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Diritti e rappresentanza

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Diritti e rappresentanza

Messaggioda flaviomob il 15/05/2012, 22:45

Di solito tratto dei diritti nell'apposito "ramo" del nostro forum. Ma oggi vorrei focalizzare l'attenzione su alcuni temi che caratterizzano queste giornate e che forse non sono così sconnessi come sembrano.
Partiamo dall'Italia. Il governo - pare - vuole applicare l'ISEE per determinare quali disabili avranno ancora diritto all'indennità di accompagnamento e a servizi (dove ci sono, perché l'Italia, si sa, funziona a macchia di leopardo... o forse in qualche ambito, di "gattopardo"...). Se questo significherà togliere qualche briciola a qualche rara famiglia molto ricca ed intervenire con più efficacia a favore di disabili indigenti e magari anche soli, ben venga. Ma se questo si aggiungerà ai tagli che già da diversi anni la disabilità continua a subire (insieme con tutti gli altri settori del sociale, dove i minori e la psichiatria sono messi talvolta anche peggio), perdendo in qualità e qualità di prestazioni ricevute a fronte di diritti esigibili, beh non ci possiamo stare e dobbiamo denunciare la disumanità di queste politiche sociali indegne.
In tema di diritti e minoranze, un grosso passo avanti simbolico nella comunicazione e in ambito educativo è stato promosso dal ministro Profumo: la proposta di celebrare la giornata europea contro l'omofobia, il 17 maggio, in tutte le scuole. Legandola anche alla campagna già attiva da diversi anni contro il bullismo, tema che purtroppo si intreccia, soprattutto nell'adolescenza in certe realtà di forte disagio e marginalità, con le discriminazioni contro giovani omosessuali, diventando concausa di un tasso di suicidi triplicato rispetto ai coetanei eterosessuali.
Il tema dei diritti si lega sempre a quello della rappresentanza, dato che la democrazia parlamentare implica sempre la delega ai deputati eletti, che per questo motivo dovrebbero essere sottoposti ad un rigido sistema di regole fondato su un'etica di rispetto del cittadino e delle istituzioni. Regole che in Italia, oltre ad essere insufficienti, sono anche trasgredite spesso e volentieri. In breve: Hollande ci ha messo tre giorni per tagliare del 30% gli stipendi del capo dello Stato, del capo del Governo e dei ministri. Ma soprattutto ha fissato un tetto per presidenti e amministratori di società pubbliche: non potranno guadagnare più di 20 volte quello che prende il dipendente meno pagato. Da noi si difendono ancora le pensioni d'oro e le caste di ogni tipo. E oltretutto, mentre suonano come una malevola beffa verso un popolo gravemente colpito dalla crisi come il nostro, queste follie della casta ci costano tantissimo.
Forse questo deve farci riflettere: il governo "apre" ai diritti sul piano della comunicazione e dell'educazione quando non ha nessun costo economico da sostenere per rendere questi diritti esigibili, ma nel momento in cui concretamente un'altra minoranza può soffrire per i tagli, l'ascolto verso le associazioni si riduce molto.
Sul tema della comunicazione un'ultima considerazione, che unisce il tema della rappresentanza a quello della consapevolezza dei cittadini ma anche a quello della funzione dell'informazione e della comunicazione pubblica, ovvero del servizio pubblico che dovrebbe essere la Rai (a proposito, perché il CDA Rai non lo eleggono direttamente i cittadini utenti che pagano il canone, scegliendo i propri rappresentanti tra comuni cittadini?)
Saviano e Fazio, con una trasmissione dai forti connotati civici e civili che costituiva un seguito ideale di quella realizzata su Raitre lo scorso anno, hanno ottenuto tre milioni di spettatori e un ampio consenso, ma sono stati costretti a rivolgersi ad un'emittente privata. DI fatto la Rai ha perso un'occasione sia per rimpinguare le proprie casse (grazie alla pubblicità e allo share) sia - soprattutto - per far valere un impegno civile che è la ragion d'essere di una tv pubblica (ma non di una tv di regime o di "stato" asservita al potere). Tutto ciò dopo che è stato nuovamente espulso Santoro con una corazzata che faceva - oltre che un'informazione graffiante e ambiziosa - dai 6 agli 8 milioni di ascolto.
Insomma, quando arriva un Hollande anche da noi? O ci toccherà il solito Grillo?

Immagine

(manifesto che il comune di Battipaglia ha deciso di censurare)


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