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Riforme, tra pranzi e spiragli

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Riforme, tra pranzi e spiragli

Messaggioda franz il 02/08/2008, 10:53

Il Presidente del Senato ha invitato a colazione Veltroni e Finocchiaro
per parlare di dialogo e di volontà di realizzare quelle modifiche richieste anche dal Colle

Schifani e il pranzo per le riforme
Veltroni: "Ma il premier non aiuta"

Dopo "il patto della spigola" tra D'Alema e Fini, oggi l'incontro con il segretario del Pd
e la capogruppo al Senato. "Volontà tanta, ma vedremo in autunno"

ROMA - "Noi siamo pronti al confronto ma le parole del premier non aiutano". Le porte non si chiudono mai del tutto ma in questo caso è difficile tenere aperti anche solo gli spiragli. E anche un diplomatico come Veltroni ha difficoltà a dire "sì, ma anche", a parlare di dialogo tra le forze politiche mentre esce dal pranzo a palazzo Giustiniani. Non per l'ospite, il presidente del Senato Renato Schifani che sul dialogo e sul confronto ci punta e ci crede. Ma perchè quel pranzo, annunciato con entusiasmo, cominciato poco prima delle due, ha avuto come convitato di pietra le dichiarazioni rilasciate dal premier pochi minuti prima: "Le riforme? Noi andiamo avanti, l'opposizione si aggreghi". E la strada del dialogo politico tra i poli è sempre più in salita.

Con queste premesse il pranzo per il dialogo e le riforme - dopo quello "della spigola" tra Fini e D'Alema martedì - comincia monco e zoppo. E non finisce meglio. E a Veltroni, lasciando palazzo Giustiniani non resta che dire: "Per parte nostra in Parlamento si può realizzare l'auspicio del presidente Napolitano sulle riforme. Vedremo ad ottobre che clima si crea. Ma se la linea è data dalle parole del presidente del Consiglio, è molto difficile", anche solo immaginare una qualsiasi forma di dialogo e collaborazione.

Male, benino comunque non la svolta. Nessuno pensava che questo fosse un pranzo di svolta o di avvio di nuova stagione tra Pd e Pdl. Veltroni e il suo capogruppo al Senato, Anna Finocchiaro, hanno apprezzato l'iniziativa di Schifani. Sua è stata l'idea del pranzo ufficiale a palazzo Giustiniani, anche per dare un segnale concreto agli appelli del presidente della Repubblica al dialogo e alle riforme. Obiettivi che sono stati al centro degli ultimi interventi ufficiali della seconda carica dello Stato. "Ci credo e continuerò a credere quotidianamente, nella possibilità che questa possa essere una legislatura costituente" ha detto il Presidente del Senato ieri alla cerimonia del Ventaglio incontrando i giornalisti parlamentari. Non solo: l'obiettivo della sua presidenza "è quello che si prefigge anche il presidente Napolitano quotidianamente: una moderazione di toni in politica e un confronto tra maggioranza e opposizione". Ma le buione intenzioni di Schifani fanno a pugni con le esternazioni del premier. Veltroni riconosce al suo ospite "l'atteggiamento istituzionale giusto". Certo quel "noi andiamo avanti, l'opposizione se vuole si aggreghi ma finora non è stata leale" pronunciato dal premier pochi minuti prima dell'avvio del pranzo, hanno pesato parecchio sulla tavola imbandita e preparata ma .

L'attivismo dei due Presidenti. Lo staff di Schifani e quelli di Veltroni e Finocchiaro precisano, ad uso e consumo dei maligni, "che questo pranzo era stato fissato assai prima" di quello "della spigola" celebrato martedì a Montecitorio tra il presidente della Camera Gianfranco Fini e Massimo D'Alema. "Schifani ha cominciato ad organizzzare il pranzo almeno una settimana fa" è stato detto per tenere a bada le voci che vedono in quell'incontro il sintomo di un sempre maggiore dualismo Walter-Massimo. Come che sia, anche per evitare paragoni tra spigole e altre pietanze, pare che il pesce in genere sia stato bandito dalla tavola di palazzo Giustiniani. Resta la "curiosa discrasia" dicono nel Pd tra "l'attivismo dei due Presidenti (Fini incontrerà Veltroni nelle prossime settimane, ndr) e quello che dichiara il premier". Due corni della stessa testa.

