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"Noi, onorevoli e nullafacenti"

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

"Noi, onorevoli e nullafacenti"

Messaggioda ranvit il 11/08/2011, 17:51

http://inchieste.repubblica.it/it/espre ... -19583946/



LA TESTIMONIANZA 1

"Noi, onorevoli e nullafacenti"

Un parlamentare ci accompagna nei privilegi di Montecitorio. "Si lavora pochissimo, si comprano auto scontate e per viaggiare si sceglie sempre Alitalia, che è la più cara, tanto paga lo Stato e così si accumulano punti per portare la famiglia in vacanza". A quanto pare, questo mondo è un paradiso per pochi, un inferno per le tasche dei contribuenti italiani, stressati da quattro anni di crisi economica e da una Finanziaria lacrime e sangue che chiederà ulteriori sacrifici
Gli insulti al deputato 'spia'


LA TESTIMONIANZA 2
'Così viviamo a scrocco'

Essere un parlamentare conviene: si entra gratis allo stadio e a teatro, come non si pagano le multe per eccesso di velocità e come si può incassare il gettone di presenza anche se si resta a casa: basta dire che ci si trovava a un convegno. Carlo Monai racconta i privilegi economici degli onorevoli


LA TESTIMONIANZA 3
Pranzo di lusso: sette euro
Pranzo di lusso: sette euro

Risotto con rombo: 3,34 euro. Carpaccio di filetto: 2,76. Dolce: 1,74. Il tutto di servito da camerieri in livrea. E' il ristorante del Senato. Terza puntata delle confessioni all'Espresso del parlamentare Carlo Monai: dove non ci parla solo di cibo ma anche di mutui superagevolati, di terme e di massaggi shiatsu a spese del contribuenti
INTERATTIVO Il menù della bouvette del Senato
Sprechi a confronto: La 'carta' della Camera
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
ranvit
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Re: "Noi, onorevoli e nullafacenti"

Messaggioda ranvit il 12/08/2011, 12:59

http://www.corriere.it/editoriali/11_ag ... =correlati

MENO COSTI, I POLITICI DIANO L'ESEMPIO
Sì ai sacrifici, cominci la casta

Sotto lo slogan «No problem. W l'Italia», quasi surreale di questi tempi, il governatore calabrese Giuseppe Scopelliti partecipa nelle vesti di «Peppe Dj» alla diretta radio di Rtl 102.5 . Evviva. Il guaio è che i soldi per sponsorizzare «Miss Italia nel mondo» e tre settimane di «diretta» dal lungomare reggino, accusa il Corriere della Calabria, sarebbero stati presi dall'amputazione dei fondi per il «contrasto alla povertà e il sostegno alle famiglie».
Di là dello Stretto, in Sicilia, dove l'assessorato al Turismo offre 600 (seicento) serate-show compresi i «Nuovi Angeli» a Comitini, centinaia di pensionati-baby sfruttano la legge 104 (parente disabile da accudire) e vanno a prendere assegni regionali che sono mediamente di 45.447 euro l'anno, il triplo di una pensione media dell'Inps.

Alla Regione Lazio, che schiera 11 dipendenti per ogni «onorevole» (Palazzo Madama ne ha 3 per ogni senatore), il vitalizio degli ex consiglieri, che vanno in pensione anche a 50 anni, è calcolato non solo sull'indennità ma addirittura sulla diaria. La diaria! A Bologna la proposta del nuovo sindaco pd di ridefinire l'area metropolitana svuotando la Provincia è avversata dalla presidentessa pd della Provincia che punta anzi a una nuova sede da 31 milioni.

Nel Veneto, il consigliere Massimo Giorgetti ha ritirato la delega a una trattenuta dal suo stipendio di 500 euro: era stufo di essere l'unico baccalà ad aver preso sul serio la legge «moralizzatrice» votata dai colleghi all'unanimità. A Verona il presidente della municipalizzata luce e gas, che è anche segretario della Lega (messo lì dal sindaco leghista: l'avessero fatto i dicì o i comunisti apriti cielo!), ha deciso di sponsorizzare l'Hellas: 700 mila euro. Offrendo pure uno sconto sulle bollette a chi fa l'abbonamento allo stadio.

Pochi episodi. Che mostrano come i costi della politica, diretti o indotti, non riguardino solo Roma. Anzi, sotto certi aspetti i privilegi, gli sprechi, le megalomanie (si pensi alle «ambasciate» aperte dalle regioni in giro per il pianeta) sono più estesi, gravosi e difficili da sradicare là dove l'occhio dei cittadini è meno attento.

Tutto ciò pone a chi oggi deve chiedere sacrifici agli italiani un obbligo morale: per chiedere quei sacrifici deve farne. Dimostrando di volere dare davvero un taglio a un andazzo che appare sempre più insopportabile. Vale per il Palazzo, per lo Stato centrale, per gli enti locali.

E non ne usciremo invocando l'autonomia e il federalismo (troppe volte interpretati come capriccioso arbitrio) quasi fossero la panacea di tutti i mali. Serve una svolta. Che riconosca, ovvio, il diritto di ciascuno a governarsi e assumersi le proprie responsabilità. Ma con paletti rigidi. Il prezzo di tanti reucci, principi e ducetti decisi a ingraziarsi la plebe non ce lo possiamo permettere.
Come ricorda nella sua ultima requisitoria il procuratore generale siciliano della Corte dei conti, Giovanni Coppola, una certa deriva politica disperde enormi quantità di denaro in migliaia di gocce clientelari. Ogni goccia è solo una goccia. «Ma in definitiva il mare è formato da tante gocce d'acqua». E noi rischiamo di annegarci.

Sergio Rizzo e Gian Antonio Stella
10 agosto 2011 10:37
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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