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Un'Italia di moderati in cerca di rappresentanza

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Un'Italia di moderati in cerca di rappresentanza

Messaggioda ranvit il 17/05/2011, 12:33

http://www.italiafutura.it/dettaglio/11 ... resentanza


Un'Italia di moderati in cerca di rappresentanza
Nel voto amministrativo cresce la richiesta di nuova politica
di Carlo Calenda e Andrea Romano , pubblicato il 17 maggio 2011

Le grandi città hanno sorpreso, rifiutando la militarizzazione del voto che era stata cercata dai protagonisti di un bipolarismo ormai zoppicante. Il berlusconismo “da battaglia” è palesemente in crisi per la prima volta da anni, la Lega è al palo, il Partito democratico cresce solo al prezzo di un rafforzamento della componente più estrema e giustizialista della sinistra, il terzo polo, con pochissime eccezioni, rimane ben al di sotto delle due cifre, la protesta antipolitica cresce di intensità. Il voto mobile e moderato si muove, come avviene in tutte le democrazie nei momenti di passaggio, ma non trova ancora un approdo chiaro in grado di farsi maggioranza. Intanto si chiude un’ennesima, bruttissima campagna elettorale che segna un nuovo record in termini di distanza tra politica e paese reale.

Solo pochi giorni fa un’approfondita analisi svolta dal Sole 24 Ore aveva individuato nel lavoro e nella crescita economica gli obiettivi su cui la maggioranza degli italiani auspicava che si concentrasse la politica. Eppure nessun partito sembra in grado di raccogliere questa domanda. In tutti i paesi avanzati il confronto si concentra sul voto mobile e moderato che, privo di condizionamenti ideologici, determina in larga misura il successo elettorale. Il cosiddetto "sfondamento al centro" è dappertutto un fattore fondamentale per ancorare l'agenda ai bisogni e agli interessi concreti dei cittadini. Lo è stato nelle più incisive operazioni di cambiamento degli ultimi anni (Tony Blair in Gran Bretagna, Angela Merkel in Germania, Barack Obama negli USA) dove la conquista del "centro riformista" è stato obiettivo e strumento decisivo per aprire grandi stagioni di innovazione. In Italia è successo l'opposto, i due grandi partiti "moderati" hanno ostinatamente cercato la radicalizzazione del confronto.

La storia della Seconda Repubblica è stata una storia di estremismi contrapposti che si sono sorretti a vicenda sulla pelle della nazione. Di questo ventennio di guerra civile a bassa intensità oggi le vittime sono proprio PD e PDL. Il primo turno delle elezioni amministrative archivia le residue ambizioni maggioritarie dei due partiti principali di centro destra e centro sinistra e certifica la crisi del bipolarismo all'italiana. Laddove destra e sinistra non sono molto lontane nelle soluzioni concrete che talvolta propongono, la retorica tutta identitaria della contrapposizione ad ogni costo che impedisce di riconoscere legittimità all'avversario e prova a costringere gli elettori a schierarsi ogni volta gli uni contro gli altri, ha indebolito l'offerta politica nei confronti dei cittadini moderati. Cittadini che in stragrande maggioranza non hanno il coltello tra i denti, non vivono la propria identità politica come fondamentalismo irriducibile. Quei cittadini si accontenterebbero di qualche decisione politica efficace su lavoro e crescita economica. Qualche promessa mantenuta tra gli annunci della rivoluzione liberale o di una risurrezione morale del paese. Qualche risultato da paese normale, in buona sostanza.

Eppure qualcosa sta cambiando, come segnala anche questo voto amministrativo. Cresce il convincimento, trasversale, che questa situazione di guerra civile a bassa intensità sia più pericolosa per il paese persino della vittoria dello schieramento avversario. Il rincorrersi dei dati negativi riguardanti ogni settore della società ha radicato la convinzione di un generale declino dell'Italia. Nel paese reale, ma non ancora nella politica, si fronteggiano forze moderate e razionali, largamente maggioritarie, che guardano al futuro e forti correnti emotive che spingono verso il passato. Le prossime elezioni politiche dimostreranno se sapremo finalmente superare questa transizione infinita che blocca il paese.

Ma perché questo accada dovranno affermarsi innovazioni vere e significative nell'offerta politica che sappiano compattare un ampio fronte razionale e moderato, mobilitando forze nuove della società civile insieme alle personalità più capaci e responsabili dei due schieramenti politici.

