Bersani dice già ora, e fa bene, che la sua agenda è come quella di Monti ma con qualche cosa in piu'.
E Vendola cosa dirà?Sono cavoli suoi...ha voluto la bicicletta? Ora pedali....e saranno salite da far impallidire il Giro ed il Tour
Anche perchè ho letto di alcuni ex rifandaroli dentro e fuori da Sel (Ferrero, Diliberto, addirittura Bertinotti, etc) si stanno riorganizzando....
http://www.ilmattino.it/Debuttano gli Arancioni di De Magistris
«Serve più tempo per le liste»
di Luigi Roano
NAPOLI - Oggi verrà svelato il movimento arancione e il manifesto di intenti, per la lista si dovrà aspettare ancora un po’, forse a Firenze fra una decina di giorni. Il tema politico è caldo: la base spinge per scendere in campo e presentarsi in autonomia alle politiche. Ma l’anticipata caduta del governo Monti, l’assenza di una nuova legge elettorale, il ritorno di Silvio Berlusconi e la poca chiarezza sui programmi del centrosinistra stanno spingendo il sindaco Luigi de Magistris verso una riflessione più ampia.
C’è la fortissima tentazione di stare in campo alle elezioni di febbraio con una lista arancione, ma anche un ragionamento concreto sul rinunciare a questa possibilità in nome di una terza via che in queste ore sta prendendo corpo. Ovvero «il voto utile» appoggiare lo schieramento che si colloca nell’area di centrosinistra (se ci sarà la definitiva rinuncia alla cosiddetta agenda Monti) magari inserendo qualche candidato arancione come portabandiera.
Il Pd, ma soprattutto Sel e l’universo vendoliano, sono in gran fermento e tenuti sotto osservazione. Non a caso stamane, ben prima della kermesse dell’Eliseo a Roma alle 17, il sindaco incontrerà i «non allineati». Fauso Bertinotti su tutti che in Sel ha ancora molta voce in capitolo.
Sinistra e libertà non è un mistero che è attraversata in tante sue componenti da un travaglio che non ha trovato ancora una soluzione finale. Il richiamo a sinistra per tanti vendoliani è forte. E Bertinotti è il primo di questa nutrita avanguardia. Oltre all’ex presidente della Camera, de Magistris incontrerà Paolo Ferrero segretario di Rifondazione comunista. Un altro la cui sirena risuona forte nelle stanze di Sel. Quindi un faccia a faccia con Antonio Di Pietro che sembra sempre più vicino al grande sì nel listone arancione. E ancora de Magistris parlerà con i rappresentati di «Cambiare si può» a cominciare da Marco Revelli. Poi c’è il pacchetto di mischia targato Cgil, il pezzo che non sta con Susanna Camusso in maniera aperta con un manifesto che davvero è tutto un programma: «La Cgil che vorrei» con dentro i big della Fiom Landini e Rinaldini.
Questo il quadro dentro cui si colloca il battesimo del movimento arancione, un momento importante al quale parteciperà Antonio Ingroia in collegamento dal Guatemala sempre più candidato in pectore come premier. Guai a parlare di salvatore della patria, tanto il sindaco quanto l’ex procuratore aggiunto di Palermo si rabbuierebbero subito.
De Magistris introducendo l’appuntamento di oggi è molto chiaro: «Un appello che mi sento di fare ai cittadini e alle cittadine è quello di impegnarsi in politica perché il paese ha bisogno di passione civile. Io magari posso essere da esempio, perché la mia esperienza politica nasce profondamente dal basso non avevo ricchezze economiche, né cricche né mafie alle spalle né carriere politiche costruite sul piano mediatico, se l’ho fatto io lo possono fare tutti e quindi possiamo recuperare la partecipazione democratica».
E ancora: «Oggi è una giornata importante, siamo convinti che c’è necessità di una politica orizzontale e non leaderistica, e con questo sottolineo ancora una volta che io faccio il sindaco di Napoli a tempo pieno. Ma si sente la necessità che ci sia un movimento plurale, che metta insieme italiani e italiane che vogliono effettivamente cambiare questo paese. Napoli torna a essere protagonista della buona politica». All’Eliseo sfileranno facce non notissime ma «storie», come dice il sindaco. Scenografia arancione, logo evoca la centralità della persona. A presentare la serata il giornalista di Pubblico, Fornaro. Sul palco anche gli operai di Taranto e Pomigliano, tra le donne interverrà Roberta Carlini di «sbilanciamoci».
Mercoledì 12 Dicembre 2012 - 12:32 Ultimo aggiornamento: 13:06
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.