La Comunità per L'Ulivo, per tutto L'Ulivo dal 1995
FAIL (the browser should render some flash content, not this).

Il libro nero del TAV

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Il libro nero del TAV

Messaggioda flaviomob il 22/09/2011, 17:38

Come mai tutti i sostenitori del TAV non riescono mai a smentire le notizie relative ad incrementi folli di spesa, antieconomicità, gravi conflitti d'interesse e scempio ecologico che escono ripetutamente? Difesa ideologica pro TAV? A prescindere...?

http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/09 ... av/159181/

dal Fatto:


Il libro nero dell’alta velocità
Capitolo 4 – La vera storia della Tav


Ci sono tutti. Tutti i grandi costruttori di ieri e di oggi. La spartizione del gigantesco affare dell’Alta velocità, sancita nel 1991 in un tavolo trinagolare tra imprese private, imprese statali e cooperative, con la costruzione delle nuove linee ferroviarie affidata senza alcuna gara, resiste da vent’anni. Nel quarto capitolo di “Il libro nero dell’Alta velocità”, Ivan Cicconi ci offre l’elenco completo dei protagonisti di un affare che è costato al contribuente 5-6 volte le stime di partenza: “Le coop bianche con il Consorzio CER recuperate nel Consorzio COCIV; le coop rosse nei consorzi IRICAVUNO e CEPAVUNO e con l’immancabile CMC di Ravenna nel Consorzio CAVET; le imprese dei Cavalieri di Catania, già sospettati negli anni ‘80 di rapporti con Cosa Nostra, nel Consorzio CAVTOMI con il Cavalier Costanzo e nel consorzio CEPAVUNO con il Cavalier Rendo; non poteva mancare, anzi, il cavaliere siciliano della Milano da bere Salvatore Ligresti, in ben due Consorzi, il CAVET ed il COCIV; ovviamente erano presenti tutte le imprese delle grandi famiglie di costruttori associate all’ANCE, dai Caltagirone ai Lodigiani, dai Todini ai Salini, dai Del Favero ai Girola, dai Manzi ai Pizzarotti, dai Del Prato ai Fioroni, dai Federici ai Recchi, sparse in tutti e sette i Consorzi; infine, insieme a Snam Progetti e Iritecna, altre tre imprese di Stato che facevano sempre capo ad ENI ed IRI“.

Sono ancora in sella anche i manager protagonisti o testimoni della gigantesca bugia che viene perpetuata da anni: quella secondo cui l’Alta velocità, con un costo proiettato verso i cento miliardi di euro, fosse per il 60 per cento a carico dei capitali privati, che sarebbero stati rimborsati con i proventi del servizio. Di fatto oggi i treni Frecciarossa non sono in grado di ripagare, con la vendita dei biglietti, neppure gli interessi sul debito accumulato. E nel frattempo il costo delle nuove linee è stato completamente accollato allo Stato. Scrive Cicconi: “Tutti i manager di queste stesse aziende pubbliche, che hanno gestito, sostenuto o non si sono accorti della “bugia” che per molti anni ha coperto una “truffa” ai danni dell’UE, dello Stato e delle future generazioni, i vari Incalza, Maraini e Moretti, per citare solo i più noti, se non conservano il loro posto sono stati premiati con incarichi ancora più importanti. Così è avvenuto con l’amministratore delegato di TAV SpA Ercole Incalza e col presidente di Italferr-SIS.TAV SpA Emilio Maraini, scelti dal ministro delle Infrastrutture Pietro Lunardi come bracci operativi per le grandi opere.

Nel 2010 Incalza è ai vertici del ministero delle Infrastrutture come capo della struttura tecnica di missione per le grandi opere, e Maraini rappresenta FS nell’Unione Internazionale delle Compagnie ferroviarie, senza disdegnare la presidenza di una società pubblica, Metronapoli SpA, e di una società di ingegneria privata Italsocotec SpA. Così è avvenuto con Mauro Moretti, promosso amministratore delegato della holding FS SpA dal governo Prodi nel 2007 e confermato dal governo Berlusconi nel 2010, il quale si autoassegna anche le poltrone di Presidente di Italferr SpA e di Grandi Stazioni SpA, controllate dalla stessa holding, a garanzia che il controllore ed il controllato siano esattamente la stessa persona”.


"Dovremmo aver paura del capitalismo, non delle macchine".
(Stephen Hawking)
flaviomob
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 12889
Iscritto il: 19/06/2008, 19:51

Re: Il libro nero del TAV

Messaggioda franz il 22/09/2011, 21:03

flaviomob ha scritto:Come mai tutti i sostenitori del TAV non riescono mai a smentire le notizie relative ad incrementi folli di spesa, antieconomicità, gravi conflitti d'interesse e scempio ecologico che escono ripetutamente? Difesa ideologica pro TAV? A prescindere...?

si fa di tutto per rallentarla, ostacolarla, bloccarla e ritardarla .... e poi ci si merviglia se i costi salgono?
c'è da chiedersi, francamente il classico "ma ci siete o ci fate"?
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)
Avatar utente
franz
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 22077
Iscritto il: 17/05/2008, 14:58

Re: Il libro nero del TAV

Messaggioda flaviomob il 22/09/2011, 21:04

Non hai risposto, nel merito dell'articolo...


