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Di nuovo sotto pressione il nostro debito pubblico

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Di nuovo sotto pressione il nostro debito pubblico

Messaggioda franz il 03/09/2011, 8:49

Malgrado gli interventi della BCE, malgrado il divieto di vendite allo scoperto (dal 12 agosto) ecco che lo spread torna a salire sopra quota 300. Che dire? Per prima cosa ora, senza vendite allo scoperto, è chiaro che la speculazione non c'entra un tubo. Già lo sapevamo, visto che la Consob in luglio aveva avvisato che eravamo di fronte a vendite effettive e non speculative.
Se non è la speculazione allora cosa è?
Beh, la risposta dovremmo saperla: è la incapacità, stupidità, inadeguatezza di questo governo Berlusconi-Tremonti.
Tutto sommato se il nostro debito pubblico vacilla è perché questo governo, e la sua azione politica risanatoria, non è credibile.
Che dire delle varie soluzioni proposte a livello internazionale?
1) l'aquisto massiccio di bond italiani da parte della BCE sul mercato secondario non è servito a molto. Ha arginato all'inizio ma contro la stupidità del governo italiano (e di tuttto il suo sistema politico) a nulla valgono i miliardi della BCE. Lo spread è risalito da 270 a 320.
2) Il blocco delle vendite allo scoperto non ha impedito che continuasse la vendita, reale, dei nostri titoli di stato.
3) Gli Eurobonds in questa situazione rischiano di essere solo una misura che assomiglia all'accanimento terapeutico.
4) la Tobin Tax alla fine, se implementata come previsto (dello 0,01% sugli scambi di derivati e dello 0,1% su quelli di titoli di debito sovrano) verrà pagata dalla grande massa risparmiatori che detengono i BOT e cercano di venderli, non certo dagli speculatori (che per i guadagni che fanno se ne fregano di simili percentuali).

Insomma, il governo italiano fa una pessima figura ma anche l'europa non brilla quanto a qualità delle proposte.
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Re: Di nuovo sotto pressione il nostro debito pubblico

Messaggioda flaviomob il 03/09/2011, 17:16

Un paese che è arrivato nel momento del suo massimo benessere economico (gli anni ottanta) a raddoppiare il proprio debito pubblico, che ha avuto le prove giudiziarie di un sistema di corruzione ampio, capillare e diffuso e che dopo tutto questo sceglie - indipendentemente dalla connotazione politica - per ben tre volte di "eleggere" a capo del governo un personaggio come Berlusconi e i suoi lacchè, sempre in cerca di una scappatoia per aggirare le regole, ebbene un paese simile merita di fallire. Mi spiace per le ultime generazioni, svenate e private del futuro dalla cupidigia delle precedenti, ma è così. Il problema per l'Europa e per tutta l'economia globale è che il debito italiano è talmente abnorme da essere troppo elevato per sostenere un default. Crollerebbe l'economia mondiale. E continuiamo ad accettare di essere governati da pazzi incompetenti.


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Re: Di nuovo sotto pressione il nostro debito pubblico

Messaggioda franz il 03/09/2011, 17:51

flaviomob ha scritto:Il problema per l'Europa e per tutta l'economia globale è che il debito italiano è talmente abnorme da essere troppo elevato per sostenere un default. Crollerebbe l'economia mondiale.

Non comprendo quel "sostenere il default". Bisogna salvare l'Italia o lasciarla fallire? Se la si salva, sarebbe commissiariata e Franfcia e Germania imporrebebro tutte quelle riforme che per ora la sinistra non ha mai gradito (sanità modello bismark e pensioni basate principalmente su fondi). se la si lascia fallire ci sono danni in tutto il mondo ma l'Italia è finita (e salteranno le pensioni).
Io penso che invece di salvare l'Italia bisogna curarla. medicina amara e cura da cavallo, per non fallire.
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Re: Di nuovo sotto pressione il nostro debito pubblico

Messaggioda flaviomob il 03/09/2011, 21:36

Appunto: meriterebbe di fallire ma è "too big to fail". Per quanto riguarda le riforme, abbiamo visto che la destra non ha fatto nulla mentre i governi di cs hanno sempre ridotto debito e deficit.


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Re: Di nuovo sotto pressione il nostro debito pubblico

Messaggioda franz il 04/09/2011, 8:48

flaviomob ha scritto:Appunto: meriterebbe di fallire ma è "too big to fail". Per quanto riguarda le riforme, abbiamo visto che la destra non ha fatto nulla mentre i governi di cs hanno sempre ridotto debito e deficit.

