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Paradigma del Gabelliere — di Massimo Sileoni

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Paradigma del Gabelliere — di Massimo Sileoni

Messaggioda franz il 21/07/2012, 8:25

Ovvero come trasformare le pieghe della vita del cittadino in imposte, tasse o tributi da riscuotere

Riceviamo e volentieri pubblichiamo da Massimo Sileoni.

Massimalismo e minimalismo. L’uso del termine massimalismo è stato spesso usato in politica per segnare ortodossie che non ammettevano deroghe. Mentre quando si parla di minimalismo si pensa alle arti figurative, oppure ad un particolare filone della letteratura, specialmente americana, nel quale lo sguardo dello scrittore cade sulle piccole cose quotidiane. Particolari minimi che, tuttavia, mantengono un legame con i grandi temi trattati dai classici della letteratura.

Ora, con questo mio piccolo scritto vorrei, modestamente, inaugurare il filone della “minima economia”, ovvero il racconto del cammino periglioso di un cittadino all’interno di quella selva intricata che chiamiamo burocrazia. Un sistema di regole costruite per aiutare il cittadino che, appena costruito, se non controllato con pugno di ferro, comincia a deviare dal suo compito primigenio e proliferare in maniera incontrollata come un tumore che finisce per distruggere il corpo che lo contiene. Il Pensiero Liberale, insieme a mille altre cose, conserva nella sua Constituency anche la difesa del singolo cittadino contro le spire dello Stato, sempre pronte ad allungarsi ed a “coartare” le vite dei singoli. Raccontare, in questo caso, le piccole “perversioni” del sistema malato di regole che ci siamo costruiti addosso rappresenta, dal mio punto di vista, la rivendicazione del Cittadino verso uno Stato che soffoca le libertà individuali. Ma si tratta anche di una piccola “spending review” dal basso, ovvero quella attività, ahimè sterile, che ogni cittadino si trova a fare ogni volta che entra in contatto con qualche nostro pubblico ufficio o con norme dettate da nostro Stato Gabelliere.

Acquisto di un ciclomotore 50 cc


Ho acquistato un ciclomotore usato; quello che noi, ragazzi di 35 anni fa chiamavamo motorino. Allora non esistevano obblighi particolari per la guida di questi mezzi, se non il fatto di aver compiuto 14 anni e di pagare il bollo di circolazione. Ecco, invece, la Piccola Odissea di un cittadino che voglia farsi un giro in motorino:

Dopo aver chiuso la trattativa commerciale, cominciano tutta una serie di conciliaboli e telefonate per individuare il “il tragitto” che mi porterà all’agognata meta della conquista dei vari pezzi di carta necessari alla circolazione. Primo passo: il venditore deve recarsi presso la motorizzazione civile o presso una agenzia di pratiche auto per sospendere la targa e consegnare in originale questo nulla osta. Costo: dai 20 ai 40 € più il tempo necessario per fare tale operazione.
Espletata questa operazione e con in mano il prezioso documento mi reco presso gli uffici della Motorizzazione Civile; un mini suk dominato dalla figura del gestore delle agenzie di pratiche auto. Qui, una solerte signora mi impacchetta tre bollettini postali da pagare all’interno di una modulo da compilare. Totale dei 3 bollettini € 51,58 + € 5,40 di commissioni – € 1,80 x 3 -. Prima di pormi la domanda sulla congruità del costo, mi chiedo: perché 3 bollettini e non uno? Perché non posso pagare direttamente allo sportello della Motorizzazione? Mi fermo qui. Non oso chiedermi perché non posso fare tutto da casa via web.
Vado all’ufficio postale, faccio la fila e pago. Ritorno alla Motorizzazione Civile, rifaccio la fila e consegno il modulo compilato e la prova del pagamento della gabella. La medesima solerte Signora dello sportello, raccolta la documentazione con sguardo fermo ed intemerato mi dice di tornare dopo 3 giorni per ricevere il nuovo libretto di circolazione. Mi verrebbe da chiedere: ma perché non subito? Conto fino a sette e trattengo la rivoluzionaria domanda e mi sconto anche un piccolo senso di colpa: ma perché dopo tanti anni mi pongo ancora certe domande?.
Torno dopo 3 giorni e ritiro la carta di circolazione con la quale: pago la tassa di circolazione pari ad € 22,50. Procedo alla revisione del mezzo e pago € 65,25. Sorvolo sull’assicurazione: giusto renderla obbligatoria, ma evito di aprire il discorso sul loro costo.
Salto anche il capitolo sull’introdotto obbligo per il neo guidatore di motorino di avere il c.d. patentino. Un altro salasso di 100/150 € da corrispondere alla scuola guida.

Epilogo


Per poter circolare con un motorino di 50 cc sono stati sostenuti i seguenti costi:

tra i 300 e 350 € di spese vive esclusa assicurazione;
4 ore sottratte al mio lavoro.

Chi ho finanziato con questi soldi? Lo Stato nella figura della Motorizzazione Civile; le Poste Italiane; le Agenzie di pratiche auto ed i Centri di Revisione. Queste risorse immesse in un altro circuito a più alto valore aggiunto che tipo di ritorno avrebbero dato allo stesso Stato? Il mio fegato avrebbe tratto giovamento dall’evitato scontro con il gabelliere di turno? Credo che anche il più strenuo sostenitore di una visione Socialdemocratica della società concordi nel sostenere che si tratta di soldi fagocitati da Burocrazie rapaci ed autoreferenziali. Moltiplichiamo questo fatto minimale di ordinaria vita vissuta per altre 50 – 100 – 1000 casi e immaginiamo, metaforicamente, questo povero cavallo (l’economia produttiva che aiuta la ricchezza di una nazione) costretto a correre con tutti questi pitocchi nella criniera per usare una espressione di Oscar Giannino. Solo con la riduzione del perimetro di intervento dello Stato potremo provare a salvarci.

http://www.chicago-blog.it/2012/07/20/p ... o-sileoni/
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