"Dovremmo aver paura del capitalismo, non delle macchine".
(Stephen Hawking)
flaviomob
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 12889
Iscritto il: 19/06/2008, 19:51

Re: Il libro nero del TAV

Messaggioda franz il 22/09/2011, 22:10

flaviomob ha scritto:Non hai risposto, nel merito dell'articolo...

non è possibile farlo, perché non esiste merito. dovremmo leggere il libro per percepirlo (il merito eventale), ma intanto "si fa di tutto per rallentarla, ostacolarla, bloccarla e ritardarla .... e poi ci si merviglia se i costi salgono?"
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)
Avatar utente
franz
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 22077
Iscritto il: 17/05/2008, 14:58

Re: Il libro nero del TAV

Messaggioda lucameni il 22/09/2011, 22:39

A parte che sarebbe interessante capire che razza di cantiere hanno messo in atto.
Come c'è da chiedersi se i rallentamenti e i costi siano causati appunto dalle popolazioni del luogo (orde di barbari cavernicoli evidentemente che non si rassegnano all'adagio "facile fare i finocchi col culo degli altri").
Oppure da un sistema contrattuale che incentiva costi e sprechi?
Evidentemente noi - da bravi cavernicoli alla stregua di Cicconi e Settis - pensiamo sia il sistema truffaldino e da riformare imbastito in primis da quello zuccherino di Lunardi nel 2001, sperando peraltro in un'informazione più corretta che racconti quel rapporto costi benefici che - voi - ritenete assodato e non contestabile e che invece - noi - riteniamo al contrario del tutto sproporzionato e voluto a tutti i costi per motivi che esulano il tanto decantato progresso e la crescita. Anzi tale da prospettare un ulteriore e pesante debito sulle spalle delle prossime generazioni.
Paradossale che non sia la cosiddetta destra, storicamente attenta ai conti pubblici, ad opporsi. Ma di questi tempi destra e sinistra si sa come sono messe.
Si ragiona, spesso appassionandosi, non sulla base di fatti che in quanto tali non dovrebbero avere colore politico, ma di quanto un tempo cantava Gaber con "destra e sinistra".
Tant'è voi, esperti ed evoluti, ritenete invece che i futuri costi e il buco nell'erario saranno causati dai valsussini.
Ne prendiamo atto.
Opinioni diverse, che credo non avranno mai punti di convergenza, non fosse altro che la principale divergenza in fondo è sull'ormai nota frase: "ci pisciano addosso e ci dicono che piove".


<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<
Qui sotto due pericolosissimi black blok, peraltro icon sorprendenti convergenze con quella congrega di pericolosi sovvervisi che fa a capo alla Corte dei Conti. La moderna Spectre.

"I benpensanti e il dibattito sulla TAV
Contro l’ipocrisia di chi condanna violenze marginali ed episodiche per non discutere nel merito delle questioni, l’antidoto è l’indignazione dei cittadini.

di Salvatore Settis, da la Repubblica, 18 luglio 2011

Le manifestazioni in Val di Susa hanno provocato molti mal di pancia e qualche ripensamento, ma in compenso hanno dato fiato all’esercito dei benpensanti. "Benpensanti" sono quelli che non pensano, convinti come sono che qualcuno deve pur averlo fatto per loro, e perciò sposano all’istante qualsiasi banalità, purché abbia l’aria "rispettabile" e "condivisa", e sia comunque ready made, per non perder tempo e passare ad altro.

In Val di Susa c’è chi vuole a ogni prezzo la Tav, c’è chi non la vuole a nessun costo, e c’è chi vuol capire meglio, chiede informazioni e garanzie, contesta dati e analisi con altri dati e altre analisi. C’è chi si chiede come mai il sito archeologico della Maddalena di Chiomonte sia recintato e danneggiato dalle ruspe, mentre intanto Arcus (una Spa "di Stato" controllata dal ministero dei Beni Culturali) ha concesso al comune di Chiomonte ben 800.000 euro per un sito che la Tav potrebbe distruggere.

Alcune decine di migliaia di persone hanno manifestato pacificamente intorno a un’area presidiata militarmente; pochissimi hanno ingaggiato scontri con la polizia. Il coro dei benpensanti, al grido di "no alla violenza!" ne ha dedotto che chi vuole la Tav ha sempre e comunque ragione. Un solo esempio, Bersani : «Non possiamo accettare l’idea che il processo decisionale venga bloccato da frange violente. Quello che è successo in Val di Susa è spiacevolissimo ma non si possono fermare i cantieri».

