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Governo ombra, Parisi gela Veltroni: esperienza fallimentare

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Governo ombra, Parisi gela Veltroni: esperienza fallimentare

Messaggioda franz il 06/09/2008, 13:41

Dura risposta del segretario all'accusa dell'ex ministro della Difesa
"Sarò contento il giorno in cui attaccherà il governo anziché il Pd"

Governo ombra, Parisi gela Veltroni
"Un'esperienza fallimentare"

Pronta una proposta del partito per "liberare" le Asl e la Rai dai partiti

FIRENZE - Si chiama Festa del Partito Democratico, ma oggi sono volati più che altro i ceffoni. "Il mio giudizio sul governo ombra è quello di una scommessa al momento mancata. All'inizio ho pensato che poteva essere utile ma, dopo tre mesi, il bilancio è quello di un'esperienza fallimentare". Il giudizio impietoso è di Arturo Parisi, ospite stasera alla manifestazione di Firenze.

Altrettanto dura la replica di Walter Veltroni all'ex ministro della Difesa. "Il giorno in cui Parisi utilizzerà un quarto delle sue energie per attaccare la destra - ha sentenziato il segretario del Pd - sarà un giorno in cui io sarò contento". Il leader dell'opposizione ha poi rincarato: "Ho sentito Parisi inneggiare a Diliberto che non è stato proprio quello più in sintonia con la cultura dell'Ulivo. L'idea di quella coalizione era sbagliata, per noi e per il Paese. Solo una maggioranza come quella a cui pensiamo potrà conquistare la maggioranza del Paese: abbiamo perduto il rapporto col territorio, dove vive la gente reale. Bisogna forgiare una nuova classe dirigente che abbia rapporto reale con la gente".

Veltroni ha poi annunciato di aver preparato una proposta di legge che sarà presto presentata alla Camera per "liberare" le Asl e la Rai dai partiti e dalla politica. "Bisogna separare la gestione dall'indirizzo - ha spiegato - separare i compiti della politica da quelli della gestione amministrativa". "Per questo - ha aggiunto il segretario del Pd - ho incaricato Vassallo questa estate di lavorare ad un progetto di legge che tolga i partiti dalle Asl e dalla Rai. Si faccia un albo nazionale dei dirigenti sanitari che verranno valutati secondo curriculum e scelti perché hanno i titoli".

In serata Parisi ha poi voluto a sua volta controreplicare a Veltroni. "Se mi avesse dedicato anche solo un po' di ascolto - ha oservato - si sarebbe accorto che è appunto su come contrastare la destra che verteva il mio intervento. O, almeno, su come evitare di aiutarla". "Se l'unica fede democratica in un partito che si chiama democratico - ha polemizzato amcora Parisi - non fosse rimasta la Festa, forse potrei spiegarglielo meglio. Oppure pensa che dopo aver praticamente sciolto l'Assemblea nazionale eletta delle primarie, l'unico organo di partito democraticamente eletto nel quale ho qualche titolo a parlare, il mancato confronto sulle ultime elezioni possa essere rinviato alla fantomatica Conferenza programmatica rinviata a sua volta appena ieri al 2009".

Se il contrasto tra Veltroni e Parisi è come un fiume carsico che di tanto in tanto torna in superficie con violenti scontri, non è certo l'unico conflitto ad agitare le acque interne del Pd. Così anche oggi Massimo D'Alema, parlando a Reggio Calabria al "Med-Fest", è tornato a difendersi dall'accusa di voler coltivare la nascita di una sua corrente all'interno del partito. "Non abbiamo creato nessuna corrente - ha ribadito - e questa sera, per esempio, i giovani che sono qui sono universitari iscritti ad una fondazione culturale nata 11 anni fa e non ad una nuova corrente all'interno del Pd".

(5 settembre 2008)
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Re: Governo ombra, Parisi gela Veltroni: esperienza fallimentare

Messaggioda franz il 06/09/2008, 13:58

franz ha scritto:Veltroni ha poi annunciato di aver preparato una proposta di legge che sarà presto presentata alla Camera per "liberare" le Asl e la Rai dai partiti e dalla politica. "Bisogna separare la gestione dall'indirizzo - ha spiegato - separare i compiti della politica da quelli della gestione amministrativa". "Per questo - ha aggiunto il segretario del Pd - ho incaricato Vassallo questa estate di lavorare ad un progetto di legge che tolga i partiti dalle Asl e dalla Rai. Si faccia un albo nazionale dei dirigenti sanitari che verranno valutati secondo curriculum e scelti perché hanno i titoli".

