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La Germania ci preferisce sospesi sull'orlo del burrone

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

La Germania ci preferisce sospesi sull'orlo del burrone

Messaggioda ranvit il 22/06/2012, 12:09

http://www.corriere.it/economia/12_giug ... 906b.shtml


Intervista all''imprenditore più liquido d'Italia:
Caltagirone: il governo deve durare
«Generali? Serviva un cambio di passo»
«La Germania ci preferisce sospesi sull'orlo del burrone. Nel mirino Eni ed Enel». E poi: «Le imprese sono la speranza del Paese»

Massimo Mucchetti

Francesco Gaetano Caltagirone è uno dei più importanti imprenditori italiani. Il primo di Roma. Nonostante la Borsa cadente, conserva la fama di uomo liquido. Ma è molto preoccupato: «A maggio abbiamo venduto un quarto degli appartamenti costruiti rispetto al maggio 2011», confida. «Abbiamo dovuto fermare i programmi di nuove costruzioni, perché, di questo passo, impiegheremmo 4 anni a collocare il costruito. Su scala nazionale, se consideriamo il peso della casa nell'economia, l'Italia sta per bruciare da mezzo milione a un milione di posti di lavoro».

Caltagirone (Imagoeconomica)Caltagirone (Imagoeconomica)
Ingegnere, il «Wall Street Journal» scrive che la luna di miele di Mario Monti è finita. Lei che dice?
«L'Italia si è data un esecutivo tecnico per fronteggiare la crisi con provvedimenti impopolari. Ma per tutti i partiti, tranne il Pdl, il governo Monti è stato anche il modo per sostituire Berlusconi. Il premier ha avuto 3-4 mesi di grazia, ma invece di presentare un pacchetto globale che scontentasse subito tutti, ha seguito la politica del carciofo...».

Ha varato un decreto per la crescita.
«Misure giuste, risorse insufficienti. Temo esista un problema, anzitutto culturale. La Ragioneria dello Stato esige, a ragione, che il gettito fiscale non venga ridotto. Ma sulla generazione di ricchezza aggiuntiva, che non si ha senza stimolo fiscale, la rigidità sulle aliquote perde senso. Allo scopo di sostenere la ripresa, per qualche anno lo Stato dovrebbe agevolare tutte le intraprese che aggiungano base imponibile».

C'è ormai una corrente politica trasversale che, liquidatoBerlusconi, vuol staccata la spina a Monti. Condivide?
«No. E' bene che il governo duri fino al 2013. Se è in grado di governare. Diversamente, il Paese non può restare 10 mesi nel limbo».

Molto dipende dai partiti.
«Li vedo costretti a essere responsabili se vogliono salvare sé stessi. L'intera classe dirigente pubblica, di cui i partiti sono la punta visibile, ha perso ogni credibilità: aveva costruito il consenso sulla spesa e ora non ha più denaro da distribuire. E così fiorisce Grillo, un nuovo Masaniello».

L'alternativa virtuosa verrà dal privato?
«Le imprese sono la speranza del Paese, ma anche Confindustria ha la sua parte di responsabilità nella vecchia consociazione».

Austerità, dice l'Europa. Funziona?
«Chiusi nella camicia di forza di questo euro, i sacrifici non bastano. Nessuno ripaga mai tutto il debito. Né gli Stati né le banche. Lo si rinnova a scadenza. La fiducia dei creditori è il punto critico. In passato, la variazione della fiducia si manifestava nei cambi, oggi nello spread. Quando il debito è troppo, se ne rivedono i termini: o si stampa moneta o si fa inflazione o lo si ristruttura. L'Italia potrà restare nella moneta unica e onorare i suoi impegni di debitore, com'è auspicabile, solo se si allentano i vincoli della Merkel».


La Merkel. Ci siamo. Venerdì sera tifa Grecia o Germania agli europei di calcio?
«Già una volta l'Europa è stata salvata dalla piccola Grecia: a Salamina e a Maratona. So bene quanto la Germania sia diversa e meritevole. Non di meno tifo Grecia, guardando all'interesse nazionale».

Senza il vincolo esterno, diceva Guido Carli, non si riforma l'Italia.
«L'Italia deve cambiare, aumentare il numero delle persone al lavoro. Ma la Germania sta drenando capitali dall'Europa mediterranea e si finanzia a tassi reali negativi mentre esporta nell'Eurozona come prima. Per l'Italia rinazionalizzare il debito pubblico non è bene».

