Monti tra critica e autocritica

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Monti striglia sindacati e imprese "Esigo che facciate qualcosa di più"
Il presidente del Consiglio esorta le parti sociali ad affrontare il tema della produttività, ma ammette che dietro i pessimi risultati del Pil ci sono anche le recenti misure adottate dal governo, ma invita a guardare sul lungo periodo. "La casta è chiunque pensa al particolare anziché al generale"
MILANO- In apparenza è una frase choc: "Le nostre decisioni hanno contribuito alla recessione". Ma Mario Monti subito dopo spiega il senso dell'affermazione. Frutto di un ragionamento complessivo e di prospettiva per il Paese. Una recessione a breve termine, come quella fotografata impietosamente dai dati economici diffusi ieri 1, era insomma il prezzo inevitabile da pagare per mettere in piedi una opera di "risanamento duraturo".
"Io penso - ha spiega to il professore - che in parte le nostre decisioni abbiano contribuito ad aggravare la situazione congiunturale. E' ovvio, solo uno stolto può pensare di incidere su un male strutturale, nato da decenni, senza determinare un aggravamento nel breve periodo che deriva da una riduzione della domanda interna". Monti è "convinto" che le parti sociali "se ne rendano conto, solo così si può avere qualche speranza di aver lavorato per un risanamento durevole".
Il presidente del Consiglio, parlando al Salone del tessile di Milano, aggiunge poi un'altra frase sibillina. "Anche le imprese certe volte, come ogni soggetto, tentano di cavalcare le difficoltà del Paese per trarne vantaggi", dice Monti precisando che "non sono le vostre imprese queste".
Il problema centrale, prosegue il Professore, è quello che definisce lo "spread di produttività" che l'Italia scomnta rispetto ad altri Paesi. "Esigiamo nel nome dell'interesse generale - afferma - che le imprese e i sindacati riescano a fare qualcosa di più. Serve uno sforzo congiunto delle parti sociali che prevalga sui particolarismi". "Ci chiediamo - prosegue - se siano stati fatti tutti gli sforzi necessari per mettere in atto gli accordi del 28 giugno 2011" siglati tra l'ex presidente di Confindustria Emma Marcegaglia e i sindacati. Il presidente del Consiglio ha anche sottolineato la necessità non di "moderazione ma di modernizzazione" dei rapporti tra imprese e sindacati, come avviene in altri Paesi europei.
"Casta - dice ancora Monti - siamo tutti noi cittadini italiani che continuiamo a dare prevalenza più al particolare che al generale e poi ci lamentiamo che il generale funziona male".
da Repubblica: http://www.repubblica.it/economia/2012/ ... ef=HRER2-1
Monti striglia sindacati e imprese "Esigo che facciate qualcosa di più"
Il presidente del Consiglio esorta le parti sociali ad affrontare il tema della produttività, ma ammette che dietro i pessimi risultati del Pil ci sono anche le recenti misure adottate dal governo, ma invita a guardare sul lungo periodo. "La casta è chiunque pensa al particolare anziché al generale"
MILANO- In apparenza è una frase choc: "Le nostre decisioni hanno contribuito alla recessione". Ma Mario Monti subito dopo spiega il senso dell'affermazione. Frutto di un ragionamento complessivo e di prospettiva per il Paese. Una recessione a breve termine, come quella fotografata impietosamente dai dati economici diffusi ieri 1, era insomma il prezzo inevitabile da pagare per mettere in piedi una opera di "risanamento duraturo".
"Io penso - ha spiega to il professore - che in parte le nostre decisioni abbiano contribuito ad aggravare la situazione congiunturale. E' ovvio, solo uno stolto può pensare di incidere su un male strutturale, nato da decenni, senza determinare un aggravamento nel breve periodo che deriva da una riduzione della domanda interna". Monti è "convinto" che le parti sociali "se ne rendano conto, solo così si può avere qualche speranza di aver lavorato per un risanamento durevole".
Il presidente del Consiglio, parlando al Salone del tessile di Milano, aggiunge poi un'altra frase sibillina. "Anche le imprese certe volte, come ogni soggetto, tentano di cavalcare le difficoltà del Paese per trarne vantaggi", dice Monti precisando che "non sono le vostre imprese queste".
Il problema centrale, prosegue il Professore, è quello che definisce lo "spread di produttività" che l'Italia scomnta rispetto ad altri Paesi. "Esigiamo nel nome dell'interesse generale - afferma - che le imprese e i sindacati riescano a fare qualcosa di più. Serve uno sforzo congiunto delle parti sociali che prevalga sui particolarismi". "Ci chiediamo - prosegue - se siano stati fatti tutti gli sforzi necessari per mettere in atto gli accordi del 28 giugno 2011" siglati tra l'ex presidente di Confindustria Emma Marcegaglia e i sindacati. Il presidente del Consiglio ha anche sottolineato la necessità non di "moderazione ma di modernizzazione" dei rapporti tra imprese e sindacati, come avviene in altri Paesi europei.
"Casta - dice ancora Monti - siamo tutti noi cittadini italiani che continuiamo a dare prevalenza più al particolare che al generale e poi ci lamentiamo che il generale funziona male".
da Repubblica: http://www.repubblica.it/economia/2012/ ... ef=HRER2-1