Proviamo ad applicare lo stesso modello a un altro caso.

Poniamo che si svolga a Roma una manifestazione contro i conflitti d’interesse e le bugie di Berlusconi; e che, su centomila manifestanti, venti o cinquanta rovescino una camionetta della polizia e tirino sulle vetrine qualche sanpietrino. Se ne dovrà dedurre che il conflitto d’interessi di Berlusconi è santo e giusto, l’essenza stessa della democrazia? Dovremo aspettarci dichiarazioni del tipo «Non possiamo accettare l’idea che il conflitto d’interesse venga bloccato da frange violente», con quel che segue? Le "frange violente" autorizzano a non pensare, spostano l’attenzione dal cuore del problema (il conflitto d’interesse, la Tav) al margine: la frangia, appunto, anzi la violenza. Di riflesso, si discute animatamente su quanti fossero davvero i manifestanti, su quanti davvero abbiano commesso una qualche violenza, e quale; se vi fossero davvero dei feriti, e quanti, e come. Su tutto, insomma, meno che sulle ragioni civili della protesta. Che restano identiche (se e quando ci sono) anche quando qualcuno le rappresenti in modo improprio, violento (o anche stupido e disinformato: anche questo può succedere).

Lasceremo in mano ai "benpensanti" le regole del gioco? Quanto si può alzare la voce in un corteo, che cosa si può scrivere negli striscioni, quanto ci si può avvicinare a una recinzione? Perché, invece, non riportare sulla scena le virtù civili dell’indignazione? Dobbiamo sperare solo nello sguardo profetico dei vecchi, José Saramago che pretende la parola "indignato" sulla propria pietra tombale, Stéphane Hessel che col suo grido Indignez-vous! scuote la Francia? I giovani italiani, indignati perché condannati dalla "macelleria sociale" in atto a scegliere fra disoccupazione e emigrazione, hanno diritto a un po’ di rabbia, almeno quanto gli indignados di Spagna? O la loro protesta sarà accettabile solo se edulcorata e mediata da un qualche partito? E perché i partiti non riescono (più) a farsene interpreti, e sanno solo esortare alla calma? Non sarà stata, invece, l’indignazione dei cittadini a vincere il referendum del 12 giugno?

Quel che è in ballo non è la Val di Susa, ma l’Italia. Non la Tav, ma la democrazia. Si scontrano, in questo come in altri casi, due culture: da un lato, quella di chi difende sempre e comunque i "processi decisionali", cioè gli addetti ai lavori, cioè i politici di mestiere, che non vogliono esser disturbati nelle loro manovre. Dall’altro, la cultura dei cittadini che non si rassegnano al ruolo di spettatori passivi, che vogliono capire in prima persona, che reclamano il diritto di dire la propria: insomma, la cultura delle associazioni spontanee che, ormai a migliaia, sorgono in tutta Italia, spesso per reazione a violenze estreme contro il territorio (come le 3000 pale eoliche che si vorrebbero imporre sui 4000 chilometri quadrati del Molise). Questa sfiducia nella politica dei politici ha un forte argomento in una legge elettorale iniqua (sperimentata "a sinistra" dalla Regione Toscana, e poi adottata "a destra" dal governo nazionale), che vieta all’elettore di scegliere per nome i propri rappresentanti, e irregimenta gli eletti al servizio di capi e partiti a cui devono tutto. Ma il movimento spontaneo dei cittadini può essere una grande occasione per la democrazia, innescando una più alta dimensione della politica non come mestiere ma come diritto di cittadinanza, dignità della polis, rivendicazione di eguaglianza. Non ripudiando i partiti, ma invitandoli a pensare, a ri-pensarsi.

La reazione difensiva dei politici (da destra a sinistra) non sorprende. "Lasciateci lavorare", essi dicono in sostanza: con l’implicazione perversa che i cittadini non possono e non devono interloquire nei "processi decisionali" se non ponendo disciplinatamente nell’urna schede predeterminate dagli apparati di partito. E quando dai cittadini vengono proteste e proposte (non sempre ingenue), anziché discuterle nel merito, il politico di mestiere tende a dichiarare con sufficienza che "ci vuol ben altro".

