La Comunità per L'Ulivo, per tutto L'Ulivo dal 1995
FAIL (the browser should render some flash content, not this).

Legge su omofobia: "battaglia" per che cosa?

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Legge su omofobia: "battaglia" per che cosa?

Messaggioda matthelm il 22/05/2011, 14:18

«Un Paese alla rovescia»: così la sociologa Chiara Saraceno (Università di Torino e di Berlino) ha definito l'Italia (La Repubblica, giovedì 19) per quella sua parte che non vuole l'istituzione di un reato specifico di violenza contro le persone omosessuali. C'è da stupirsi, visto che "alla rovescia" sarebbero, semmai, coloro che in nome della disparità esigono di voler essere considerati alla pari, come è giusto, con chi vive una sessualità normale. Per esempio: quando chiedono il diritto di sposare una persona del loro medesimo sesso, cosa che non è concessa a nessuno, essi pretendono un diritto in più. E ora vogliono essere differenti anche per il caso di rimanere vittime di ingiuste e deprecabili violenze, come se non esistessero norme sufficienti per garantire, senza discriminazioni, l'incolumità di chiunque. Già la Costituzione (art. 3) riconosce la «pari dignità sociale» e l'uguaglianza di tutti i cittadini «davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di religione, di opinioni politiche e di condizioni personali e sociali». Perché, altrimenti, bisognerebbe riconoscere anche un reato di cattofobia per quando i cattolici sono picchiati, e di senefobia (gli anziani ingannati, truffati, picchiati), di etnofobia e magari anche di fasciofobia e comunisfobia, dato che queste due specificità ideologiche si scontrano spesso tra loro. Oltre tutto, omofobia significa paura dell'uguale (dal greco omós = stesso e fobós = timore, paura) non odio anti-omo, ed è parola nata nell'ambiente omosessuale, per indicare il timore, l'ansia che, almeno un tempo e in un ben diverso clima sociale, queste persone avevano di essere "uguali" a quelli come loro. Queste pretese sono solo un artificio per ottenere un impossibile riconoscimento giuridico dell'omosessualità. Come, però, scriveva autorevolmente il filosofo del diritto Francesco D'Agostino, è giusto «combattere le discriminazioni», ma «senza riconoscimenti impropri».

Mi sembra una buona e condivisibile riflessione questa di Liverani su Avvenire. O qualcosa mi sfugge?
"L'uomo politico pensa alle prossime elezioni. Lo statista alle prossime generazioni".
Avatar utente
matthelm
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 1830
Iscritto il: 23/05/2008, 18:10

Re: Legge su omofobia: "battaglia" per che cosa?

Messaggioda chango il 22/05/2011, 15:15

matthelm ha scritto:«Un Paese alla rovescia»: così la sociologa Chiara Saraceno (Università di Torino e di Berlino) ha definito l'Italia (La Repubblica, giovedì 19) per quella sua parte che non vuole l'istituzione di un reato specifico di violenza contro le persone omosessuali. C'è da stupirsi, visto che "alla rovescia" sarebbero, semmai, coloro che in nome della disparità esigono di voler essere considerati alla pari, come è giusto, con chi vive una sessualità normale. Per esempio: quando chiedono il diritto di sposare una persona del loro medesimo sesso, cosa che non è concessa a nessuno, essi pretendono un diritto in più. E ora vogliono essere differenti anche per il caso di rimanere vittime di ingiuste e deprecabili violenze, come se non esistessero norme sufficienti per garantire, senza discriminazioni, l'incolumità di chiunque. Già la Costituzione (art. 3) riconosce la «pari dignità sociale» e l'uguaglianza di tutti i cittadini «davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di religione, di opinioni politiche e di condizioni personali e sociali». Perché, altrimenti, bisognerebbe riconoscere anche un reato di cattofobia per quando i cattolici sono picchiati, e di senefobia (gli anziani ingannati, truffati, picchiati), di etnofobia e magari anche di fasciofobia e comunisfobia, dato che queste due specificità ideologiche si scontrano spesso tra loro. Oltre tutto, omofobia significa paura dell'uguale (dal greco omós = stesso e fobós = timore, paura) non odio anti-omo, ed è parola nata nell'ambiente omosessuale, per indicare il timore, l'ansia che, almeno un tempo e in un ben diverso clima sociale, queste persone avevano di essere "uguali" a quelli come loro. Queste pretese sono solo un artificio per ottenere un impossibile riconoscimento giuridico dell'omosessualità. Come, però, scriveva autorevolmente il filosofo del diritto Francesco D'Agostino, è giusto «combattere le discriminazioni», ma «senza riconoscimenti impropri».