E' mai possibile che per un problema cosi' semplice :-) si vadano a scomodare professori come Vassallo?
Basta vedere come la sanità funziona in europa (in Germania, in Francia, in Olanda, ...) e prendere atto che il concetto alieno è quello delle ASL, non della commistione tra direzione politica o tecnica delle ASL stesse. Altrove non esistono.
Il problema è il SSN. E' quello il malato da curare. Le ASL in un sistema diversso ed europeo non hanno nemmeno motivo di esistere.

Bisogna separare non solo la gestione dall'indirizzo ma soprattutto la gestione economica dal sistema delle prestazioni sanitarie. Questa è la chiave di volta che è comune denominatore di esistemi sanitari misti (vedere cio' che propose la comm Onofri nel 1997). Senza questa separazione siamo ancora al vecchio sistema delle mutue, a cui si cambia nome ogni tanto (USL, asl, per far vedere che si cambia qualcosa) ma non la sostanza.

Quanto al tema delle lamentele di Parisi, oggettivamente dovremmo vedere cosa ha fatto e proposto questo governo ombra. Cosi' ombra che nessuno in Italia lo vede.
Posso leggere proposte in tema di riforma della scuola, della sanità, della giustizia?
Per questi mesi iniziali condivido la critica di Parisi e spero contribuisca a dare una bella svegliata a questi ombrosi ministri. Spero che tra qualche mese queste critiche siano superate da una attività concreta, che per ora non si è vista.
Per esempio sulla scuola cosa ha prodotto il nostro ministro ombra, a parte parteciare a qualche dibattito?
Anche il sito del pd non lo dice. Riporta tante foto, una per ministro e nulla piu'. Come per le figurine Panini.
E' questo il massimo che possiamo avere?

Ciao,
Franz
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Re: Governo ombra, Parisi gela Veltroni: esperienza fallimentare

Messaggioda lucameni il 06/09/2008, 14:06

verissimo.
Ma le critiche di Parisi a mio avviso rispondono a qualcosa di più profondo.
"Antullo" è legato al progetto dell'Unione, più prodiano di Prodi e sopratutto è legato a quell'idea di bipolarismo che Veltroni ha voluto affossare.
Non credo sia un caso - come ripeto spesso - che un Rovati abbia tempo addietro elogiato Berlusconi proprio in quanto "artefice" di quel bipolarismo che ha dato il destro poi a costituire l'Unione.
Sono posizioni che risentono di una buona dose di accademismo, astrattezza.
Invece molti elettori come il sottoscritto (e non credo di essere il solo) da 12 anni a questa parte votano a sinistra sostanzialmente per la presenza di questa destra illiberale e non sono certo grati a B. di aver provocato questa situazione, titillando il peggio degli italiani.
Motivo per cui, quando sento i vari Parisi, che di fatto ritengono che questa situazione sia "normale" (da cui la normalità di un "Unione"), mi irrito e non poco.
Senza poi considerare che critiche del genere, non trovo abbiano nulla di costruttivo, ma siano sono solo azioni degne del buon vecchio Tafazzi.
E se lo dico io che pure da mesi batto sul tasto dell'inefficienza, dell'inciucio e della passività da parte dei vertici PD.....
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Re: Governo ombra, Parisi gela Veltroni: esperienza fallimentare

Messaggioda franz il 06/09/2008, 14:26

Il segretario del Pd interviene alla festa del Pd a Firenze
"Non siamo reduci e non ci arrendiamo, ma serve innovazione"

Veltroni: "Il Paese è senza guida
Mi attaccano per finire sui giornali"

"Il 25 ottobre saremo in piazza ma non basta dire solo no"

FIRENZE - Cinquanta minuti per dire che indietro non si torna, per ripetere che non basta fare opposizione dicendo solo no, per rilanciare il rapporto con il territorio, per dipingere un Paese "senza guida". E per replicare, seccamente, agli attacchi di Arturo Parisi. Lanciando un avvertimento: "Se entra in crisi il progetto del Pd, nel centrosinistra si aprirebbe una diaspora difficilmente conciliabile".