Benpensantismo e benaltrismo sono fratelli siamesi: due modi di espropriare il cittadino dei propri diritti, di chiudersi nella stanza dei bottoni (e dei bottini) al grido di "Non parlate al manovratore". Perciò le "frange violente" fanno comodo: come si è visto lo scorso dicembre, quando le proteste degli studenti contro la riforma dell’università si infransero non per mancanza di ragioni e di energie, non per incapacità di argomentare, ma perché di fronte ad alcune violenze si compattò sull’istante un solido fronte di benpensanti, che (giustamente) ripudiavano la violenza e (sbagliando) accantonavano senza discuterle le ragioni civili della protesta. Quei moti studenteschi, i primi di un qualche rilievo dopo decenni, coincisero (lo abbiamo già dimenticato?) con un momento di grande difficoltà di Berlusconi, si incrociarono con la sua campagna acquisti per conquistare il voto di fiducia svendendo la residua dignità del Parlamento. Potevano, senza le violenze e senza la retorica dell’antiviolenza che seppellisce le ragioni di chi protesta, contribuire a una caduta che non ci fu. E siamo proprio sicuri, sette mesi dopo, che sia stato meglio così?

(18 luglio 2011)

<<<<<<<<<<<<<<<<<<

“Caro Bersani… la Tav è truffaldina”. Ivan Cicconi scrive al segretario Pd"

di Ivan Cicconi*

Caro Bersani, Conosci il mio lavoro ed i miei scritti sulle problematiche connesse col Progetto Tav. Come sai, sono fra i pochi ad aver dato conto del fatto che sei stato l’unico Ministro dei Trasporti che ha provato a rimettere sui binari della legalità il sistema di finanziamento e di affidamento delle infrastrutture per il treno ad AV. Ci hai provato nel 2001 con la legge finanziaria e ci hai riprovato nel 2006 con la cosiddetta lenzuolata. Il governo di centro-destra, in entrambi i casi, ha cancellato quelle norme ripristinando sic et simpliciter i contratti affidati a trattativa privata da Tav Spa nel 1991, con i costi, nel frattempo, lievitati di oltre il 400%.

Come ti è noto, quel progetto di AV è stato costruito su di una architettura contrattuale e finanziaria truffaldina ed ha già prodotto uno scandaloso debito pubblico: 12.950 milioni di euro, accumulati dal 1994 al 2005 da Tav spa e da Infrastrutture spa, tenuti fuori dai conti pubblici. Come sai, con il comma 966 della legge finanziaria per il 2007, quei 26.000 miliardi di vecchie lire, millantati come finanziamento privato, sono stati tutti trasferiti nel debito pubblico. La Corte dei Conti è arrivata a definire questo accollo del debito una norma “anodina” nei confronti delle future generazioni. Questo dunque lo sfondo, non oscurabile, che ospita la rappresentazione odierna del “confronto” sul progetto della nuova linea Tav/Tac Torino-Lione. Il primo accordo del 2001 con i francesi porta la tua firma e sai bene che prevedeva la ripartizione dei costi per la tratta internazionale in modo paritario fra i due Paesi. Nel 2003 il Cipe, con le procedure speciali della legge obbiettivo, approvava il progetto preliminare della tratta internazionale, con delle previsioni di traffico passeggeri e merci a dir poco fantasiose. Proprio quelle previsioni inattendibili portavano la società ferroviaria nazionale SNCF a esprimere forti dubbi e comunque a valutare in modo negativo il rapporto costo/benefici. Per convincere i Francesi, nel maggio del 2005, Berlusconi e Lunardi sottoscrissero un nuovo accordo nel quale si stabilisce che il costo della tratta internazionale per due terzi sarà a carico dell’Italia.

Nel 2006, dopo le drammatiche vicende di Venaus, due governi, Berlusconi e Prodi, decisero di fare uscire la Torino-Lione dal perimetro delle norme speciali della legge obbiettivo. Proprio in virtù di questa decisione il Consiglio di Stato, con la sentenza n. 4482 del 23.8.2007, dichiarava “improcedibile per cessata materia del contendere il ricorso in appello proposto dalla Comunità Montana Bassa Valle di Susa e Val Cenischia, nel presupposto che il progetto di realizzazione per la realizzazione della linea ferroviaria Torino-Lione, approvato dal CIPE con la delibera 113/2003, sia stato stralciato dall’ambito applicativo della legge 443/2001 e ricondotto nell’alveo delle procedure ordinarie”. Oggi, in palese contrasto con decisioni politiche e sentenze, il progetto per la nuova galleria di servizio è stato approvato solo grazie alle norme speciali della legge obbiettivo, senza che nessuna autorità abbia mai fornito risposta ai ricorsi che la Comunità montana ha prodotto in proposito. Il nuovo progetto preliminare della tratta internazionale, per il quale non vi è ancora nessun cantiere aperto in Italia ed in Francia, prevede oggi un costo di 10,369 miliardi di euro. I francesi chiedono però che siano per intero a carico dell’Italia le modifiche apportate alla tratta in territorio italiano e ciò porterebbe a circa 8 miliardi la quota a carico del nostro Paese. Le mie stime, come sai le uniche risultate affidabili, valutano in capo al nostro Paese, considerando anche la tratta nazionale, un costo non inferiore ai 20 miliardi di euro. Il finanziamento europeo, stante il regolamento in essere, potrebbe coprire fra l’1,2 e l’1,6 miliardi di euro. Restano da trovare nelle casse dello Stato almeno 18,4 miliardi; cifra per la quale non vi è la benché minima ipotesi di copertura. Con il traffico merci realmente prevedibile, oggi il solo a motivare la realizzazione di questa infrastruttura, i ricavi consentirebbero a stento di coprire i costi di gestione e manutenzione della nuova infrastruttura.

