Sondaggio Ipr rivela cosa i cittadini vorrebbero fosse affrontato subito dal governo
Riforma elettorale, della giustizia e federalismo fiscale possono attendere il 2009
Lotta a carovita e disoccupazione
l'agenda politica secondo gli italiani
di VALERIO GUALERZI
C'è il carovita in cima alle preoccupazioni degli italiani
ROMA - Inflazione, disoccupazione e recessione. Sono questi i tre problemi che più assillano gli italiani. Tutto il resto può attendere o comunque viene dopo. I risultati del sondaggio su "L'agenda del governo e le priorità del governo" realizzato da Ipr Marketing per Repubblica.it parlano chiaro. I temi che più stanno a cuore ai cittadini, quelli che Palazzo Chigi dovrebbe affrontare subito, già entro la fine dell'anno, sono quasi tutti di carattere economico. Altre questioni che conquistano spesso il centro del dibattito politico come il federalismo fiscale, la riforma elettorale o quella della giustizia attraverso la separazione delle carriere dei magistrati, possono invece attendere il 2009.
Stando alle risposte fornite dal campione di mille persone contattate in via telematica dall'istituto di ricerca, la cosa che gli italiani vorrebbero vedere in cima all'agenda del governo e quindi affrontata già nel prossimo quadrimestre è la lotta all'aumento del costo della vita, il problema numero 1 per uno schiacciante 86%. Distaccati, ma con un consenso comunque molto alto (78%), i problemi del lavoro e la lotta alla disoccupazione. Al terzo posto (72%) il rilancio dell'economia.
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Tra le questioni su cui l'esecutivo dovrebbe mettersi subito al lavoro c'è anche il pacchetto composto da sicurezza, ordine pubblico e la lotta alla criminalità, ma solo al quarto posto, con il 69% delle preferenze. A seguire la lotta all'emigrazione clandestina (64%), il caso Alitalia (60%) e il tifo violento (58%), tema tornato prepotentemente alla ribalta dopo le violenze alle stazioni ferroviarie di Roma e Napoli alla riapertura del campionato. A chiudere la lista degli argomenti che la maggioranza degli italiani vorrebbe vedere affrontata subito alla ripresa dell'attività politica ci sono poi la sanità (57%) e la riforma della giustizia (53%), intesa però come "velocità dei processi e certezza della pena".
Fosse per gli italiani, il governo, una volta cambiata agenda e inaugurata quella del 2009, dovrebbe leggere alle prime pagine "riforma elettorale per le elezioni politiche" (66%), "riforma della pubblica amministrazione" (64%), "riforma della giustizia: mansioni magistrati, separazione delle carriere" (60%), "ambiente e lotta all'inquinamento (59%), "istruzione e riforma scolastica" (59%). Solo al sesto posto - e la cosa non farà piacere alla Lega - il federalismo fiscale, ritenuto un tema da affrontare nel primo semestre "solo" dal 58% degli intervistati.
La scomposizione del dato in base all'appartenenza politica rivela poi un ulteriore aspetto sorprendente. Il federalismo fiscale sembra non scaldare il cuore neppure agli elettori della maggioranza: in 29 su cento vorrebbero vederla subito in agenda, mentre per 59 su cento può aspettare, solo un punto percentuale in più della media totale. Sugli altri temi la divisione tra italiani di "destra" e di "sinistra" risponde invece a quanto ci si potrebbe attendere, con elettori della maggioranza più sensibili all'urgenza di ordine pubblico e immigrazione clandestina (rispettivamente l'81 e l'85% vorrebbero che le questioni fossero affrontate subito) e quelli di sinistra più attenti al problema della disoccupazione e del carovita (88 e 78% favorevoli a metterle in agenda sin da settembre).
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Da segnalare infine una curiosità. All'ultimo posto della classifica generale delle cose da affrontare il prossimo anno c'è "la politica energetica e le energie alternative". Potrebbe sembrare che sia questo l'ultimo dei problemi degli italiani, in realtà non è così. Il pessimo piazzamento è frutto invece dal fatto che gli italiani sono spaccati a metà: il 43% vorrebbe metterlo subito in agenda, mentre per il 49% può attendere il 2009. Il risultato è che con la dispersione delle preferenze l'argomento finisce per diventare il fanalino di coda.
(5 settembre 2008)
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