IL Cavaliere torna a ventilare l'addio alla moneta unica e il ritorno alla lira
Berlusconi: Merkel sbaglia tutto
Uscire dall'euro? Non è bestemmia
Il richiamo del Cavaliere: «Bce sia banca di garanzia, Monti
faccia valere la solidità del Paese». Poi l'ok al ddl lavoro
«Non credo che sia una bestemmia» l'ipotesi che l'Italia esca dall'euro e torni alla propria moneta nel caso «l'euro non abbia alle spalle una Bce che faccia la banca di garanzia ed emetta euro». Silvio Berlusconi ritorna sull'argomento euro nel corso della presentazione di un libro sull'America. «Auspico - ha detto Berlusconi - che il presidente del Consiglio faccia valere la nostra solidità e forza economica e faccia pressing perché la Germania ammorbidisca la sua posizione».
LA MONETA - Sul ritorno alle monete nazionali, l'ex premier è chiaro: «Non credo sia una bestemmia l'ipotesi di uscire dall'euro, così da poter pensare a procedere con una svalutazione competitiva». «La soluzione principale - puntualizza Berlusconi - è che la Germania si convinca che la Bce deve fare la banca di garanzia, pagare i titoli ed emettere moneta». Se così non fosse, si chiede Berlusconi, «cosa può accadere? C'è chi si aspetta che la Germania si ritiri dall'euro. Ho parlato - riferisce - con alcuni esperti della finanza tedesca per i quali il ritiro dall'euro non è poi un'idea così balzana». Dunque, aggiunge, «se la Germania insiste sulle sue posizioni negative, può accadere o che gli Stati singoli ritornino alle monete nazionali, o che la Germania esca dall'euro». Nel frattempo giovedì, sul Wall Street Journal, uscirà un'intervista all'ex premier rilasciata il 18 giugno in cui Berlusconi chiarisce le dichiarazioni fatte sull'ipotesi che sia la Banca d'Italia a stampare euro: «Era una provocazione. Chiaramente l'uscita dall'Euro di singoli Paesi, o peggio lo sfaldamento dell'Eurozona in quanto tale, sono prospettive che fino a poco tempo fa sembravano impensabili, mentre oggi sono possibili. Perché questo scenario di disgregazione torni a essere impensabile, occorre una sterzata in direzione opposta: l'unione politica». Poi, un giudizio molto duro sulla cancelliera tedesca: «Se andiamo avanti con le politiche della signora Merkel, finiremo in una spirale di recessione sempre peggiore. È davvero la politica sbagliata».
L'ANALISI - «Stiamo vivendo una crisi - ha spiegato Berlusconi mercoledì - che sembra avvitarsi in una spirale recessiva senza fine. L'euro dovrebbe avere dietro una politica fiscale e una banca che garantisca il debito e che intervenga nei pagamenti nel momento opportuno. Io credo - puntualizza l'ex premier - che si esca da questa attuale situazione solo con una Bce che assuma la garanzia dei debiti e paghi i titoli in scadenza, perchè ora abbiamo una situazione che ci fa pagare più del 6% i titoli di debito pubblico, mentre il Giappone che ha un debito doppio rispetto al nostro, riesce a collocare i titoli all'1% di interesse». Questo avviene, continua ancora Berlusconi, «perchè gli investitori in Giappone hanno la garanzia che alla scadenza il Giappone paga stampando moneta, come fa la Federal Reserve. Come si può fare? Con un po' di inflazione. Del resto, abbiamo convissuto con l'inflazione a due cifre negli anni '80 e l'economia si è sviluppata e l'occupazione cresceva». Insomma, per Berlusconi, «non si deve aver paura di una moderata inflazione, mentre la Germania ha paura».
Redazione Online 20 giugno 2012 (modifica il 21 giugno 2012) www.corriere.it