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G20, piano per crescita e lavoro

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

G20, piano per crescita e lavoro

Messaggioda franz il 19/06/2012, 10:01

IL VERTICE IN MESSICO - Più 456 miliardi per il firewall anti crisi
G20, piano per crescita e lavoro
Salta incontro tra Obama e leader Ue

Gli impegni finanziari per sostenere le risorse
dell'Fmi superano i 430 miliardi di dollari previsti


Vladimir Putin parla con Barack Obama (Epa)Vladimir Putin parla con Barack Obama (Epa)
Non di sola austerity si può vivere, o meglio, non bastano le misure di tagli e stretta fiscale per sopravvivere alla crisi. Sono crescita e lavoro le parole chiave dell'incontro tra i capi di Stato e di governo del G20 riuniti in Messico, a Los Cabos, che traccia una linea che si allontana da quella «rigorista» di Angela Merkel. «Il G20 - si legge in una bozza della dichiarazione finale - si impegna a prendere tutte le misure necessarie per rafforzare la crescita economica e creare posti di lavoro» e a «rompere il circolo vizioso fra banche e debito degli Stati». Impegno certo ambizioso, ma la bozza non entra nel dettaglio di come raggiungerlo. Mentre è andato in scena un botta e risposta tra gli Stati Uniti e il Vecchio continente.

FMI - Se l'impegno alla crescita è vasto e generale, è invece più concreto, e dotato di numeri, quello a rafforzare il capitale del Fondo monetario internazionale per dotare l'economia di un «firewall», una barriera, contro le crisi del debito. Gli impegni finanziari - ha detto il direttore generale del Fondo Christine Lagarde - a sostenere l'aumento di risorse dell'Fmi sono arrivati a quota 456 miliardi di dollari, oltre i 430 miliardi previsti. Possono essere usati, ha continuato Lagarde, come «seconda linea di difesa» per risolvere e prevenire crisi finanziarie»: l'aumento - ha spiegato - «raddoppia quasi la capacità di erogazione prestiti del Fmi». L'Italia parteciperà con 31 miliardi, mentre dall'Eurozona sono quasi 200. E ad alimentare il firewall contribuiscono anche i Brics, le economie emergenti Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica, con 75 miliardi. La Cina contribuirà con 43 miliardi di dollari all'aumento delle risorse del Fmi, l'India verserà 10 miliardi, stessa cifra annunciata dalla Russia. Il G20 si è impegnato a riformare i diritti di voto del Fondo Monetario Internazionale «in pieno» entro ottobre, si legge nella bozza del comunicato finale. La riforma «è cruciale» per un Fmi più forte, rilevante ed efficace e riflette l'ascesa delle economie emergenti.

OBAMA - Ad affrontare subito il tema Europa è stato il presidente degli Stati Uniti Barack Obama: «È l'ora di agire per assicurare che tutti facciano ciò che è necessario per stabilizzare il sistema finanziario, assicurare la crescita, recuperare la fiducia dei mercati ed evitare il protezionismo».

L'EUROPA - Al pressing americano ad «agire subito», ha risposto il presidente della Commissione Ue José Manuel Barroso: «Questa crisi è stata originata in Nord America e molti dei nostri istituti finanziari sono stati contaminati a causa delle non ortodosse pratiche delle strutture finanziare Usa. Non siamo venuti qui al G20 a prendere lezioni da nessuno». «Nessuno pensa che l'Ue sia la fonte del problema», ha spiegato Monti ricordando gli squilibri finanziari di cui proprio gli Usa sono «protagonisti». Mentre la cancelliera tedesca Angela Merkel ha assicurato che «i leader europei si presentano uniti».