Il giorno successivo alla apertura manu militari del cantiere per la galleria di servizio per la nuova linea Torino-Lione, la cronaca ti ha attribuito queste dichiarazioni:“ Non possiamo accettare l’idea che il processo di decisione venga bloccato da frange violente. ..quello che è successo in Valdisusa è spiacevolissimo ma non si possono fermare i cantieri”. Ho sperato, nei giorni successivi, nella lettura di una riflessione meno banale di quella che ti è stata attribuita. Al contrario, alle tue si sono aggiunte quelle ancor più generiche e arroganti del sindaco e dell’ex sindaco di Torino. Attesa vana anche dopo il 3 luglio, grazie allo spettacolo degli scontri fra frange violente e forze di polizia che ha consentito di oscurare la più grande e ordinata manifestazione mai vista in Italia su di un tema così specifico.

Non credi sia da irresponsabili prendere a pretesto il comportamento di alcune frange violente e glissare totalmente sulle ragioni del NO di una intera comunità e dei loro rappresentanti? Non è da te per come ti conosco, non credo sia consentito al segretario del maggior partito di opposizione che ha fatto della consultazione popolare la sua ragion d’essere. La Comunità Montana della Valdisusa e Valsangone ha prodotto non solo osservazioni puntuali e dettagliate sui nuovi progetti della nuova galleria di servizio della Maddalena e della tratta internazionale Torino-Lione. Ha presentato anche esposti e ricorsi sulla illegittimità delle procedure di approvazione e sulle modalità di affidamento della nuova galleria di servizio della Maddalena alla cooperativa CMC di Ravenna (rigorosamente a trattativa privata, compresi i lavori fuori sacco affidati a tre piccoli imprenditori locali usati come scudo mediatico). Posso assicurarti, e sai quanto io sia rigoroso in queste valutazioni, che tutte le procedure e gli atti connessi adottati dalla società LTF sono quanto di peggio, e illegale forse, possa essere messo in atto a fronte delle norme europee e nazionali.

Non ho alcuna pretesa di essere creduto sulla parola, ma un partito importante come il PD credo abbia il dovere di confrontarsi nel merito delle ragioni del NO o del SI. Il NO a quel progetto è il frutto della conoscenza scientifica dei numeri usati per sostenerne la fattibilità: numeri che non hanno il minimo di credibilità, anzi clamorosamente smentiti dalla realtà. Nel 2003 transitavano su quella linea 1,5 milioni di passeggeri e 9,7 milioni di tonnellate di merci; il progetto preliminare approvato nello stesso anno dal Cipe prevedeva la saturazione della linea storica nel 2020 con oltre 6 milioni di passeggeri e 22 milioni di tonnellate di merci. Nel 2010 i passeggeri sono stati 700 mila e le merci 2,4 milioni di tonnellate. Previsioni sbagliate, no semplicemente false, oggi traslate di sette anni e riproposte pari pari. Conosco nel dettaglio quel progetto, essendo uno dei tecnici nominati, dalla Comunità montana, per valutarne il merito tecnico e le procedure per la sua realizzazione. Conosco la consapevolezza informata e diffusa delle ragioni del NO, dei Valsusini e di tutti i tecnici che hanno almeno una minima conoscenza di quel progetto. Posso sinceramente testimoniare che da quando mi occupo di questo progetto non ho mai avuto occasione di misurarmi con ragioni tecniche del SI minimamente affidabili.

I cantieri, se si apriranno, rischiano di tenere in piedi per decenni questo confronto dissociato fra le ragioni tecniche e scientifiche del NO ad un’opera inutile e le ragioni del NO alle frange violente. Dissociazione utile solo a chi, schierato per il SI, senza alcuna motivazione tecnica, si nasconde dietro il NO alle violenze vere e presunte di quattro gatti. Un paravento che solo l’occultazione della verità e la disinformazione può tenere in piedi.

La TAV Torino-Lione rischia di diventare per il PD e per la Politica, non solo in Valdisusa ed in Piemonte, ma in Italia, la questione dirimente della credibilità del tuo partito e della politica tutta, forse l’ultima occasione mancata per agganciare un rapporto con la nuova aria proposta dal popolo dei referendum dei beni pubblici e della legalità. Il NO al Tav, e non solo in quella Valle, è semplicemente una domanda di trasparenza e confronto nel merito. La politica, con la p maiuscola, non può disattenderla. La mia stima e la mia attesa fiduciosa."
"D' Alema rischia di passare alla storia come il piu' accreditato rivale di Guglielmo il Taciturno" (I. Montanelli, 1994)
lucameni
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 1679
Iscritto il: 22/06/2008, 1:36

Re: Il libro nero del TAV

Messaggioda ranvit il 23/09/2011, 10:01

Credo che andrebbero distinti i due piani:
1 - valenza strategico-commerciale dell'opera;
2 - infiltrazioni mafiose e ruberie varie.

