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Sartori: Com'è liquido il Grillismo

MessaggioInviato: 25/04/2012, 8:45
da franz
RADIOGRAFIA DI UNO STRANO PARTITO
Com'è liquido il Grillismo

Chiarisco subito: «liquidismo» è un termine che ricavo dal sociologo polacco Zygmunt Bauman che chiama liquide le società che cambiano troppo in fretta per restare solide. E comincio, qui, dal «partito liquido». Quando discettavo sui partiti e sistemi di partito (davvero parecchio tempo fa, il mio librone uscì nel 1976) i partiti liquidi non esistevano. I partiti importanti, allora, erano i partiti di organizzazione di massa (come i partiti comunisti, socialisti e religiosi). Poi la televisione divenne sempre più importante per la propaganda politica e così l'organizzazione divenne secondaria. A tal punto che da una ventina di anni parliamo del «partito leggero». Di leggero in leggero, siamo ora arrivati al «partito liquido» e persino alla cancellazione della parola partito. Secondo molti sondaggisti l'antipolitica, il rifiuto della politica, è ormai così profondo da costringere i partiti a non chiamarsi tali.

Intendiamoci: anche se travestiti i partiti esistono e devono (dovrebbero) esistere. Ma se la società liquida approda al «liquidismo», a un calderone nel quale tutto è disfatto e nulla rifatto, allora arriviamo a Grillo, che non solo è emblematico di questo processo ma che oggi ne è anche protagonista.

Io mi diverto ad azzardare previsioni. Su Grillo scrissi due editoriali nel settembre e ottobre 2007 nei quali notavo che il suddetto «entra in politica avendo prima creato una infrastruttura di supporto e di rilancio: internet, blog e una rete territoriale assicurata dai 224 meetups (gruppi di incontro) che in un giorno raccolsero 300 mila sottoscrittori per una legge di iniziativa popolare». Mica male, pensai. Ma la mia fu allora, ovviamente, una previsione prematura. Però oggi la «liquidificazione» della politica (vedremo alle prossime elezioni amministrative) riporta Grillo alla ribalta. Oggi, come allora, cinque anni fa, Grillo propone liste civiche spontanee «certificate» da lui (che alcuni sondaggi accreditano di percentuali alte al voto). E poi? E poi niente perché in ogni caso Grillo si dispiega soltanto nella politica che dico «orizzontale» che culmina nelle elezioni, ma non ha nessuna ricetta né comprensione sensata della politica «verticale» che partendo dalle elezioni deve creare, o anche ricreare ma pur sempre gestire, una immensa organizzazione gerarchica: appunto, lo Stato.

Nell'orizzonte mentale di Grillo questo potere è tutto suo. Ma non perché Grillo voglia essere un dittatore. Per carità.È che Grillo, spesso efficace nel criticare, è incapace di progettare. Quando propone le cose che sarebbero da fare, il più delle volte propone assurdità o sciocchezze. Con Grillo la politica liquefatta ci riporta all'«infantilismo politico» del quale parlava Lenin.

Dicevo che alle imminenti elezioni amministrative appariranno - si prevede - innumerevoli liste civiche, liste civetta e simili. Grillo, se ho capito bene, le «certificherà», dichiarerà se sono buone o cattive. O forse Grillo certificherà soltanto liste sue, liste di «grillisti». Vedremo. E vedremo a quel momento a che punto sia arrivata la «liquidificazione» della politica italiana.

Giovanni Sartori 25 aprile 2012 | 7:59 www.corriere.it

Re: Sartori: Com'è liquido il Grillismo

MessaggioInviato: 25/04/2012, 10:12
da pianogrande
Anche Sartori "il politologo" ha i suoi limiti.
Anche lui non riesce a salvarsi da quel termine menzognero e fuorviante di "antipolitica".
Non parlo di Grillo di cui non mi frega granché ma della gente incazzata contro i partiti, contro <questa> politica.
A questa gente il sistema non offre grandi alternative.
Allora?
Allora va bene anche Grillo pur di esprimere in qualche modo lo schifo che prova.
Pur di uscire dall'astensionismo e dare vita a qualcosa che non promette molto ma che è l'unica cosa che stramaledice il sistema.
Tutto questo sarà anche infantile (e sicuramente anche velleitario) ma è anche assolutamente acefala la reazione dei partiti al potere che certifica la propria pochezza ed incapacità di interagire con la popolazione limitandosi a criticare (e ad insultare) l'avversario invece di prendere atto dei desideri dei cittadini e dare un minimo riscontro.
Questo vale anche per il PD.
Condivido le dichiarazioni di Bersani ma i fatti sono che, da qualche parte, il PD si allea col PDl.
Potrebbe essere anche cosa buona e giusta ma fa cadere le braccia oltre che l'immagine.

