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D'Alema ieri sera su La7 mi ha fatto vergognare di essere iscritto al PD. La tracotanza e la supponenza sono state il devastante messaggio che ha lanciato dagli schermi. Ecco una delle cause del perché l'amalgama nel Pd non ha finora funzionato, il personaggio già aduso a trame, colpi di mano non sopporta che qualcuno metta in discussione il suo potere, la sua figura che lui ritiene di "grande" mentre è solo un mediocre uomo di parte. Naturalmente il "buon" Bersani non avrà nulla da dire, tutto fa consenso, lui pensa, venga da D'Alema o da Vendola.
Il Pd sarà un partito normale solo quando si sarà liberato di queste zavorre. E non c'entra l'età.

Questo,è un comportamento fascistoide.Non interessa il ceto medio deve accettre la sinistra al governo punto

Forse Renzi non ha capito bene (ma neanche Dalema).

E' vero che il segretario del partito è (sarebbe stato) automaticamente il candidato premier ma non è stato mai vero che il candidato premier diventi automaticamente il segretario del partito.
Bastava rispondere così a Renzi.

Dalema, invece, si è buttato sulla lesa maestà.
Se vince lui è scontro politico.

Ripeto: ma le primarie non sono per il candidato premier della coalizione?
Cosa c'entra quello che ha detto Renzi?
Cosa c'entra quello che ha risposto Dalema?

Non mi aspettavo simili dilettanti in un momento così serio.

pianogrande ha scritto:E' vero che il segretario del partito è (sarebbe stato) automaticamente il candidato premier ma non è stato mai vero che il candidato premier diventi automaticamente il segretario del partito.
Non mi aspettavo simili dilettanti in un momento così serio.

Sì, sono d'accordo. Non è possibile fare bene entrambe le cose: dirigire un grande partito (non un partitello dello zerovirgola) ed essere Presidente del Consiglio. Tanto che questa storia che il segretario del partito è automaticamente il candidato premier la considero un grave errore. E' chiaro che a dirigere il partito, quando sei al governo, concretamente è un altro. Ed a quanto pare Renzi non ci tiene nemmeno a fare il parlamentare (e non serve esserlo per diventare Presidente del Consiglio).

In quanto a tracotanza e a supponenza anche Renzi non scherza. Tuttavia se D'Alema ritiene di essere uno statista non può alzare, anzi abbassare il livello del confronto politico interno al Pd (o meglio, alla coalizione) oltre un certo limite. Se ritiene di poter dare un contributo in parlamento, richieda la deroga allo statuto del Pd: in fondo, anche Renzi è un candidato... in deroga!
Se invece ritiene di dover seguire le orme del "compagnomaistatocomunista" Uolter, lo faccia indipendentemente da chi vincerà le primarie.

Personalmente ritengo che i nostri eroi dovrebbero concentrarsi sull'obiettivo di rottamare la destra che ci ha portato nel baratro, non sull'autorottamazione masochistico persecutoria...

http://www.lettera43.it/politica/d-alem ... 568775.htm

Queste primarie si stanno rivelando uno storico congresso a cielo aperto.
Grazie a tante componenti tra le quali Renzi credo primeggi.
Il PD comincia ad apparire un po' più democratico del resto del panorama.

Il destino di sua intelligenza non mi sconvolge più di tanto.
Se fa un passo indietro (mi viene da sorridere pensando a certe battute di Benigni) ne avremo tutto da guadagnare.

Ma, intanto, ha ragione flaviomob cerchiamo, sopratutto di rottamare la destra.
Non possiamo solo godere dei vantaggi del fatto che pare si stia rottamando da sola.

Il comportamento di Maroni che, nonostante le ramazze, ricalca la tattica da lingua triforcuta di Bossi, dimostra che chi ha come unico scopo la conservazione del potere, al momento buono, ricompatta il tutto alla velocità della luce.

flaviomob ha scritto:Personalmente ritengo che i nostri eroi dovrebbero concentrarsi sull'obiettivo di rottamare la destra che ci ha portato nel baratro, non sull'autorottamazione masochistico persecutoria...

Io invece, sempre "personalmente" ritengo che si debba per prima cosa (per essere credibili) fare pulizia in casa nostra e rottamare chi nelle nostre fila ha aiutato a portare l'Italia nel baratro. Perchè è chiaro che anche su questo lato della barricata c'è chi si è dato molto da fare. Non credo che sia necessario ricordare il governo dell'Unione, incredibile armata brancalelone che non è stata in piedi nemmeno due anni. Comprensibile (e molto comodo) che si chieda sempre di trovare colpevoli solo sul fronte del nemico ma apprezzo in Renzi che chieda di rinnovare soprattutto la nostra parte politica.

La strada seguita da renzi,cioè parlare male del proprio partito pensando in questo modo di conquistare voti nel ceto medio,è sbagliata produce solo divisioni artificiali.E' la stessa strada di chi in passato stando nel cs parlava male pensando che in questo modo avrebbe attirato fette dell'altro campo,ma poi è successo che dopo aver creato divisioni se ne sono andati nell'udc e in altri partiti.Per cambiare bisogna saper cambiare.Inoltre non esistono solo punti deboli all'interno del cs ma bisogna capire perchè e chi ha reso così refrattario il ceto medio a votare il cs.Poi il rinnovamento non mi pare sia un problema,il rinnovamento è sacrosanto ma anche questo bisogna saperlo fare soprattutto nel metodo
ciao robyn

Sono pefettamente d'accordo con Franz; la polemica sulla rottamazione, spesso prescinde dalla premessa che sta a monte del ragionamento di Renzi (ma anche di Fermare il declino): non si tratta affatto di una questione generazionale - giovani contro vecchi - ma dell'evidenza che questi dirigenti hanno fallito il loro compito. Vogliamo discutere di questo, o lo prendiamo per un dato certo? Direi di più: la nostra generazione (appartengo ahimé alla generazione dei D'Alema e delle Bindi) ha fallito il suo compito. Mentre la generazione precedente ha trovato un'Italia fascista e ci ha consegnato un'Italia democratica, noi abbiamo trovato un'Italia in crescita e consegnamo alla generazione futura un'Italia in declino. Nonostante le numerose occasioni che abbiamo avuto: il crollo del muro di Berlino, per dirne una. Avremmo potuto cogliere l'occasione per diventare una socialdemocrazia matura. L'euro: avremmo potuto cogliere l'occasione per fare quelle riforme strutturali che, per esempio, la Germania ha fatto, trovandosi oggi molto meglio... Potrei continuare.
Direi un'ovvietà se sottolineassi che le responsabilità sono diverse a seconda del ruolo che si è giocato, per cui la mia è ovviamente molto inferiore a quella di D'Alema... ma non serve tirarsi fuori, servirebbe invece riconoscere i propri errori e comportarsi di conseguenza.
Per cui D'Alema (e con lui gli altri... Bersani è certamente più simpatico, ma è anche lui nel gioco da decenni) può ricattare, minacciare, sbuffare ed agitarsi, ma le sue responsabilità per gli errori del passato restano inossidabili; e anche quelle di chi, in questi anni, lo ha votato e continua a considerarlo "una risorsa" per il PD e per il paese.