"Troppi 1000 parlamentari". Le riforme più urgenti sono quelle note: regolamenti parlamentari, fine del bicameralismo perfetto, un pacchetto firmato Violante su cui era già arrivato il via libera della Camera nella scorsa legislatura. Una buona base di partenza che pure necessita di integrazione e correzioni e su cui ci sarebbe l'accordo tra i due poli. "L'Italia non può continuare a stare con 1000 parlamentari e una decisione democratica così lenta" ha detto Veltroni al termine del pranzo. Cita Calamandrei, "un grande ostituzionalista che una democrazia può anche morire per assenza di capacità di decisione. E' il rischio che vive l'Italia che ha urgentemente bisogno di decisione democratica". E non di decreti e voti a colpi di fiducia per tagliare i tempi, in parte lunghi ma per lo più necessari, del dibattito parlamentare come invece sta succedendo da tre mesi a questa parte.

Tra gli argomenti discussi anche il sistema di elezione del Senato, "questione delicata e assolutamente legata al federalismo fiscale": "Non si può pensare - ha detto Veltroni - di fare il federalismo fiscale senza mettere mano ad una camera delle regioni". Insomma, idee tante. Volontà anche. Che le due cose s'incrocino dipende solo da Berlusconi più propenso però, ha ripetuto stamani, "ad andare avanti da solo".
(c.fus.)

(1 agosto 2008)
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Re: Riforme, tra pranzi e spiragli

Messaggioda annalu il 03/08/2008, 17:35

Sarò in un momento di pessimismo, ma mi dispiace vedere che l'unico argomento sul quale ci sono tentativi di dialogo sono le riforme elettorali.

E del welfare, c'è qualcuno che se ne preoccupa?

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Re: Riforme, tra pranzi e spiragli

Messaggioda ranvit il 03/08/2008, 19:18

annalu ha scritto:Sarò in un momento di pessimismo, ma mi dispiace vedere che l'unico argomento sul quale ci sono tentativi di dialogo sono le riforme elettorali.

E del welfare, c'è qualcuno che se ne preoccupa?

annalu


Il dialogo non puo' che riguardare esclusivamente "le regole del gioco".
Per tutti gli altri problemi, chi governa se la sbriga...

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Re: Riforme, tra pranzi e spiragli

Messaggioda mario il 03/08/2008, 22:48

Che spettacolo penoso. Fini e Schifani che si agitano per reclamare un ruolo di statisti e Berlusconi che spegne tutto per far capire loro che chi decide è lui e solo lui.
D’Alema e Veltroni che competono tra di loro per il posto di primo della classe, sotto lo sguardo sempre più perplesso della base.
Ma come si fa a far capire a D’Alema che non spetta a lui stipulare accordi con la maggioranza e a Veltroni che il PD non ha bisogno di un proprio Berlusconi ma di qualcuno che sappia portare il partito ad elaborare la sua linea politica.
E quando mai il partito si è espresso sul sistema elettorale, sul federalismo, sul welfare, sulla suola, sulla giustizia, sulla riforma del sistema parlamentare, ecc. ?
L’Italia dei valori ha una linea più chiara, l’UDC lo stesso. Il PD è nel caos più assoluto. Se prima eravamo al 30 % adesso credo che saremmo al 27%.
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Re: Riforme, tra pranzi e spiragli

Messaggioda Alì il 04/08/2008, 16:15

mario ha scritto:Che spettacolo penoso. Fini e Schifani che si agitano per reclamare un ruolo di statisti e Berlusconi che spegne tutto per far capire loro che chi decide è lui e solo lui.
D’Alema e Veltroni che competono tra di loro per il posto di primo della classe, sotto lo sguardo sempre più perplesso della base.
Ma come si fa a far capire a D’Alema che non spetta a lui stipulare accordi con la maggioranza e a Veltroni che il PD non ha bisogno di un proprio Berlusconi ma di qualcuno che sappia portare il partito ad elaborare la sua linea politica.
E quando mai il partito si è espresso sul sistema elettorale, sul federalismo, sul welfare, sulla suola, sulla giustizia, sulla riforma del sistema parlamentare, ecc. ?
L’Italia dei valori ha una linea più chiara, l’UDC lo stesso. Il PD è nel caos più assoluto. Se prima eravamo al 30 % adesso credo che saremmo al 27%.


E' facile per l'IdV avere una linea chiara: semplicissimo, è un partito padronale, con un solo capo-proprietario (ciò che rimproveri a Veltroni).

