In attesa di meglio (gruppo dirigente PD a casa...), bene cosi'!
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Leader Udc propone 'asse per governare l'Italia'. E aggiunge: 'Rischio elezioni a ottobre arriva da Pdl'
25 giugno, 17:10
"La prospettiva è un patto per affrontare l'emergenza tra progressisti e moderati. Oggi si è realizzato con il governo tecnico, ma la strada è un governo politico per risollevare il paese e, in un rapporto tra le due famiglie del Ppe e Pse, arrivare a Stati uniti Ue". Lo dice Pier Ferdinando Casini durante la direzione dell'Udc. E le sue parole raccolgono il plauso del segretario del Pd Pier Luigi Bersani: "Un passo importante verso l'alleanza tra progressisti e moderati", le definisce il leader dei democrat, che propone da tempo quell'alleanza come prospettiva per il suo partito.
CASINI: 'ASSE PER IL GOVERNO DEL PAESE' - "Gli Stati uniti d'Europa - afferma il leader centrista - sono l'unica alternativa possibile, perché i mercati prendono di mira un giorno il nostro un giorno altri paesi, non per chiedere specifici provvedimenti ma per chiederci se crediamo all'Europa". "Io ci credo - aggiunge - e penso che ci si possa arrivare con un patto tra progressisti e moderati nel nostro paese e tra Ppe e Pse in Europa. Se con tutto il Ppe? Questo è un problema loro, certamente basta andare in Europa per capire che il Ppe non ha niente a che fare con chi vagheggia, anche solo per populismo, l'uscita dall'euro".
"Il rischio di voto anticipato esiste ed è sotto gli occhi di tutti per responsabilità di chi, Pdl e dintorni, mugugnano un giorno cose di un tipo, un giorno di un altro. Una volta chiedono di uscire dall'euro, un'altra esprimono ogni sentimento possibile verso Monti. Sono a un passo dalla confusione e non possono che far male al governo", dichiara Casini parlando ai vertici del suo partito.
"Tra progressisti e moderati si può creare un asse per governare l'Italia. Come capiscono anche tanti moderati del Pdl", sottolinea inoltre il leader Udc in un'intervista al Corriere della Sera. E afferma che "esiste" il rischio di elezioni a ottobre e che arriva direttamente dal centrodestra. "Berlusconi è tornato a dare le carte e a spingere il Pdl verso la solita deriva del populismo", spiega Casini. Il Cavaliere, prosegue, attaccando l'euro "può certamente prendere più voti", ma "isola il Pdl in uno scivolamento a destra che lo renderà ininfluente nella prossima legislatura". In termini di "solidità del gruppo dirigente", per Casini il Pd è più forte del Pdl e "comprende" perché il Partito Democratico respinge il sindaco di Firenze: "Renzi - afferma -, obiettivamente, per molti aspetti è alla mia destra". Bersani é "un interlocutore serio, non cambia idea tutti i giorni".
BERSANI: 'CONTRO DESTRA POPULISTA' - "Ognuno vede che questo è un passo importante, credo sia un'intervista che ha un significato politicamente di grande rilievo" dice Bersani che, intervistato da Youdem, commenta l'intervista del leader centrista al Corriere della Sera. "Credo diventi sempre più evidente, in Italia e non solo, che il problema è quello di costruire un patto tra le forze riformiste e democratico-costituzionali contro una destra che inevitabilmente viene risucchiata da tentazioni populistiche" aggiunge Bersani. " 'Via dall'euro', 'non paghiamo di debiti': sono tutte parole d'ordine pericolosissime" afferma Bersani che aggiunge: "é la logica delle cose che porta a un patto di questo genere".
CICCHITTO: 'PAROLE CASINI PONGONO PROBLEMA POLITICO' - "Un conto è il quadro istituzionale, sia europeo che nazionale, che richiede un incontro fra le principali forze politiche, quelle aderenti al Ppe e quelle aderenti al Partito socialista per fare riforme istituzionali ed elettorali, un altro conto è teorizzare un patto fra progressisti e moderati che, escludendo pregiudizialmente il Pdl, sarebbe solo la riproposizione del centro-sinistra classico, con Casini al posto di Prodi". Così Fabrizio Cicchitto, capogruppo Pdl alla Camera, replica al leader dell'Udc.
"E' evidente - spiega - che Pier Ferdinando Casini apre un problema politico di fondo. A tutto ciò però il Pdl non deve rispondere con fughe estremistiche, ma rimanendo sul terreno di un Ppe che peraltro va rivisitato attraverso una seria discussione interna perché la linea Merkel-Sarkozy ha provocato danni all'Europa nel suo complesso, ha contribuito alla caduta del Governo Berlusconi e anche alla peraltro meritata sconfitta di Sarkozy".