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Nicki dà i numeri

MessaggioInviato: 02/08/2012, 20:40
da Robyn
Nichi Vendola fà sapere che sù liberismo e austerity,se la linea è questa non è d'accordo e se la prende con l'udc
Per l'austerity-l'aumento clientelare della spesa non ha fatto altro che aumentare le tasse sul lavoro e il debito pubblico che a sua volta ha creato interessi che ancora una volta si sono scaricati nella tassazione del lavoro.Mantenere ferma l'età pensionabile ha significato un'aumento dei contributi a carico dei lavoratori per mantenere inalterata la prestazione pensionistica.L'articolo 18 ha portato alla precarietà.Per il liberismo non bisogna confonderlo con le liberalizzazioni.La mancanza di concorrenza ha portato ad un'aumento dei prezzi e probabilmente a una speculazione con rendite monopolistiche e posizioni dominanti che hanno impedito l'accesso a nuove leve ad intraprendere.L'aumento dei prezzi non può che danneggiare i lavoratori.Se dobbiamo mettere insieme una coalizione litigiosa è meglio non farla.Il rischio è quello di non risolvere i problemi ,ma di aggravarli.Infatti il ritorno di berlusconi è stato causato dalla litigiosa coalizione del cs e qualcuno ha gravi responsabilità.Il reddito minimo,l'edilizia sociale,l'ambiente e via discorrendo si possono fare lo stesso anche senza Sel ciao robyn

Re: Nicki dà i numeri

MessaggioInviato: 03/08/2012, 11:08
da matthelm
C'è una contraddizione enorme che si fa finta di non vedere: Vendola è stracontro il Governo Monti e si alleerebbe con chi lo sostiene convintamente come Bersani!!! Con Casini poi non si alleerebbe mai... Ditemi voi come può essere credibile questa pseudo-Unione? Per fortuna almeno Di Pietro sembra (?) cancellato.
Quando si dirà pane al pane e vino al vino?

Re: Nicki dà i numeri

MessaggioInviato: 03/08/2012, 13:24
da franz
matthelm ha scritto:Ditemi voi come può essere credibile questa pseudo-Unione? Per fortuna almeno Di Pietro sembra (?) cancellato.

No, non è credibile. E credo che se gli italiani hanno imparato bene la lezione dell'Unione diranno "no, grazie, questo film lo abbiamo già visto".

Re: Nicki dà i numeri

MessaggioInviato: 03/08/2012, 19:26
da ranvit
L'alternativa? :roll:


Il grande rischio è che rivinca Berlusconi... :twisted:

Re: Nicki dà i numeri

MessaggioInviato: 03/08/2012, 21:11
da matthelm
Berlusconi non vincerà più tranne nel caso l'opposizione presenti armate brancaleone non omogenee e non credibili. Come fa ad essere credibile Vendola che su tutto in disaccordo con il pd , tranne le unioni gay.
Non parliamo del rifiuto di ogni cosa il governo Monti abbia fatto. Questo lo sanno tutti.
Va costruita, se si è capaci e se se ne ha il coraggio, un'alternativa credibile. E le forze nel paese ci sono basta non percorrere le solite strade fatte di compromessi programmatici incredibili.
Lo so che non avverrà mai in Italia ma vale sempre la pena almeno dirlo.

Re: Nicki dà i numeri

MessaggioInviato: 04/08/2012, 8:28
da franz
matthelm ha scritto:Berlusconi non vincerà più tranne nel caso l'opposizione presenti armate brancaleone non omogenee e non credibili. Come fa ad essere credibile Vendola che su tutto in disaccordo con il pd , tranne le unioni gay.
Non parliamo del rifiuto di ogni cosa il governo Monti abbia fatto. Questo lo sanno tutti.
Va costruita, se si è capaci e se se ne ha il coraggio, un'alternativa credibile.

Oggi pero' sono convinto che ci siano poche alternative. O mangia la minestra o salta dalla finestra. E gli italiani, con il forte gradimento verso Monti e cio' che ha fatto, mi pare abbiano sostanzialmente capito che "l'alternativa è una sola".
Vogliamo considerare un'alternativa credibile una politica populista che ci veda fuori dall'euro?
Oppure vogliamo considerare ripropopobili alleanze eterogenene (dx o sx) con forze tra loro incompatibili?
Esiste secondo me una unica strada percorribile, quella che potremmo chiamare "agenda monti" (anche se è sbagliato chiamarla cosi' ma è solo per dare un termine di riferimento) che è riduzione della spesa pubblica senza intaccare la qualità delle prestazioni (anzi credo sia anche possibile aumentarle) e riduzione del debito pubblico, liberalizzazioni, trasformazione radicale della macchina dello stato (sburocratizzazione, semplificazione, federalismo). Sono cio' quelle misure che avrebbero dovuto essere fatte già a partire dal 30 anni fa e che nessuno ha fatto. Magari qualcuno ha detto che voleva farlo ma proprio il carattere bloccante delle coalizioni eterogenee della seconda repubblica ha impedito che le parole diventassero fatti.