Re: Sartori: Com'è liquido il Grillismo

MessaggioInviato: 25/04/2012, 10:58
da franz
pianogrande ha scritto:Allora?
Allora va bene anche Grillo pur di esprimere in qualche modo lo schifo che prova.
Pur di uscire dall'astensionismo e dare vita a qualcosa che non promette molto ma che è l'unica cosa che stramaledice il sistema.
Tutto questo sarà anche infantile (e sicuramente anche velleitario) ma è anche assolutamente acefala la reazione dei partiti al potere che certifica la propria pochezza ed incapacità di interagire con la popolazione limitandosi a criticare (e ad insultare) l'avversario invece di prendere atto dei desideri dei cittadini e dare un minimo riscontro.

No, un attimo. Non si puo' dire che ogni reazione va bene, perché allora anche il fascismo - di cui oggi celebriamo la fine - da noi fu una "reazione" ad un determinato stato (negativo) di cose ma proprio da questo abbiamo imparato che non tutte le reazioni "popolari", nel senso "di popolo" sono sante, giuste, foriere di un futuro radioso. Il problema è proprio che quando un popolo è incazzato, rischia di essere vittima dei populisti, dei demagoghi. Insomma, dalla padella alla brace. Non è quindi tanto infantile o velleitario ma estremamente pericoloso. Naturalmente un popolo di "pecoroni" (per usare l'allegoria umoristica di Crozza ieri sera) che si fa infinocchiare per decenni dai partiti storici, non dà alcuna garanzia di non farsi infinocchiare anche dai nuovi partiti e movimenti populisti (Lega, IDV e Grillo compresi) dominati da un padre-padrone indiscusso.
Provare schifo non porta a nulla di buono, come scelta politica. In questo senso non è "antipolitica" quella di chi raccoglie questo genere di sentimenti (direi che sono marpioni piu' politici dei politici stessi) ma è antipolitica quella di chi prova schifo (o altri sentimenti viscerali) e non sa andare oltre. Un simile popolo si merita i manipolatori come Berlusconi, Bossi, Di Pietro, Grillo e tutto il peggio che ci puo' ancora capitare.

Re: Sartori: Com'è liquido il Grillismo

MessaggioInviato: 25/04/2012, 10:59
da trilogy
Penso sia interessante completare la riflessione di Sartori sul partito liquido, con quello che scriveva ieri Panebianco sul Corriere

STITUZIONI FORTI, GOVERNI AUTOREVOLI
L'antipolitica e i suoi antidoti


Di quali istituzioni (e di quali partiti politici) avrebbe bisogno l'Italia per avviare una nuova stagione di crescita economica? Ha senso pensare istituzioni e partiti in questa chiave?

Cominciamo col dire che sarebbe strano se non convenissimo tutti che rilanciare la crescita economica sia la nostra priorità nazionale, lo scopo primario a cui tutti gli sforzi dovrebbero tendere. Riavviare la crescita non serve solo a ridare prosperità al Paese, serve anche a mettere in sicurezza la democrazia. La decrescita provoca impoverimento e, superata una certa soglia, l'impoverimento fa correre rischi mortali alla democrazia. Nei prossimi anni, la competizione fra le forze politiche potrà riguardare, per l'essenziale, solo le differenti ricette per rilanciare la crescita, per invertire la tendenza, per porre termine a quella emergenza nazionale che è il declino economico. E ciò richiederà la capacità di ridurre drasticamente il debito, di abbattere (giunti a questi livelli di prelievo, non si tratta più semplicemente di «abbassare», ma di abbattere) le tasse, di aggredire, possibilmente col lanciafiamme, una burocrazia inefficiente e opprimente.

