Dura risposta del segretario all'accusa dell'ex ministro della Difesa
"Sarò contento il giorno in cui attaccherà il governo anziché il Pd"
Governo ombra, Parisi gela Veltroni
"Un'esperienza fallimentare"
Pronta una proposta del partito per "liberare" le Asl e la Rai dai partiti
FIRENZE - Si chiama Festa del Partito Democratico, ma oggi sono volati più che altro i ceffoni. "Il mio giudizio sul governo ombra è quello di una scommessa al momento mancata. All'inizio ho pensato che poteva essere utile ma, dopo tre mesi, il bilancio è quello di un'esperienza fallimentare". Il giudizio impietoso è di Arturo Parisi, ospite stasera alla manifestazione di Firenze.
Altrettanto dura la replica di Walter Veltroni all'ex ministro della Difesa. "Il giorno in cui Parisi utilizzerà un quarto delle sue energie per attaccare la destra - ha sentenziato il segretario del Pd - sarà un giorno in cui io sarò contento". Il leader dell'opposizione ha poi rincarato: "Ho sentito Parisi inneggiare a Diliberto che non è stato proprio quello più in sintonia con la cultura dell'Ulivo. L'idea di quella coalizione era sbagliata, per noi e per il Paese. Solo una maggioranza come quella a cui pensiamo potrà conquistare la maggioranza del Paese: abbiamo perduto il rapporto col territorio, dove vive la gente reale. Bisogna forgiare una nuova classe dirigente che abbia rapporto reale con la gente".
Veltroni ha poi annunciato di aver preparato una proposta di legge che sarà presto presentata alla Camera per "liberare" le Asl e la Rai dai partiti e dalla politica. "Bisogna separare la gestione dall'indirizzo - ha spiegato - separare i compiti della politica da quelli della gestione amministrativa". "Per questo - ha aggiunto il segretario del Pd - ho incaricato Vassallo questa estate di lavorare ad un progetto di legge che tolga i partiti dalle Asl e dalla Rai. Si faccia un albo nazionale dei dirigenti sanitari che verranno valutati secondo curriculum e scelti perché hanno i titoli".
In serata Parisi ha poi voluto a sua volta controreplicare a Veltroni. "Se mi avesse dedicato anche solo un po' di ascolto - ha oservato - si sarebbe accorto che è appunto su come contrastare la destra che verteva il mio intervento. O, almeno, su come evitare di aiutarla". "Se l'unica fede democratica in un partito che si chiama democratico - ha polemizzato amcora Parisi - non fosse rimasta la Festa, forse potrei spiegarglielo meglio. Oppure pensa che dopo aver praticamente sciolto l'Assemblea nazionale eletta delle primarie, l'unico organo di partito democraticamente eletto nel quale ho qualche titolo a parlare, il mancato confronto sulle ultime elezioni possa essere rinviato alla fantomatica Conferenza programmatica rinviata a sua volta appena ieri al 2009".
Se il contrasto tra Veltroni e Parisi è come un fiume carsico che di tanto in tanto torna in superficie con violenti scontri, non è certo l'unico conflitto ad agitare le acque interne del Pd. Così anche oggi Massimo D'Alema, parlando a Reggio Calabria al "Med-Fest", è tornato a difendersi dall'accusa di voler coltivare la nascita di una sua corrente all'interno del partito. "Non abbiamo creato nessuna corrente - ha ribadito - e questa sera, per esempio, i giovani che sono qui sono universitari iscritti ad una fondazione culturale nata 11 anni fa e non ad una nuova corrente all'interno del Pd".
(5 settembre 2008)
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