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Monti si candida?

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Monti si candida?

Messaggioda ranvit il 09/12/2012, 18:34

http://www.corriere.it/editoriali/12_di ... b767.shtml
EDITORIALE

Chi paga il conto

Il calcolo spregiudicato del Pdl di essere insieme partito di opposizione e di governo da ieri sera si sta rivelando per quello che è: un azzardo pericoloso. La decisione di Mario Monti di dimettersi dopo l’approvazione della legge di Stabilità mette Silvio Berlusconi e il suo partito di fronte alle loro responsabilità. Hanno destabilizzato la maggioranza in uno dei passaggi più delicati della legislatura. E il loro tentativo di rivendicare senso dello Stato fuori tempo massimo rivela la sorpresa di chi è stato colto in contropiede.

L’intervento di venerdì in Parlamento del segretario del Pdl, Angelino Alfano, che aveva attaccato frontalmente la politica economica dell’esecutivo, ha indotto il presidente del Consiglio a non accettare il ruolo di capro espiatorio delle tensioni e delle contraddizioni del centrodestra. La mossa di Monti è stata compiuta a mercati chiusi, per evitare riflessi immediati sulla situazione finanziaria dell’Italia. Ma è chiaro che il timore di conseguenze pesanti resta acuto: fin da domattina, alla riapertura delle Borse.

A questo punto non si può escludere neppure che Monti possa essere spinto a candidarsi lui a Palazzo Chigi. Se esisteva un accordo per riportare l’Italia fuori dall’emergenza, stipulato con Pdl, Pd e Udc, lo scarto berlusconiano ha rotto le regole tacite che questa intesa imponeva a tutti. E restituisce un Monti che di colpo sente di avere le mani libere: se non altro come riflesso di uno strappo che rischia di compromettere la credibilità italiana nella comunità internazionale dopo il discredito dell’ultimo governo Berlusconi.

Il comunicato durissimo diramato ieri sera dopo l’udienza dal capo dello Stato, Giorgio Napolitano, è esplicito. Il premier, accompagnato dal suo consigliere a Palazzo Chigi, Federico Toniato, ha spiegato di non poter proseguire la sua azione. Ha respinto le pressioni del Pdl sulla giustizia e non è disposto ad accettare il ruolo di bersaglio di una campagna elettorale berlusconiana giocata contro la moneta unica, l’Europa e le tasse: una strategia «facile» quanto avventurista, destinata ad allontanare il centrodestra da qualunque politica moderata; e ad accomunarlo al leghismo e al movimento del comico Beppe Grillo.

È un altolà al tentativo di giocare la carta del populismo più vieto in una fase di crisi acuta. Allo smarcamento furbesco di Berlusconi, Monti reagisce con un annuncio che parla all’opinione pubblica; e le offre una scelta trasparente, radicale, contro un’operazione che a suo avviso tenta di prendere in giro gli italiani e rende troppo rischiosi i prossimi mesi. La destabilizzazione è responsabilità di Berlusconi: questo lascia capire il capo del governo, raccogliendo la «comprensione» di Napolitano. Meglio bruciare i tempi e dare la parola agli elettori che veder bruciare sui mercati l’Italia.

Massimo Franco9 dicembre 2012 | 8:49
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: Monti si candida?

Messaggioda pianogrande il 10/12/2012, 0:42

Ne ho appena parlato da un'altra parte ma vorrei "essere spiegato" di come possa qualcuno candidarsi a palazzo Chigi.
Il cosiddetto candidato premier non ha nessun valore vincolante per chi il premier deve indicarlo e cioè il presidente della repubblica.
Tra l'altro, Monti non può presentarsi alle elezioni perché è già senatore a vita (a meno che non si dimetta e non so nemmeno se sia possibile).
Qualcuno potrebbe impegnarsi fin da ora a votargli la fiducia anticipando le consultazioni al Quirinale.
Non vedo altre soluzioni.
Fotti il sistema. Studia.
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Re: Monti si candida?

Messaggioda franz il 10/12/2012, 9:34

pianogrande ha scritto:Qualcuno potrebbe impegnarsi fin da ora a votargli la fiducia anticipando le consultazioni al Quirinale.
Non vedo altre soluzioni.

Ti ho risposto dall'altra parte.
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I leader Ue a Monti: non uscire discena

Messaggioda franz il 11/12/2012, 10:00

I leader Ue in processione da Monti:
"Non uscire di scena, resti una garanzia"

Dalla Merkel a Hollande, tutti hanno paura del ritorno di Berlusconi. Il professore a colloquio con Draghi. Il presidente francese: "Mario andrà avanti per rendere stabile l'Italia"
dal nostro inviato FRANCESCO BEI

OSLO - "Mario, adesso cosa succede in Italia? Davvero pensi di uscire di scena così?". La domanda risuona più volte nella saletta al primo piano del Gamle Logen (la residenza ottocentesca che prima di diventare un palazzo da cerimonie è stata sede della massoneria) dove il primo ministro norvegese, Jens Stoltenberg, ha messo intorno a un tavolo la dozzina di leader europei volati fino a Oslo per il Nobel all'Ue. Da Hollande a Merkel, da Van Rompuy a Barroso, dal tedesco Schulz, il presidente del Parlamento che si è scagliato domenica contro Berlusconi, all'irlandese Enda Kenny. Tutti chiedono lumi al premier italiano.

