Tre milioni per un falso

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Bondi difende l'acquisto del falso crocifisso di Michelangelo: ci è costato tre milioni!
In questa storia che somiglia tanto alla famosa vendita della fontana di Trevi in TotoTruffa, ci mancava effettivamente l'imprimatur dell'ex-ministro dei beni culturali Sandro Bondi.
E Sandro Bondi non ci ha pensato due volte a scendere in campo e denunciare "l'assurdo accanimento" contro il suo ex-sottosegretario Roberto Cecchi, che ai tempi del suo illuminato dicastero sostenne l'acquisto per tre milioni di euro di uno straordinario "crocifisso ligneo" niente meno che di Michelangelo: prezzo dell'operazione tre milioni di euro!
Pacco, paccotto e contropaccotto: il crocifisso non è di Michelangelo, ma al ministero dei beni culturali non se ne era accorto nessuno. Solo ora l'arcano è stato svelato e il valore dell'opera stimato in poche decine di migliaia di euro, con il crocefisso che giace nei depositi del polo museale fiorentino.
La Corte dei Conti ha appena rinviato a giudizio lo stesso Cecchi per danno all'erario. Ma ci pensa Bondi a difendere il suo ex-sottoposto!
Certo sono lontani i tempi dell'esposizione in pompa magna nientemeno che con la presenza del Presidente Napolitano!
Roba da sbellicarsi dalle risate se non fossero soldi di tutti i cittadini. E se quei tempi non rischiassero di essere ancora presenti: il ministro attuale dei Beni Culturali Lorenzo Ornaghi ha confermato Cecchi e pur lasciandolo senza deleghe, ha deciso di fargli individuare il nuovo direttore generale delle Belle Arti e del Paesaggio. La scelta è così caduta su Maddalena Ragni, che le cronache ricordano per aver ordinato lo spostamento di un'area archeologica "colpevole" di intralciare un capannone industriale della Leika. Il Belpaese...
Bondi difende l'acquisto del falso crocifisso di Michelangelo: ci è costato tre milioni!
In questa storia che somiglia tanto alla famosa vendita della fontana di Trevi in TotoTruffa, ci mancava effettivamente l'imprimatur dell'ex-ministro dei beni culturali Sandro Bondi.
E Sandro Bondi non ci ha pensato due volte a scendere in campo e denunciare "l'assurdo accanimento" contro il suo ex-sottosegretario Roberto Cecchi, che ai tempi del suo illuminato dicastero sostenne l'acquisto per tre milioni di euro di uno straordinario "crocifisso ligneo" niente meno che di Michelangelo: prezzo dell'operazione tre milioni di euro!
Pacco, paccotto e contropaccotto: il crocifisso non è di Michelangelo, ma al ministero dei beni culturali non se ne era accorto nessuno. Solo ora l'arcano è stato svelato e il valore dell'opera stimato in poche decine di migliaia di euro, con il crocefisso che giace nei depositi del polo museale fiorentino.
La Corte dei Conti ha appena rinviato a giudizio lo stesso Cecchi per danno all'erario. Ma ci pensa Bondi a difendere il suo ex-sottoposto!
Certo sono lontani i tempi dell'esposizione in pompa magna nientemeno che con la presenza del Presidente Napolitano!
Roba da sbellicarsi dalle risate se non fossero soldi di tutti i cittadini. E se quei tempi non rischiassero di essere ancora presenti: il ministro attuale dei Beni Culturali Lorenzo Ornaghi ha confermato Cecchi e pur lasciandolo senza deleghe, ha deciso di fargli individuare il nuovo direttore generale delle Belle Arti e del Paesaggio. La scelta è così caduta su Maddalena Ragni, che le cronache ricordano per aver ordinato lo spostamento di un'area archeologica "colpevole" di intralciare un capannone industriale della Leika. Il Belpaese...