Un grande movimento popolare che abbia l'ambizione e la forza per puntare alla conquista della leadership del paese ricompattando il voto moderato, piuttosto che il modesto obiettivo di riesumare la politica dei due forni. Un fronte dei razionali che condivida la visione della politica come una “forza tranquilla”, che metta al centro i temi della crescita e della solidarietà, e sia capace di rimettere in moto il paese liberando le tante eccellenze di cui l'Italia è ricca nei più diversi settori della sua vita sociale ed economica.
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: Un'Italia di moderati in cerca di rappresentanza

Messaggioda pianogrande il 17/05/2011, 13:33

Tutto questo accanirsi contro il "clima di guerra civile" mi sembra, un po', stucchevole.
E' fare di ogni erba un fascio.
E' mettere sullo stesso piano chi attacca le istituzioni e chi le difende.
Assomiglia alle soporifere accuse di antiberlusconismo che sono sempre volate ogni volta che qualcuno si è incazzato e/o ha cercato di reagire.
Intanto che si pensa all'Italia futura, si cerchi di non mancare di rispetto e di non banalizzare su chi si sta sbattendo per l'Italia di adesso.
Poi, in futuro, se deciderà di sbattersi anche Montezemolo, sarà il benvenuto.
Fotti il sistema. Studia.
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Re: Un'Italia di moderati in cerca di rappresentanza

Messaggioda Stefano'62 il 17/05/2011, 13:48

italiafutura ha scritto:La storia della Seconda Repubblica è stata una storia di estremismi contrapposti che si sono sorretti a vicenda sulla pelle della nazione.

Estremismi contrapposti ?????
Ma va là,da una parte c'è una finta destra qualunquista e ladra,dall'altra le istanze di legalità,chiamate comunismo solo da chi ha interesse a intorbidire le acque.
Da una parte c'è il torto dei colpevoli e dei collusi (coscienti o meno),dall'altra c'è la ragione del buon diritto;opposti estremismi e destra e sinistra non c'entrano un tubo.

Quella dell'estremismo contrapposto è l'analisi di parte in forma di pallida scusante,di chi per anni ha militato nel primo dei due schieramenti,e ora cerca di rifarsi la faccia buttandola in calcio d'angolo.

E poi quella degli italiani moderati.........
erano di Malta per caso i voti della lega,solo per fare un esempio ?
Gli italiani sono moderati solo a parole,nei fatti non guardano in faccia a nessuno nel farsi i loro interessi.
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Re: Un'Italia di moderati in cerca di rappresentanza

Messaggioda Iafran il 17/05/2011, 15:20

ranvit ha scritto:In Italia è successo l'opposto, i due grandi partiti "moderati" hanno ostinatamente cercato la radicalizzazione del confronto.

La storia della Seconda Repubblica è stata una storia di estremismi contrapposti che si sono sorretti a vicenda sulla pelle della nazione. Di questo ventennio di guerra civile a bassa intensità oggi le vittime sono proprio PD e PDL.

Chi prepara una sua discesa in campo vuole vedere la cosa che gli fa più comodo ("radicalizzazione del confronto") ed ignorare la realtà: l'avvento di avventurieri alle istituzioni italiane e la difesa dei valori democratici degli altri.
Se non si riesce o non si vuole fare tale distinzione, questo "nuovo che avanza" intende adattarsi solo alla situazione "politica", creata e voluta esclusivamente dai poteri eversivi ... per non dover rispondere del loro operato alla Magistratura.

Molti possono stare al gioco dei masnadieri, ma gli altri, che dissentono, non possono soprassedere con facilità sulle ragioni della discesa in campo di "silvio" e sullo sconquasso che ha provocato alla vita politica e sociale degli italiani.
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Re: Un'Italia di moderati in cerca di rappresentanza

Messaggioda cardif il 17/05/2011, 15:47

Stefano'62 ha scritto:Estremismi contrapposti ?????
Ma va là,da una parte c'è una finta destra qualunquista e ladra,dall'altra le istanze di legalità,chiamate comunismo solo da chi ha interesse a intorbidire le acque.
Da una parte c'è il torto dei colpevoli e dei collusi (coscienti o meno),dall'altra c'è la ragione del buon diritto;opposti estremismi e destra e sinistra non c'entrano un tubo.

Meno male; non sono il solo a vederla così.
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Ma mo' mi so' capito bene?
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Re: Un'Italia di moderati in cerca di rappresentanza

Messaggioda ranvit il 17/05/2011, 18:38

Come ho già detto piu' volte...mi fa piacere sapere che, forse, nuovi attori vogliano "scendere in campo". Riporto scritti da Italia Futura ma non è che ne condivida sempre e comunque quanto sostengono.
Nel caso specifico condivido in particolare l'invito ad una politica meno violentemente rissosa.

