle elezioni. La sua discesa in un campo più direttamente politico è auspicata da molteplici persone e istituzioni, ma è, al tempo stesso, vista con sfavore da molti altri, a partire dai dirigenti del partito che raccoglie oggi la più ampia quota di consensi, il Pd. Anche l'insieme dell'elettorato si divide riguardo a una simile prospettiva. Una quota ampia - circa il 30% - la vede con favore. Si tratta, in particolare, dei cittadini di età centrale, con titoli di studio relativamente più elevati. Dal punto di vista politico, si rileva una più accentuata presenza di favorevoli nell'elettorato dell'Udc, ma anche in quello stesso del Pd: quasi metà (44%) dei votanti per il partito di Bersani dichiara di auspicare la candidatura del Professore, nonostante il parere contrario del segretario. È un altro segno delle differenze di opinione (in certi casi, delle fratture) che caratterizzano già ora il maggiore partito italiano e che potrebbero creare in futuro non pochi problemi a quest'ultimo.

Ma, a fronte dei favorevoli, si contrappone un gruppo, assai più numeroso (61%), di contrari, di varia provenienza politica e sociale. Vi si trovano, in misura relativamente maggiore, i cittadini di più giovane età, i residenti al Sud (e nei piccoli comuni) e, specialmente, gli elettori del Pdl, ove la contrarietà raggiunge quasi l'80%. Ma anche la netta maggioranza dei votanti per la Lega e per il Movimento 5 Stelle (in entrambi i casi il 70%) si dichiara contraria a una candidatura di Monti.
Nell'insieme, tuttavia, i fautori di una presenza del Professore alle prossime elezioni risultano, considerando l'intera popolazione, più di quelli che auspicano la candidatura di Silvio Berlusconi.

Al di là del generico favore (o sfavore) per la discesa in campo del Professore, ci si deve però domandare quale sarebbe l'effettivo seguito su cui Monti potrebbe contare nel caso formasse una sua lista e quello che otterrebbe coalizzandosi con le altre forze politiche che già hanno espresso valutazioni positive sulla sua candidatura. Oggi circa il 3-5% dell'elettorato si dichiara già pronto, senza riserve, a votare alle elezioni una lista capeggiata da Monti. È meno di quanto alcuni osservatori si aspettano, ma occorre ricordare che, anche in passato, alcuni leader sono riusciti a conquistare una platea vasta, pur partendo inizialmente da un consenso limitato. E che altri hanno influito fortemente sulla politica italiana disponendo di meno del 10%. In ogni caso, accanto ai voti «certi», occorre tener conto già oggi del mercato potenziale, composto da chi, pur non avendo già deciso di votarlo, dichiara però di prendere seriamente in considerazione l'opzione per il Professore. Si tratta di un altro 8-10% di elettori. Naturalmente, computando anche gli attuali votanti per l'Udc (in questo momento a circa il 5-6%), per Italia Futura (attualmente attorno al 2%) e per Fermare il declino (1%), il mercato potenziale dei consensi per una coalizione che si ispiri a Monti si accrescerebbe ulteriormente.

Sin qui la situazione attuale. Tuttavia, proprio in queste ore, il quadro delle forze politiche va cambiando rapidamente. Ad esempio, sembra che una parte significativa degli esponenti del Pdl (ma anche, forse, qualcuno del Pd) stia valutando la possibilità di passare ad una lista Monti, nel caso questa si costituisse. Ciò che potrebbe ampliare la platea dei sostenitori di quest'ultima.

Ma, sopratutto, occorre ricordare che una presenza diretta di Monti nella competizione elettorale muterebbe completamente - in positivo per alcuni, in negativo per altri - l'atteggiamento (anche emotivo e psicologico) degli elettori nei confronti dell'offerta politica. Mobilitando ad esempio, in un senso o nell'altro, i molti indecisi (la cui quantità è comunque diminuita negli ultimi giorni). Da questo punto di vista, una candidatura effettiva potrebbe rendere in qualche misura obsolete diverse delle stime ipotizzate sin qui. Non resta dunque che attendere la decisione del Professore.
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
ranvit
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 10669
Iscritto il: 23/05/2008, 15:46

Re: Il centro raddoppia: lista Monti più Udc

Messaggioda pianogrande il 16/12/2012, 13:44

Monti si rifiuta di trasformarsi nel grande riciclatore dei transfughi del PDL (di cui fa parte lo stesso Berlusconi).
A quanto pare non vuole nemmeno essere lo specchietto per le allodole a favore di un centro dove si affollano persone che non hanno minimamante la stoffa per governare ma prontissime a mettersi un timbro da montiani tanto per fingere di avere una identità.
Non vuole strappi con Bersani ed il PD.
Il tutto con la partecipazione di Napolitano.
Mi sembra che il meglio della politica cominci a darsi reciprochi riconoscimenti e questo dovrebbe rendere felici tutti gli italiani e tranquillizzare l'Europa.
Se non ci fossero di mezzo certe leggi naturali ineludibili, tiferei per un Napolitano Bis.
Nonostante le nostre numerose colpe, forse cominciamo a meritarcelo un governo di persone serie.
Non mi sono mai sentito tanto partecipe a quello che succede nella politica e non credo valga solo per me.
Fotti il sistema. Studia.
pianogrande
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 10611
Iscritto il: 23/05/2008, 23:52

Re: Il centro raddoppia: lista Monti più Udc

Messaggioda Robyn il 16/12/2012, 13:46

Casini ha affermato che il PD vuole un centro piccolo,ma non è così
Anche del 25%.I liberali in Inghilterra avevano il 25% ma non impedivano ai
laburisti di governare da soli,perche avevano la maggioranza assoluta alla
camera dei comuni.Ma anche se abbiamo la maggioranza assoluta,non
sono escluse forme di collaborazione dopo il voto
ciao robyn
Locke la democrazia è fatta di molte persone
Avatar utente
Robyn
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 11364
Iscritto il: 13/10/2008, 9:52

Prossimo

Torna a Che fare? Discussioni di oggi per le prospettive di domani

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 36 ospiti