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Il grattacielo di Pierre Cardin a Venezia? Avanti tutta
di Paola Pierotti
Pierre Cardin a Venezia? Avanti tutta. Comune di Venezia, Regione Veneto, Porto, Veneto Strade, Ferrovie e Enac hanno danno il via libera al suo Palais Lumière. Una torre di 245 metri che lo stilista vuole realizzare in fretta e entro il 2015 a Porto Marghera. Un'architettura gigante e hi-tech come nuovo simbolo della ricostruzione del sito industriale dismesso, da anni in attesa di bonifica e di rigenerazione.
Un palazzo-scultura con 60 piani abitabili con spazi atelier, un'università dedicata alla moda e 34mila mq riservati ad una struttura alberghiera. Uffici, negozi, un centro congressi, un cinema multisala e ristoranti troveranno spazio in questa torre ideata dallo stilista novantaduenne.
Il grattacielo è stato illustrato attraverso un sito web dedicato e nelle ultime settimane il dibattito ha travalicato i confini locali. Chi lo ha definito roba da emiri, chi ha parlato di astronave, chi di mausoleo. Alcuni hanno criticato l'impatto sullo skyline della laguna, altri il design del concept.
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Ma le istituzioni stanno sostenendo l'operazione non potendo trascurare "l'investimento privato di 1,5 miliardi per la costruzione dell'opera e per le opere complementari – come spiega il nipote dello stilista italo-francese, l'ingegnere Rodrigo Basilicati, responsabile del progetto – e di un altro miliardo per i decori. Perché contiamo di realizzare in Veneto mobili, sedie, tovaglie, tutto quello che servirà per arredare gli interni della torre".
Oggi il progetto è stato presentato in conferenza dei servizi e tutti i presenti si sono dichiarati in linea di massima favorevoli all'ipotesi progettuale. "La Soprintendenza non c'era – ha precisato Basilicati - ma in altra sede si era già espressa a sostegno del progetto. L'Enac era assente ma ha inviato una lettera per comunicare l'intenzione di valutare la possibilità di andare in deroga".
Il progetto prevede la realizzazione di tre vele, un corpo centrale e sei dischi che le uniscono. Secondo gli investitori il progetto avrà una significativa ricaduta sull'occupazione e sulla rigenerazione di Porto Marghera. "Entro il mese di settembre vogliamo arrivare a definire le procedure. L'obiettivo – ha detto Basilicati – è completare l'opera prima dell'apertura dell'Expo".
Per passare dalla carta al cantiere e realizzare il sogno del Palazzo di Luce l'accordo di programma dovrà andare in deroga a tutte le norme urbanistiche.
Pierre Cardin dovrà fare i conti soprattutto con un sito sottoposto ad una giurisdizione molto complessa dove generalmente sono serviti cinque-sei anni per ottenere le autorizzazioni per la bonifica. Il team di Cardin è comunque fiducioso: "L'Empire State Building è stato costruito in 13 mesi" ha ricordato Basilicati. La torre di Cardin sarebbe alta più del doppio del campanile di San Marco e sforerebbe di 110 metri il limite fissato dall'Enac per la sicurezza degli aerei. La città di Venezia impegnata a combattere il ‘gigantismo' della grandi navi dovrà ora affrontare ancora più rapidamente la questione Cardin perché l'anziano stilista vuole vedere realizzata in fretta la sua creatura e se non avrà l'ok in Italia è pronto per andare a proporla in Cina o negli Emirati.