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L’antipolitica, i politici “occasionali” e la lezione di Max

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

L’antipolitica, i politici “occasionali” e la lezione di Max

Messaggioda mauri il 13/11/2012, 19:33

questa la lascio a voi esperti,
ciao mauri




L’antipolitica, i politici “occasionali” e la lezione di Max Weber
In questo momento in Italia la politica tutta, di destra e di sinistra è perdente, e le elezioni amministrative in Sicilia lo hanno dimostrato in modo evidente. Ciò che, al contrario, sembra essere sempre più radicato nel tessuto sociale e nelle dinamiche di opinione è la combinazione di due tendenze negative: l’antipolitica e l’inpolitica. In entrambi i casi si tratta di due forme di protesta nei confronti della politica tradizionale che hanno una stessa matrice: l’inaccettabilità della politica corrente e dei politici in carica.
http://www.istitutodipolitica.it/wordpr ... max-weber/
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Re: L’antipolitica, i politici “occasionali” e la lezione di

Messaggioda trilogy il 13/11/2012, 20:31

Interessante, ma non condivido le conclusioni che ricava dalla riflessione su Weber. Il primo aspetto fondamentale è che non siamo davanti a un fenomeno politico nuovo:

[..]Memore dell'insegnamento di Weber sui rapporti che intercorrono tra processi di razionalizzazione, burocratizzazione e professionalizzazione, Michels presenta i membri della leadership del partito di massa come "burocrati della politica", una "casta di politici di professione", di tecnici dell'organizzazione i quali, in virtù delle loro competenze, tendono a ridurre la lotta politica a gestione amministrativa e a trasformare la mobilitazione degli associati in partecipazione passiva e istituzionalizzata.
La competizione tra i partiti e, all'interno di questi, tra i diversi leaders non ha come conseguenza la sostituzione di un gruppo dirigente con un altro: il più delle volte essa si conclude con un lento processo di rinnovamento e di fusione, in cui la cooptazione assurge a principale canale di selezione della leadership.[..]


http://www.treccani.it/enciclopedia/teo ... ze_Sociali)/

L'altro aspetto è che tirare in ballo l'antipolitica non facilita l'analisi. Ci sono due possibilità di ricambio di una classe dirigente, orizzontale tra membri di elites diverse per cooptazione. E' il caso del passaggio dal governo berlusconi (elite politica) al governo monti (elite burocratica) . Quando la classe dirigente non riesce più a rinnovarsi, oppure cambia il contesto che ne ha garantito il potere, c'è la probabilità che si verifichi un ricambio di tipo verticale. Una nuova elite emerge da quelli che finora erano i governati e sostituisce del tutto quella precedente. E' quello che avviene ad esempio con le rivoluzioni che accompagnano i grandi cambiamenti economici come la rivoluzione industriale, con l'affermarsi della borghesia e dello Stato moderno. Quello che si sta profilando in Italia è (nel nostro piccolo) un cambiamento di tipo verticale cioè un mutamento sociale. Per questo motivo abbiamo lo scontro tra politici di professione (vecchia elite) e altri soggetti emergenti (nuova elite emergente).

Pareto
[..]Il mutamento sociale dipende dal modo in cui avviene il passaggio di elementi dalla classe non eletta alla classe eletta; il mutamento politico è legato, più specificamente, al passaggio tra classe eletta non di governo e classe eletta di governo[..]

http://www.treccani.it/enciclopedia/teo ... ze_Sociali)/
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Re: L’antipolitica, i politici “occasionali” e la lezione di

Messaggioda pianogrande il 13/11/2012, 23:24

Che per fare politica ci voglia un non politico è una balla colossale che mi fa incazzare fin dalle prime campagne elettorali del berlusca.
Dilettanti allo sbaraglio?
Chi non è politico è, per definizione, onesto?
Votate per me che non sono un politico?

Ragazzi!
E' ora di finirla.
La politica è una cosa seria ed importante.
Richiede persone preparate e di esperienza.
Oneste, però.
Connubio non impossibile e ricerca da proseguire con determinazione da parte dei cittadini.
I cittadini, il minimo che possano fare è non farsi ingannare dalla affermazione più pericolosa e cioè: non sono un politico, quindi sono onesto e pulito e sono dei vostri e quelli là li sistemo io.
Dobbiamo crescere ancora un po'.
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Re: L’antipolitica, i politici “occasionali” e la lezione di

Messaggioda flaviomob il 14/11/2012, 1:46

Il cittadino deve capire che è lui il vero politico. Dal suo impegno o dal suo disimpegno, dal suo partecipare o dal suo delegare si generano una serie di conseguenze che costituiscono il sistema in cui viviamo. In democrazia non partecipare significa fare politica a favore della casta.