Niente comizio di chiusura della Festa del Pd a Firenze, aveva detto Walter Veltroni. Solo un'intervista con Enrico Mentana. Ma davanti alla platea dei militanti democratici, le intenzioni vanno a farsi benedire. Con Veltroni che improvvisa un comizio di un'oretta che chiude con una promessa: "Il Pd non alza bandiera bianca, è la prima volta nella storia italiana che c'è un partito riformista al 34 per cento".

"Serve innovazione".
Abbiamo bisogno non di tornare indietro ma di accelerare l'innovazione" dice Veltroni che lancia la manifestazione del 25 ottobre. "Oltre alla protesta ci sara' anche la costruzione di un'alternativa - continua il segretario del Pd - Sono convinto che mese dopo mese la luna di miele del governo comincerà a sgonfiarsi perchè emergeranno le contraddizioni". Anche perché altre strade, a giudizio di Veltroni, non ci sono: "So che la nostra navigazione è complicata, ma non ha alternative. Non siamo un partito di ex o di post. Se entra in cirsi il progetto del Pd, si aprirebbe nel centrosinistra una diaspora difficilmente conciliabile".

La replica a Parisi. "Ci sono alcuni nostri dirigenti, perchè penso che così si definiscono sul biglietto da visita che sparano bordate" perchè questo è secondo loro "il modo migliore per andare sui giornali, altrimenti non ci andrebbero" dice Veltroni che replica così a chi "fa danni al Pd per la ricerca della loro personale visibilità".

"Vince chi è meno democratico". "A noi ci sezionano, sulla stampa ci fanno la laparotomia, agli altri no.." continua il segretario del Pd che sottolinea come in Italia e in Europa, vincano "quei partiti che hanno meno vita democratica". Secondo Veltroni, quindi, le "primarie sono importanti, si fanno per i cittadini, ma c'è un eccesso di morbosità".

(6 settembre 2008)
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Re: Governo ombra, Parisi gela Veltroni: esperienza fallimentare

Messaggioda matthelm il 06/09/2008, 20:42

lucameni ha scritto:verissimo.
Ma le critiche di Parisi a mio avviso rispondono a qualcosa di più profondo.
"Antullo" è legato al progetto dell'Unione, più prodiano di Prodi e sopratutto è legato a quell'idea di bipolarismo che Veltroni ha voluto affossare.
Non credo sia un caso - come ripeto spesso - che un Rovati abbia tempo addietro elogiato Berlusconi proprio in quanto "artefice" di quel bipolarismo che ha dato il destro poi a costituire l'Unione.
Sono posizioni che risentono di una buona dose di accademismo, astrattezza.
Invece molti elettori come il sottoscritto (e non credo di essere il solo) da 12 anni a questa parte votano a sinistra sostanzialmente per la presenza di questa destra illiberale e non sono certo grati a B. di aver provocato questa situazione, titillando il peggio degli italiani.
Motivo per cui, quando sento i vari Parisi, che di fatto ritengono che questa situazione sia "normale" (da cui la normalità di un "Unione"), mi irrito e non poco.
Senza poi considerare che critiche del genere, non trovo abbiano nulla di costruttivo, ma siano sono solo azioni degne del buon vecchio Tafazzi.
E se lo dico io che pure da mesi batto sul tasto dell'inefficienza, dell'inciucio e della passività da parte dei vertici PD.....


Condivido. Parisi è politicamente patetico nella sua ostinazione nel perseguire un disegno disastroso.

Bene ha fatto Veltroni a rispondergli duramente. Dovrebbe farlo più spesso anche contro i tanti dilettanti allo sbaraglio.
"L'uomo politico pensa alle prossime elezioni. Lo statista alle prossime generazioni".
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Senza una politica è stillicidio di dissociazioni

Messaggioda franz il 06/09/2008, 20:53

Pd. Senza una politica è stillicidio di dissociazioni
di Franco Monaco, 6 Agosto 2008

Ora Bassolino, Cacciari e, a meta', persino Chiamparino prendono le
distanze dal quartier generale del PD. Tutti sostenitori di Veltroni nelle
primarie. A differenza di noi ulivisti che, lealmente e a viso aperto, sin
dal primo giorno, abbiamo contrastato politicamente il dichiarato proposito
di impostare la "nuova stagione" del PD sulla cancellazione di Prodi e dei
quindici anni dell'Ulivo.

