Bene , bene, bene!
http://www.ilmessaggero.it/primopiano/p ... 7529.shtml
Ultimatum del Ppe: il Cavaliere si fermi
o rischia l’espulsione
Monito del capogruppo Daul. Domani Berlusconi atteso al summit
Se non viene, pronte le sanzioni. «Rinunci a ricandidarsi al governo»
di David Carretta
BRUXELLES Dopo l'avvertimento del capogruppo dei popolari all'Europarlamento Jospeh Daul, Silvio Berlusconi rischia l'espulsione dal Partito Popolare Europeo, se non si presenterà al vertice dei popolari di domani a Bruxelles e non rinuncerà a candidarsi alla presidenza del Consiglio in Italia. Far cadere il governo di Mario Monti è stato un «grave errore», ha detto ieri il presidente degli europarlamentari del Ppe durante una conferenza stampa sulla situazione politica italiana: «Siamo molto preoccupati per l'euro e l'economia europea. Non ci possiamo permettere questa politica spettacolo». Il Ppe «combatte tutti populismi, che siano anti-italiani, anti-francesi o anti-tedeschi», ha dichiarato Daul, criticando duramente gli attacchi di Berlusconi alla Germania di Angela Merkel.
Nel pomeriggio di ieri c'è stata una lunga telefonata tra Daul e Berlusconi. Il leader del Pdl avrebbe spiegato di essere un «europeista convinto», ma che i sondaggi dicono che la sua campagna anti-tedesca gli permetterà di recuperare voti. Berlusconi avrebbe anche garantito a Daul la sua presenza al vertice di domani dei leader del Ppe. «Se non viene, c'è l'ipotesi dell'espulsione», rivela un'autorevole fonte dei popolari europei. Per il presidente del Partito Popolare Europeo, Wilfried Martens, e il suo segretario generale, Antonio Lopez-Isturiz, l'assenza di Berlusconi avrebbe un significato ben preciso: auto-escludersi dal Ppe, scegliendo la via del populismo anti-europeista in Italia. «Se viene, ci deve dare garanzie che la sua campagna non sarà populista e che non sarà candidato primo ministro», prosegue la fonte. Oltre a preparare un processo, Merkel e gli altri leader popolari intendono inviare un chiaro messaggio a Berlusconi: «Se il centrodestra vince le elezioni, Monti deve essere primo ministro», spiega la fonte del Ppe.
Il ritorno in campo di Berlusconi ha provocato una profonda spaccatura anche dentro la delegazione del Pdl all'Europarlamento. Il suo presidente, Mario Mauro, ha definito un «momento di vera e propria follia» la decisione di far cadere il governo, augurandosi «un lungo periodo di assunzione di responsabilità (…) per riconoscere che Monti è ancor più necessario domani». Mauro ha rilanciato l'idea di un grande centro, con il premier uscente come candidato per la presidenza del Consiglio: il Ppe «tiene aperte le porte di chi in Italia vuole restare nella tradizione popolare e fa un appello a chi si sente popolare e non populista in Europa».
Le europarlamentari Barabara Matera e Licia Ronzulli hanno invece chiesto le dimissioni di Mauro. Anche il vicepresidente della Commissione Ue, Antonio Tajani, ha tentato di soccorrere il suo leader di partito, bollando come «pretestuoso» ogni tentativo di contrapporre il Pdl all'Europa. Ma le giovani amazzoni di Berlusconi a Strasburgo sono rimaste isolate. Alla fine di una riunione di crisi, solo tre europarlamentari del Pdl hanno criticato Mauro, che ha decretato la rottura anche sulla Lombardia: «La Lega Nord ha candidato Maroni, il Pdl Albertini».
Mercoledì 12 Dicembre 2012 - 08:41
Ultimo aggiornamento: 08:43