Per il punto 1, dopo che in tutta Europa si è deciso di percorrere questa strada, solo un cavernicolo ( :D ) puo' trovare ragioni che portano alla definizione di opera inutile;
Per il punto 2 c'è la Magistratura e le forze dell'ordine.....e, in ogni caso, non è una buona ragione per fermare l'opera. Con questo metodo non si dovrebbe mai fare alcuna opera.

Per i costi solo qualche considerazione.
Nel '91 un medico specialista prendeva mediamente 50.000 lire, oggi 200.000 (100 euro)....4 volte tanto.
Nel '98 ho comprato casa: 350 milioni di lire, oggi mi dicono che vale circa 450.000 euro (circa 900.000 milioni di lire)...3 volte tanto in 13 anni.

Vittorio
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
ranvit
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 10669
Iscritto il: 23/05/2008, 15:46

Re: Il libro nero del TAV

Messaggioda flaviomob il 23/09/2011, 10:24

Vittorio, nessuno sostiene che di per se' il progetto TAV (ma neppure il ponte sullo stretto di Messina, per intenderci) sia un'opera inutile. Ma bisogna entrare nel merito: un conto è l'alta velocità in una dorsale come la Torino-Milano-Roma-Napoli, o il tunnel del Gottardo in un punto nodale per il traffico tra Italia Germania e Nord Europa, un conto è fare un costosissimo traforo in val Susa dove si prevede una progressiva riduzione. E in ogni caso, nel versante francese le autorità centrali hanno trovato un modo di concordare tracciato e modalità di costruzione con le popolazioni locali, in Italia questo non è avvenuto.
In Italia anche opere utilissime come la metropolitana costano il doppio (o forse più) per chilometro rispetto alla Germania, p.e. Ciò non significa che non dobbiamo più costruire metropolitane, ma nemmeno che dobbiamo calare le braghe e non pretendere che i NOSTRI soldi siano spesi in questo modo infame!
Peraltro in Germania ogni fermata della metro è attrezzata con ascensore per i disabili, mentre p.e. la metropolitana milanese lo ha solo nella linea tre. Il presidente di ATM guadagna 600.000 euro l'anno, però... scommetto che il suo omologo di Monaco di Baviera prende meno, ma ha un servizio che funziona molto meglio (io in Germania ho sempre trovato posti a sedere in metro,a qualsiasi ora). A Milano invece si sono spesi milioni di euro per... rifare più figa la pavimentazione di alcune fermate.... che ora dopo un anno è sporca e piena di cicche come prima... ma di ascensori per i disabili nella linea 1 e 2 nemmeno l'ombra!
Tornando al TAV, mi pare che i potenziali danni alla città d'arte forse più famosa al mondo, come Firenze, siano assolutamente intollerabili, così come i danni già irrimediabilmente compiuti alla falda acquifera del Mugello...


"Dovremmo aver paura del capitalismo, non delle macchine".
(Stephen Hawking)
flaviomob
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 12889
Iscritto il: 19/06/2008, 19:51

Re: Il libro nero del TAV

Messaggioda lucameni il 23/09/2011, 10:57

Tanto per dire i no tav fiorentini sono talmente no tav che fanno la loro battaglia per opporsi ad un tunnel sotto la città, fortemente impattante, costosissimo e già iniziato in mancanza di controlli e senza sapere dove smaltire i rifiuti (non sarà terra). Ma sostengono un altro progetto tav meno impattante e meno costoso, già presentato da tempo. Sempre di alta velocità.
Praticamente cavernicoli ad alta velocità.
Consapevoli che una cosa sono i progetti come la firenze-roma che non ha avuto problemi particolari, altro progetti che devastano ambiente ed erario, senza preoccuparsi di valutare costi-benefici, mettendo in mezzo il progresso, parola in questo caso usata a sproposito, come grimaldello e giustificazione per ogni porcheria e cementificazione selvaggia.
Cavernicoli moderni di cui faccio parte con fierezza.
"D' Alema rischia di passare alla storia come il piu' accreditato rivale di Guglielmo il Taciturno" (I. Montanelli, 1994)
lucameni
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 1679
Iscritto il: 22/06/2008, 1:36

Re: Il libro nero del TAV

Messaggioda ranvit il 23/09/2011, 11:42

Mi sono "divertito" a leggere questo :
http://www.spintadalbass.org/images/TAV ... r%2006.pdf


Non so chi siano gli estensori ma effettivamente sembra che questa Lione-Torino sia inutile :?