SALTA L'INCONTRO - Alla fine l'incontro previsto tra i capi di Stato e di governo europei e Obama è saltato: «Il presidente potrebbe avere l'opportunità, per ulteriori incontri con i leader Ue, a margine del summit del G20 nella seconda giornata dei lavori», hanno fatto sapere dalla Casa Bianca. Obama avrebbe dovuto incontrare i leader europei Merkel, Monti e Hollande con il presidente della Commissione Ue Barroso e del Consiglio europeo Van Rompuy. La riunione sarebbe saltata per il protrarsi della cena dei lavori del vertice, cui hanno partecipato tutti i capi di Stato e di governo (escluse le organizzazioni internazionali): spiegazione, questa, confermata da fonti della Casa Bianca. Secondo fonti tedesche, invece, è stata il cancelliere tedesco Angela Merkel a chiedere il rinvio dell'incontro perchè avrebbe ritenuto già esauriente lo scambio di vedute avuto col presidente Usa (l'incontro, durato 45 minuti, si è tenuto prima della cena del G20). Non c'è stata però alcuna conferma ufficiale.

SPAGNA E GRECIA - Nel Vecchio Continente preoccupato per le ondate d'instabilità, si guarda a Spagna e Grecia. L'Europa - si legge in una bozza della dichiarazione finale del G20 messicano - è d'accordo «nel fare i passi necessari per salvaguardare la stabilità» finanziaria. Intanto, dopo il caso degli istituti spagnoli, il ministro delle Finanze Luis de Guindos ha rassicurato: «Siamo solvibili». Le elezioni greche hanno fatto tirare un sospiro di sollievo da scampato pericolo della moneta unica. «Prospettiva positiva», così Barack Obama commenta il risultato elettorale in Grecia. Ma le attese per un allentamento della stretta fiscale imposta ad Atene in cambio dei salvataggi («vedremo come aiutarla», ha promesso Barroso, annunciando una visita ad Atene), sono state frenate da Merkel: «Non può esserci nessun allentamento delle riforme» concordate.

Redazione Online 19 giugno 2012 | 9:28 www.corriere.it
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Dossier Le ricette che i mercati si aspettano

Messaggioda franz il 19/06/2012, 10:04

Monti: "Ai mercati non basta il voto greco"
Merkel: "Nessun ammorbidimento su accordi"

Il premier a margine del G20 in Messico: "Serve una road map per l'euro". Barroso: "In autunno proposte per unione bancaria e fiscale Ue. Ma eurobond non saranno licenza di spendere". La cancelliera: "Atene rispetti pienamente gli impegni". In serata l'incontro dei leader Ue con Obama, che avverte: "Crescita troppo lenta". Van Rompuy replica ricordando il crack Lehman Brothers

LOS CABOS - L'esito del voto greco 1, inevitabilmente, rimbalza nelle prese di posizione dei leader Ue e dello stesso presidente americano Obama, alla vigilia del G20 messicano di Los Cabos. La cui bozza di dichiarazione finale impegna le 20 potenze partecipanti "a prendere tutte le misure necessarie per rafforzare la crescita economica e creare posti di lavoro", secondo quanto si apprende da fonti del summit.

Angela Merkel si affretta a chiarire che Atene non deve attendersi alcuno sconto rispetto al piano di rientro concordato con la Trojika. Ma tutti i presenti al G20, ammonisce la cancelliera, "hanno ancora compiti a casa da fare". Il presidente del Consiglio Mario Monti fotografa il voto con cui i greci hanno detto "sì" all'euro come "importante ma non sufficiente per i mercati". Il presidente della Commissione Ue, Josè Manuel Barroso, annuncia nuova missione Ue, Bce e Fmi "appena ci sarà un nuovo governo" per vedere "come possiamo aiutare la Grecia" a mantenere gli impegni. Il presidente americano Obama rinnova il lamento di un "mondo molto preoccupato per una crescita economica troppo lenta", anche se il risultato delle elezioni greche rappresenta una "prospettiva positiva". Replica Herman Van Rompuy, presidente del Consiglio europeo: "L'impatto dei problemi di oggi in Europa deve essere relativizzato, la crisi non può nemmeno essere confrontata con la recessione che si verificò nel 2008-2009", chiaro il riferimento alla degenerazione dei "derivati" e al crack di Lehman Brothers.