Verissimo, i governi di cs hanno saputo gestire meglio l'equilibrio finanziario, tenendo in ordine i conti e la destra su questo invece ha fatto schifo ma onestamente la sinistra non ha saputo, al pari della destra, fare le grandi riforme di struttura che l'europa si aspetta. Questo perché sia a destra come a sinistra, ci sono all'interno visioni distinte ed in equilibrio che impediscono di prendere decisioni concordi. E tutto si rimanda. Oppure si fanno riforme insulse, ne carne ne pesce, che lasciano le cose come stanno.
Se in questi 20 anni ci fosse stato un governo che avesse fatto riforme importanti, oggi non saremmo in questa situazione.
Non sono state fatte (e nessun governo di colore opposto le ha demolite quando è arrivato al potere).
Non dico che non ci abbiano provato: la fase due del primo governo Prodi andava in quella direzione. Ma è rimasta nelle intenzioni. Le liberalizzazioni pallide di Bersani un altro episodio (questo si' poi inficiato dal cd).
Probabilmente l'Italia se la puo' cavare solo se commisssariata e guidata da un governo tecnico e con un diverso parlamento (quello attuale è piu impresentabile del governo a cui dà la fiducia).
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Re: Di nuovo sotto pressione il nostro debito pubblico

Messaggioda flaviomob il 04/09/2011, 11:59

Se la spesa pensionistica italiana è molto più elevata della media Osce, non capisco il tuo riferimento a quella sanitaria, che ci vede al di sotto della media dei maggiori paesi europei. Sul taglio agli sprechi siamo d'accordo, ma già oggi il cittadino deve sostenere il peso di ticket sanitari, farmaci non coperti dal ssn, tempi d'attesa troppo lunghi, prestazione pubbliche buone o di eccellenza troppo localizzate o a macchia di leopardo.

http://www.lavoce.info/articoli/pagina1002517.html


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Re: Di nuovo sotto pressione il nostro debito pubblico

Messaggioda trilogy il 04/09/2011, 16:25

Il dilemma infernale della Bce e dell'Italia

di Luigi Zingales
4 settembre 2011
http://www.ilsole24ore.com/art/commenti ... d=AaMrCT1D

Un mese fa lo spread tra i BTp italiani e i Bund tedeschi raggiunse i 413 punti base (ovvero il 4,13%). Senza un immediato intervento della Banca centrale europea il Governo italiano rischiava di perdere l'accesso al mercato e quindi di fare default.

Per questo fu spedita la famosa lettera di Trichet a Berlusconi in cui - si dice - la Bce si impegnava ad acquistare titoli italiani in cambio di una manovra del nostro Governo che anticipasse il pareggio di bilancio al 2013 e rilanciasse la crescita.
L'intervento della Bce si basava sulla presunzione che il mercato fosse eccessivamente pessimista sulle capacità del Governo italiano di ripagare il debito e promuovere la crescita. La lettera di intenti serviva a rendere più credibile l'azione del Governo italiano. Combinata con alcuni acquisti strategici sul mercato secondario, poteva stabilizzare la situazione.

La condizione necessaria per il successo di questo intervento, però, era la capacità del Governo italiano di approvare in tempi rapidi una manovra adeguata. Per quanto elevati, gli acquisti dei nostri titoli da parte della Bce erano solo un palliativo. Nel corso di una giornata, acquisti concentrati possono temporaneamente elevare i prezzi. Questi temporanei rialzi generano perdite (temporanee) a chi specula al ribasso. Il rischio di queste perdite (anche se temporanee) può dissuadere degli speculatori da assumere posizioni molto aggressive. In altri termini, la Bce, spaventando gli speculatori, può ridurne la pressione. Anche questi benefici, però, sono temporanei. Se la situazione reale sottostante non cambia, gli effetti dell'intervento svaniscono quasi subito.
E così è stato. L'intervento della Banca centrale europea e l'immediata presentazione di una nuova, più ambiziosa, manovra da parte del nostro Governo hanno temporaneamente ridotto lo spread al di sotto dei 300 punti. Ma era solo una pausa, non una svolta. Il mercato aspettava di vedere se poteva ancora credere nella nuova manovra del Governo italiano.

Purtroppo, le lotte intestine nel Governo hanno avuto un effetto negativo. Perfino il Wall Street Journal, uno dei pochi giornali internazionali che ha sempre mostrato un occhio di riguardo verso il nostro presidente del Consiglio, ha scritto un articolo molto critico in cui si sottolineava che le recenti proposte di Silvio Berlusconi avevano «seminato confusione sia tra i suoi alleati che tra i suoi critici».
La speranza della Banca centrale europea era che bastasse dettare delle condizioni per indurre il Governo italiano a fare quello che avrebbe dovuto fare già dai primi di luglio. Purtroppo si è rivelata una pia illusione. Rassicurato dalla riduzione degli spread, il Governo italiano ha cominciato lentamente a fare marcia indietro. I tagli delle Province sono stati aboliti, il "contributo di solidarietà" eliminato, tutta la manovra fortemente annacquata.

