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Le firme della discordia

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Le firme della discordia

Messaggioda borghinolivorno il 09/08/2008, 15:27

Partito in sordina, per zittire Di Pietro e i referendari emergenti e ridare smalto all’iniziativa dello stesso PD, l’appello “SALVA L’ITALIA” aveva e ha l’ambizione di preparare la grande manifestazione del 25 ottobre contro le politiche del Governo Berlusconi indetta dai Democratici, mettendo insieme ben cinquemilioni di firme.
Nessuno osava credere che su questa iniziativa, applaudita a tutti i livelli del PD, potesse aprirsi un dibattito politico, e invece questo è accaduto a partire dall’obiezione di coscienza di alcuni grandi amministratori del PD che non se la sono sentita di firmare questa stessa petizione.
Per ora ritroviamo dinieghi alla sottoscrizione per “dovere “ istituzionale (frequentando i salotti delle istituzioni, si puo’ smarrire in effetti le proprie radici e sentirsi talmente unti dal voto popolare da sentirsi liberi da ogni condizionamento) e per dovere politico (quella bella spocchia che porta ad avere la migliore linea sempre dopo che il Segretario ha annunciato la propria)
Sarebbe semplice dire che in un Partito normale basterebbe contarsi per capire chi abbia ragione e invece di debba, democraticamente, cercarsi un altro lavoro o un altro schieramento, ma cosi’ non è purtroppo.
Cosi’ anche da questi strani fenomeni estivi puo’ generarsi una tragedia quando non si riesce a porre limite a questo andazzo e si preferisce far finta di nulla.
Anche da sotto l’ombrellone: FIRMIAMO TUTTI SALVA L’ITALIA; CONGRESSO SUBITO; PRIMARI SEMPRE.


Paolo borghi livorno x spillo di http://www.libertaeguale.eu 8/08/2008
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Re: Le firme della discordia

Messaggioda ranvit il 09/08/2008, 17:51

Paolo,

tanti elettori del cs hanno immediatamente bollata l'iniziativa di Veltroni come sbagliata e velleitaria. Gli amministratori che ora sono venuti allo scoperto hanno solo ratificato quanto già era nei fatti!

Credo ( e come me tanti) che il Pd farebbe bene a chiarire prima chi è e poi a prendere iniziative. Da far nascere, almeno, da una discussione tra i vertici e non da una "botta di vita" di un Segretario ancora frastornato dalla batosta elettorale (di cui ancora non si è analizzato il perchè ed il percome) e che non se lo fila piu' nessuno!
Attualmente il Pd è un non-partito, senza una linea politica, senza una "residenza" nelle famiglie politiche europee e incapace di prendere posizione su argomenti rilevanti.

Sarebbe bene che il Pd si chiarisse....e si purificasse dallo stuolo di personale politico malandrino che ha contribuito non poco alla decisione degli elettori "intermedi" di non votarci. Malandrino vuoi per incapacità amministrativa dimostrata dai fatti (vedi monnezza a Napoli) ma vuoi anche da un livello di corruttela spicciola e meno spicciola da fare schifo.

Vittorio
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: Le firme della discordia

Messaggioda borghinolivorno il 10/08/2008, 8:03

sono per larga parte d'accordo. Ma il punto è chi possa decidere sulle cose da farsi.
La petizione, purtroppo con il sempre più consueto metodo della trovata del segretario di turno proposta quasi di straforo e non dopo un approfondito dibattito politico, è stata applaudita da tutti alla prima occasione, compreso gli spocchiosi e quelli tutti presi dai loro ruoli istituzionali. Nel bel mezzo (o meglio alla prima campagna sulle difficoltà della petizione) due grandi amministratori (che ben poco hanno detto sulla linea politica e sulla segreteria attuale del Partito..anzi dovrebbero ben ringraziarla) si mettono di traverso.......
Per poter discutere di tutto quello che dici, occorre prima di tutto ben chiarire che il PD è una cosa, e gli eletti nelle istituzioni del PD non rappresentano lo stesso PD....invece il PD è sempre più un comitato di eletti o di eleggibili e segue le logiche notarile e cooptative.
Perfino il Segretario ha abboccato......E PER IL VIZIO DI NON VOLER DISCUTERE E FAR CONTARE ISCRITTI E ELETTORI HA RIFIUTATO DI FARE IL CONGRESSO A OTTOBRE....CONSEGNANDOSI PROPRIO ALLA NOMENCLATURA (RED, CORRENTI, ELETTI, ECC.).
FIRMARE LA PETIZIONE E' L'UNICO SPAZIO OGGI DISPONIBILE, CHIEDERE IL CONGRESSO E' SEMPRE PIU' NECESSARIO, PRIMARIE SEMPRE E' L'UNICA POSSIBILITA' PER CERCARE DI MANDARE A CASA CHI SE LO MERITA.
Paolo borghi
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Re: Le firme della discordia

Messaggioda mario il 10/08/2008, 9:54

Veltroni ha finito.
I capicorrente però preferiscono che continui a fare il segretario perchè hanno bisogno di un re travicello, per conservare il loro potere.
E se si dovessero rifare le primarie, i soliti D’Alema, Marini, Rutelli ecc. faranno di tutto per concordare a tavolino chi dovrà essere il vincitore per non essere scalzati.
Se si vuole salvare il partito (cosa per me oramai impossibile) bisognerebbe affidarlo ad un comitato di garanti indipendenti, al disopra di ogni sospetto, che organizzino vere primarie, con candidati veri, al riparo dalle azioni dei soliti furbi.
mario
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Re: Le firme della discordia

Messaggioda franz il 10/08/2008, 11:02

borghinolivorno ha scritto:... Ma il punto è chi possa decidere sulle cose da farsi.
La petizione, purtroppo con il sempre più consueto metodo della trovata del segretario di turno proposta quasi di straforo e non dopo un approfondito dibattito politico, è stata applaudita da tutti alla prima occasione, compreso gli spocchiosi e quelli tutti presi dai loro ruoli istituzionali.

Il problema potrebbe essere questo. Questo appiattirsi in modo acritico e verticstico attorno al segretario, comprensibilissimo e positivo durante le elezioni, ora rischia di diventare un ostacolo ad un PD dinamico e legato al territorio. Le prime smagliature si sono notate in luglio ed agosto ma per me sono un bene. Ovvio che attorno al segretario, come in tutti i partiti, si è creato un gruppo di potere e questo tenta di perpetuarsi come è naturale che sia e per modificare questo stato di cose (per " chi possa decidere sulle cose da farsi") c'è lo statuto, da cui pero' non vedo mai apparire la parola "congresso".

Ciao,
Franz
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