"I mercati non sono convinti che basti solo il voto in Grecia - spiega il premier italiano -, ma che serva una maggiore integrazione. Tutti dobbiamo andare avanti in questa direzione per superare i 'vizi di origine' sulla costruzione dell'euro che i mercati hanno in mente. E che è compito degli europei sanare". Ma Monti ha voluto sottolineare anche che la moneta comune europea è comunque molto solida "perché è durata tanti anni".

Dal canto suo, la cancelliera Angela Merkel, auspicando che Atene formi "presto" un nuovo governo, respinge qualsiasi ammorbidimento degli accordi presi con la Grecia. "Il nuovo governo greco deve pienamente rispettare gli impegni presi con i creditori internazionali - dice la leader tedesca -. Le elezioni non possono rimettere in discussione gli impegni che la Grecia ha preso. Noi non possiamo scendere a compromessi sul cammino concordato per le riforme".

Barroso fa sapere che la Commissione europea presenterà in autunno le sue proposte per l'unione bancaria europea e per l'unione fiscale, alla fine della quale "si potrà considerare una mutualizzazione del debito". "Si può fare senza una revisione del trattato", spiega Barroso, che poi avverte: "I futuri eurobond o stability bond non saranno un'autorizzazione a spendere". Barroso, inoltre, rivendica il ruolo dell'Europa quale principale finanziatore del Fmi. "L'area euro da sola è un contribuente maggiore degli Usa, e certamente lo è più del Canada". Per questo, Barroso non vede "nessun motivo" per il quale il Fondo monetario debba astenersi dall'effettuare interventi su eventuali problemi in paesi europei.

A margine del faccia a faccia con il presidente messicano, Felipe Calderon, Barack Obama sottolinea che è giunta "l'ora di agire per assicurare che tutti facciano ciò che è necessario per stabilizzare il sistema finanziario, assicurare la crescita, recuperare la fiducia dei mercati ed evitare il protezionismo". "Siamo fiduciosi - conclude Obama - che questo di Los Cabos sarà un summit costruttivo".

Van Rompuy non esita a ribattere alle critiche Usa all'eccessivo rigore in ambito Ue. "E' nostro interesse superare questa crisi. Ma l'impatto dei problemi di oggi in Europa deve essere relativizzato, la crisi non può nemmeno essere confrontata con la recessione che si verificò nel 2008-2009". La crisi del debito è comunque una faccenda seria e anche il presidente del Consiglio Ue ammette che "non ci sono veloci vie d'uscita, non ci sono bacchette magiche". E Barroso gli fa eco: "Questa crisi è stata originata in Nord America e molti dei nostri istituti finanziari sono stati contaminati a causa delle non ortodosse pratiche delle strutture finanziare Usa. Non siamo venuti qui al G20 a prendere lezioni da nessuno".

Monti, Merkel, e gli altri leader della Ue incontreranno il presidente americano Obama in serata, dopo la cena dei 20 capi di Stato. A Los Cabos, Monti ha intanto tenuto tre distinti bilaterali con il presidente messicano Felipe Calderon, il presidente della Colombia Juan Manuel Santos e la presidente brasiliana Dilma Rousseff. Ed è prossimo a una colazione di lavoro con il presidente della Commissione Ue José Barroso, per poi ritirarsi in hotel prima di prendere parte ai lavori del pomeriggio.

Ma prima di tutto, Monti ha voluto parlare del voto con cui la Grecia ha scelto di restare nell'euro rispettando gli accordi con la Ue. Sulle cause della crisi, Il presidente del Consiglio ha tenuto a dire che "nessuno pensa che l'Unione europea sia l'unica sua fonte. La crisi ha avuto origine da squilibri in altri Paesi, tra cui gli Usa, che sono stati tra i protagonisti". E ancora: "Non abbiamo problemi a confrontarci sui problemi europei in ambito più ampio, come il G20, ma sentiamo il diritto e la responsabilità di risolverli all'interno dell'Ue. Ed è importante focalizzare l'attenzione anche ai compiti a casa degli altri paesi".