Molti pensano il contrario.
«E invece è meglio associare l'estero alla soluzione del problema. Alla Germania non interessa un'Italia riformata né un'Italia fuori dall'euro. Ci preferisce sospesi sull'orlo del burrone. Il giochino l'abbiamo capito: siccome privatizzando la stazione di Gallarate incasseremo poco, ci chiederanno Eni, Enel e le altre grandi aziende pubbliche. Un concorrente azzoppato può perdere la forza per difendere i suoi gioielli».


Ma lei non vuole le privatizzazioni?
«Le grandissime imprese a controllo pubblico hanno gestioni manageriali. Vanno bene così. Un altro conto sono le ex municipalizzate intrise di clientelismo partitico o i beni che lo Stato non è stato capace di gestire...».

................(l'intervista continua su argomenti che non mi interessano...)
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Re: La Germania ci preferisce sospesi sull'orlo del burrone

Messaggioda franz il 22/06/2012, 15:47

«Chiusi nella camicia di forza di questo euro, i sacrifici non bastano. Nessuno ripaga mai tutto il debito. Né gli Stati né le banche. Lo si rinnova a scadenza. La fiducia dei creditori è il punto critico. In passato, la variazione della fiducia si manifestava nei cambi, oggi nello spread. Quando il debito è troppo, se ne rivedono i termini: o si stampa moneta o si fa inflazione o lo si ristruttura. L'Italia potrà restare nella moneta unica e onorare i suoi impegni di debitore, com'è auspicabile, solo se si allentano i vincoli della Merkel».

Dice giustamente che la fiducia dei creditori è il punto critico (e quindi l'euro non c'entra una mazza perché fiducia nel debito tedesco è ben diversa dalla fiducia nel debito greco, pur espressi nella stessa moneta) ma poi indica soluzioni (stampare moneta, inflazionare e svalutare, ristrutturare [leggi default parziale]) che minano la fiducia dei creditori. Che fiducia puo' avere uno che pensa di poter essere ripagato con soldi svalutati o con un default parziale?
Poi sul personaggio (un po' berlusconiano) consiglio di leggere la scheda http://it.wikipedia.org/wiki/Francesco_ ... altagirone (anche la parte sui procedimenti giudiziari).
Questa è la classe imprenditoriale "palazzinara" italiana :(
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Re: La Germania ci preferisce sospesi sull'orlo del burrone

Messaggioda ranvit il 22/06/2012, 16:33

Premesso che non me lo sono mica sposato....Caltagirone ipotizza le possibili soluzioni che sono stampare moneta e/o svalutare o l'allentamento dei vincoli da parte della Merkel. Che è quello che penso anche io.
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Re: La Germania ci preferisce sospesi sull'orlo del burrone

Messaggioda franz il 22/06/2012, 17:44

ranvit ha scritto: o l'allentamento dei vincoli da parte della Merkel.

E senza vincoli diventiamo improvvisamente vituosi e bravi, come non lo siamo mai stati prima? :o ;)
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Re: La Germania ci preferisce sospesi sull'orlo del burrone

Messaggioda ranvit il 22/06/2012, 17:47

Io dico "allentamento dei vincoli".
Tu dici "senza vincoli"..... :roll:
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Re: La Germania ci preferisce sospesi sull'orlo del burrone

Messaggioda franz il 23/06/2012, 9:19

ranvit ha scritto:Io dico "allentamento dei vincoli".
Tu dici "senza vincoli"..... :roll:

Ok, riformulo.
E con meno vincoli o con vincoli allentati diventiamo improvvisamente vituosi e bravi, come non lo siamo mai stati prima? :o ;)
Per me si piu' anche fare ma Merkel ha ragione quando dice che piu' solidarietà significa anche piu' controlli, perché in passato qualcuno ha fatto il furbo. Ma piu' controlli dall'esterno significa una perdita di sovranità e l'Italia non ha proprio per questo chiesto aiuto al FMI. Vorremmo meno vincoli, piu' aiuti e niente controlli?
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Re: La Germania ci preferisce sospesi sull'orlo del burrone

Messaggioda ranvit il 23/06/2012, 10:43

Certamente no! Non si diventa virtuosi da un giorno all'altro!

