Cari amici, esprimo tutta la mia amarezza per la morte di Loris D'Ambrosio, che io conoscevo da anni e non ha partecipato alla trattativa, ed era uomo onesto . Ma devo dire che questo non muta di una virgola la nostra esigenza di sapere la verità sulle cose che Nicola Mancino, parlando con lui e con il Presidente della Repubblica, ha minacciato di rivelare se non fosse stato aiutato dal Quirinale a risolvere i suoi problemi circa i contrasti con Martelli e circa il ruolo di altri personaggi inseriti in questa terribile vicenda. Io ero indegno amico di Falcone e Borsellino, e credo di onorare la lor memoria cercando la verità sulla loro morte, che non fu solo opera della mafia. Il contributo che l'appassionata ricerca delle verità e della giustizia dà al miglioramento della condizione dell'uomo, è sicuramente superiore alle astuzie di una politica calcolatrice, quale quella che ci nasconde le telefonate,
Le conversazioni di Mancino sono state finora illuminanti , e noi vogliamo conoscere anche quelle segrete. E la morte di Loris D'Ambrosio non può essere usata per coprire verità inconfessabili.
Bisogna fare tutto il possibile per conoscere la turpe verità sul sacrificio di Paolo Borsellino e gli uomini della sua scorte e sulla strage di Falcone e gli uomini della sua scorta. E dunque resta il nostro desiderio di conoscere tutte le telefonate , per sapere chi ha partecipato ai vergognosi accordi sulla pelle dei due magistrati e delle loro scorte. I responsabili sono ancora impuniti, ed io mi vergogno di questa impunità che riguarda persone che sono ancora tra noi.
Ferdinando Imposimato