Mi sembra una buona e condivisibile riflessione questa di Liverani su Avvenire. O qualcosa mi sfugge?


solo alcune osservazioni:

1) voler sposarsi con la persona che si ama mi pare la cosa più ovvia del mondo. due persone dello stesso sesso non chiedo un diritto in più di una coppia eterosessuale, ma lo stesso diritto.

2) la legge che è stata bocciata non introduceva il reato di omofobia, ma riconosceva l'aggravente, nei reati contro la persona, per motivi di omofobia, ossia commessi in base all'orientamento sessuale della vittima di violenza

3) esistono già le aggravanti per violenze su base religiosa. non è necessario intordurre un reato di cattofobia.

4) l'art. 3 della Costituzione che viene citato, ma non capito dall'autore dell'articolo, di fatto rende possibile, per non dire doveroso, il riconocimento giuridico dell'omosessualità.

5) definire l'eterosessualità normale e implicitamente l'omosessualità anormale, rende palesemente discriminatorio e per nulla condivisibile quell'articolo.
chango
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 656
Iscritto il: 30/12/2008, 13:06

Re: Legge su omofobia: "battaglia" per che cosa?

Messaggioda matthelm il 22/05/2011, 15:34

1) il matrimonio, previsto dalla nostra Costituzione, non è consentito. Cambiamo la Costituzione?
2) Inutile aggravante è già previsto tutto. Dovrebbe funzionare la Giustizia, questo sì.
3) cattofobia, era ironia.
4)????
5)Costituzione. "è giusto «combattere le discriminazioni», ma «senza riconoscimenti impropri».
"L'uomo politico pensa alle prossime elezioni. Lo statista alle prossime generazioni".
Avatar utente
matthelm
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 1830
Iscritto il: 23/05/2008, 18:10

Re: Legge su omofobia: "battaglia" per che cosa?

Messaggioda gabriele il 22/05/2011, 15:48

matthelm ha scritto:1) il matrimonio, previsto dalla nostra Costituzione, non è consentito. Cambiamo la Costituzione?


Cosa intendi esattamente? Che secondo la costituzione due persone dello stesso sesso non possono sposarsi?

Costituzione Italiana. Io leggo:

Art. 29.

La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio.

Il matrimonio è ordinato sull'eguaglianza morale e giuridica dei coniugi, con i limiti stabiliti dalla legge a garanzia dell'unità familiare.
Chi sa, fa. Chi non sa, insegna. Chi non sa nemmeno insegnare, dirige. Chi non sa nemmeno dirigere, fa il politico. Chi non sa nemmeno fare il politico, lo elegge.
Avatar utente
gabriele
Redattore
Redattore
 
Messaggi: 2690
Iscritto il: 18/05/2008, 16:01

Re: Legge su omofobia: "battaglia" per che cosa?

Messaggioda matthelm il 22/05/2011, 16:15

Si, quell'articolo ed i seguenti. O pensi davvero che chi scrisse la Costituzione intendesse matrimonio tra generi uguali?
"L'uomo politico pensa alle prossime elezioni. Lo statista alle prossime generazioni".
Avatar utente
matthelm
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 1830
Iscritto il: 23/05/2008, 18:10

Re: Legge su omofobia: "battaglia" per che cosa?

Messaggioda Stefano'62 il 22/05/2011, 21:19

matthelm ha scritto:Mi sembra una buona e condivisibile riflessione questa di Liverani su Avvenire. O qualcosa mi sfugge?

Ti sfuggono due cose:
la prima è che la norma Costituzionale che viene citata.....
art. 3) riconosce la «pari dignità sociale» e l'uguaglianza di tutti i cittadini «davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di religione, di opinioni politiche e di condizioni personali e sociali
........e che intende esplicitamente punire le discriminazioni,in caso di violenza su un omosessuale viene facilmente e colpevolmente aggirata negando il nesso discriminatorio basato sulla differenza di sesso tra l'omofobo e la sua vittima,perchè anagraficamente risultano entrambi di sesso maschile.
Di fatto il crimine viene facilmente rubricato come violenza semplice di un uomo (si far dire) ai danno di un altro uomo (omosessuale),anche nei casi in cui si tratta di reato di stampo razzista.
Io non conosco bene le implicazioni di questa nuova proposta di legge e no la discuto nel merito;ma è un fatto che la norma Costituzionale sia disattesa,e che si debba intervenire,o con l'istituzione di un reato apposito,oppure riconoscendo esplicitamente che l'omosessuale non fa parte dè del sesso maschile nè di quello femminile,in modo da garantire che l'articolo tre venga applicato come si deve.

