L'esito delle elezioni sicliliane, che tra l'altro hanno visto IDV non raggiungere il quorum, e l'uragano su N.Y. hanno messo temporaneamente sotto silenzio la bufera che ha investito Di Pieto ed IDV, dopo il servizio di Report.
Cose che già si sapevano (e che avevo evidenziato in questi forum già anni fa) ma che oggi, alla luce di tanti scandali che hanno colpito la classe politica, si abbattono su un personaggio che solo Grillo (interessato forse a raccogliene i voti) pare voler difendere.
Se qualcuno si era chiesto, negli ultimi anni, di quali valori si parlasse nel nome dell'Idv di Antonio Di Pietro, con la puntata di ieri sera di Report ha avuto la risposta: si tratta di valori immobiliari. Come ha dimostrato la trasmissione di Milena Gabanelli, quello che da anni si vuole presentare come un moralizzatore della politica, un inflessibile combattente contro la Casta e un integerrimo servitore del bene pubblico, potrebbe essere in realtà uno che ha utilizzato fondi pubblici per i suoi scopi personali, più che per il suo partito.
Nell'inchiesta di Sabrina Giannini, incentrata sulle gestione dei finanziamenti elettorali da parte dei tesorieri dei partiti, che vi attingevano per scopi personali o li distribuivano ai colleghi per scopi diversi da quelli a cui erano destinati, non si fanno sconti al leader Idv e alla sua famiglia, dalla moglie-tesoriera del partito al figlio Cristiano che si diploma a 22 anni e diventa poi consigliere regionale in Molise. Ne emerge che la storia della vita politica di Di Pietro è anche la storia di 56 immobili acquistati dalla famiglia Di Pietro, con ogni probabilità (stando ai documenti presentati durante il servizio) prendendo i soldi dai rimborsi elettorali dell'Idv e dalle donazioni che privati cittadini facevano a fini politici. Talvolta negli appartamenti acquistati venivano piazzate sedi Idv, che poi si sono rivelate essere farlocche o hanno dovuto, attraverso l'autofinanziamento dei militanti, pagare il mutuo contratto da Di Pietro, che allo stesso tempo costituiva come socio unico società immobiliari che facevano operazioni a suo unico vantaggio. Vicende accadute per anni, mentre i bilanci venivano approvati in fretta e furia praticamente dal solo Di Pietro, e l'Idv era in mano ad un'associazione che ne aveva lo stesso nome, e comprendeva nel direttivo gli stessi Di Pietro & family.
Di Pietro non ci sta, e critica Report, che, a suo giudizio, guardarebbe la pagliuzza nell'occhio Idv e non la trave negli altri partiti. Un'opinione legittima, che però viene smentita anche da uno dei quotidiani che più hanno tirato la volata al dipietrismo negli ultimi anni (anche se ora è senza dubbio su posizioni più grilline), Il Fatto, che oggi scrive: "Anche Di Pietro entra nel mazzo; non in quello dei gaglioffi (i magistrati, bontà loro, hanno certificato che non lo è) ma in quello, più numeroso e pericoloso per questo paese, dei "furbetti" che hanno progressivamente sostituito l'astuzia alla intelligenza."
http://politicaesocieta.blogosfere.it/2 ... video.html
La trascrizione del servizio: http://cdn.blogosfere.it/politicaesocie ... rt_pdf.pdf