Ci sono altri "rapporti" piu' favorevoli?
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
ranvit
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 10669
Iscritto il: 23/05/2008, 15:46

Re: Il libro nero del TAV

Messaggioda ranvit il 23/09/2011, 12:49

Regione, Provincia e Comune di Firenze, ovvero il presidente Enrico Rossi, la vice presidente della Provincia Laura Cantini e il sindaco Matteo Renzi.

Tutti d'accordo per volere il male di Firenze???

http://www.valdelsa.net/det-cy44-it-EUR-46742-.htm

Alta velocità, via libera al sottoattraversamento di Firenze. Quasi novanta milioni per la mobilità cittadina

03-08-2011 ALTA VELOCITA' FIRENZE | Via libera alla stazione Foster e al nodo ferroviario dell'alta velocità a Firenze, con sottoattraversamento della città. La firma dell'intesa di oggi a Roma, che aggiorna i precedenti accordi, ha questa come prima e importante conseguenza. E a siglare presso il Ministero dei trasporti e delle infrastrutture il protocollo con Rete Ferroviaria italiana del gruppo Fs, rappresentata dall'amministratore delegato Michele Elia e presente anche il ministro Altero Matteoli, sono stati tutti: Regione, Provincia e Comune di Firenze, ovvero il presidente Enrico Rossi, la vice presidente della Provincia Laura Cantini e il sindaco Matteo Renzi. C'erano anche il presidente di Ferrovie Lamberto Cardia e l'amministratore delegato Mauro Moretti, oltre all'assessore toscano ai trasporti e alle infrastrutture Luca Ceccobao.

L'intesa conferma tutti gli impegni sulle opere infrastrutturali del nodo fiorentino dell'alta velocità che Tav e Rfi avevano assunto in accordi precedenti e che non vengono modificati: in particolare riguardo il potenziamento dei collegamenti tra Firenze, Campi Bisenzio e Prato. Rimane imprenscindibile la realizzazione di un servizio ferroviario metropolitano ad alta frequenza e con fermate ravvicinate. Rete ferroviaria italiana si impegna al riguardo, nei prossimi due anni, a una serie di sperimentazioni per risolvere alcuni possibili nodi critici.

Cambiano però nell'immediato, con l'accordo siglato oggi, alcune priorità. Slittano in avanti e vengono per il momento sospesi alcuni interventi che avevano avuto il via libera nel 1999. La Regione potrà in futuro, per quelle opere, richiedere comunque altri stanziamenti. Vengono rimodulate le risorse oggi disponibili, che nell'immediato non aumentano, ma che saranno utilizzate in modo diverso.

Ottanta milioni per la mobilità cittadina
C'erano 80 milioni destinati al completamento della fermata metropolitana di Perfetti Ricasoli, al secondo lotto della fermata metropolitana de Le Cure, alla realizzazione della fermata Circondaria e alla spola tra la nuova stazione dell'alta velocità e Santa Maria Novella, nonché alle fermate metropolitane di Peretola Aeroporto e di San Salvi, non ancora approvate. Quegli 80 milioni di euro saranno ora destinati al Comune di Firenze (76,6 milioni) per la realizzazione di interventi per la viabilità e la mobilità cittadina, che l'amministrazione stessa individuerà nel rispetto degli atti di programmazione, e alla Provincia di Firenze (3,5 milioni) per la realizzazione della passerella pedonale sull'Arno a San Donnino, che permetterà l'accesso alla stazione ferroviaria, già ultimata, anche agli abitanti di Badia a Settimo e Colombano, sulla sponda opposta del fiume.

La stazione di Santa Maria Novella avrà un ruolo centrale per quanto riguarda il servizio ferroviario regionale e metropolitano e per l'interscambio con il servizio ferroviario nazionale. Nell'accordo siglato oggi si fa infatti riferimento ad un adeguato collegamento tra Santa Maria Novella e la nuova stazione dell'alta velocità, che dovrà essere progettato da Rfi e sottoposto entro sei mesi alla conferenza dei servizi per l'approvazione.

Al Comune di Firenze Rfi destinerà anche 7,7 milioni che rimangono dall'accordo del 1997, tolti 16 milioni necessari per la messa in sicurezza del torrente Mugnone. Anche questi serviranno per interventi sul territorio cittadino.

Novità per la tramvia
Nell'intesa si parla poi della tramvia. Per la linea 2, quella che collegherà l'aeroporto di Peretola con piazza dell'Unità d'Italia, cambia in parte il tracciato. Quello vecchio si sovrapponeva alla stazione dell'alta velocità: il Comune ha chiesto di spostarlo e Rfi accetta di mettere a disposizione, per tempo, altre aree ora di supporto alla ferrovia. Via libera anche al passaggio della linea all'interno del palazzo Mazzoni in viale Belfiore, compreso il recupero dell'edificio richiesto dalla soprintendenza. Per la linea 4 invece, la tramvia che collegherà la stazione Leopolda alle Piagge, Rfi si impegna a cedere la ferrovia dalla Cascine alla Leopolda appunto, previo via libera del Ministero per la soppressione della linea e il suo utilizzo per i collegamenti con la tramvia.

