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Se permettete la licenza poetica, l'idea di avere un parlamento in una città (per definizione la capitale) e ministeri sparsi sul territorio appartiene alla categoria delle idiozie. È evidente che necessità istituzionali (anche il solo dover spesso riferire in parlamento o nelle commissioni) implica che ministero e ministri abbiano sede nella stessa città in cui c'è il potere legislativo. Il fatto di avere ministeri a roma, milano, monza, napoli e palermo implica forse, nella mente dell'ideatore, che i ministri siano dei nulla facenti per cui non avendo nulla da fare, ogni posto va bene.
Forse costoro sono abituati che tanto con qualche telefonata (anche in questura) si sistema tutto.
Infatti osserviano come è ridotto il paese.

Franz

Si, sono d'accordo è una idea proprio insulsa, senza senso. Bossi è abituato a lanciare slogan demenziali ma forse non si è accorto che anche tra i leghisti, non tutti trogloditi, il vento è cambiato.
Non sapeva più cosa dire di roboante per nascondere il nulla disastroso che ha portato a Pontida.
Pensare che l'Italia è in mano a Bossi e Berlusconi mi fa piangere!

Siccome non sarà spostato alcun ministero, e lo sanno bene, mi fa pensare che sia solo un pretesto per mollare B.
Ferm restando che tra B. e la Lega c'è un accordo di tipo economico e quindi si capisce perchè fino ad ora gli ultimatum della Lega sono stati penultimatum.

Questa "idea" non poteva che crescere sul pratone di Pontida, per foraggiare la verde bassa lega del popolo bue, bisognoso di movimentarsi per nulla o per ancor peggio, tipo le quote-latte...
Ps : sopravviveremo, e purtroppo, a pontide du questo tipo, sopravvive anche s.b. !

Date troppo peso alle parole di Bossi.

Stanno semplicemente imboccando una via per unire le forze e uscire dal governo...

La cosa più comica (o grottesca) è stato vedere il ministro della semplificazione agitare la targa di un ministero da portare a Milano.
Non c'è male come semplificazione.
Prossimamente, la dogana di Chiasso a Gardaland.

La proposta di spostare i ministeri in una piccola città come Monza non ha nessuna spiegazione razionale, al di fuori di una possibile "vendetta" per la proposta di Alemanno di allestire un Gran Premio di Formula 1 nella capitale, che ha messo in discussione il perpetuarsi del GP d'Italia nell'autodromo del capoluogo brianzolo. Un "mischione" di cavoli a merenda che non ha nessun senso logico, nessuna utilità pratica e comporta un aggravio di costi inaudito in tempo di crisi: ha solo il senso di far vedere chi ha maggior potere di condizionamento e ricatto nei confronti del governo centrale, chi ce l'ha più duro.
E dietro a tutti questi fumogeni, il nepotismo avanza: sia con Alemanno a Roma, sia nella Lega con il Trota (che qualità può avere un personaggio del genere?).