Per l'UDC è pure facile. Anche Casini è leader indiscusso. Ci sono alcuni leader di rilievo, ma nessuno si prende la briga di mettersi in concorrenza col Segretario e capo del partito.

Nel PD, invece ........................... quanti galletti spennacchiati!
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Re: Riforme, tra pranzi e spiragli

Messaggioda pinopic1 il 06/08/2008, 16:08

annalu ha scritto:Sarò in un momento di pessimismo, ma mi dispiace vedere che l'unico argomento sul quale ci sono tentativi di dialogo sono le riforme elettorali.

E del welfare, c'è qualcuno che se ne preoccupa?

annalu


Ma perché si dovrebbe dialogare?
Ma conoscete un altro posto al mondo, o almeno in Europa dove il rapporto tra la maggioranza e l'opposizione si pone in termini di dialogo, e dove si dibatte sul dialogo ? (Parole di Fioroni alla festa dell'Unità di Roma).
E ha ragione Fioroni.
E comunque eventualmente deve essere chi governa, chi è più forte a porgere la mano a chi è più debole enon ha i numeri parlamentari per far prevalere le sue proposte; non viceversa.
C'è qualche disponibilità della Lega sulle riforme Costituzionali, ma solo perché hanno paura di un eventuale referendum che vanificherebbe tutto come è già accaduto. Non c'entra la propensione al dialogo.
Questo dovrebbe far capire che il PD può trovare la sua forza andando tra gli elettori, dialogando direttamente con i cittadini.
"Un governo così grande da darti tutto quello che vuoi è anche abbastanza grande da toglierti tutto quello che hai" (Chiunque l'abbia detto per primo)
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Re: Riforme, tra pranzi e spiragli

Messaggioda ranvit il 06/08/2008, 16:17

pinopic1 ha scritto:
annalu ha scritto:Sarò in un momento di pessimismo, ma mi dispiace vedere che l'unico argomento sul quale ci sono tentativi di dialogo sono le riforme elettorali.

E del welfare, c'è qualcuno che se ne preoccupa?

annalu


Ma perché si dovrebbe dialogare?
Ma conoscete un altro posto al mondo, o almeno in Europa dove il rapporto tra la maggioranza e l'opposizione si pone in termini di dialogo, e dove si dibatte sul dialogo ? (Parole di Fioroni alla festa dell'Unità di Roma).
E ha ragione Fioroni.
E comunque eventualmente deve essere chi governa, chi è più forte a porgere la mano a chi è più debole enon ha i numeri parlamentari per far prevalere le sue proposte; non viceversa.
C'è qualche disponibilità della Lega sulle riforme Costituzionali, ma solo perché hanno paura di un eventuale referendum che vanificherebbe tutto come è già accaduto. Non c'entra la propensione al dialogo.
Questo dovrebbe far capire che il PD può trovare la sua forza andando tra gli elettori, dialogando direttamente con i cittadini.


Le regole del gioco e solo quelle si fanno insieme!
L'Italia è sull'orlo del collasso soprattutto perchè le regole del gioco (Costituzione compresa) sono arcaiche e hanno ampiamente dimostrato di non consentire a chiunque governi di risolvere i nodi strutturali che frenano il Paese.

Attenzione....il centrodestra comunque sta procedendo alla soluzione di alcuni di questi nodi. Se ci riuscirà, ed è molto probabile (vedi finanziaria triennale, infrastrutture e modifiche alla giustizia ed al federalismo), se ne prenderà tutto il merito e governerà parecchie legislature....

Vittorio
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Re: Riforme, tra pranzi e spiragli

Messaggioda franz il 06/08/2008, 17:17

pinopic1 ha scritto:Ma perché si dovrebbe dialogare?
Ma conoscete un altro posto al mondo, o almeno in Europa dove il rapporto tra la maggioranza e l'opposizione si pone in termini di dialogo, e dove si dibatte sul dialogo ? (Parole di Fioroni alla festa dell'Unità di Roma).
E ha ragione Fioroni.

La domanda è cosi' retorica che non è chiaro in che termini di paradosso venga posta.
La risposta implicita alla retorica dovrebbe essere SI, conosciamo tanti paesi in cui i rapporti sono normali e non ci si pone nemmeno il problema del dialogare.
Per un attimo tuttavia ho avuto l'impressione (solo pinopic1 potrà dirmi se errato o giusta) che la risposta implicita fosse negativa. Non ci sono altri posti al mondo dove il rapporto tra maggioranza ed opposizione si pone in termini di dialogo.
Quindi ovunque sarebbe in termini di scontro.