La seconda cosa che spero ti sia sfuggita,è che l'intento della chiesa e delle penne al suo servizio che scrivono articoli come quello che hai postato,non è (come ingannevolmente sembra) quello di ammettere che gli omosessuali debbano essere considerati pure loro sotto l'ombrello protettivo dell'articolo tre,dato che se cosi fosse dovrebbero nel frattempo pure indignarsi del fatto che tale ombrello evidentemente non funziona,cosa che si guardano bene dal fare.
Il loro intento non dichiarato ma palese,è invece quello di negare pervicacemente e ostinatamente che esista una qualsiasi cosa che possa venire definita omofobia,e al tempo stesso di scongiurare che l'omosessuale venga riconosciuto come sesso distinto da quello maschile e femminile e riconosciuto ufficialmente come qualcosa di differente da una devianza (la battaglia è tutta lì.....)
Basta leggere il patetico e molto illuminante tentativo di inficiare la congruità semantica del termine omofobia...
Ma chissenefrega,è chiaro che omo è l'abbreviazione di omosessuale,e comunque se non gli piace omofobia la chiameremo omosesso-fobia,o ancora meglio col suo vero nome : razzismo.

Dunque: Legge su omofobia:battaglia per che cosa ?
Risposta:battaglia contro le discriminazioni,ed è (anzi,dovrebbe essere) stupefacente che la Chiesa Cristiana non la appoggi.

matthelm ha scritto:Si, quell'articolo ed i seguenti. O pensi davvero che chi scrisse la Costituzione intendesse matrimonio tra generi uguali?

E tu pensi davvero che a quei tempi non esistessero omosessuali ?
Stefano'62
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 1814
Iscritto il: 20/12/2008, 14:36

Re: Legge su omofobia: "battaglia" per che cosa?

Messaggioda lodes il 22/05/2011, 23:31

Un post da leggere:

Ivan Scalfarotto

COME PRENDONO IL SOLE I GAY?
3 COMMENTI

22 MAGGIO 2011
Qualche giorno fa è uscito un articolo sul Corriere Fiorentino che si chiedeva come mai la Regione Toscana investa sul turismo GLBT. “E che, i gay non prendono il sole come gli altri?”. Ho provato a rispondere allo spiritoso redattore come segue.

Il turismo religioso nel mondo fattura circa 18 miliardi di dollari all’anno per raggiungere i quali è necessario movimentare 300 milioni di pellegrini. Il fatturato annuale del turismo GLBT (acronimo che sta per “Gay, Lesbian, Bisexual, Transgender) ammonta invece, secondo una stima non recentissima (2007) e quindi approssimata per difetto, a 55 miliardi di dollari annui con un movimento di 70 milioni di turisti. Ogni pellegrino vale 60 dollari, ogni turista GLBT di dollari ne vale invece 786. Questa la risposta dei numeri (in America li chiamano “pink dollars”) al curioso articolo di Matteo Orsucci che, sul Corriere Fiorentino di ieri, si chiedeva perché mai la Regione Toscana abbia deciso di investire sul turismo gay e che cosa addirittura sia, il turismo gay. La realtà è che dietro queste domande, per rispondere alle quali basterebbe dedicare solo pochi minuti e una semplice visita su Google, si nasconde una nemmeno troppo sottile omofobia. L’omofobia – che non va confusa con la violenza omofobica – è un sentimento. E questo sentimento è la norma e non l’eccezione in un Paese che in nome dell’economia ha accettato di tutto (incluso consentire serenamente a un dittatore svitato e sanguinario di mettersi a fare campeggio in pieno centro di Roma) ma che non esita a mettere a rischio le centinaia di posti di lavoro creati in Sicilia (!) da un’azienda svedese solo perché la medesima azienda utilizza anche in Italia, come si fa nel resto dell’occidente, una coppia gay come esempio di famiglia per la sua pubblicità. “Sarà mica che i gay prendono il sole in modo diverso?” si chiede Orsucci. Lo rassicuro: i gay prendono il sole come gli altri. Se non che, quando lo fanno, spendono molto di più e meglio di molte altre categorie di turisti: questo lo hanno capito numerose località e regioni che su questo interessante segmento di mercato hanno fatto grossi investimenti. Dopodiché, al di là dell’investimento, è necessario creare ambienti che siano attrattivi per quel segmento di clientela. Fare in modo che se due uomini o due donne chiedono una stanza matrimoniale, per esempio, l’albergatore non li piazzi automaticamente in una doppia con un marmoreo comodino centrale. O essere certi che se i due decidono di darsi castamente la mano per strada a nessuno salti in mente di insultarli – come è accaduto a Paola Concia e alla sua compagna Ricarda a Roma qualche settimana fa – o, peggio ancora, di malmenarli. O dove i poliziotti sono stati formati specificamente per proteggerli e i negozianti e i ristoratori educati appositamente per sorridergli. Insomma, se i gay e le lesbiche non possono sempre scegliere dove vivere, possono almeno scegliere dove andare in vacanza. E vanno preferibilmente verso quei luoghi dove sono loro garantiti uguali dignità e rispetto. Si comincia con l’essere riconosciuti, a partire dalle proprie specificità. L’uguaglianza non significa trattare tutti allo stesso modo, ma trattare circostanze differenti in modo differente così da assicurare alla fine per tutti un’assoluta uguaglianza sostanziale. Vale per i cittadini, vale anche per i turisti. E conviene a tutti. Per capirlo basterebbe voler guardare alle cose – o, se non ci si riesce, almeno ai dollari – senza pregiudizi e paraocchi.
lodes
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 208
Iscritto il: 18/01/2011, 18:26