Un filo diretto con i cittadini
L'accordo prevede anche la realizzazione di un piano di comunicazione e informazione rivolto ai cittadini sul procedere dei lavori dell'alta velocità e sugli interventi in corso. Rfi si impegna a mettere a disposizione per questo 300mila euro ogni anno, a partire dal 2011. Per mantenere un filo diretto con i cittadini e vigilare sul rispetto degli accordi sarà istituito anche un comitato di garanzia, costituito da esperti.

-----------------------------

Le ragioni del NO:

http://notavfirenze.blogspot.com/


16 settembre 2011
Comunicato stampa e prossime iniziative

Crisi, debito pubblico fuori controllo, default... ma nessuno vuol fermare la follia del sottoattraversamento TAV di Firenze
Il Comitato continua la sua opera di informazione e di denuncia con un presidio di una settimana presso i cantieri

Il Comitato contro il Sottoattraversamento AV di Firenze continua il suo lavoro di informazione tra i cittadini. Per questo motivo ha organizzato un presidio fisso da lunedì 19 settembre a sabato 24 settembre 2011 nei pressi del cantiere TAV di Campo di Marte, in piazza Giorgio Vasari, nei pressi del Ponte del Pino.
Durante il presidio saranno disponibili, per i cittadini, materiali e persone che potranno descrivere il progetto, illustrarne le criticità, presentare le soluzioni alternative; saranno effettuati volantinaggi nel quartiere. Si avranno anche incontri e dibattiti come da programma esposto sul retro.
Nei mesi scorsi le istituzioni locali hanno promesso campagne di informazione per tranquillizzare le persone che sono sempre più preoccupate, ma le dichiarazioni solenni sono rimaste solo parole.
Il Comitato cercherà di ovviare a queste gravi carenze informative con materiale autoprodotto sulla base dell'intenso e proficuo lavoro di tanti tecnici; tutto sarà finanziato con contributi delle persone sensibili, come sempre.
L'accordo del 3 agosto scorso, firmato da Comune, Provincia, Regione, FS e Ministero delle infrastrutture è stato solo un “contentino” al sindaco Renzi che ha cercato solo compensazioni monetizzando disagi e pericoli. I lavori del sottoattraversamento, secondo i sostenitori dell'opera, procedono senza intoppi, ma tutti i problemi e le criticità che sono stati denunciati restano irrisolti; in particolare lo smaltimento delle terre scavate dalla talpa sono rifiuti speciali da conferire in discarica, mentre nel progetto si parla di usarle per risanamento ambientale nel comune di Cavriglia.
Resta irrisolto il problema della mancanza di VIA (Valutazione di Impatto Ambientale) per la stazione Foster e anche l'iter autorizzativo di tutto il progetto è viziato da gravi anomalie; lo ha riconosciuto implicitamente il Presidente dell'Osservatorio Ambientale ingegner Giacomo Parenti che, in un'intervista rilasciata nel mese di agosto, ha detto che all'Osservatorio Ambientale non spettano compiti di valutazione del progetto; vorremmo ricordare al Presidente dell'OA che il progetto di sottoattraversamento TAV ha ricevuto il nulla osta alla realizzazione proprio dall'ente che lui oggi presiede con un parere favorevole rilasciato il 5 febbraio 2010, dopo che il Ministro delle Infrastrutture Altero Matteoli aveva minacciato di chiudere l'Osservatorio stesso se non si sbrigava a decidere positivamente.
La Regione Toscana ha sempre sostenuto che il sottoattraversamento TAV era funzionale alla liberazione dei binari di superficie per il trasporto locale; il Comitato vorrebbe capire come si fa a continuare a giustificare quest'opera proprio nel momento in cui si taglia il trasporto regionale in maniera così profonda, quando sembra che il nostro paese stia sprofondando in una crisi economica dagli esiti incerti, dovuta anche all'indebitamento prodotto dalle grandi opere inutili come i tunnel di Firenze.
La battaglia solitaria che il Comitato continua a combattere con sempre più convinzione davanti ai silenzi, alle reticenze delle istituzioni, non denuncia solo la follia di perseverare in un'opera così totalmente inutile, ma dà una ulteriore conferma della degenerazione del sistema economico/politico del nostro paese, della nostra regione e della nostra città.
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
ranvit
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 10669
Iscritto il: 23/05/2008, 15:46

Prossimo

Torna a Che fare? Discussioni di oggi per le prospettive di domani

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 40 ospiti