Vertice da Monti: accordo per un documento sulla crescita

Vertice di maggioranza con Monti
Accordo per un documento sulla crescita
Dopo oltre cinque ore di riunione Bersani, Alfano, Casini e Monti hanno trovato un'intesa sulle misure per rilanciare l'economia. Sulla riforma del lavoro l'intento è quello di chiudere in tempi brevi. Il premier: "C'è un nuovo patto politico". Stroncatura dalla Camusso
ROMA - Un patto per la crescita. E' quello che hanno siglato Angelino Alfano, Pierferdinando Casini e Pierluigi Bersani con il premier Mario Monti. Con quest'ultimo talmente soddisfatto che alla fine ha detto: "C'è un nuovo patto politico". Il vertice a palazzo Chigi è iniziato con l'illustrazione del ministro Paola Severino sul ddl-anticorruzione, è continuato poi sulla riforma del lavoro e si è concluso sul tema della crescita. Quasi tre ore dell'incontro sono state spese per affrontare il capitolo sviluppo. Il ministro Passera ha illustrato un piano sulla crescita che prevede, tra l'altro, il decreto sulla revisione degli incentivi, l'intesa con le banche per lo sblocco dei pagamenti della pubblica amministrazione alle imprese e il rilancio delle opere infrastrutturali.
Una bozza di 23 pagine che fa il punto sui provvedimenti già varati, a partire dai decreti Salva-Italia e Cresci-Italia, ma soprattutto traccia la strada di altre norme allo studio del Governo per fare ripartire l'economia. Un'agenda per la crescita sostenibile che, secondo quanto si apprende, sarebbe stata illustrata da Passera. Nella premessa, la bozza chiarisce subito che "per realizzare la crescita sostenibile non ci sono scorciatoie di breve periodo, soprattutto in una situazione come l'attuale, caratterizzata da una limitatissima disponibilità di risorse pubbliche". Lo sviluppo si riattiva quindi "se tutti i 'motori' della crescita funzionano adeguatamente e se tutti 'spingono' nella stessa direzione".
Il documento individua poi una serie di fattori chiave per la crescita: il dinamismo dell'economia (liberalizzazioni, rafforzamento della concorrenza, mercato del lavoro più dinamico); la competitività del sistema (con particolare attenzione alle infrastrutture, ma anche con programmi specifici su giustizia e istruzione); la competitività delle imprese (che dipende anche dal sistema fiscale, dalle politiche energetiche e dal funzionamento della P.A.); la capacità di difendere e rafforzare la coesione sociale; un welfare coerente e meccanismi di tenuta sociale rafforzati.
Verranno sbloccati investimenti ma senza un masiccio coinvolgimento degli enti locali, ovvero il patto di stabilità non verrà toccato, riferiscono alcuni partecipanti alla cena di lavoro. Del resto il premier Monti ha già fatto sapere ai segretari della maggioranza che soldi in cassa non ce ne sono e che le risorse vanno destinate per raggiungere il pareggio di bilancio.
Il vertice ha poi approfondito il contenuto del Def (documento di economia e finanza) che oggi sarà all'esame del Consiglio dei ministri. Il presidente del Consiglio ha chiesto ai rappresentanti di Pdl, Pd e terzo Polo la massima condivisione possibile sui provvedimenti in Parlamento. Per questo motivo si è deciso "un raccordo periodico" tra esecutivo e gruppi parlamentari. Al vertice è stata ribadita l'intesa - già annunciata - sulla riforma del mercato del lavoro. C'è l'impegno da parte di Alfano, Bersani e Casini di garantire per l'accelerazione dell'iter del provvedimento. "E' stato un incontro molto positivo", ha fatto sapere il Professore. Poi, parlando in mattinata in occasione dlal cerimonia di consegna dei collari d'oro, il presidente del Consiglio ha elogiato anche il comportamento del Paese. "Sono
profondamente grato per l'atteggiamento degli italiani", ha detto, che pur "nella grave sofferenza" del momento "stanno dando una prova esemplare". "La consapevolezza con cui gli italiani affrontano un momento difficile è segno di maturità e grande senso di responsabilità", ha sottolineato.
Positivo anche il giudizio di Bersani che ora attende il governo alla prova dei fatti. "Si vedrà nei prossimi giorni cosa il governo intende fare in concreto", hanno spiegato fonti del Pd. Anche per Angelino Alfano l'incontro è andato bene. Al vertice non si sarebbe parlato né di 'beauty contest' né di Rai. All'incontro a palazzo Chigi erano presenti i ministri Giarda, Passera, Moavero, Severino, Fornero e Patroni Griffi. Bersani, Alfano e Casini hanno avanzato, sottolineano le stesse fonti, alcune proposte per rilanciare lo sviluppo e hanno assicurato il sostegno dei partiti della maggioranza all'esecutivo.
Molto scettico invece il commento di Susanna Camusso. "La crescita non è nelle corde di questo governo", afferma la segretaria della Cgil. "Avevamo la speranza che con la delega fiscale ci fosse un abbassamento della tassazione sul lavoro dipendente indirizzato alla crescita", ma così non è stato, ha detto intervistata da Radio 24. "Noi - ha aggiunro - non possiamo permetterci di aspettare un anno, ne abbiamo già quattro persi alle spalle. Con un altro anno il paese passerà alla disperazione, non è una prospettiva possibile". Per Camusso "bisogna trovare risorse dove ci sono senza gravare sui dipendenti e le imprese. C'è bisogno di investimenti per creare nuovo lavoro. Non ci illudiamo che da un giorno all'altro si possa passare dalla recessione allo sviluppo ma se si fanno solo provvedimenti recessivi è difficile pensare al futuro".