Un compito del genere richiede istituzioni adeguate, dotate di un forte potere decisionale concentrato. Come si potrebbero altrimenti vincere le immense resistenze che, per esempio, si sprigionano a tutti i livelli contro qualunque ipotesi di riduzione della spesa pubblica o di semplificazione del quadro normativo? Dunque, è necessario irrobustire assai le istituzioni politiche accrescendone autonomia e potere decisionale.In concreto, si tratta di dare alla democrazia italiana ciò che non ha mai avuto: governi istituzionalmente forti.

Ciò si può fare in vari modi, sono possibili diverse strade. Mi permetto di dissentire dall'onorevole Massimo D'Alema quando, in una intervista alla Stampa (del 22 aprile), dice che la sola scelta che abbiamo di fronte è fra il sistema parlamentare e quello presidenziale. In realtà, ci sono vari tipi di presidenzialismo, alcuni efficienti e altri no. E vari tipi di parlamentarismo, alcuni efficienti e altri no. Il nostro, simile a quello della IV Repubblica francese, è, come è noto, altamente inefficiente.

La ragione per cui, su questo giornale, chi scrive ha criticato la bozza di accordo su legge elettorale e riforme istituzionali elaborata da Pd, Udc e Pdl, è che quel progetto non promette di darci ciò di cui abbiamo necessità: governi forti e stabili e drastica riduzione di quei diffusi e radicati poteri di veto che obbligano sempre i governi a compromessi al ribasso, ne bloccano le velleità riformatrici.

In un quadro che fosse di rafforzamento delle istituzioni di governo, i partiti, che sono organismi parassitari (si adattano cioè alle istituzioni in cui operano), non potrebbero avere il ruolo di dominatori delle istituzioni, dovrebbero accettare di essere strutture di servizio e di supporto per candidati in lizza per la guida del governo. Si leggono molti commenti secondo cui la crisi dei partiti personali, da Berlusconi a Bossi, rilancerebbe l'idea del partito a guida «collettiva». Chi lo sostiene forse non sa che, nel caso dei partiti, ci sono solo due possibilità: o sono guidati da un leader (che si candida per la guida del governo) o sono guidati da una ristretta oligarchia. Quanto a struttura del potere, in altre parole, i partiti possono essere solo monocrazie o oligarchie.

Davvero la soluzione alla crisi dei partiti personali sarebbe la rivitalizzazione del partito oligarchico? Nelle altre grandi democrazie europee, dove pure non si è verificata quella traumatica distruzione delle vecchie formazioni partitiche che noi abbiamo sperimentato nei primi anni Novanta, la politica democratica è competizione fra leader, sostenuti dai rispettivi partiti, per la conquista del governo. Ciò è inevitabile in tutti i casi in cui la democrazia si sposi con governi istituzionalmente forti.La concentrazione di potere nelle istituzioni di governo produce concentrazione di potere nei partiti. Chi vuole il partito a guida collettiva (ossia, oligarchico), ne sia consapevole o no, vuole anche ciò che non possiamo più permetterci: istituzioni di governo acefale, deboli e frammentate. Sembra che in Italia ci siano ancora troppi «intellettuali della Magna Grecia», così innamorati delle specificità italiane da non guardare con sufficiente attenzione a ciò che accade in altre democrazie.

L'antipolitica è un sintomo e non la malattia, si gonfia se le classi politiche non riescono a dare risposte plausibili alle sfide. Date risposte plausibili (si tratti di finanziamento dei partiti, di costi degli apparati politico-amministrativi, di riforme istituzionali, ma anche di riduzione del debito, tasse, lotta alla burocrazia, efficienza dei servizi pubblici) e l'antipolitica riprecipiterà in quei bui e un po' maleodoranti scantinati in cui normalmente si nasconde.

Angelo Panebianco24 aprile 2012 |
http://www.corriere.it/editoriali/12_ap ... d581.shtml

Re: Sartori: Com'è liquido il Grillismo

MessaggioInviato: 25/04/2012, 11:32
da gabriele
franz ha scritto:Grillo, se ho capito bene...


ecco, cerchiamo di capire meglio e cerchiamo soprattutto di toglierci il vizietto di mettere etichette dappertutto, azione questa sì sgradevole perchè, appunto, crea un'odiosa bariera che limita il ragionamento e quindi il capire

Re: Sartori: Com'è liquido il Grillismo

MessaggioInviato: 25/04/2012, 11:44
da gabriele
pianogrande ha scritto:Anche Sartori "il politologo" ha i suoi limiti.