"Dovremmo aver paura del capitalismo, non delle macchine".
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Re: L’antipolitica, i politici “occasionali” e la lezione di

Messaggioda pianogrande il 14/11/2012, 10:09

flaviomob ha scritto:Il cittadino deve capire che è lui il vero politico. Dal suo impegno o dal suo disimpegno, dal suo partecipare o dal suo delegare si generano una serie di conseguenze che costituiscono il sistema in cui viviamo. In democrazia non partecipare significa fare politica a favore della casta.


Sicuro!
Quindi, non essere politico è, per tutti, un grave peccato di omissione.
Il populismo dei non politici che vogliono essere eletti a fare non politica nelle istituzioni è un inganno che porta dritti ad una dittatura.
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Re: L’antipolitica, i politici “occasionali” e la lezione di

Messaggioda Iafran il 14/11/2012, 11:24

pianogrande ha scritto:La politica è una cosa seria ed importante.
Richiede persone preparate e di esperienza.
Oneste, però.

... che hanno a cuore il benessere della collettività (dentro cui c'è anche il loro).

(dato i tempi mi è sembrato doveroso precisarlo) ;)
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Re: L’antipolitica, i politici “occasionali” e la lezione di

Messaggioda trilogy il 17/11/2012, 20:27

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Sosteneva il sommo Brera che in certe persone l’intelligenza va considerata un’aggravante, come l’ubriachezza nei fatti di sangue. E Giuliano Amato, si sa, è molto intelligente. Intelligentissimo. In un’intervista a «Sette» intrisa di fosforo, l’uomo che sussurrava ai cinghiali (in un’altra era geologica era il camerlengo di Craxi) ha proposto di garantire un’indennità agli onorevoli disoccupati, qualora malauguratamente passasse la proposta di fissare un limite di due legislature alla loro presenza in Parlamento. «Un trentenne eletto, dopo due mandati, cioè a 40 anni, che cosa dovrebbe fare mentre aspetta di compiere i 65? L’esodato di Stato?» si interroga Amato, interpretando l’ansia di un Paese intero per la sorte di quei negletti. «Che cos’è, un nemico da punire solo perché ha fatto politica?» Il quadro descritto da Amato è obiettivamente drammatico: immagino il parlamentare licenziato nel fiore degli anni, mentre vaga per le strade senza corona e senza scorta, riducendosi a chiedere l’elemosina a qualche precario della scuola.

A sua scusante, va detto che Amato sconta una certa inesperienza in materia, avendo avuto in sorte un destino diverso: 31 mila euro lordi al mese di pensione. Certo, reclamare l’indennità di reinserimento (che peraltro già esiste) per una categoria che dovrebbe interpretare la politica come servizio anziché come mestiere non richiede solo intelligenza ma anche parecchio coraggio. Per quanto il più coraggioso di tutti rimane colui che ha affidato l’incarico di preparare un piano per il taglio dei costi della politica proprio ad Amato.

http://www.lastampa.it/2012/11/17/cultu ... agina.html
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Re: L’antipolitica, i politici “occasionali” e la lezione di

Messaggioda ranvit il 17/11/2012, 20:35

Ne ha parlato ieri sera Crozza....invitanto tutti a fargli una gigantesca pernacchia!

Amato che vergogna! Ti sei giocata tutta la reputazione
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: L’antipolitica, i politici “occasionali” e la lezione di

Messaggioda Iafran il 18/11/2012, 1:09

trilogy ha scritto:Giuliano Amato ... ha proposto di garantire un’indennità agli onorevoli disoccupati, qualora malauguratamente passasse la proposta di fissare un limite di due legislature alla loro presenza in Parlamento.

Uno, con il suo passato e con le sue basi "politiche" (per le quali percepisce "31 mila euro lordi al mese di pensione"), "se ne sbatte" della sua reputazione (nel "pollaio" ... poi!).

La proposta (geniale, per "lor signori") passerà di sicuro: non sarà certamente la classe "politica" che ci ha dissanguato finora a sentire qualche scrupolo morale e a rigettarla!

PS - 'Sti uomini della casta cosa vanno a pensare (e chissà quante ne penseranno ancora prima di "abdicare")! :x
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Re: L’antipolitica, i politici “occasionali” e la lezione di

Messaggioda flaviomob il 18/11/2012, 18:15

Chissà se si usa ancora. Una volta, allo stadio, quando la squadre del cuore lasciava alquanto a desiderare, si cantava tutti in coro: "andate a lavorare!"


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