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BANKITALIA: 10% delle famiglie; 50% delle ricchezza

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

BANKITALIA: 10% delle famiglie; 50% delle ricchezza

Messaggioda Giovigbe il 13/12/2012, 22:16

Senza parole.



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Re: BANKITALIA: 10% delle famiglie; 50% delle ricchezza

Messaggioda mauri il 13/12/2012, 22:42

brunetta aveva dichiarato che ha fatto un mutuo per pagare l'imu...
mi ricordo di avere letto che in tempi di crisi sono raddoppiati quelli che hanno un reddito superiore ai 500mila euro,
ciao mauri

ps
Il vero stato della ricchezza in Italia, 2009
La Banca d’Italia dice che nel 2009 tutte le famiglie possedevano più o meno 350 mila euro in beni di vario tipo. E’ la vecchia storia dei morti sulle autostrade. Se ogni anno ci sono mille viaggiatori e cinquecento morti, significa che siamo tutti mezzi morti.

Invece la vita insegna che c’è chi muore e chi se la spassa. Nella fattispecie, delle 24.905.042 famiglie italiane [al 31 dicembre 2009, fonte Istat], ce ne sono 2 milioni, 490 mila e 504 che se la spassano, possedendo oltre il 45% dei 9 miliardi e mezzo di euro cui assomma la ricchezza lorda di tutte le famiglie messe insieme, e oltre 12 milioni (12.452.521) che se la vedono male, dovendo spartirsi un misero 10%.
http://www.byoblu.com/post/2010/12/22/I ... talia.aspx
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Re: BANKITALIA: 10% delle famiglie; 50% delle ricchezza

Messaggioda flaviomob il 14/12/2012, 2:12

La metà più povera delle famiglie italiane detiene soltanto il 9,4 per cento della ricchezza totale, mentre il 10 per cento più ricco ne dispone per il 45,9 per cento. Questo è il vero fallimento di Monti e soprattutto di chi lo ha preceduto.


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Re: BANKITALIA: 10% delle famiglie; 50% delle ricchezza

Messaggioda franz il 14/12/2012, 8:20

flaviomob ha scritto:La metà più povera delle famiglie italiane detiene soltanto il 9,4 per cento della ricchezza totale, mentre il 10 per cento più ricco ne dispone per il 45,9 per cento. Questo è il vero fallimento di Monti e soprattutto di chi lo ha preceduto.

In realtà il fatto che la ricchezza sia diversamente distribuita è assolutamente normale, anche a parità di reddito.
Questo perché la ricchezza tende ad accumularsi con l'età. L'esperimento mentale è abbastanza semplice (e replicabile con un foglio di calcolo). prediamo a riferimento una popolazione in cui tutti hanno lo stesso reddito (2000 euro al mese) che si ottiene nel periodo di vita 25-65 anni (prima si studia poi si lavora, poi si va in pensione). Consieriamo che una famiglia giovane, con figli, spende un po' di piu' per mantenerli e quindi risparmia un po' di meno ma che col tempo il risparmio tende a crescere (poi si trasforma in casa, ma sempre risparmio è). Ebbene questa società ideale dove il reddito è uguale per tutti vedrà una ricchezza (che è l'accumulo del risparmio) distribuita in modo diseguale. Questo perché il giovane di 25 anni che inizia (idealmente) a lavorare, avrà risparmio uguale e 0 mentre il 65^enne dovrebbe invece essere al massimo del risparmio. Naturalmente sappiamo che il reddito non è affatto uguale per tutti (ed è giusto che sia cosi') e quindi ci sono anche differenti tassi di accumulo della ricchezza e diverse capacità di creare ricchezza ed anche di sperperarla. E che naturalmente anche l'operazione di creare ricchezza tramite gli investimenti è un'operazione che contempla un certo rischio, cosa che contribuisce a fare in modo che qualcuno perda per il rischio d'impresa ed altri no.

A mio avviso tutti questi piagnistei sulla distribuzione della ricchezza sono fuori luogo.
Il problema è il reddito ed il problema nel problema è che c'è chi ce ne porta via ogni anno la metà senza dare in cambio quei servizi di qualità che dovrebbero essere di sostegno a chi ha veramente bisogno, a tutte le età. Col risultato che siamo tutti piu' poveri e che la ricchezza si accumula nei furbetti del quartierino. Lo stato, che dovrebbe essere tra le varie cose un ridistributore di reddito (non di ricchezza) il effetti lo fa ma in senso opposto, come un Robyn Hood alla rovescia. Ruba un po' a tutti (o almeno ci tenta) per dare a "qualcuno", stile "Er Batman".

PS: basta andare sul sito della banca D'Italia per verificare, come sospettavo, che lo studio riguarda dati 2011. E che quindi il governo Monti non c'entra. Ci sono comuque stime preliminari sul volume della ricchezza nel primo semestre 2012 che confermano l'andamento calante (la cosa non mi sorprende perché anche in altri paesi i primi sei mesi del 2012 sono stati un disastro come gli ultimi sei del 2011). Le tasse aumentano, i valori borsistici calano, è normale che la ricchezza diminuisca. Non trovo dati 1/sem 2012 sulla distribuzione della ricchezza: si fermano prima (2010) e quindi confermo che Monti non c'entra. Certo che avrebbe fatto meglio, invece di aumentare le tasse, ad agire di piu' sulla spesa.
Nello studio c'è molto di piu' di quanto raccontano i giornali ....
http://www.bancaditalia.it/statistiche/ ... _65_12.pdf
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Re: BANKITALIA: 10% delle famiglie; 50% delle ricchezza

Messaggioda Giovigbe il 14/12/2012, 9:41

franz ha scritto:A mio avviso tutti questi piagnistei sulla distribuzione della ricchezza sono fuori luogo.