E' solo l'ultimo segnale di malessere. Che il PD non se la passi bene e'
sotto gli occhi di tutti. Chi davvero vuole il suo bene, chi intende
contribuire a farlo uscire dal suo impasse dovrebbe cominciare con l'onesta
ammissione di tre verita' sin qui rimosse: 1) riconoscere la portata
strategica della sconfitta, suggellata da Roma e dalla Sicilia, e attestata
dalla circostanza di un centrosinistra piu' piccolo e strutturalmente
diviso, che e' passato dal motto ulivista "uniti per unire" al suo
contrario "ciascuno per sè" foriero di una generale regressione identitaria
(testimoniata da ultimo dall'esito del congresso di Rifondazione);

2)constatare che, sotto la foglia di fico di una gestione unitaria del PD, e'
una babele di linee politiche che dovrebbero essere portate in chiaro e
fatte oggetto di un aperto confronto; 3) prendere atto che il PD ha urgente
bisogno di una leadership espressione di una chiara maggioranza politica
cui si oppongano una o piu' minoranze espressive di linee politiche
distinte e distinguibili. In una parola, urge fare ora quel che non si e'
voluto fare nelle primarie, ridotte a rito plebiscitario intorno a un
candidato unico che occultasse le differenze. Li' affonda le sue radici il
patto oligarchico sul quale si regge oggi il PD, patto certificato da una
direzione nominata dall'alto per quote convenzionali negoziate tra capi
corrente.

Solo qualche cenno alle tante linee che si risolvono in nessuna linea.
Penso a D'Alema che, pur negandolo, palesemente prospetta una missione e
una strategia riconosciute come alternative dagli stessi veltroniani. Penso
a Rutelli che cerca un suo posizionamento propugnando un PD come partito di
centro che insegue la destra, una sorta di Udc piu' grande. Ma penso alla
stessa linea incerta e zigzagante seguita negli ultimi mesi.

Riassumo il "maanchismo" genetico e la conseguente linea ondivaga del PD:
un PD che doveva correre da solo ma poi fece un'eccezione non da poco; no,
avevamo capito male, il PD ama anche la compagnia, non esclude alleanze;
scommette sul dialogo con il Cavaliere e ma poi ci ripensa e scopre che
Berlusconi e' Berlusconi; fa un patto speciale con Di Pietro e poi divorzia
scoprendo che Di Pietro e' Di Pietro; adotta il modello francese senza
escludere il tedesco; manifesta in piazza ma solo tra tre mesi; si oppone
al lodo Alfano ma si dissocia dal referendum che mira ad abrogarlo. La
stessa proliferazione non di correnti (ci fossero!) ma di cordate personali
ha a che fare con il vistoso deficit di confronto e di decisioni politiche
adottate insieme nei luoghi a cio' deputati.

Il problema principe del PD non e' la comunicazione, la tv democratica o le
petizioni e neppure l'organizzazione. Il problema e' la politica. Cercasi
linea politica minimamente coerente e riconoscibile. O comunque una
politica. Non si vuole il congresso? e allora avanti cosi', senza bussola e
mettendo in conto lo stillicidio di dissociazioni da parte di chi pensa
bene di sfilarsi con piu' o meno clamore, enunciandolo o ipocritamente
dissimulandolo. Uno stillicidio di dissociazioni che non vorremmo
preludesse a quello degli elettori.

da http://www.ulivisti.it
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Re: Governo ombra, ... sondaggio del corriere

Messaggioda franz il 06/09/2008, 21:02

http://www.corriere.it/appsSondaggi/vot ... aggio=3252

Parisi: “Il governo ombra ha fallito”. Sete d’accordo?


