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Conservatori e immobilisti

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Conservatori e immobilisti

Messaggioda ranvit il 10/09/2011, 12:57

Cosi' e'!


http://www.corriere.it/editoriali/11_se ... 9584.shtml


EGOISMI E PAURE TRASVERSALI
Conservatori e immobilisti

Sì, Berlusconi si sta rivelando un pessimo presidente del Consiglio, non si sa come mandarlo via e di fronte alla crisi economica il governo si è mostrato di una pochezza e una goffaggine uniche. Sì, l'opposizione riesce solo a balbettare ma non è capace di nessuna proposta alternativa seria. Sì, la maggioranza è spaccata e l'opposizione è divisa. E per finire c'è l'abominevole casta che tutti ci sentiamo così bravi e onesti a detestare. È tutto vero, sì, l'Italia è tutto questo.
Ma chi cerca di non fermarsi alla superficie sa che nessuno di quelli ora detti è il problema vero del Paese.

Il problema vero, profondo, strutturale dell'Italia sta altrove. Sta nell'esistenza di un immane blocco sociale conservatore il cui obiettivo è la sopravvivenza e l'immobilità. Nulla deve cambiare. È questo il macigno che ci schiaccia e oscura il nostro futuro. Il blocco conservatore-immobilista italiano è un aggregato variegatissimo. Ne fanno parte ceti professionali vasti e ferreamente organizzati intorno ai rispettivi ordini, gli statali sindacalizzati, gli alti burocrati collegati con la politica, i commercianti evasori, i pensionati nel fiore degli anni, i finti invalidi, gli addetti a un ordine giudiziario intoccabile, i tassisti a numero chiuso, i farmacisti contingentati, i concessionari pubblici a tariffe di favore, il milione circa di precari organizzati, gli impiegati e gli amministratori parassitari delle spa degli enti locali, gli imprenditori in nero, i cooperatori fiscalmente privilegiati, i patiti delle feste nazionali, i nostalgici della contrattazione collettiva sempre e comunque, le schiere di elusori fiscali, gli imprenditori in nero, gli aspiranti a ope legis e a condoni, quelli che non vogliono che nel loro territorio ci sia una discarica, una linea Tav, una centrale termica, nucleare o che altro. E così via per infiniti altri segmenti sociali, per mille altri settori ed ambiti del Paese. In totale, una massa imponente di elettorato.

Un elettorato ormai drogato, abituato a trarre la vita, o a sperare il proprio avvenire, dal piccolo o grande privilegio, dall'eccezione, dalla propria singola, particolare condizione di favore. Avendo scritto un paio di settimane fa che abbiamo bisogno di una politica capace di parlare «con verità», Emanuele Severino - con tipico massimalismo filosofico, me lo lasci dire - mi ha chiesto polemicamente «che cosa significhi verità». Ecco, caro Severino, significa per esempio una politica capace di dire le cose banali ma vere di cui sopra, di dire questa verità, che la società italiana è questa qui. Invece tra la politica e il blocco conservatore-immobilista si è da tempo stabilito un rapporto di assoluta complicità.

Forte della debolezza della politica, delle sue pessime prove, sempre più spesso la società italiana sembra non voler riconoscere più alcun potere di direzione alla politica stessa, ma di cercarne solo l'appoggio necessario per la sua sopravvivenza spicciola. E domani capiti quel che può capitare. Essa si muove in questa ricerca con consumata spregiudicatezza, tanto a destra come a sinistra, utilizzando per i propri interessi tutto l'arco della rappresentanza parlamentare.
Ogni gruppo sociale appena importante, ogni interesse e segmento professionale sa di poter contare sui suoi deputati e senatori di riferimento (particolarmente rilevante il caso dei magistrati e degli avvocati che hanno a disposizione un vero e proprio partito ombra), i quali intervengono puntualmente a difendere i propri tutelati contro la destra, contro la sinistra, contro tutti. Come si è visto drammaticamente proprio in queste settimane: quando il governo, la maggioranza, e in modo solo meno diretto anche l'opposizione, si sono mostrati incapaci di esprimere indirizzi rapidi, incisivi e coerenti, di sostenere scelte dure, perché di fatto totalmente in balia del blocco conservatore-immobilista, perché ricattati e minacciati dai milioni e milioni di cittadini impegnati allo spasimo perché tutto resti com'è.

In Italia non sembra più ormai possibile fare nulla, cambiare nulla, perché c'è sempre qualcuno dotato di un potere d'interdizione che dice di no. Anche per questo siamo un Paese che dà sempre di più l'impressione soffocante di un Paese vecchio, immobile, paralizzato. Dove perfino i discorsi, i pensieri, le conversazioni si susseguono sempre eguali. Un Paese prigioniero del suo passato, nel quale troppi hanno costruito la propria esistenza sfruttando rendite di posizione, contingenze favorevoli irrepetibili, trincerandosi in ben muniti fortini corporativi. Un Paese che fino a ieri poteva forse credere di essere una sicura Fortezza Bastiani, ma che oggi, quando il tempo dei barbari è forse arrivato, assomiglia sempre di più a un disperato Forte Alamo.