Sulla riunione dei leader mondiali in corso: "Il G20 capita in un momento difficile e importante". Per il premier i lavori saranno tesi all'eliminazione delle "turbolenze finanziarie", e il focus "sarà sulla crescita e la riduzione degli squilibri". Poi l'invito, in vista del Consiglio europeo, a "mettere a punto una road map per l'euro". Invito a cui risponde ancora Van Rompuy: il Consiglio europeo di fine giugno stabilirà una "road map" sui prossimi passi che i paesi dell'Unione europea e soprattutto dell'area euro intendono percorrere per rafforzare l'integrazione.

In ogni caso, per Monti, il governo italiano "ha preso importanti impegni e li ha rispettati". Un anno fa, all'epoca del G20 di Cannes, "il Paese si trovava in un momento difficile", e doveva riuscire a "darsi credibilità". Sfida vinta, secondo un rapporto presentato nei giorni scorsi in vista del G20 che mostra come "l'Italia sia al terzo posto dopo Gran bretagna e Unione europea con il 90% degli impegni rispettati".

Mentre a Los Cabos i leader discutevano di come uscire dalla crisi, il Fondo monetario internazionale ha diffuso un nuovo studio sulla situazione in Europa. Sottolineando i progressi fatti dal 2010, il Fmi individua le priorità per il nostro Paese nel far funzionare meglio il mercato del lavoro e rafforzare la competitività. "Le misure di liberalizzazione dovranno essere attuate - si raccomanda nel documento - La riforma del lavoro dovrà essere approvata dal Parlamento. Incoraggiare le privatizzazioni sia a livello centrale sia a livello dei governi locali per frenare il coinvolgimento dello stato nell'economia e ridurre il debito. Rafforzare l'efficienza del sistema giudiziario".

Quanto all'eurozona, il Fmi ribadisce che "la salute del sistema finanziario è essenziale per sostenere la domanda", "la ristrutturazione delle banche va incoraggiata" e "la ricapitalizzazione" degli istituti di credito va "promossa". Ma sottolinea anche che "spingere la crescita è sempre importante" e "nell'area euro è divenuto urgente": la "crescita è cruciale per la stabilità".

(18 giugno 2012) www.repubblica.it
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Re: Dossier Le ricette che i mercati si aspettano

Messaggioda trilogy il 19/06/2012, 10:18

franz ha scritto:
[..]Mentre a Los Cabos i leader discutevano di come uscire dalla crisi, il Fondo monetario internazionale ha diffuso un nuovo studio sulla situazione in Europa. Sottolineando i progressi fatti dal 2010, il Fmi individua le priorità per il nostro Paese nel far funzionare meglio il mercato del lavoro e rafforzare la competitività. "Le misure di liberalizzazione dovranno essere attuate - si raccomanda nel documento - La riforma del lavoro dovrà essere approvata dal Parlamento. Incoraggiare le privatizzazioni sia a livello centrale sia a livello dei governi locali per frenare il coinvolgimento dello stato nell'economia e ridurre il debito. Rafforzare l'efficienza del sistema giudiziario"......


Mancano alcune voci fondamentali per rilanciare la competitvità : semplificare, sburocratizzare, delegiferare.
Con un sistema di normativo obeso, confuso, contraddittorio come il nostro, non si va da nessuna parte.
Ultima modifica di trilogy il 19/06/2012, 11:11, modificato 1 volta in totale.
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Re: Dossier Le ricette che i mercati si aspettano

Messaggioda franz il 19/06/2012, 11:05

trilogy ha scritto:Manca alcune voci fondamentali per rilanciare la competitvità : semplificare, sburocratizzare, delegiferare.
Con un sistema di normativo obeso, confuso, contraddittorio come il nostro, non si va da nessuna parte.