Re: Nicki dà i numeri

MessaggioInviato: 04/08/2012, 9:31
da ranvit
Esiste secondo me una unica strada percorribile, quella che potremmo chiamare "agenda monti" (anche se è sbagliato chiamarla cosi' ma è solo per dare un termine di riferimento) che è riduzione della spesa pubblica senza intaccare la qualità delle prestazioni (anzi credo sia anche possibile aumentarle) e riduzione del debito pubblico, liberalizzazioni, trasformazione radicale della macchina dello stato (sburocratizzazione, semplificazione, federalismo). Sono cio' quelle misure che avrebbero dovuto essere fatte già a partire dal 30 anni fa e che nessuno ha fatto. Magari qualcuno ha detto che voleva farlo ma proprio il carattere bloccante delle coalizioni eterogenee della seconda repubblica ha impedito che le parole diventassero fatti.



Figuriamoci se non sono d'accordo!

Ma il punto è: quale coalizione per vincere le elezioni e sostenere un tale governo?

Anche Monti (lo dicevo io già due/tre settimane fa) ha espresso dei dubbi sul risultato elettorale se le spread persiste a livelli cosi' alti.

Personalmente manderei a casa tutta la classe dirigente attuale: sinistra, destra, centro....ma quali sono le alternative?

Restando all'attuale panorama partitico, dove potrebbe arrivare una coalizione di Pd e Udc? Non credo molto lontano.
In questa ipotesi una vittoria berlusconiana è possibile. Ovviamente molto dipende dalla legge elettorale che si farà....forse....

Re: Nicki dà i numeri

MessaggioInviato: 04/08/2012, 9:42
da ranvit
Comunque il problema non esiste. :D


http://www.repubblica.it/politica/2012/ ... ef=HREC1-2

L'appello di Vendola: "Il liberismo è il diavolo Casini convertiti o tra di noi non si fa nulla"
Il leader di Sel parla dopo le ipotesi di alleanza tra Pd-Sel e Udc: "Abbiamo prospettive completamente diverse". E su Di Pietro dice: "Non si può tenere fuori" di ALESSANDRA LONGO


ROMA - Casini sì, Casini no, Casini ni. Tentare di incastrare Nichi Vendola, con semplificazioni brutali, è terribilmente difficile. Ci abbiamo provato in un'oretta buona di conversazione.

Alla fine, però, ci ha regalato un appello secco (con ironia) al leader dell'Udc, definito in posizioni manifestamente "antitetiche alle sue". Eccolo l'appello: "Casini, convertiti! Il liberismo è il diavolo". Come dire: solo un miracolo potrebbe metterci sullo stesso binario.

Presidente Vendola, lei è contro "i linguaggi criptati". Abbandoni per un attimo il suo stile narrativo e ci dica: l'Udc è dentro o fuori il nuovo progetto del centrosinistra?
"Io non abbandono il mio modo di rispondere. La "narrazione" della politica collega il contingente a un orizzonte, il qui e ora a una strategia. Le ricordo piuttosto che alcuni dirigenti del Pd vedono in Casini contraddizioni irriducibili".

Ma voglio sapere cosa pensa lei.
"Io presento la mia agenda. Casini la sua. Stiamo lavorando a due prospettive completamente diverse".

Nel senso?
"Prendiamo la nozione di rigore. Tutti dicono che andremo incontro a periodi durissimi. Ebbene, il rigore può essere declinato in molti modi: puoi falcidiare il welfare, continuare a colpire i redditi dei ceti medio-bassi oppure puoi decidere per un'imposta patrimoniale, per la tassazione delle rendite finanziarie
e il taglio delle spese militari".

Immagino che l'agenda di Casini non contenga le sue risposte.
"Io non vedo agende, vedo la riproposizione di Monti di qui all'eternità".

Difficile arrivare alla "rottura radicale della stagione del liberismo" da lei auspicata con un interlocutore come l'Udc.
"Alla cultura del cattolicesimo sociale non appartiene il cinismo con il quale sono state affrontate le riforme sulla previdenza. Ma questo effettivamente interpella assai poco l'Udc".

Interpella assai poco anche quella parte del Pd che è più in sintonia con l'esperienza montiana e con il suo modello economico.
"Tanta sinistra europea ha flirtato a lungo con il liberismo. Ma io dico che oggi liberismo e riformismo sono culture e progetti antitetici".