(18 aprile 2012) http://www.repubblica.it
Accordo per un documento sulla crescita
Dopo oltre cinque ore di riunione Bersani, Alfano, Casini e Monti hanno trovato un'intesa sulle misure per rilanciare l'economia. Sulla riforma del lavoro l'intento è quello di chiudere in tempi brevi. Il premier: "C'è un nuovo patto politico". Stroncatura dalla Camusso
ROMA - Un patto per la crescita. E' quello che hanno siglato Angelino Alfano, Pierferdinando Casini e Pierluigi Bersani con il premier Mario Monti. Con quest'ultimo talmente soddisfatto che alla fine ha detto: "C'è un nuovo patto politico". Il vertice a palazzo Chigi è iniziato con l'illustrazione del ministro Paola Severino sul ddl-anticorruzione, è continuato poi sulla riforma del lavoro e si è concluso sul tema della crescita. Quasi tre ore dell'incontro sono state spese per affrontare il capitolo sviluppo. Il ministro Passera ha illustrato un piano sulla crescita che prevede, tra l'altro, il decreto sulla revisione degli incentivi, l'intesa con le banche per lo sblocco dei pagamenti della pubblica amministrazione alle imprese e il rilancio delle opere infrastrutturali.
Una bozza di 23 pagine che fa il punto sui provvedimenti già varati, a partire dai decreti Salva-Italia e Cresci-Italia, ma soprattutto traccia la strada di altre norme allo studio del Governo per fare ripartire l'economia. Un'agenda per la crescita sostenibile che, secondo quanto si apprende, sarebbe stata illustrata da Passera. Nella premessa, la bozza chiarisce subito che "per realizzare la crescita sostenibile non ci sono scorciatoie di breve periodo, soprattutto in una situazione come l'attuale, caratterizzata da una limitatissima disponibilità di risorse pubbliche". Lo sviluppo si riattiva quindi "se tutti i 'motori' della crescita funzionano adeguatamente e se tutti 'spingono' nella stessa direzione".
Il documento individua poi una serie di fattori chiave per la crescita: il dinamismo dell'economia (liberalizzazioni, rafforzamento della concorrenza, mercato del lavoro più dinamico); la competitività del sistema (con particolare attenzione alle infrastrutture, ma anche con programmi specifici su giustizia e istruzione); la competitività delle imprese (che dipende anche dal sistema fiscale, dalle politiche energetiche e dal funzionamento della P.A.); la capacità di difendere e rafforzare la coesione sociale; un welfare coerente e meccanismi di tenuta sociale rafforzati.
Verranno sbloccati investimenti ma senza un masiccio coinvolgimento degli enti locali, ovvero il patto di stabilità non verrà toccato, riferiscono alcuni partecipanti alla cena di lavoro. Del resto il premier Monti ha già fatto sapere ai segretari della maggioranza che soldi in cassa non ce ne sono e che le risorse vanno destinate per raggiungere il pareggio di bilancio.
Il vertice ha poi approfondito il contenuto del Def (documento di economia e finanza) che oggi sarà all'esame del Consiglio dei ministri. Il presidente del Consiglio ha chiesto ai rappresentanti di Pdl, Pd e terzo Polo la massima condivisione possibile sui provvedimenti in Parlamento. Per questo motivo si è deciso "un raccordo periodico" tra esecutivo e gruppi parlamentari. Al vertice è stata ribadita l'intesa - già annunciata - sulla riforma del mercato del lavoro. C'è l'impegno da parte di Alfano, Bersani e Casini di garantire per l'accelerazione dell'iter del provvedimento. "E' stato un incontro molto positivo", ha fatto sapere il Professore. Poi, parlando in mattinata in occasione dlal cerimonia di consegna dei collari d'oro, il presidente del Consiglio ha elogiato anche il comportamento del Paese. "Sono
profondamente grato per l'atteggiamento degli italiani", ha detto, che pur "nella grave sofferenza" del momento "stanno dando una prova esemplare". "La consapevolezza con cui gli italiani affrontano un momento difficile è segno di maturità e grande senso di responsabilità", ha sottolineato.
Positivo anche il giudizio di Bersani che ora attende il governo alla prova dei fatti. "Si vedrà nei prossimi giorni cosa il governo intende fare in concreto", hanno spiegato fonti del Pd. Anche per Angelino Alfano l'incontro è andato bene. Al vertice non si sarebbe parlato né di 'beauty contest' né di Rai. All'incontro a palazzo Chigi erano presenti i ministri Giarda, Passera, Moavero, Severino, Fornero e Patroni Griffi. Bersani, Alfano e Casini hanno avanzato, sottolineano le stesse fonti, alcune proposte per rilanciare lo sviluppo e hanno assicurato il sostegno dei partiti della maggioranza all'esecutivo.
Molto scettico invece il commento di Susanna Camusso. "La crescita non è nelle corde di questo governo", afferma la segretaria della Cgil. "Avevamo la speranza che con la delega fiscale ci fosse un abbassamento della tassazione sul lavoro dipendente indirizzato alla crescita", ma così non è stato, ha detto intervistata da Radio 24. "Noi - ha aggiunro - non possiamo permetterci di aspettare un anno, ne abbiamo già quattro persi alle spalle. Con un altro anno il paese passerà alla disperazione, non è una prospettiva possibile". Per Camusso "bisogna trovare risorse dove ci sono senza gravare sui dipendenti e le imprese. C'è bisogno di investimenti per creare nuovo lavoro. Non ci illudiamo che da un giorno all'altro si possa passare dalla recessione allo sviluppo ma se si fanno solo provvedimenti recessivi è difficile pensare al futuro".
(18 aprile 2012) http://www.repubblica.it