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Rigore ed equità non fanno rima con sanità.

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Rigore ed equità non fanno rima con sanità.

Messaggioda pianogrande il 13/02/2012, 1:21

Alemanno ha la neve da spalare.
La Polverini ha ben altro (ammesso che spali)

http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/02 ... re/190769/
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Re: Rigore ed equità non fanno rima con sanità.

Messaggioda franz il 13/02/2012, 10:29

pianogrande ha scritto:Alemanno ha la neve da spalare.
La Polverini ha ben altro (ammesso che spali)

http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/02 ... re/190769/

Allucinante. Roba da terzo mondo. Anzi credo che un ospedale del terzo mondo funzioni meglio.
Ma il titolo è profondamente sbagliato.
Ci sono sistemi sanitari "rigorosi", nel senso che la spesa è sotto controllo ed orientata alle prestazioni, non alle clientele, che sono equi (la spesa è ben ripartita tra la popolazione) ed hanno prestazioni d'avanguardia.

Dove sta il problema? Come sempre nel fatto che a monte abbiamo debiti, perché per decenni le spese superano le entrate. E dovendo ricuperare si taglia la spesa tagliando le prestazioni.
E ci si vanta (ricordo Bindi durante il primo governo Prodi) che il nostro sistema "spende poco", "costa poco". Come se fosse una cosa di cui vantarsi, quando i risultati sono quelli dell'articolo. Avete mai visto un ministro dell'educazione vantarsi che "da noi si spende poco per la scuola"? Ecco, da noi ci si vantava della bassa spesa sanitaria! Pazzesco.

Dove sta la soluzione? Nel cambiare radicalmente sistema di finanziamento della sanità, come fu proposto dalla Commissione Onofri nel 1998. Si proponeva, sotto il governo Prodi, il sistema olandese (come nel campo del lavoro oggi si propone il modello danese).
Ma le resistenze ideologiche, miste a resistenze di casta e di gestione elettorale di un grande serbatoio di voti, bloccarono tutto.

Oggi i nodi arrivano al pettine. Il palese conflitto di interessi di chi gestisce contemporanemente prestazioni sanitarie e rimborso della spesa (che porta a tagliare le prestazioni per spendere meno) ha portato alle situazioni che vengono riportate.

Ma non nascondiamo la testa sotto la sabbia. La responsabilità della situazione odierna è anche nostra. Durante il nostro governo non è stata fatta una riforma che avrebbe impostato il nostro sistema sanitario come quello tedesco, francese, olandese ed in piu' è stato dato come fonte di finaziamento locale un'imposta (l'IRAP) disomogenea sul piano territoriale. In piu' non abbiamo staccato la spina della malgestione politica dalle USL/ASL che dir si voglia. Abbiamo avuto 5 anni di tempo (piu' altri due nel 2006) e non abbiamo fatto un tubo.

I risultati li vediamo.
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Re: Rigore ed equità non fanno rima con sanità.

Messaggioda pianogrande il 17/02/2012, 1:17

http://roma.repubblica.it/cronaca/2012/ ... f=HREC2-19

Parte una indagine della procura.
Il direttore generale si dichiara più che a posto.
Parla di calunnie.
Probabilmente, una congiura degli ammalati di sinistra.
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Re: Rigore ed equità non fanno rima con sanità.

Messaggioda franz il 17/02/2012, 9:51

pianogrande ha scritto:Parte una indagine della procura.
Il direttore generale si dichiara più che a posto.
Parla di calunnie.
Probabilmente, una congiura degli ammalati di sinistra.

Probabilmente anche una congiura dei pixel che si mettono in certi modi nelle foto digitali, mostrano malati a terra.
Esistono standard, maturati col tempo, su quanti posti letto per abitante pianificare.
Io conosco quelli svizzeri http://www4.ti.ch/fileadmin/DSS/DSP/UPV ... -letto.pdf ma possiamo prendere in considerazione anche quelli tedeschi e francesi, se qualcuno vuole cercare.
Secondo la media svizzera (5.4 posti letto ogni 1000 abitanti, Roma dovrebbe avere 14'912 posti letto e l'intera Provincia 22'648. E direi che ci siamo, perché leggo dalla rete che "Secondo il piano, infatti, i posti letto assegnati al primo gennaio 2011 sono complessivamente 21.970 (dei quali 18.304 per acuti, 2.822 per riabilitazione e 844 per lungodegenza), a fronte dei 24.835 del 2010 (19.095 per acuti, 4.323 per riabilitazione, 1.417 per lungodegenza).". Il dato svizzero pero' va letto considerando che negli ultimi anni sono stati decisamente sviluppati concetti come il day hospital e le cure a domicilio, che alleviano la pressione sui posti letto ospedalieri. Il dato della Provincia di Roma è leggermente inferiore (del 3%) al dato medio svizzero (parliamo di 4.2 milioni di ab. per la prov di Roma e 7.8 per CH) ma come vedete la media svizzera vede anche cantoni con 10 postiletto ogni mille abitanti (sono quelli al confine nord con germania e francia, in cui si assiste in parte a turismo sanitario (tipico dei cantoni periferici come anche Ginevra e Ticino) e ci sono convenzioni con le adiacenti regioni delle due nazioni. Se Roma fosse come Basilea dovrebbe avere 51'000 posti letto!