74.0%

No
26.0%
Ultima modifica di franz il 06/09/2008, 21:06, modificato 1 volta in totale.
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Re: Governo ombra, Parisi gela Veltroni: esperienza fallimentare

Messaggioda lucameni il 06/09/2008, 21:03

nell'articolo di Monaco ci sono critiche più che fondate (non a caso ho ripetuto nel post precedente che spingo per un PD che non sia inciucista e che faccia un'opposizione concreta, con proposte riconoscibili).
Non mi pare cosa fondata semmai rinfacciare la scelta - obbligata - di non riproporre l'Unione (alla fin fine la critica di Monaco è quella), ma è discorso già fatto.
Parimenti non ritengo accettabili le lodi strumentali a Berliusconi quando poi si conoscono bene gli interessi personali che il nostro amato premier ha messo in campo nei primi provvedimenti del suo esecutivo.
Come al solito con grande capacità di sviare l'attenzione dalla sostanza dei fatti con abile cortina fumogena e diluendo il tutto con altrettanto abile iperattivismo.
Queste lodi mi ricordano appunto Rovati e le sue uscite infelici.
Il discrimine tra critiche legittime e doverose riguardo la scarsissima incisività del PD quale opposizione e il tafazzismo di Parisi è forse labile; ma esiste e non è difficile comprendere cosa vuol dire lavorare per il partito, rimediando alle timidezze, fubizie e cialtronerie dell'attuale dirigenza, ed invece lavorare per affossare il partito.


(sul governo ombra poco da dire: non dà segni di vita)
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Re: Governo ombra, Parisi gela Veltroni: esperienza fallimentare

Messaggioda pierodm il 07/09/2008, 0:20

Il governo ombra è una sciocchezza, che serve a poco o niente.
Fa parte di quelle misere "riforme" del sistema politico, ad imitazione di certi vezzi anglosassoni, che sono messe in piedi in assenza o nell'incapacità di farne altre, più sostanziose.
Oltre tutto, l'unico eventuale vantaggio dell'attività di un governo ombra, ossia quello di mostrare all'elettorato un'opposizione operosa, viene annullato dal fatto che i governi di Berlusconi godono di uno strapotere mediatico devastante e che la voce dell'opposizione è ridotta ad un pigolìo inavvertibile.

Ha ragione chi dice che Parisi è patetico, ma di un patetismo dannoso.
Le polemiche, tuttavia, vanno bene, non c'è da averne paura. A patto che siano pacate e circostanziate: per esempio, Parisi avrebbe dovuto dire come e perché Veltroni ha fallito, e dire che cosa ci si doveva invece aspettare da lui e dal PD, nel merito e nel dettaglio.

Per quanto mi riguarda, sarebbe facile accodarmi a Parisi, facendo seguito ai miei dubbi sul PD e su come è stato creato, e diciamo pure sulla conduzione veltroniana.
Ma credo che le mie ragioni siano assai diverse da quelle di Parisi e di chi ne apprezza le esternazioni.
Io credo infatti che la differenza tra il PD di veltroni e la CdL di Berlusconi stia nel fatto che il Cavaliere fa quello che si aspettano i suoi elettori - o meglio, lo zoccolo duro dei suoi elettori - mentre il PD non ha un vero elettorato di riferimento, e insegue un ecumenismo assurdo.
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Re: Governo ombra, Parisi gela Veltroni: esperienza fallimentare

Messaggioda mario il 07/09/2008, 10:22

L’assemblea dei rappresentanti eletti dalle primarie è stata sciolta.
Il congresso no lo si vuole.
L’assemblea programmatica è stata rimandata a gennaio, a breve distanza dalle elezioni, in modo da rendere inopportuno un dibattito, acceso, all’interno al partito.
All’unico oppositore interno che contesta tutto questo, e che ripropone l’ulivo come strategia, Veltroni, lungi dall’entrare nel merito degli argomenti, risponde, secondo i vecchi schemi bolscevichi che tendevano a far passare come nemico del partito o matto chi non era d’accordo.
Ma siamo sicuri che tra Veltroni e Parisi quello che sta facendo più danno al partito sia Parisi ?
E se Parisi avesse ragione a giudicare inconsistente ciò che il governo ombra ha fatto finora ?
E se avesse ragione quando dice che occorre fare un’analisi dei risultati conseguiti nelle ultime elezioni ?
E se avesse ragione quando dice che occorre ritornare allo spirito ulivista ?
Ma siamo sicuri che Veltroni come stratega sia più abile di Berlusconi ?
Ma siamo sicuri che questo partito sia veramente democratico ?
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