Vendola e Di Pietro applaudono Bersani

Vendola e Di Pietro applaudono Bersani
"Un'apertura che riapre dialogo importante"
Conferenza stampa congiunta dei leader di Sel e Idv per riallacciare i nodi dell'alleanza dopo l'intervista conciliante del segretario dei democratici sulla possibilità di un accordo programmatico. L'ex pm: "Non parlerò più di inciucio"
Vendola e Di Pietro applaudono Bersani "Un'apertura che riapre dialogo importante" Antonio Di Pietro (lapresse)
ROMA - "Non voglio neanche considerare l'eventualità. Ognuno si prende le sue responsabilità davanti al paese soprattutto un partito che ha avuto le responsabilità che ha avuto in questi anni. Non voglio neanche crederci". Così il segretario del Pd Pier Luigi Bersani, conversando con i giornalisti in Transatlantico, valuta le indiscrezioni su un Pdl in tensione e tentato di andare al voto anticipato.
Intanto, forse anche sotto la spinta di queste voci, a sinistra sembra essersi rimesso in moto il confronto sulle alleanze del futuro. Nichi Vendola e Antonio Di Pietro hanno organizzato oggi una conferenza stampa congiunta. "L'Italia chiede al centrosinistra di aprire subito il suo cantiere e di cominciare a scrivere le sue carte", hanno spiegato il leader di Sel e quello dell'Idv. "Oggi io e Di Pietro siamo contenti- ha sottolineato Vendola - perché l'intervista del segretario del Pd Bersani all'Unità è la riapertura di un dialogo importante. Noi siamo un pezzo della speranza in un'Italia migliore. Oggi questa speranza deve diventare politica, programmi, un cantiere aperto".
Per Antonio Di Pietro, tornato in forma dopo il malore di ieri, "è tempo di ripartire perché bisogna dare al paese un governo politico. Che sia nel 2012 o nel 2013, mese più o mese meno, ci deve essere un momento in cui i cittadini democraticamente potranno scegliere a chi dare fiducia". "E siamo rasserenati", aggiunge leggendo le parole di Bersani all'Unità in cui il Pd apre a un confronto programmatico con gli alleati.
Se una possibile alleanza elettorale è l'ambizione per il futuro, a segnare il presente è l'insanabile diversità di giudizio sul governo Monti. Il Pd resta fermo infatti nel suo sostegno, un'opzione impensabile per i leader di Sel e Idv. "Certo siamo compiaciuti che i professori hanno sostituito le olgettine, ma non ci va bene che si sia onestamente feroci, che le politiche dei professori abbiano il segno della dismissione del welfare", ha sottolineato Nichi Vendola.
"Siamo estremamente contenti che ci sia Monti e non Berlusconi con i suoi nani e ballerine. Bene la sua competenza: ma la competenza di Monti è un'aggravante. Noi critichiamo Monti non per quello che fa di notte ma per quello che fa di giorno", ha rincarato Di Pietro.
Ma una delle condizioni poste da Bersani è che Di Pietro non parli più di "inciucio". Richiesta che l'ex magistrato ha sostenuto oggi di voler accogliere. "Rispettiamo la loro scelta - ha aggiunto il leader di idv - ma loro rispettino la nostra, non votiamo sì a priori senza leggere i provvedimenti, li votiamo solo se li condividiamo, come ieri sulle mozioni ue, la nostra è un'idea di responsabilità più giusta e corretta".
La prima foto di Vasto era qualcosa di comune per andare oltre il berlusconismo, hanno ricordato quindi i due leader, ora è senz'altro "una foto da allargare e non da restringere". "Da allora - sottolinea Vendola - è passata un'intera epoca e lo scenario è cambiato. Non vogliamo chiudere le porte a nessuno".
(26 gennaio 2012) http://www.repubblica.it
"Un'apertura che riapre dialogo importante"
Conferenza stampa congiunta dei leader di Sel e Idv per riallacciare i nodi dell'alleanza dopo l'intervista conciliante del segretario dei democratici sulla possibilità di un accordo programmatico. L'ex pm: "Non parlerò più di inciucio"
Vendola e Di Pietro applaudono Bersani "Un'apertura che riapre dialogo importante" Antonio Di Pietro (lapresse)
ROMA - "Non voglio neanche considerare l'eventualità. Ognuno si prende le sue responsabilità davanti al paese soprattutto un partito che ha avuto le responsabilità che ha avuto in questi anni. Non voglio neanche crederci". Così il segretario del Pd Pier Luigi Bersani, conversando con i giornalisti in Transatlantico, valuta le indiscrezioni su un Pdl in tensione e tentato di andare al voto anticipato.
Intanto, forse anche sotto la spinta di queste voci, a sinistra sembra essersi rimesso in moto il confronto sulle alleanze del futuro. Nichi Vendola e Antonio Di Pietro hanno organizzato oggi una conferenza stampa congiunta. "L'Italia chiede al centrosinistra di aprire subito il suo cantiere e di cominciare a scrivere le sue carte", hanno spiegato il leader di Sel e quello dell'Idv. "Oggi io e Di Pietro siamo contenti- ha sottolineato Vendola - perché l'intervista del segretario del Pd Bersani all'Unità è la riapertura di un dialogo importante. Noi siamo un pezzo della speranza in un'Italia migliore. Oggi questa speranza deve diventare politica, programmi, un cantiere aperto".
Per Antonio Di Pietro, tornato in forma dopo il malore di ieri, "è tempo di ripartire perché bisogna dare al paese un governo politico. Che sia nel 2012 o nel 2013, mese più o mese meno, ci deve essere un momento in cui i cittadini democraticamente potranno scegliere a chi dare fiducia". "E siamo rasserenati", aggiunge leggendo le parole di Bersani all'Unità in cui il Pd apre a un confronto programmatico con gli alleati.
Se una possibile alleanza elettorale è l'ambizione per il futuro, a segnare il presente è l'insanabile diversità di giudizio sul governo Monti. Il Pd resta fermo infatti nel suo sostegno, un'opzione impensabile per i leader di Sel e Idv. "Certo siamo compiaciuti che i professori hanno sostituito le olgettine, ma non ci va bene che si sia onestamente feroci, che le politiche dei professori abbiano il segno della dismissione del welfare", ha sottolineato Nichi Vendola.
"Siamo estremamente contenti che ci sia Monti e non Berlusconi con i suoi nani e ballerine. Bene la sua competenza: ma la competenza di Monti è un'aggravante. Noi critichiamo Monti non per quello che fa di notte ma per quello che fa di giorno", ha rincarato Di Pietro.
Ma una delle condizioni poste da Bersani è che Di Pietro non parli più di "inciucio". Richiesta che l'ex magistrato ha sostenuto oggi di voler accogliere. "Rispettiamo la loro scelta - ha aggiunto il leader di idv - ma loro rispettino la nostra, non votiamo sì a priori senza leggere i provvedimenti, li votiamo solo se li condividiamo, come ieri sulle mozioni ue, la nostra è un'idea di responsabilità più giusta e corretta".
La prima foto di Vasto era qualcosa di comune per andare oltre il berlusconismo, hanno ricordato quindi i due leader, ora è senz'altro "una foto da allargare e non da restringere". "Da allora - sottolinea Vendola - è passata un'intera epoca e lo scenario è cambiato. Non vogliamo chiudere le porte a nessuno".
(26 gennaio 2012) http://www.repubblica.it