Più alzano (e sono costrette ad alzare) il tono contro il Governo, più “le” opposizioni discutono tra di loro e al loro interno, senza per niente intimorire il Cavaliere o impressionare l’opinione pubblica che lo segue. Insomma le opposizioni tremano per quello che avrebbero intenzione di fare e non fanno tremare proprio nessuno per quello che riescono a fare.
Qualcuno è già alla conta (in realtà alla frutta perché non riesce a prendere decisioni degne di modificare il contesto in cui sono maturate le sconfitte delle sinistre radicali e della sinistra democratica), altri corrono il rischio di entrarci prima o poi, al primo starnuto, mentre si consumano in una competizione tra chi è il più bravo contro il Cavaliere e chi invece preferisce irretirlo con grandi strategie.
L’aver cercato di sorvolare sui motivi della grave e ripetuta sconfitta delle opposizione da parte del capo dello schieramento a loro opposto, e sulla novità dell’insediamento politico-sociale acquisito dal centro destra vincente (per la solita furbizia di salvare “capi” e “contorni”), rischia di far entrare le stesse opposizioni in un tunnel e in labirinti di pura resistenza e testimonianza.
No. Se qualcuno crede di poter andare avanti con segretari dimezzati, presidenti rampanti, popoli inesistenti che non devono vedere e tanto meno possono contare forse non si rende ben conto, dal tranquillo ombrellone sotto cui si ripara dal sole infuocato, di cosa puo’ attenderci dopo le ferie.
Paolo borghi livorno x spillo di http://www.libertaeguale.eu 27/7/2008