A questo punto la Banca centrale europea si trova di fronte a una scelta difficilissima. Se vuole favorire il processo di integrazione europea, deve punire l'Italia o per lo meno il suo Governo che non ha mantenuto i patti. La fattibilità di un'unione fiscale, con i trasferimenti che essa comporta, si basa sulla capacità delle istituzioni europee di controllare i Governi nazionali eccessivamente prodighi. Senza questa capacità di controllo i trasferimenti avrebbero solo l'effetto di prolungare il dissesto finanziario dei Governi nazionali, non di risolverlo. Continuare a sostenere l'Italia nonostante la violazione della promessa fatta, distrugge la credibilità di ogni condizione futura e quindi il futuro dell'Unione Europea.

Tuttavia, la Bce è consapevole che abbandonare adesso l'Italia al suo destino equivarrebbe alla fine dell'euro. Spingendo il Governo a fare il suo dovere, la Bce ne ha messo a nudo l'inaffidabilità, paradossalmente peggiorandone l'immagine. Per questo motivo è possibile che domani, anche in presenza di acquisti della Bce, gli spread schizzino al rialzo. È certo però che in assenza del sostegno della Bce la situazione sarebbe di gran lunga peggiore a quella del 5 agosto. Anche se l'European Financial Stability Facility (Efsf) volesse intervenire, non avrebbe sufficienti risorse per farlo. D'altra parte non ci sarebbe il tempo per far votare a tutti i Parlamenti europei un aumento della dotazione dell'Efsf, anche se ci fosse la volontà politica di farlo.

L'abbandono dell'Italia da parte della Bce porterebbe quasi inevitabilmente a un default del Paese (e quindi delle banche italiane che detengono grosse quantità di titoli pubblici). Facilmente questi default si propagherebbero alle banche francesi e tedesche, con conseguenze inimmaginabili. Difficilmente l'euro sopravvivrebbe a questo scenario.
In altre parole, punire il Governo italiano avrebbe effetti così catastrofici che la Banca centrale europea non può credibilmente minacciarlo. Non potendo farlo, manca di credibilità. Pensava di poter facilmente controllare il Governo italiano. Ora invece, paradossalmente, ne è vittima.

Quale via di uscita? Che sia il nostro Parlamento a punire il Governo per la sua inettitudine. Non è tanto un problema di maggioranza quanto di capacità e credibilità dell'azione di governo: o si cambia o si esce dall'Europa

In teoria ha ragione, ma in Italia le maggioranze parlamentari si comprano, non vengono elette. Di conseguenza non ci sarà nessuna punizione parlamentare... :mrgreen:
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Re: Di nuovo sotto pressione il nostro debito pubblico

Messaggioda flaviomob il 05/09/2011, 14:25

E' quello che intendevo, too big to fail... l'economia globale è sotto scacco e dipende dalle decisioni di un satiro settantenne e puttaniere, ricattato da mezza Italia e in con un parlamento in compravendita...

La credibilità del Bel Paese è assicurata per i prossimi decenni... :mrgreen:


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Re: Di nuovo sotto pressione il nostro debito pubblico

Messaggioda trilogy il 05/09/2011, 15:18

flaviomob ha scritto:E' quello che intendevo, too big to fail... l'economia globale è sotto scacco e dipende dalle decisioni di un satiro settantenne e puttaniere, ricattato da mezza Italia e in con un parlamento in compravendita...

La credibilità del Bel Paese è assicurata per i prossimi decenni... :mrgreen:


Per essere obiettivi dobbiamo riconoscere che Berlusconi ha portato il paese al centro dell'interesse mondiale. Una volta i mercati finanziari leggevano con ansia i comunicati del governatore della Federal Reserve oggi tremano ad ogni dichiarazione di Calderoli -4% la borsa di milano, spread BUND/BTP a 360 punti +10% nonostante il blocco dello short e gl'interventi della BCE.....questi ci portano al collasso economico.
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Re: Di nuovo sotto pressione il nostro debito pubblico

Messaggioda trilogy il 05/09/2011, 17:40

Trichet ha paura che bossi e berlusconi gli mandano in default anche la BCE :?

Trichet: "L'Ue deve poter imporre le misure di bilancio"
«Occorre attuare immediatamente gli accordi presi dai capi di Stato e di governo europei al Consiglio Ue del 21 luglio scorso». Lo ha detto il presidente della Bce, Jean-CLaude Trichet, a proposito degli accordi che fra l’altro prevedono di assegnare al fondo salva-Stati, e non più alla Bce, l’onere di acquistare titoli di Stato europei sul mercato secondario. E parlando di una futura riforma della governance economica europea: «Se un Paese non riesce a prendere le decisioni adeguate in termini di risanamento del bilancio, allora dovrebbe essere consentito di imporle a livello centralizzato».

http://www3.lastampa.it/economia/sezion ... tp/418681/
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