Ernesto Galli della Loggia
10 settembre 2011 10:40
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: Conservatori e immobilisti

Messaggioda matthelm il 10/09/2011, 13:08

Così è!
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Re: Conservatori e immobilisti

Messaggioda lucameni il 10/09/2011, 13:10

E Galli della Loggia cos'è?
Prototipo del "terzista" che per anni ci ha messo in guardia dal "demonizzare" berlusconi ma a quanto pare continua a produrre editoriali fotocopia, pieni di teoria che prescinde dalla realtà italiana nel mettere in un unico calderone fattispecie diversissime.
A quando in prima pagina del Corriere un cronista tipo Ferrarella (del Corriere) che ci racconti nel dettaglio ad esempio gli effetti di certe riforme altrimenti auspicate proprio dai Galli della Loggia?
A volte succede e va detto come De Bortoli abbia trovato un compromesso nel mandare in edicola un giornale che riesce a fare cronaca piuttosto completa nel corpo del Corriere, lasciando i terzisti (ma spesso supporter berlusconiani) come Battista, Panebianco, Ostellino a replicare in eterno il loro editoriale con affermazioni anche teoricamente condivisibili se non prescindessero, nella loro genericità, da tanti fatti acclarati e da loro volutamente nascosti.
I tempi di Montanelli sono proprio lontani.
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Re: Conservatori e immobilisti

Messaggioda matthelm il 10/09/2011, 13:35

Su un editoriale non si può fare l'analisi del sangue. Vale quello che c'è scritto.
Altrimenti non si salva nessuno neanche Travaglio con qualche svirgolata.

Riguardo al Corriere tanto di cappello per il lavoro complessivo che De Bortoli, con fatica, fa.
Ricordiamo che in detto giornale c'è pure la figlia di Berlusconi...- ma ciò non toglie che i grandi giornalisti alla Montanelli non mancano come Rizzo, Stella e altri che non hanno "rispetto" per nessuno! tutti i giorni... e li ringrazio.
il Corriere non è la Bibbia ma ce ne vorrebbero di giornali così.
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Re: Conservatori e immobilisti

Messaggioda lucameni il 10/09/2011, 13:51

Appunto vale quello che c'è scritto e Della Loggia ed altri mettono insieme, spesso e volentieri, come diciamo in Toscana "il culo con le quarantore".
Come se la difesa dell'ambiente, discutibile finchè si vuole nei modi, o della legalità, discutibile finchè si vuole nei modi, fosse parificabile alla difesa corporativa dei tassisti.
La realtà italiana vive di drammi poco conosciuti, oppure sottovalutati ed altri enfatizzati.
Quindi mettere insieme tutto e il contrario di tutto non si fa un bel servizio alla verità.
Ma - ripeto - visto l'approccio avuto in questi anni da questi editorialisti non c'è da meravigliarsi.
Va detto - ripeto - che il Corriere, pur con fonti spesso discutibili o monopolizzate da personaggi con interesssi poco limpidi, ha mostrato una sana ed ammirevole contraddizione rispetto i citati editoriali (purtroppo molto più letti rispetto la cronaca): da un lato il fumo ed affermazioni, teorie che contrastano con la realtà dei fatti, nel corpo del giornale spesso una cronaca puntuale di cosa succede in Italia.
De Bortoli sicuramente sta tentando di tenere in piedi una baracca complicata e fortemente condizionata (altrimenti non avrebbe dato tanto spazio a certi editoriali, pur a volte replicando civilmente ad essi) e molti, troppi si mostrano del tutto ingenerosi nei suoi confronti.
Ha una gran brutta gatta da pelare.
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Re: Conservatori e immobilisti

Messaggioda matthelm il 10/09/2011, 14:51

Da un giornale di informazione, di un certo livello, io voglio leggere varie osservazioni e punti di vista.

Se voglio leggere un giornale di "guerra" schierato a prescindere leggo, che so, Repubblica o l'Unità oppure il finto equidistante "il Fatto" ma subito dovrei verificare il contenuto con altri...
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Re: Conservatori e immobilisti

Messaggioda franz il 10/09/2011, 15:07

matthelm ha scritto:Così è!

Già, ma visto che c'era e per fare un elenco piu' completo EGDL poteva anche metterci i giornalisti, che tanto lisciano e leccano quel "immane blocco sociale conservatore" a cui da annni raccontano, da direzioni diverse, le storie che i lettori voglio sentirsi racontare.
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Re: Conservatori e immobilisti

Messaggioda matthelm il 10/09/2011, 15:22

sì, doveva farlo.
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Re: Conservatori e immobilisti

Messaggioda Iafran il 10/09/2011, 15:48

lucameni ha scritto:La realtà italiana vive di drammi poco conosciuti, oppure sottovalutati ed altri enfatizzati.
Quindi mettere insieme tutto e il contrario di tutto non si fa un bel servizio alla verità.

Si è taciuto, infatti, sulla delinquenza organizzata, perché troppo "organizzata" e troppo presente ed influente in Italia e ... nel Corsera.
EGDL ha preferito, infatti, non toccare, ignorare volutamente: il sistema mafioso vive, infatti, di omertà e di "verità di comodo".

Auguri a quelli che abboccano agli ami degli "editorialisti" a servizio dei "potentissimi".
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Re: Conservatori e immobilisti

Messaggioda matthelm il 10/09/2011, 16:00

Forse riesce a capirlo anche chi di solito non abbocca mai: EGDL non ha scritto un'enciclopedia ma un editoriale. Vale per quello che è o ogni volta un giornalista deve mettere tutto lo scibile umano per non essere tacciato di aver dimenticato volutamente qualcosa?
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