Esatto. E secondo me suona anche strano questo continuo riferimento alla crisi nata in USA (detto poco tra le righe) come se fosse una colpa particolarmente americana. Vero che la crisi è nata li' e li' l'hanno già risolta, lasciando fallire chi doveva fallire e salvando solo le due istituzioni semipubbliche. Vero anche che il contagio nelle banche europee, che comprarono la spazzatura ben nascosta è dovuto anche all'ingordigia di chi era attirato da alti rendimenti ed ha comprato oggetti di cui nessuno capiva il funzionamento reale. Insomma un investitore oculato capisce che un oggetto oscuro che garantisce rendimenti elevati puzza di marcio lontano un miglio ma moltissime banche europee (poche italiane in verità) ci sono cascate. Il problema vero pero' è quel contagio, quel circolo vizioso fra banche e debito degli Stati. Che è tutto europeo e che caratterizza la crisi di un'europa che manca di unità politica e fiscale. Qui le colpe dell'europa sono notevoli e visti gli scarsi legami sono ancora pu' notevoli le responsabilità dei singoli stati, soprattuto quelli che hanno debiti come voragini.
E torniamo all'Italia, che deve interrompere due cose:
a) la voragine del debito (e qui molto è stato fatto, anche se troppo sul fronte tasse e poco sul fronte spesa)
b) l'eccessiva spesa pubblica, che di fatto è la maggiore responsabile della stagnazione della crescita, insieme agli altri fattori che abbiamo discusso sulla formazione e la ricerca.
E per il punto b) concordo con trilogy: occorre semplificare, sburocratizzare, delegiferare.
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Re: Dossier Le ricette che i mercati si aspettano

Messaggioda trilogy il 19/06/2012, 11:25

franz ha scritto:[..]Esatto. E secondo me suona anche strano questo continuo riferimento alla crisi nata in USA (detto poco tra le righe) come se fosse una colpa particolarmente americana. Vero che la crisi è nata li' e li' l'hanno già risolta, lasciando fallire chi doveva fallire e salvando solo le due istituzioni semipubbliche. ...


C'è uno scontro globale per raccogliere i soldi necessari a tappare i buchi.
Il fatto che che gli USA abbiamo risolto il problema è un'illusione ottica. Nel solo mese di maggio hanno avuto un deficit record di 125 miliardi, nei primi cinque mesi dell'anno 850 miliardi di dollari.


fonte tab. pag. 2: http://www.fms.treas.gov/mts/mts0512.pdf
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Re: G20, piano per crescita e lavoro

Messaggioda ranvit il 19/06/2012, 11:28

Concordo su tutto quanto dice Franz e anche Trilogy, ma....come venirne fuori?
Affamando mezza Europa? Facendo fallire i Pigs? Provocando una rivolta popolare che non si sa dove porterebbe...vedi nazismo di un secolo fa?

In altro forum dico e qui ribadisco:

L'attacco si è spostato su Italia e Spagna....non se ne viene fuori.

"Il bello" è che tutta questa storia è un'auto-darsi sulle palle della UE: basterebbe stampare moneta e la storia finirebbe in quattro e quattro otto....come ha fatto la Federal Reserve e come fa da sempre il Giappone (lo diceva anche Cipolletta ieri sera in non so quale trasmissione). So bene che si tratterebbe solo di rinvio del problema....ma almeno ci sarebbe tempo per riflettere e soprattutto dare tempo ai Paesi sotto attacco di rimettere le cose a posto. Le ristrutturazioni si fanno quando le cose vanno bene non quando stai esalando gli ultimi respiri!

La Germania sta distruggendo l'Europa per la terza volta in un secolo!!! Testoni e teste di minchia....sempre loro!
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: G20, piano per crescita e lavoro

Messaggioda trilogy il 19/06/2012, 11:46

ranvit ha scritto:....."Il bello" è che tutta questa storia è un'auto-darsi sulle palle della UE: basterebbe stampare moneta e la storia finirebbe in quattro e quattro otto....come ha fatto la Federal Reserve e come fa da sempre il Giappone (lo diceva anche Cipolletta ieri sera in non so quale trasmissione). So bene che si tratterebbe solo di rinvio del problema....ma almeno ci sarebbe tempo per riflettere e soprattutto dare tempo ai Paesi sotto attacco di rimettere le cose a posto. Le ristrutturazioni si fanno quando le cose vanno bene non quando stai esalando gli ultimi respiri!

