L'intervista - Il pg, competente anche su Bergamo, al neonato Corriere Brescia: "Saviano non era fuori strada. La Lega non è mafiosa ma deve stare attenta ai collegamenti tra criminalità e politica".
Il procuratore generale Papalia:
"La 'Ndrangheta cerca accordi con la Lega"
"L'infiltrazione mafiosa e in particolare 'ndranghetista è un problema grave anche al Nord, anche nel nostro territorio": è solo una delle dichiarazioni rilasciate al neonato Corriere Brescia dal Procuratore generale di Corte d'Appello di Brescia Guido Papalia, competente anche sul territorio di Bergamo e magistrato già ben noto al mondo leghista. "La mafia e la criminalità organizzata hanno capito che al Nord possono facilmente realizzare attività illecite, vendere droga, fare traffico di rifiuti con gli industriali, far vivere tranquillo qualche latitante - dice Papalia -. In cima alle emergenze c'è lo spaccio di droga ma anche la criminalità finanziaria e le ecomafie. Quando Saviano ha fatto quella dichiarazione relativa ai pericoli di infiltrazioni mafiose nella Lega non era fuori strada. La Lega in sè non ha il problema di essere mafiosa, ma deve stare attenta perchè uno dei motivi che hanno consentito in questi anni alla mafia di prosperare è stato il collegamento politico".
Quanto faranno arrabbiare la Lega le parole di Guido Papalia al Corriere Brescia? Presumbilmente parecchio. Il magistrato, procuratore generale in terra leghista, è considerato dal Carroccio un nemico storico, fin da quando nel 1998, in qualità di procuratore di Verona, indagò su quello che definì il "disegno separatista", ribattezzando l'inchiesta sulla Lega "Camicie verdi". Nel 2001, sempre a Verona, Guido Papalia chiese e ottenne il rinvio a giudizio di Flavio Tosi per violazione della legge e violazione dei diritti di alcuni cittadini, in quel caso nomadi.
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