No franz non sono per nulla fuori luogo!
E' da questa disparità che nasce l'esigenza, oggi più che ieri, di una politica più equa e più solidale.
Non può essere che un operaio guadagna 1000 € e il dirigente della sua azienda - che magari la porta la tracollo - ne guadagna 20.000 e in più ha i benefit legati a dei risultati che magari non sono sostenibili nel lungo periodo.
Non può essre che c'è il pensionato da 400 €/mese e quello da 15.000 €/mese
Non sto parlando di uguaglianza dei redditi (tanto per evitare che qualcuno scomodi il comunismo) ma di maggiore equità e solidarietà che sono due termini di matrice diversa (ma anch'essa scomoda: il cattolicesimo sociale).
Monti c'entra nulla sul come siamo arrivati questo punto.
C'entra però nel non avre impresso queste caratteristiche alla sua azione di governo; nel non aver chiesto di più a chi ha di più; nell'aver tagliato là dove era semplice senza affrontare i nodi delle grandi rendite sia pubbliche che private.
Questo è il motivo per cui non voterò mai Monti pur riconoscendolo necessario alla causa del bene del nostro paese.
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Re: BANKITALIA: 10% delle famiglie; 50% delle ricchezza

Messaggioda Robyn il 14/12/2012, 10:28

Le disuguaglianze sono la causa della crisi
Monti l'equità non è riuscito ad attuarla perche il Pdl non lo ha permesso cosa che si ripeterebbe con la grande coalizione
La chiesa che predica la carità a questo punto non hanno più nessuna credibilità in merito a questo argomento soprattutto se apertamente appoggia la linea della grande coalizione.Tutti si assumeranno la responsabilità delle proprie scelte
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Re: BANKITALIA: 10% delle famiglie; 50% delle ricchezza

Messaggioda franz il 14/12/2012, 13:40

Giovigbe ha scritto:Non può essere che un operaio guadagna 1000 € e il dirigente della sua azienda - che magari la porta la tracollo - ne guadagna 20.000 e in più ha i benefit legati a dei risultati che magari non sono sostenibili nel lungo periodo.
Non può essre che c'è il pensionato da 400 €/mese e quello da 15.000 €/mese

Per i salari secondo me hai torto. Non puo' essere, dici, ma è. Si chiama mercato del lavoro. Puo' non piacere ma è così.
Piuttosto considera che chi guadagna 1000 è perché malgradoil datore di lavoro ne metta 2000 sul piatto, una buona metà prenda altre strade (cosa che non avviene in altri paesi europei).
Per le pensioni in parte posso darti ragione. Da tempo vado sostenendo che ci dovrebebro essere due pensioni: una di base uguale per tutti, operai e "marchionni", una che dipende dai contributi effettivamente versati ( e quindi si ricade nella differenza di reddito).
Comunque lo studio della banca d'italia parla di ricchezza (stock) e non di reddito (flusso).
Sono cose ben diverse, se vogliamo mettere i puntini sulle "i".
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Re: BANKITALIA: 10% delle famiglie; 50% delle ricchezza

Messaggioda ranvit il 14/12/2012, 13:47

Solo una nota: se il dipendente mette in tasca (netto) 1000 euro, al datore di lavoro il costo è circa 2450!
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: BANKITALIA: 10% delle famiglie; 50% delle ricchezza

Messaggioda franz il 14/12/2012, 14:02

ranvit ha scritto:Solo una nota: se il dipendente mette in tasca (netto) 1000 euro, al datore di lavoro il costo è circa 2450!

Appunto. La differenza dove va? Che i soldi del lordo azienda siano 2450 oppure anche solo 2125, il problema è che la differenza va in altre tasche e viene palesemente distribuita male. La colpa/responsabilità non è dei "brutti padroni schifosi" ma di unostato sprecone, arraffone, inefficente, ineffiace. Se non in alcune volte anche ladro.
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Re: BANKITALIA: 10% delle famiglie; 50% delle ricchezza

Messaggioda flaviomob il 14/12/2012, 15:16

franz ha scritto:In realtà il fatto che la ricchezza sia diversamente distribuita è assolutamente normale, anche a parità di reddito. Questo perché la ricchezza tende ad accumularsi con l'età.


Non esiste "normale". La distribuzione della ricchezza è mutata negli ultimi anni, meno ricchi ma con più soldi, più poveri con meno soldi, quindi non c'è nulla di normale. E' la conseguenza di politiche, idee, visione della società che a loro volta sono mutate nel tempo.

L'età anagrafica media degli italiani è in netto aumento negli ultimi decenni: ergo dovrebbe aumentare il numero di famiglie che dispongono di una maggior ricchezza,anche perché analogamente sta diminuendo il numero medio di figli per coppia genitoriale. Ergo, l'impoverimento generale non ha nulla di "normale" ed è anzi condizionato in modo determinante dalle politiche di redistribuzione degli ultimi vent'anni. Oltre all'espansione dell'economia illegale (che tra l'altro è difficilmente censibile, così come l'esportazione illegale di capitali: per cui i dati Bankitalia sono molto meno drammatici di quanto sia la realtà).

PS: Nel primo semestre 2012, secondo stime preliminari Bankitalia, il calo della ricchezza degli italiani (in termini nominali) è stato dello 0,5%; quindi una responsabilità seppur minima e parziale del governo Monti esiste.


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