Sono rimasti scioccati da quell'annuncio di dimissioni che non si aspettavano così presto e che domina le edizioni dei notiziari nei loro rispettivi paesi. La preoccupazione, durante l'ora e mezza di colazione riservata, è unanime e viene in un certo modo confermata dallo stesso Monti al termine dell'incontro: "Se sono preoccupati? Non posso rispondere proprio io, mi sembra più corretto chiederlo ai diretti interessati". Soprattutto c'è stupore per l'eterno ritorno del Cavaliere, per quel passato che non passa e che fa rivivere alle Cancellerie l'incubo di un'Italia che deraglia, che mette a rischio l'intera eurozona: "Ma gli italiani - gli chiedono con apprensione - possono davvero ridare la maggioranza a Berlusconi?". Lo stesso allarme che solo pochi mesi fa l'ambasciatore americano a Roma Thorne aveva manifestato incontrando proprio il Cavaliere.

Sono in ansia e rivolgono lo sguardo all'ospite venuto da Roma. Tanto che Stoltenberg, dopo aver dato la parola prima a Hollande e poi a Merkel, si rivolge a bruciapelo al premier italiano: "Caro Mario, adesso aspettiamo di sapere da te cosa succederà in Italia". E Monti parla, prova a rassicurarli sulle elezioni spendendo l'unica moneta che a quel tavolo abbia un qualche valore: chiunque vinca, "l'Italia ha sottoscritto degli impegni vincolanti che nessuno può disattendere". E poi "gli italiani sono maturi, hanno capito chi vende promesse irrealizzabili". Ormai il sentiero è tracciato. Anche plasticamente, nella sala dove viene consegnato il Nobel, Monti la mattina era seduto esattamente dietro la Merkel e davanti a Mario Draghi, con il quale ha avuto un breve colloquio: ovvero la Germania e la Bce, le due bitte alle quali il premier italiano ha assicurato la sua nave.

Cos'altro dica Monti sul suo impegno futuro a quel pranzo non è chiaro, si sa tuttavia che i colleghi gli chiedono insistentemente di non abbandonare la scena. "In qualunque veste tu decida, non sta a noi dirlo, ma sarebbe bene che il tuo impegno non venisse meno". Eppure qualcosa trapela indirettamente dalle parole di Francois Hollande. Intervistato dalla Reuters, il presidente francese si lascia infatti sfuggire una frase sibillina. Le dimissioni da palazzo Chigi, sostiene Hollande, "nell'immediato sono un peccato, ma tra un mese o due apparirà chiaro che Monti è in grado di entrare in una coalizione o di proseguire per rendere stabile l'Italia". Entrare in una coalizione. Proseguire. Hollande sta riferendo una notizia ascoltata durante la colazione di lavoro? O sta semplicemente dando voce alle speranze dei partner europei? In una successiva intervista il capo dell'Eliseo aggiunge tuttavia un altro tassello che farebbe propendere piuttosto per la prima ipotesi: "Monti? Non l'ho trovato abbattuto ma, al contrario, con la voglia di battersi per il suo paese. L'ho visto più sul piede di guerra che in disarmo". Più "mobilisé" che "disarmé". Chiaro che a parlare è qui il presidente francese più che il leader socialista, lo stesso che ha annunciato di volersi complimentare con Bersani per la vittoria alle primarie. Ma la Francia ha perso quest'anno la tripla A del rating, tutti gli indici - dalla produzione industriale al Pil, dal debito alle esportazioni - sono negativi.

E l'Eliseo sembra non avere molta fretta di rinunciare a Monti, visto come una garanzia che un'eventuale crisi italiana non trascinerà a fondo anche la Francia. La Merkel è sulla stessa lunghezza d'onda e fa sapere, attraverso il portavoce, di aver sempre "lavorato bene" con il collega italiano e di averne in passato più volte "lodato il lavoro". Entrambi, Merkel e Hollande, finito il pranzo allargato prendono insieme da parte il premier italiano. È un vertice informale, è la prima volta che Monti si ritrova faccia a faccia con i suoi alleati europei più stretti da quando - quarantotto ore prima - ha annunciato a sorpresa le dimissioni. Un colloquio al termine del quale Hollande si allontana soddisfatto e sorridente: "L'ho trovato mobilisè".

(11 dicembre 2012) www.repubblica.it
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