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Costi della politica, promesse tradite
Chi non ricorda le promesse in campagna elettorale sulla riduzione dei costi della politica. Non se n’é fatto niente. Le province sono ancora lì, intoccabili, funzionali più che al cittadino ai piccoli potentati locali, i parlamentari continuano ad essere il doppio di quelli di un Paese come gli Usa, con una popolazione cinque volte superiore alla nostra.
Le indennità, nonostante la crisi che porta alla disperazione i ceti più deboli, sono quelle di sempre e così i benefit scandalosi e persino il diritto al vitalizio.
Dopo solo cinque anni di mandato. Un privilegio assoluto - rispetto a tutti i comuni mortali che devono lavorare una vita - che si estende alle centinaia di consiglieri delle venti regioni italiane. In questo desolante scenario di menzogne, di promesse non mantenute, giunge una notizia. Una notizia che stranamente i media hanno trascurato. I consiglieri regionali dell’Emilia-Romagna hanno approvato all’unanimità una legge che prevede l’abolizione del vitalizio a partire dalla prossima legislatura.
È possibile aspettarsi l’effetto emulazione da parte del Parlamento e degli altri consigli regionali? Lo speriamo, ma non ci crediamo. Li conosciamo troppo bene.
Ezio Pelino - NAPOLI
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Caro Pelino,
sarebbe sacrosanto ma non facciamoci illusioni. L’andazzo nei Palazzi della politica va in direzione opposta. Il governo ha appena ampliato il numero dei sottosegretari, dilatando poltrone e poltroncine.
Perciò non mi aspetterei granché proprio nel finale di una legislatura che sta conoscendo l’ennesima puntata del mercato delle vacche, con promesse di prebende e ricompense a quei saltafossi che fanno i pendolari tra opposizione e maggioranza.
L’unica speranza, a mio giudizio, può arrivare dalle amministrazioni locali, le quali avendo un rapporto diretto con i cittadini (ed essendo assai strettamente sorvegliate dagli stessi), e le casse autogestite con più responsabilità, sono costrette a dare l’esempio.
Chissà che la nuova ondata di rinnovamento non arrivi dal basso. Ci tentarono sindaci e cacicchi (per dirla con D’Alema) una quindicina di anni orsono. Può darsi che stavolta non sia la solita meteora.
letterealdirettore@ilmattino.it
Venerdì 03 Giugno 2011 - 10:20