In attasa di risolvere il dubbio e retorica a parte, secondo me dove governo, magistratura e parlamento sono divisi in modo netto da una vera ed efficace tripartizione dei compiti e dei poteri e dove non competono/confliggono per prevalere uno sull'altro ,ogni dinamica politica è piu' "dialogica" e meno conflittuale.
Anche senza arrivare alla Svizzera, in cui non esiste nemmeno il concetto di maggioranza ed opposizione, il dialogo è alla base di ogni parlamento che si rispetti.
In sintesi un parlamento fa le leggi, sulla base della sensibilità individuale dei singoli parlamentari, fuori da logiche di schieramento, salvo che in rare occasioni.
Il concetto di maggioranza ed opposizione riguarda il governo del paese, non la necessità funzionale di fare leggi.
Secondo me piu' è alto il livello di scontro politico, piu' è arretrato il sistema politico, piu' sono aspre le dinamiche ed i rapporti tra maggioranza ed opposizione. Qui al massimo non si dialoga ma si discute sulla necessità di dialogo.

Nazioni civili con una lunga tradizione democratica (i cosiddetti paesi normali) sono da sempr esulla bse del dialogo tra le parti. Ovio che noi non siamo un paese normale ma cosa dovremmo fare per esserlo?

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Franz
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Re: Riforme, tra pranzi e spiragli

Messaggioda pinopic1 il 06/08/2008, 18:13

Non era retorica la domanda. E ho riportato la risposta di Fioroni al suo intervistatore che gli chiedeva come mai adesso è D'Alema a cercare il dialogo mentre Veltroni lo esclude. A parte l'ennesima nostra manfrina interna, la risposta di Fioroni, che condivido, è stata negativa. Non ci sono paesi dove si discute per mesi dialogo sì, dialogo no. Ti pare, per esempio, che Sarkhozy veda spesso la Royal per dialogare e che quest'ultima sia arrabbiata perché Sarkhozy non la invita ad un dialogo?
Ti sembra che i giornali europei facciano titoli in prima pagina per informare i lettori sulle ultime notizie sullo stato del dialogo fra maggioranza e opposizione?
Quando si è certi del rispetto delle regole esistenti non c'è bisogno di particolari accordi di dialogo: l'opposizione può votare a favore, contro o astenersi sui provvedimenti del governo e della maggioranza e può presentare emendamenti, proporre correzioni e integrazioni. Il "dialogo" si fa in parlamento in questo caso tra gruppi parlamentari. Non con incontri al vertice, con accordi tra governo e dirigenti dei partiti dell'opposizione.
Quanto al governo, Presidente del Consiglio e ministri rispondono alle interrogazioni parlamentari e in quella sede ricevono le critiche, danno spiegazioni, e possono anche accogliere consigli dell'opposizione.
In GB poi si confrontano obbligatoriamente ministri in carica e ministri ombra davanti al Parlamento.

Quanto alla regole del gioco da cambiare, alle riforme costituzionali è talmente ovvio che conviene farle insieme che non è il caso neanche di parlare di dialogo. Però per l'opposizione è sempre meglio avere un'arma (metaforica) da puntare addosso alla maggioranza dialogante. Il dialogo tra il lupo e l'agnello si conclude sempre allo stesso modo.
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Re: Riforme, tra pranzi e spiragli

Messaggioda franz il 06/08/2008, 19:02

pinopic1 ha scritto:Non era retorica la domanda. ....Ti pare, per esempio, che Sarkhozy veda spesso la Royal per dialogare e che quest'ultima sia arrabbiata perché Sarkhozy non la invita ad un dialogo?
Ti sembra che i giornali europei facciano titoli in prima pagina per informare i lettori sulle ultime notizie sullo stato del dialogo fra maggioranza e opposizione?

Il fatto che i giornali non riportino titoli robaoanti non significa che la cosa non succeda ma che forse è cosi' normale che non fa notizia e nessuno lo dice. In questo senso io che da 20 anni sono all'estero, ho percepito un suono retorico alla tua domanda. Veramente il dialogo fa parte del mondo naturale di vivere delle democrazie evolute. Come respirare.
Secondo me nessun giornale pubblica la notizia "Sarkhozy respira" cosi' come ""Sarkhozy incontra l'opposizione".
Ma lui respira lo stesso.

Ciao,
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