Partito in sordina, per zittire Di Pietro e i referendari emergenti e ridare smalto all’iniziativa dello stesso PD, l’appello “SALVA L’ITALIA” aveva e ha l’ambizione di preparare la grande manifestazione del 25 ottobre contro le politiche del Governo Berlusconi indetta dai Democratici, mettendo insieme ben cinquemilioni di firme.
Nessuno osava credere che su questa iniziativa, applaudita a tutti i livelli del PD, potesse aprirsi un dibattito politico, e invece questo è accaduto a partire dall’obiezione di coscienza di alcuni grandi amministratori del PD che non se la sono sentita di firmare questa stessa petizione.
Per ora ritroviamo dinieghi alla sottoscrizione per “dovere “ istituzionale (frequentando i salotti delle istituzioni, si puo’ smarrire in effetti le proprie radici e sentirsi talmente unti dal voto popolare da sentirsi liberi da ogni condizionamento) e per dovere politico (quella bella spocchia che porta ad avere la migliore linea sempre dopo che il Segretario ha annunciato la propria)
Sarebbe semplice dire che in un Partito normale basterebbe contarsi per capire chi abbia ragione e invece di debba, democraticamente, cercarsi un altro lavoro o un altro schieramento, ma cosi’ non è purtroppo.
Cosi’ anche da questi strani fenomeni estivi puo’ generarsi una tragedia quando non si riesce a porre limite a questo andazzo e si preferisce far finta di nulla.
Anche da sotto l’ombrellone: FIRMIAMO TUTTI SALVA L’ITALIA; CONGRESSO SUBITO; PRIMARI SEMPRE.
Paolo borghi livorno x spillo di http://www.libertaeguale.eu 8/08/2008