La Germania sta distruggendo l'Europa per la terza volta in un secolo!!! Testoni e teste di minchia....sempre loro!
[/i]


Bisognava farlo subito, in parallelo alla FED. Oggi è tecnicamente più difficile perchè a causa della riallocazione dei capitali internazionali c'è scarsità di dollari, (secondo Morgan Stanley per oltre 2 trilioni di dollari). Quindi il pallino è di nuovo in mano loro. L'Europa è troppo lenta e dogmatica nelle sue decisioni.

Dollar Shortage Seen in $2 Trillion Gap Says Morgan Stanley
http://mobile.bloomberg.com/news/2012-0 ... stanley-1-
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Re: G20, piano per crescita e lavoro

Messaggioda pianogrande il 19/06/2012, 12:01

Perché questi geni dell'economia e della politica discutono della crisi senza fare un minimo accenno a cause fondamentali come la corruzione, le mafie, le classi dirigenti, imprenditoriali, fameliche e senza scrupoli etc.?
Mi viene il sospetto che facciano parte anche loro del problema.
dobbiamo crescere per chi?
Per cosa?
Per continuare a nutrire quelli che vanno in vacanza di gruppo o guadagnano centinaia di volte un operaio o costruiscono con acqua e sabbia o nonsieranoaccorticheglimancavanoventicinquemilioni?
La gente, per farsi il culo, ha bisogno di crederci (almeno un po').
Fotti il sistema. Studia.
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Re: Dossier Le ricette che i mercati si aspettano

Messaggioda franz il 19/06/2012, 12:26

trilogy ha scritto:Il fatto che che gli USA abbiamo risolto il problema è un'illusione ottica. Nel solo mese di maggio hanno avuto un deficit record di 125 miliardi, nei primi cinque mesi dell'anno 850 miliardi di dollari.

Già, ma in prima pagina sta scritto che loro pagano 31 miliardi di interessi sul debito.
L'Italia da sola viaggia sugli 80.
Gli USA crescono dell'1.5% (2011) ed erano cresciuti del 3% nel 2010. Noi siamo fermi, anzi scendiamo.
Sono queste cose che influenzano le prospettive e rendono ai mercati piu' preoccupante la situazione dei PIIGS che quelal USA. Avere debiti non è un problema, se si è in grado di ripagarli. Senza debito tutta l'economia si fermerebbe. Nessuuno dubita che gli USA non siano capaci di ripagare il loro debito.
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Re: G20, piano per crescita e lavoro

Messaggioda franz il 19/06/2012, 12:33

ranvit ha scritto:La Germania sta distruggendo l'Europa per la terza volta in un secolo!!! Testoni e teste di minchia....sempre loro!

Brillante l'idea che la crisi sia colpa delle formiche e non delle cicale. ;)
Comunque non è solo un problema di "germania" ma di paesi tripla-A. Il piu' grande dei quali è la germania.
Altri sono Olanda e Finlandia nell'euro e Svezia con UK fuori dall'euro ma nella UE.

Ma veniamo all'idea (berlusconiana e grillesca) di stampare carta.
Non è un modo per prendere tempo ma è un modo per aggravare la crisi.
Per prima cosa non basta stampare ma occorre anche capire a chi dare quei soldi.
Se li dai alle famiglie, li spenderanno facendo la spesa e alimenteremo l'inflazione. E faremo perdere potere d'acquisto a chi lavora.
Se li diamo alla banche perché li prestino a chi vuole fare business, alimenteremo bolle immobiliari o simili. Bolle che poi scoppieranno conivolgendo banche che dovranno essere salvate.
Se li diamo ai governi ... dipende. se li diamo a governi seri, come quello tedesco, danese, svedese, oalndese faranno buone cose ma non ne hanno bisogno perché già le fanno. se li diamo a certi governi dei PIIGS c'è da scommetterci che elimenteremo corruzione, mafie, malaffare, voti di scambio.
Insomma in tutti e tre i casi proprio il contrario di quello che vorremmo.
Ultima modifica di franz il 19/06/2012, 12:46, modificato 1 volta in totale.
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