Naufragio al Giglio, tra misteri e polemiche

Apro i quotidiani on line e leggo del naufragio.
In perfetto stile nostrano il titolone del corriere ha tre righe: le prime due spiegano del naufragio, la terza a botta calda già riferisce di polemiche. Repubblica già nella seconda riga.
Ritardi nei soccorsi, equipaggio impreparato, nave fuori rotta, capitano che parla di guasto ma tutti hanno sentito un botto ed una forte frenata. Si parla di secche e di scogli.
Una prima analisi personale (perché ormai siamo tutti blogger) mi fa capire che la cosa era già grave anche prima dell'incagliamento.
La nave era partita da Civitavecchia diretta a Nord ed attesa a Savona. Non so se era previsto passare il Giglio lasciandolo a destra o sinistra ma è chiaro che per come sta ora la prua essa è diretta a sud. Segno che probabilmente durante il viaggio è successo qualche cosa ed il capitano ha deciso di invertire la rotta per andare al porto piu' vicino. Che appunto è il porto di Giglio, riconoscibile dalle foto e nelle immagini Google Earth e guarda la costa toscane (quindi lato est del Giglio). Nelle foto si capisce che la nave è vicinissima al molo, proveniente da Nord, non da Sud, tanto che da certe angolature sembra a quasi attraccata. La prua sembra essere a 200 metri dal molo. L'avvicinamento ad un porto va tuttavia effettuato dal capitano del porto, che conosce scogli e secche. E qui bisognerà capire cosa è successo. Tra le cose lette (non ricordo se su repubblica o il corriere) c'è quella del capitano che riferisce che la nave si era imbardata (in pratica se il termine è quello aereonautico non procedeva dritta ma quasi lateralmente e quindi difficilmente guidabile) e che per questo aveva deciso di avvicinarsi il piu' possibile all'isola. Bisognerà capire perché la cosa è stata gestita in quel modo, anche se è abbastanza verosimile che non siano stato dati allarmi per non turbare il viaggio i viaggiatori, la reputazione della compagnia. Non chiara la situazione, ad ore dal disastro, su quanti siano ancora a bordo o siano dispersi.
In perfetto stile nostrano il titolone del corriere ha tre righe: le prime due spiegano del naufragio, la terza a botta calda già riferisce di polemiche. Repubblica già nella seconda riga.
Ritardi nei soccorsi, equipaggio impreparato, nave fuori rotta, capitano che parla di guasto ma tutti hanno sentito un botto ed una forte frenata. Si parla di secche e di scogli.
Una prima analisi personale (perché ormai siamo tutti blogger) mi fa capire che la cosa era già grave anche prima dell'incagliamento.
La nave era partita da Civitavecchia diretta a Nord ed attesa a Savona. Non so se era previsto passare il Giglio lasciandolo a destra o sinistra ma è chiaro che per come sta ora la prua essa è diretta a sud. Segno che probabilmente durante il viaggio è successo qualche cosa ed il capitano ha deciso di invertire la rotta per andare al porto piu' vicino. Che appunto è il porto di Giglio, riconoscibile dalle foto e nelle immagini Google Earth e guarda la costa toscane (quindi lato est del Giglio). Nelle foto si capisce che la nave è vicinissima al molo, proveniente da Nord, non da Sud, tanto che da certe angolature sembra a quasi attraccata. La prua sembra essere a 200 metri dal molo. L'avvicinamento ad un porto va tuttavia effettuato dal capitano del porto, che conosce scogli e secche. E qui bisognerà capire cosa è successo. Tra le cose lette (non ricordo se su repubblica o il corriere) c'è quella del capitano che riferisce che la nave si era imbardata (in pratica se il termine è quello aereonautico non procedeva dritta ma quasi lateralmente e quindi difficilmente guidabile) e che per questo aveva deciso di avvicinarsi il piu' possibile all'isola. Bisognerà capire perché la cosa è stata gestita in quel modo, anche se è abbastanza verosimile che non siano stato dati allarmi per non turbare il viaggio i viaggiatori, la reputazione della compagnia. Non chiara la situazione, ad ore dal disastro, su quanti siano ancora a bordo o siano dispersi.