Comunque non c'è verso di farle dire se Casini è dentro o fuori il suo orizzonte.
"Io penso che il centrosinistra si debba allargare, debba proporre punti chiari e forti. Se Casini accetta di fare subito una legge sulla rappresentanza sindacale, se condivide con noi di liberare l'Italia dalla sua ipoteca culturale, di avanzare sul terreno dei diritti civili, dai matrimoni gay, alla fecondazione assistita, al testamento biologico, se decide di difendere l'Europa dai diktat della troika. Ma accetta secondo lei? A me sembra fantapolitica".

E' quasi chiaro: niente da fare. Il centrosinistra dunque si allarga in altro modo.
"Penso al civismo nuovo, alla stragrande maggioranza degli italiani che ha votato per l'acqua-bene comune e al protagonismo dei nuovi sindaci".

Ci sarà una lista dei sindaci del centrosinistra?
"Non lo so. So soltanto che tra loro si è aperta la discussione, vogliono portare al centrosinistra la loro rete di esperienze, il valore aggiunto della loro sintonia con il territorio".

Un'arma contro il populismo di Grillo.
"Il populismo si combatte con la democrazia. E' la buona politica che educa al cambiamento".

Che ne facciamo di Di Pietro? Sia sintetico.
"Il convitato Di Pietro? Direi che è innaturale tener fuori l'Idv dal cantiere della sinistra. Molti investono sulla lacerazione del rapporto, io, pur non condividendone lo stile, peraltro esacerbato dai provvedimenti profondamente sbagliati passati in Parlamento, punto sulla ricomposizione".

Il suo popolo protesta, temono che l'avvio del dialogo con Bersani, sia il suicidio di Sel.
"Quel che sto facendo rientra appieno nella scommessa di Sel che è nata per chiudere con l'epoca delle due sinistre, una riformista, l'altra radicale, e per contribuire ad una soggettività nuova, plurale, postideologica".

Ferrero spera che lei ci ripensi.
"E' rimasto attaccato a idee immobili. Non si può inseguire l'obiettivo di essere i migliori perdenti".


(04 agosto 2012)

Re: Nicki dà i numeri

MessaggioInviato: 04/08/2012, 12:54
da ranvit
http://www.corriere.it/politica/12_agos ... a02d.shtml


L'intervista
Casini: il mio partito correrà da solo
Ma poi possibile un'alleanza con il Pd

Il leader dell'Udc: da Vendola non accetto lezioni,
è un problema dei Democratici


ROMA - Nichi Vendola ha chiamato Polo della Speranza l'accordo politico fra lui e Bersani, fra Sinistra e libertà e Partito democratico.

Le piace questo nome, onorevole Casini?
«Dico la verità: mi è indifferente. Non mi riguarda. Bersani sta organizzando il campo progressista e io non mi impantano nelle eterne questioni della sinistra italiana. Gioco un'altra partita».

Organizza l'area moderata: cattolici di Todi, Cisl, Confindustria, ministri del governo Monti...
«Sono convinto che la politica abbia bisogno di un'apertura alla società civile e l'Udc è disponibile ad ogni passo indietro, fieri del ruolo che avremo in questa nuova costruzione. Ci va dato atto di aver rinunciato alle seduzioni del potere negli ultimi dieci anni».

Progressisti e moderati potrebbero governare assieme.
«Da tempo in Europa sostengo la collaborazione delle grandi famiglie socialista riformista e popolare europeista. Che sono diversi e tali rimarranno».

Se la futura (ipotetica) legge elettorale prevedesse un premio alla coalizione potreste anche fare un patto pre-elettorale?
«Una convergenza per il bene del Paese, sull'onda dell'emergenza, è possibile, come lo è stato in questa legislatura. Ma dopo che ognuno alle elezioni si sarà presentato con i propri programmi e le proprie liste. Non ho avuto paura di scomparire nell'epoca di Berlusconi, figurarsi se ho paura di presentarmi da solo adesso».

Faccia un pronostico: si farà una nuova legge elettorale prima delle prossime elezioni?
«Alla fine sì, perché i grandi partiti percepiscono che se non fanno neanche questo, sarà il de profundis per la politica».

Progressisti e moderati potrebbero fare un programma comune? «E' necessario combattere le pulsioni antieuropee, lavorare per gli Stati uniti d'Europa superare ideologismi e veti corporativi che hanno ucciso l'Italia. Noi andremo a trattare con il nostro programma. Vogliamo restare nell'euro, vogliamo parlare di economia e di mercato del lavoro. La direzione di marcia è quella del governo Monti: non si torna più indietro».

Vendola non è d'accordo su quest'ultima affermazione.
«Questo è un problema per Bersani. Apprezzo molto gli sforzi di Pier Luigi, credo sia un leader responsabile. Mi fa piacere che abbia ritenuto incompatibili le scelte di Di Pietro. Ma si ritrova a fronteggiare l'antico problema del riformismo che si scontra con radicalismo e populismo».

