flaviomob ha scritto:La metà più povera delle famiglie italiane detiene soltanto il 9,4 per cento della ricchezza totale, mentre il 10 per cento più ricco ne dispone per il 45,9 per cento. Questo è il vero fallimento di Monti e soprattutto di chi lo ha preceduto.
In realtà il fatto che la ricchezza sia diversamente distribuita è assolutamente normale, anche a parità di reddito.
Questo perché la ricchezza tende ad accumularsi con l'età. L'esperimento mentale è abbastanza semplice (e replicabile con un foglio di calcolo). prediamo a riferimento una popolazione in cui tutti hanno lo stesso reddito (2000 euro al mese) che si ottiene nel periodo di vita 25-65 anni (prima si studia poi si lavora, poi si va in pensione). Consieriamo che una famiglia giovane, con figli, spende un po' di piu' per mantenerli e quindi risparmia un po' di meno ma che col tempo il risparmio tende a crescere (poi si trasforma in casa, ma sempre risparmio è). Ebbene questa società ideale dove il reddito è uguale per tutti vedrà una ricchezza (che è l'accumulo del risparmio) distribuita in modo diseguale. Questo perché il giovane di 25 anni che inizia (idealmente) a lavorare, avrà risparmio uguale e 0 mentre il 65^enne dovrebbe invece essere al massimo del risparmio. Naturalmente sappiamo che il reddito non è affatto uguale per tutti (ed è giusto che sia cosi') e quindi ci sono anche differenti tassi di accumulo della ricchezza e diverse capacità di creare ricchezza ed anche di sperperarla. E che naturalmente anche l'operazione di creare ricchezza tramite gli investimenti è un'operazione che contempla un certo rischio, cosa che contribuisce a fare in modo che qualcuno perda per il rischio d'impresa ed altri no.
A mio avviso tutti questi piagnistei sulla distribuzione della
ricchezza sono fuori luogo.
Il problema è il
reddito ed il problema nel problema è che c'è chi ce ne porta via ogni anno la metà senza dare in cambio quei servizi di qualità che dovrebbero essere di sostegno a chi ha veramente bisogno, a tutte le età. Col risultato che siamo tutti piu' poveri e che la ricchezza si accumula nei furbetti del quartierino. Lo stato, che dovrebbe essere tra le varie cose un ridistributore di reddito (non di ricchezza) il effetti lo fa ma in senso opposto, come un Robyn Hood alla rovescia. Ruba un po' a tutti (o almeno ci tenta) per dare a "qualcuno", stile "Er Batman".
PS: basta andare sul sito della banca D'Italia per verificare, come sospettavo, che lo studio riguarda dati 2011. E che quindi il governo Monti non c'entra. Ci sono comuque stime preliminari sul volume della ricchezza nel primo semestre 2012 che confermano l'andamento calante (la cosa non mi sorprende perché anche in altri paesi i primi sei mesi del 2012 sono stati un disastro come gli ultimi sei del 2011). Le tasse aumentano, i valori borsistici calano, è normale che la ricchezza diminuisca. Non trovo dati 1/sem 2012 sulla distribuzione della ricchezza: si fermano prima (2010) e quindi confermo che Monti non c'entra. Certo che avrebbe fatto meglio, invece di aumentare le tasse, ad agire di piu' sulla spesa.
Nello studio c'è molto di piu' di quanto raccontano i giornali ....
http://www.bancaditalia.it/statistiche/ ... _65_12.pdf
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)