Il fatti citati pero' sembrano indicare una saturazione del pronto soccorso (anzi un po' di tutti) il che mi fa pensare che come spesso accade l'epidemia di inflenza (quest'anno particolarmente cruda, e anch'io ne so qualcosa) porti moltissima popolazione a rivolgersi al pronto soccorso, e se si tratta dipersone con febbre alta è difficile rimandarle a casa. Segno questo - a mio avviso - di grosse carenze nel settore del medico di famiglia e delle cure a domicilio.
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Re: Rigore ed equità non fanno rima con sanità.

Messaggioda pianogrande il 17/02/2012, 11:02

Certamente Franz.
Quello che conta è il risultato.
Una assistenza efficace (ed anche efficiente).
E' l'assistenza che viene messa sotto accusa.
Verissimo il discorso della assistenza a domicilio, in particolare proprio per i casi di influenza.
Il medico di base (e la guardia medica e quant'altro) dovrebbe evitare un eccessivo ricorso al pronto soccorso.
Quando la gente ha un alternativa (sopratutto se a domicilio) non va ad intasare il pronto soccorso.
In Italia è stato messo il ticket sul pronto soccorso (per i casi non giudicati di emergenza).
Già questo fatto è indice di una mentalità repressiva.
Come se la gente si divertisse a farsi una gita in quei luoghi ameni ed evitando di ammettere che si tratta di pura e semplice mancanza di alternativa.
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Re: Rigore ed equità non fanno rima con sanità.

Messaggioda pianogrande il 20/02/2012, 20:00

Tanto per tenere presente la questione.

http://roma.repubblica.it/cronaca/2012/ ... -30200691/

Marino è uno che opera sul campo, in mezzo alla gente, uno che va a vedere e racconta e denuncia.
Al PD sono rimasti pochissimi esemplari con queste caratteristiche.
Strana gente che, invece di litigare per le primarie e per le poltrone, fa politica attiva ed operativa.

Intanto, la Polverini si rende conto di qualcosa dopo aver piagnucolato anche lei per le olimpiadi mancate.

L'articolo conclude con una denuncias di eutanasia nei confronti degli ipocriti difensori della vita.

Certo.
Una fiaccolata di Emilio Fede costa poco e rende tantissimo.
Fare in modo che gli ammalati vengano curati è un'altra questione.
Richiede umanità vera e tempo ed energie.
Ma quella gente che amministra la sanità dove lo va a prendere il tempo e l'energia (e i soldi) per curare anche gli ammalati?
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Re: Rigore ed equità non fanno rima con sanità.

Messaggioda trilogy il 20/02/2012, 20:53

franz ha scritto:...
Il fatti citati pero' sembrano indicare una saturazione del pronto soccorso (anzi un po' di tutti) il che mi fa pensare che come spesso accade l'epidemia di inflenza (quest'anno particolarmente cruda, e anch'io ne so qualcosa) porti moltissima popolazione a rivolgersi al pronto soccorso, e se si tratta dipersone con febbre alta è difficile rimandarle a casa. Segno questo - a mio avviso - di grosse carenze nel settore del medico di famiglia e delle cure a domicilio.


probabile... a roma il fenomeno è accentuato dai moltissimi anziani e poveri che vivono da soli. Quando arrivano le ondate di gelo e l'epidemia d'influenza, finiscono tutti al pronto soccorso perchè non hanno nessuno che li assiste.
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Re: Rigore ed equità non fanno rima con sanità.

Messaggioda flaviomob il 20/02/2012, 22:45

Se i medici di famiglia non vanno praticamente più a domicilio, i pronto soccorso si affollano di gente che ha una semplice influenza. Per risparmiare, si carica un numero eccessivo di utenti su ogni medico di base. Io ho da trent'anni la stessa dottoressa, sempre molto disponibile, ed è sempre più sovraccarica di lavoro. Per un'influenza non ce la fa più ad uscire ed è anche costretta a comprimere gli orari di visita ambulatoriale.
Anche se alcuni giornali parlano di una tendenza opposta: con la crisi molte persone non andrebbero più dal medico perché impossibilitate a pagare i farmaci.


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Re: Rigore ed equità non fanno rima con sanità.

Messaggioda franz il 21/02/2012, 0:08

A parte neonati ed anziani in condizioni particolari (per i quali eventualmente il pronto soccorso o un ambulatorio attrezzato non sono brutte idee, oltre alla visita a domicilio) tutti gli altri, adulti maggiorenni e vaccinati, potrebbero andare dal dottore, su appuntamento, se lui fosse attrezzato come lo sono i dottori in europa, facendo in studio le analisi che servono a delimitare il caso e prescrivere le medicine giuste. Ma gli studi medici non sono attrezzati e quindi vanno tutti al pronto soccorso, ad infettare gli altri. Qui è il buon senso a non far rima.
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