Monti, "il contagio è in corso" ... E chiede responsabilità

LA CRISI
Monti, "il contagio è in corso"
E chiede responsabilità ai partiti
ROMA - Il contagio è in corso. E le priorità sono due: combatterlo ed evitare che l'Italia sia tra le fonti d'infezione dell'eurozona. Mario Monti torna ad analizzare la situazione nell'eurozona e l'origine della crisi: "E' difficile dire quanto sia venuto e venga da Grecia, Irlanda, Portogallo, o dalle banche spagnole ma il contagio è quel disagio che attraverso i mercati colpisce in termini di maggiore incertezza e minore fiducia nell'irreversibilità dell'intergrità dell'euro".
Lo spread. "Ci dà delusione, abbiamo sempre pensato che provvedimenti di riforme strutturali e risanamento dei conti avrebbero avuto effetti positivi su crescita e occupazione, ma lentamente". Dunque dei risultati ottenuti "non sono sorpreso", di migliori ne "verranno, ma purtroppo ci vorrà ancora un pò di tempo". Mario Monti affronta anche l'aumento dello spread. Il calo, comunque, "c'è stato, poi si è arrestato, in seguito addirittura invertito. Ma vorrei che gli italiani non si facessero fuorviare da interpretazioni fantasiose. Leggo oggi su un quotidiano: due governi, stesso spread". E qui il Professore tira fuori i numeri. "Nel novembre del 2011 - elenca - lo spread tra Italia e Germania era a 574. Undici mesi prima, nel novembre 2010 era a 160".
La maggioranza. Poi alle forze politiche: "Io credo sia necessario richiamare le forze politiche che sostengono la maggioranza alla necessità, nell'interesse del Paese, di non allentare l'impegno e il ritmo delle decisioni". Ancora: "Abbiamo di fronte due camere che lavorano con grande lena", osserva il premier. Questo impegno non va allentato "perchè sarebbe davvero un peccato non portare a termine la completa messa in sicurezza dei conti" e non arrivare a mettere le basi "per lo sviluppo futuro". Sarebbe un "peccato non completare quest'opera".
(20 luglio 2012) www.repubblica.it
Monti, "il contagio è in corso"
E chiede responsabilità ai partiti
ROMA - Il contagio è in corso. E le priorità sono due: combatterlo ed evitare che l'Italia sia tra le fonti d'infezione dell'eurozona. Mario Monti torna ad analizzare la situazione nell'eurozona e l'origine della crisi: "E' difficile dire quanto sia venuto e venga da Grecia, Irlanda, Portogallo, o dalle banche spagnole ma il contagio è quel disagio che attraverso i mercati colpisce in termini di maggiore incertezza e minore fiducia nell'irreversibilità dell'intergrità dell'euro".
Lo spread. "Ci dà delusione, abbiamo sempre pensato che provvedimenti di riforme strutturali e risanamento dei conti avrebbero avuto effetti positivi su crescita e occupazione, ma lentamente". Dunque dei risultati ottenuti "non sono sorpreso", di migliori ne "verranno, ma purtroppo ci vorrà ancora un pò di tempo". Mario Monti affronta anche l'aumento dello spread. Il calo, comunque, "c'è stato, poi si è arrestato, in seguito addirittura invertito. Ma vorrei che gli italiani non si facessero fuorviare da interpretazioni fantasiose. Leggo oggi su un quotidiano: due governi, stesso spread". E qui il Professore tira fuori i numeri. "Nel novembre del 2011 - elenca - lo spread tra Italia e Germania era a 574. Undici mesi prima, nel novembre 2010 era a 160".
La maggioranza. Poi alle forze politiche: "Io credo sia necessario richiamare le forze politiche che sostengono la maggioranza alla necessità, nell'interesse del Paese, di non allentare l'impegno e il ritmo delle decisioni". Ancora: "Abbiamo di fronte due camere che lavorano con grande lena", osserva il premier. Questo impegno non va allentato "perchè sarebbe davvero un peccato non portare a termine la completa messa in sicurezza dei conti" e non arrivare a mettere le basi "per lo sviluppo futuro". Sarebbe un "peccato non completare quest'opera".
(20 luglio 2012) www.repubblica.it