Il punto è che non si diventa virtuosi neanche con troppi vincoli....si puo' solo ottenere che, mancando soldi da investire per la ripresa e necessitando a breve di altro rigore a causa degli alti tassi di interesse, si provocherà comunque un default nei fatti (recessione, licenziamento di statali etc). A parte il fatto che prima verrà a mancare la fiducia del Parlamento (dei Partiti), nuove elezioni con probabile impossibilità di formare un governo, ulteriori nuove elezioni in cui vincerebbero i partiti pro-euro perchè prometterebbero di rinegoziare.....mi sembra di aver già visto questo film :twisted:

Nell'altra ipotesi, un allentamento dei vincoli (che sarebbe da chiarire in cosa consistono; perchè si potrebbe dare piu' tempo, o consentire investimenti sforando i limiti, o emettendo eurobond), potrebbe essere una soluzione.
Con piu' controlli? Certo!

L'Italia e la Spagna, ma soprattutto la Francia, non vogliono? Perchè visto come una lesione della sovranità? Bisogna vedere come si impostano questi controlli! Se come con la Grecia sono lesivi, se generalizzati, Paesi forti compresi, no!

Ancora non va bene? Ma come cavolo vogliono farla l'Unione politica??? Con le chiacchiere (che a dir la verità è l'unica cosa in cui riescono benissimo :twisted: ?
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Re: La Germania ci preferisce sospesi sull'orlo del burrone

Messaggioda franz il 23/06/2012, 11:50

ranvit ha scritto:e necessitando a breve di altro rigore a causa degli alti tassi di interesse, si provocherà comunque un default nei fatti (recessione, licenziamento di statali etc).

Sono due cose diverse. Se gli statali sono troppi, licenziarli non è una cosa dannosa. Anzi se sono troppi, diminuire l'organico del pubblico impiego è cosa che aiuta la ripresa. La recessione in se' non è un male, perché un passo indietro puo' servire per ripartire meglio. In buona sostanza rigore vuol dire che la spesa pubblica non puo' essere gonfiata (una bolla dovuta al fatto che la politica tende ad aumentare la sua sfera di influenza e le spese della collettività) e che deve sempre essere pareggiata da entrate fiscali corrispondenti. Il ricorso al debito è legittimo solo per casi eccezionali, come la ricostruzione del paese dopo una calamità naturale. Se c'è rigore, quindi spesa pubblica giusta ed indirizzata solo alla missione strategica (scuola, sicurezza, welfare non clientelare) e imposte non eccessive allora la ripresa e la crescita vengono in modo del tutto naturale perché sono il risultato della spinta di milioni di persone che vogliono stare meglio e non hanno scrociatoie (pasti gratis) per fare i furbi. Secondo me su queste basi l'Europa puo' crescere, su altri finirà per dissolversi.
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Messaggioda ranvit il 23/06/2012, 17:05

(per errore ho cancellato quanto avevo scritto ieri...ma non so recuperarlo...chiedo scusa)
Ultima modifica di ranvit il 24/06/2012, 9:23, modificato 2 volte in totale.
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Bravo Monti....ma non basta...

Messaggioda ranvit il 23/06/2012, 17:30

http://www.ilmattino.it/articolo.php?id ... z=ECONOMIA

Vertice a 4, più in là lo scudo anti spread
Monti: oltre non si poteva andare

di Alberto Gentili

ROMA - Per capire come è andata sul fronte dello scudo anti-spread, basta ascoltare le parole con cui Mario Monti chiude la conferenza stampa di Villa Madama. Angela Merkel ha appena finito di predicare il rispetto dei trattati e delle regole, facendo capire che non si sarà l’intervento sui titoli di debito da parte del fondo salva-Stati senza un parallelo «commissariamento» degli Stati che ne faranno ricorso.

E Monti, rivolto a François Hollande e alla Merkel, mentre i due si guardavano sorpresi, colpisce pungente: «Se può sembrarvi esagerata l'insistenza sulle regole della costruzione europea, vi invito a considerare che quasi 10 anni fa ormai, nel 2003, la Germania e la Francia, con l'autorizzazione e la complicità della presidenza italiana, deragliarono dalle regole dell'euro. Abbiamo impiegato quasi 10 anni a ricostituire la credibilità che non venne infranta dai greci o dai portoghesi, ma dai principali Paesi dell'euro. Ecco quindi il valore delle regole...». Della serie: da che pulpito. «Merkel non può continuare a nascondersi dietro il rispetto delle regole per negare la solidarietà ai Paesi virtuosi», spiegano nell’entourage di Monti, «i tedeschi quando hanno voluto hanno violato le regole...».

