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Europa: ok all'acqua pubblica, diritto umano

MessaggioInviato: 01/07/2011, 11:16
da flaviomob
Acqua pubblica
l’EU con Vendola



dal nostro inviato GAETANO CAMPIONE

BRUXELLES - L'Europa delle Regioni promuove l'idea di acqua di Nichi Vendola . E il governatore della Puglia - sdoganato il parere di prospettiva chiesto dalla presidenza ungherese della Commissione, che rappresenterà il cuore della strategia europea sull'oro blu - ottiene un risultato importante, diventando il referente politico-istituzionale degli enti locali comunitari su questo strategico argomento. Con la leadership della Puglia riconosciuta da tutti.

L'acqua, dunque, diritto umano universale, inviolabile. Il suo valore pubblico va garantito: devono essere pubblicche la risorsa, le concessioni, la proprietà e il governo delle infrastrutture, oltre alla definizione degli standard di servizio. In sei mesi di meticoloso lavoro lo staff del presidente (Paolo Casalino, Antonello Antoniceli e Umberto Fratino) è riuscito a tessere una tela di consensi, superando alcune contraddizioni di fondo che avrebbero potuto ostacolare l'atteso disco verde. Basti pensare, ad esempio, come in Scozia il consumo dell'acqua non solo non si conteggia - a differenza di quanto avviene in Inghilterra - ma non si paga. Oppure alle lobby trasversali legate alle multinazionali del settore che vorrebbero gestire questo bene prezioso.

Gli scenari futuri non sono dei migliori. Secondo le Nazioni unite un miliardo di persone nel mondo oggi non ha accesso all'acqua potabile e il consumo si raddoppia ogni 20 anni più del doppio del tasso di crescita della popolazione terrestre. Nel 2025 la richiesta di acqua potabile sarà superiore del 56% alla quantità di acqua richiesta oggi. E per l'acqua - annunciano gli esperti - non per il petrolio, si combatteranno le guerre del futuro. L'Europa, allora, è impegnata ad una politica comune di tutela, salvaguardia e valorizzazione dell'oro blu, colonna portante dell'ambiente. Vendola ha auspicato, tra l'altro, l'adozione di una politica di «water pricing» basata sul rispetto delle prerogative nazionali e locali, che tenga conto non solo del principio di chi inquina paga, ma anche a quello del chi spreca paga. «Gli enti locali - ha detto - hanno un ruolo chiave, in quanto soggetti naturalmente deputati al controllo della qualità ambientale, e chiedono la trasformazione dell'attuale osservatorio europeo della siccità in un osservatorio idrico europeo». L'Europa si doterà l'anno prossimo del Bluprint, una sorta di libro-guida comunitario sull'acqua.

Soddisfatto Nichi Vendola: «Il parere è stato approvato a stragrande maggioranza (solo 4 voti contrari quelli austriaci ndr) senza differenze di schieramento politico. L'acqua è un bene comune che integra il diritto alla vita ed è una scarsa risorsa su cui costruire politiche pubbliche. Abbiamo immaginato una strategia globale con al centro i bacini idrografici: non si può immaginare una Europa non solidale. Prendete la Puglia: non ha fonti idriche, mi chiedo cosa accadrebbe se non potesse usufruire dell'acqua dei Paesi vicini. Il dissenso dei delegati austriaci è stato su questo punto. Hanno negato il principio della solidarietà europea».

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