Re: Legge su omofobia: "battaglia" per che cosa?

Messaggioda pianogrande il 22/05/2011, 23:53

Cosa ne penso di leggi di questo genere l'ho detto in altre occasioni: una aggressione è una aggressione e va punita (ma va punita!) come tale, stop.
Sono, assolutamente contro ogni tipo di discriminazione.
Anche le discriminazioni (in base a qualsiasi criterio: religioso, sessuale, politico etc.) vanno punite.
Per esempio, in un concorso pubblico o in una assegnazione di un diritto o quant'altro.
Chiederei, poi di riflettere meglio, perché la trovo profondamente razzista, sulla richiesta di istituire un terzo sesso (quello degli omosessuali).
Omosessuale significa che qualcuno ha rapporti sessuali con persone dello stesso sesso.
Ci sono omosessuali donne ed omosessuali uomini.
Questi restano uomini e donne.
Se, poi, vogliono vivere insieme, sono padronissimi di farlo e di chiedere che lo stato (che è lo stato di tutti) regolarizzi questa decisione cominciando, almeno, a farla diventare un contratto riconosciuto e che crei diritti e doveri e garanzie etc.
Lo vogliamo chiamare matrimonio?
Ma è così importante?
Se bastasse non chiamarlo matrimonio (ma non è bastato in note occasioni) sarebbe niente.
Anzi.
Insistere per chiamarlo matrimonio dà alibi robusti ai Giovanardi vari che, altrimenti, avrebbero qualche difficoltà.
Lascerei stare matrimonio e famiglia ed andrei per gradi.
Cominciamo a parlare di contratto.
Se anche un contratto venisse negato (come è quasi sicuro con le teste che ci ritroviamo al potere) una lotta sarebbe molto più giustificata a livello di opinione pubblica e di istituzioni più o meno schierate.
Perché un signore deve andare a dichiarare, davanti a un giudice di essere omosessuale e magari (mi viene da ridere) dimostrarlo?
Ma cosa glie ne deve fregare al giudice delle preferenze sessuali?

Denuncia: il Sig. rossi mi ha dato un pugno sui denti (fine della denuncia).
Il Sign. Rossi, una volta dimostrato che è colpevole, deve essere punito (punito non inviato a fare due mesi nella sua villa al mare).
Fotti il sistema. Studia.
pianogrande
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 10611
Iscritto il: 23/05/2008, 23:52

Re: Legge su omofobia: "battaglia" per che cosa?

Messaggioda Robyn il 23/05/2011, 1:48

L'aggravante può essere a discrezione del magistrato,senza nessuna legge,se si dimostra che oltre alla punibile violenza fisica,questa è stata determinata da un puro intento discriminatorio ciao robyn
Locke la democrazia è fatta di molte persone
Avatar utente
Robyn
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 11342
Iscritto il: 13/10/2008, 9:52

Re: Legge su omofobia: "battaglia" per che cosa?

Messaggioda gabriele il 23/05/2011, 7:51

matthelm ha scritto:Si, quell'articolo ed i seguenti. O pensi davvero che chi scrisse la Costituzione intendesse matrimonio tra generi uguali?


Non importa quello che penso io ma quello che c'è scritto.

Quindi prendere la Costituzione come punto di riferimento per dire che persone congeneri non possono sposarsi è errato.
Chi sa, fa. Chi non sa, insegna. Chi non sa nemmeno insegnare, dirige. Chi non sa nemmeno dirigere, fa il politico. Chi non sa nemmeno fare il politico, lo elegge.
Avatar utente
gabriele
Redattore
Redattore
 
Messaggi: 2690
Iscritto il: 18/05/2008, 16:01

Prossimo

Torna a Che fare? Discussioni di oggi per le prospettive di domani

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Google [Bot] e 34 ospiti