Insomma, nel breve quadrilaterale (75 minuti in tutto) - presenti anche il ministro dell’Europa Enzo Moavero e il viceministro dell’Economia Vittorio Grilli - si è parlato dello scudo anti-spread. Ma Monti e il premier spagnolo Mariano Rajoy, pur incassando il «sì» di Hollande, sono andati a sbattere contro il «nein» di frau Angela che si è mostrata «decisamente contraria» soprattutto all’automatismo dell’intervento del fondo salva-Stati. «Come faccio a spiegare all’opinione pubblica tedesca che con i nostri soldi vengono comprati titoli di debito di altri Paesi? Per di più senza poter svolgere alcun controllo? Le nostre leggi non ce lo permettono».

Il professore dunque non si aspetta novità importanti dal Consiglio europeo di giovedì prossimo: «E’ un lavoro tecnico lungo, ci vuole tempo per fare affermare il principio che vanno salvaguardati i Paesi virtuosi vittime della speculazione finanziaria», dicono a palazzo Chigi. «Il fatto che gli inglesi nella persona del ministro del Tesoro Osborne abbiano fatto uscire la nostra proposta, presentandola nel modo peggiore, ci ha danneggiati. Ora è meglio il silenzio, il no comment...». Anche perché qualche novità positiva sul fronte dell’unione bancaria e finanziaria e delle garanzie per i depositi «dovrebbe arrivare dal rapporto di Draghi, Barroso, Juncker e Van Rompuy».

Monti però non archivia il vertice a quattro come un fallimento. Tutt’altro. Prima di tutto «per il nuovo ruolo e l’accresciuta credibilità dell’Italia, che ha permesso di convocare a Roma il summit». Poi per «la buona empatia» maturata tra i quattro leader. E soprattutto per «il nuovo atteggiamento sulla crescita» mostrato dalla Merkel. «Ascoltarla mi ha sorpreso», ha confidato il premier, «ha usato perfino le mie stesse parole quando ha sostenuto che la crescita e finanze solide sono i due lati della stessa medaglia e che senza sviluppo non è sufficiente e sostenibile il rigore di bilancio». «In più c’è stata un’adesione al principio di irreversibilità dell’euro senza se e senza ma», dice chi ha assistito al vertice.

Poi «c’è la sostanza». «Non è da poco», afferma una fonte autorevole, «che al Consiglio europeo otterremo la golden rule che permetterà di scorporare gli investimenti pubblici per la ricerca e l’innovazione dal deficit. Come era inimmaginabile, fino a tre mesi fa, pensare che venissero approvati anche dalla Merkel i project bond e l’aumento di capitale della Banca europea per gli investimenti. Un ottimo traguardo è anche il riorientamento del bilancio comunitario verso la crescita, con i fondi strutturali destinati allo sviluppo e non più alle sovvenzioni per l’agricoltura...». Positiva, secondo Monti che ha dovuto mediare tra Hollande e Merkel, anche l’indicazione di una «road map» verso l’unione politico-economia che porterà «alla nascita degli eurobond nel medio-lungo periodo».

Il premier ha in qualche modo subìto, invece, l’accelerazione verso la Tobin tax, la tassa sulle transazioni finanziarie. Monti aveva sempre sostenuto che sarebbe stato meglio vararla insieme a Londra, «altrimenti i capitali si sposteranno nella City». Ma adesso si dice pronto ad accettare anche «la cooperazione rafforzata, a condizione che abbia una congrua dimensione ampia almeno quanto l’Eurozona». Un’adesione, va detto, senza entusiasmo. «Bisognerà vedere i tempi e quali saranno i Paesi che effettivamente aderiranno...», dicono a palazzo Chigi.

Il clima dell’incontro comunque «è stato ottimo». E Monti, salutando la Merkel che ha fatto anticipare il summit di due ore per andare a vedere la partita Germania-Grecia, le ha detto: «Spero che tu abbia il risultato che voi, Qualunque esso sia...».
Sabato 23 Giugno 2012 - 09:39
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