Forse ragiona con un concetto di "far politica" un po' antiquato. Scrive ad esempio di partito liquido, quando il M5S non è un partito e credo non voglia nemmeno diventarlo...

Re: Sartori: Com'è liquido il Grillismo

MessaggioInviato: 25/04/2012, 11:51
da lucameni
Bè Sartori è il massimo studioso di sistemi elettorali e partiti che abbiamo in Europa; non credo sia poi tanto antiquato.
Al limite può avere idee sbagliate, quello si.
E' capitato che abbia detto delle sciocchezze soprattutto quando si sono sfiorate discussioni sul mondo accademico.
Semmai il 5 stelle è un partito particolare, con aspetti personalistici etc etc; ma la differenza tra partiti e movimenti, e comunque la commistione recente tra le due forme associative, è ben presente a studiosi come Sartori.
Il 5 stelle se si presente ad elezioni è partito a tutti gli effetti.
Credo che il livello dei contenuti, in merito ad alcune o molte iniziative, sia il più delle volte oscurato dalla "forma", ovvero da un Grillo che fanculizza tutto e tutti e da alcuni militanti che hanno una cultura politica un po' confusa (lì dentro c'è molto complottismo ed eccessiva semplificazione manichea).
Peccato perchè ci sono battaglie grilline che, se non fosse per questi limiti, meritano attenzione e approvazione.


(di fatto il PD è già alleato al Pdl, soprattutto se andiamo a vedere le politiche concrete. E ci sono non pochi manovratori che auspicano una riproposizione Pd-terzo polo-Pdl alle prossime elezioni. Ovvero un'idea malata e truffaldina di "centro")

Re: Sartori: Com'è liquido il Grillismo

MessaggioInviato: 25/04/2012, 11:54
da pianogrande
Franz
Sfondi una porta aperta.
La mia è amarezza nei confronti di una classe politica cadaverica e senza alternative presentabili.
Essere "pecoroni" significa rassegnarsi a questo stato di cose.
Prendere atto del problema è il primo passo verso la sua soluzione.
Anche sperare che il problema possa essere risolto a nostra insaputa è un atteggiamento da pecoroni.
Meglio continuare a parlarne che può essere un modo di farsi venire qualche ideona.

Re: Sartori: Com'è liquido il Grillismo

MessaggioInviato: 25/04/2012, 12:18
da franz
gabriele ha scritto:
pianogrande ha scritto:Anche Sartori "il politologo" ha i suoi limiti.


Forse ragiona con un concetto di "far politica" un po' antiquato. Scrive ad esempio di partito liquido, quando il M5S non è un partito e credo non voglia nemmeno diventarlo...

Sarà antiquato ma se uno gruppo si presenta alle elezioni è un partito.
Un partito politico è un'associazione tra persone accomunate da una medesima finalità politica ovvero da una comune visione su questioni fondamentali della gestione dello Stato e della società o anche solo su temi specifici e particolari. L'attività del partito politico si esplica nello spazio della vita pubblica e, nelle attuali democrazie rappresentative, ha per "ambito prevalente" quello elettorale.

Se fosse altro, un movimento, un sindacato, una associazione, non si presenterebbe alle elezioni.
Appena lo fa, diventa per definizione un partito. Non è negando di esserlo, che non lo si diventa.
Forse uno vuole negare di essere un partito storico, tradizionale. Vuole affermare di essere diverso, come organizzazione territoriele o virtuale. Ma fin tanto che abbiamo una Cost. che assegna il ruolo che sappiamo ai partiti, chi assume quel ruolo è un partito.

Re: Sartori: Com'è liquido il Grillismo

MessaggioInviato: 25/04/2012, 12:22
da franz
pianogrande ha scritto:Franz
Sfondi una porta aperta.
La mia è amarezza nei confronti di una classe politica cadaverica e senza alternative presentabili.

Anche la mia. E l'attributo di cadaverismo non si applica solo alla classe politica ma anche ai vari "ismi" ideologici che hanno fatto da collante, su versanti diversi, a questi partiti italiani e alla struttura statale (abnorme) che hanno edificato, prosperandoci come parassiti.
Prendere atto del problema è il primo passo verso la sua soluzione.
Verissimo, ma quanti oggi hanno preso atto?