C'è la questione dei diritti civili.
«Non penso certo di farmi fare da Vendola l'esame del sangue. Non mi pare che le sue ricette abbiano avuto grandi ricadute né in Italia, né in Puglia. E le dimissioni di Berlusconi non sono dovute a lui, ma all'iniziativa di riformisti e moderati».

Le unioni omosessuali...
«Trovo stucchevole la strumentalizzazione dei diritti civili da parte di Vendola. Così come da parte di certi ambienti cattolici che cercano di obbligarci all'alleanza col Pdl sfruttando i "temi eticamente sensibili". Su questi si vota secondo coscienza, e l'Udc non accetta lezioni».

Lei ha paragonato la politica in questi tempi al teatro siciliano dei Pupi.
«E' impressionante lo stacco fra il momento che stiamo vivendo e la modestia del dibattito politico. Il mondo si occupa di aiuti a chi ha accumulato troppi debiti, di unione bancaria, di fondi salva Stati, di Bce. E noi ci gingilliamo con una riforma elettorale che un mese fa era fatta ed è stata rinviata per tatticismi vari. C'è anche chi gode se lo spread sale, così può dare la colpa a Monti».

Dopo Monti ci sarà Monti?
«I problemi che ho appena elencato fanno sì che siamo oltre il nome di Monti. Qui si tratta di aver capito che il Paese va risanato, che vanno fatte scelte impopolari. Più pragmatismo e meno ideologie».

Monti dopo Monti?
«Sono un grande estimatore di Monti. Perciò non mi permetto di tirarlo dentro questo dibattito. Lo affianco nel lavoro, fin dove posso. Assisto senza parole alle solite resistenze, tribunali che non vogliono essere chiusi, Province che non si vogliono accorpare, la mitologia del federalismo che non vede gli enormi sprechi avvenuti negli enti locali».

La politica nazionale rischia di essere commissariata dall'Europa, col fiscal compact, con le garanzie per l'eventuale richiesta d'aiuti?
«L'emergenza ci impone di seguire le indicazioni dell'Europa. Forse i partiti hanno fatto spazio a Monti con troppe riserve mentali: Berlusconi perché non sapeva come uscire dalle difficoltà, il Pd perché convinto di dover pagare questo prezzo per la caduta di Berlusconi».

Se Berlusconi dovesse farsi da parte davvero, si potrebbe riproporre la larga coalizione di oggi?
«La Germania si prepara a tornare alla larga coalizione: stiamo sempre a criticare i tedeschi, ma in questo non possiamo imitarli?».

Senza Berlusconi si rimescolano tutte le carte?
«C'è una gran confusione nel Pdl, si mettono d'accordo solo se c'è da insolentire me il mio partito».

E se Berlusconi resta in campo?
«E' un suo diritto democratico e per noi una grande opportunità perché lascia liberi enormi settori politici, offre grandi spazi. Non gli faremo cortesie».

L'onorevole Lupi dice che se l'Udc si allea con Vendola, il Pdl chiederà la sua espulsione dal Partito popolare europeo.
«Un simpatico scherzo. Conservo moltissime lettere di apprezzamento ricevute da membri del Ppe per aver lavorato alla svolta del governo Monti. La caduta di Berlusconi fu ritenuta una vera e propria liberazione».

Cosa succede di Fini, che era alleato con lei nel Terzo polo?
«Fini ha dichiarato che farà alleanze con chi ha sostenuto il governo Monti. Sono d'accordo con lui».

Andrea Garibaldi
agaribaldi@corriere.it4 agosto 2012 | 12:29

Re: Nicki dà i numeri

MessaggioInviato: 04/08/2012, 13:27
da Robyn
Nicki e SEL non devono complicare le cose.Per la riforma della previdenza,come lo finanziamo il welfare familiare?Ho capito con l'aumento del debito pubblico.Per le prestazioni sociali e i redditi medio bassi non mi sembra minimamente che si toccano anzi i redditi medio bassi vanno aumentati con detassazioni,cuneo fiscale e via dicendo.Per le prestazioni sociali niente può impedire che vengano ridefinite sul modello europeo per esempio il day hospital.Parla poi di taglio delle spese militari e siamo d'accordo,ma non parla degli sprechi e della spesa clienterare.Per i temi di bioetica e diritti civili è meglio non agitare gli animi perchè con la giusta riflessione si possono fare delle scelte.Quindi Nicki la smetta con la politica dei sospetti e dell'agitazione.Mettere in primo piano questi temi manda in secondo piano temi cari alla sinistra e che sono suo compito come il reddito minimo garantito,l'edilizia sociale,la creazione di lavoro,le tematiche ambientali.Nella PA si può assumere solo quando l'economia lo richiede perchè magari è cresciuta e non per creare consenso.Le spese si possono fare solo se te le puoi permettere e se sono necessarie ciao robyn