Indubbiamente Berlusconi è l'avvelenatore, ma non ha fatto altro che mettere coscientemete il dito nella piaga: l'atteggiamento fideista che persiste a sinistra rendendo gran parte del suo popolo totalmente irrazionale nel suo pregiudizio su tutto cio' che è "altro". Insomma Berlusconi ha agito con lucida razionalità, usando il punto debole della sinistra, per ottenere il massimo del consenso possibile. Non a caso ha perso solo due volte: con Prodi, che certo non ha le caratteristiche dell'uomo di sinistra.

A questo punto Berlusconi con la sua noiosa ripetizione del meccanismo succitato ha stufato anche i morti....infatti "la gente" cominci a stufarsi.
Ma questo non significa necessariamente che cominci ad apprezzare chi urla dall'altra parte :D


Vittorio

PS Faccio anche notare che Pisapia e De Magistris, che in tempi non sospetti ho dichiarato avrei votato, non sono certo degli....urlatori.
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Re: Un'Italia di moderati in cerca di rappresentanza

Messaggioda Iafran il 17/05/2011, 22:52

ranvit ha scritto:l'atteggiamento fideista che persiste a sinistra rendendo gran parte del suo popolo totalmente irrazionale nel suo pregiudizio su tutto cio' che è "altro".

Grazie, per averci spiegato le nostre "pecche"! Non perdere la pazienza se io, pianogrande, Stefano e cardif abbiamo fatto orecchie da mercante nei nostri interventi e siamo ancora riluttanti a riconoscere la lucida razionalità e le altre qualità politiche di silvio.
"Semo gente de sinistra" per te e tu saresti ... alla nostra destra, attenzione però ... un po' più in là e ti ritroverai fra le braccia di silvio, il Sansone dei politici italiani. :o
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Re: Un'Italia di moderati in cerca di rappresentanza

Messaggioda flaviomob il 18/05/2011, 0:03

Il tanto sbandierato voto moderato dove sarebbe, in queste amministrative? Nella lista di Mastella...? :lol:


"Dovremmo aver paura del capitalismo, non delle macchine".
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Re: Un'Italia di moderati in cerca di rappresentanza

Messaggioda Stefano'62 il 18/05/2011, 0:12

ranvit ha scritto:Come ho già detto piu' volte...mi fa piacere sapere che, forse, nuovi attori vogliano "scendere in campo". Riporto scritti da Italia Futura ma non è che ne condivida sempre e comunque quanto sostengono.
Nel caso specifico condivido in particolare l'invito ad una politica meno violentemente rissosa.

Anche io la penso così.
E sono molto curioso e mi piace l'idea che si stia formando finalmente una destra seria.
così anche la sinistra sarà stimolata a darsi una mossa.
Abbiamo tutti da guadagnarci da questo.

Ciao
Stefano'62
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Re: Un'Italia di moderati in cerca di rappresentanza

Messaggioda flaviomob il 18/05/2011, 0:39

http://espresso.repubblica.it/dettaglio ... no/2151569

'Pd, ora impara da Milano'

di Alessandro Gilioli

«Si vince quando si fanno le primarie, quando si presenta gente stimabile, quando non si ha paura di guardare a sinistra. E quando si evitano tatticismi e coalizioni Frankenstein». Parla il lombardo Giuseppe Civati, leader dei giovani 'rottamatori' (17 maggio 2011)

Pippo, il Pd canta vittoria a Milano però non è che Pisapia fosse esattamente il 'suo' candidato. Non è un po' mettere il cappello su un esterno?
«Beh, a volte la realtà supera la fantasia. Da mesi, accolto come un visionario, parlo di 'sorpasso' e a Milano il Pd è a pochissimi voti dal Pdl: quasi il 29 per cento. E quasi due terzi della coalizione di Pisapia sono rappresentati dal Pd. Il capolista Stefano Boeri - che fu battuto proprio da Pisapia alle primarie - ha superato le 12 mila preferenze. Mi sembra che questo sia il risultato di un centrosinistra unito e credibile (cosa che ha dell'incredibile, me ne rendo conto), in cui il Pd c'è, motivatissimo».

Ma com'è che questa volta il Pd è andato bene? Merito di chi, di che cosa?
«Il Pd vince quando fa il Pd e ci mette le primarie, le energie, la passione. Quando porta ai seggi gli entusiasmi e gli elettori che aveva coinvolto fin dalla sua nascita e lascia a casa pasticci, politichese e alleanze geneticamente modificate. Con figure che abbiano personalità, stima e credibilità. Se invece sceglie il candidato in base a equilibri che nulla hanno a che vedere con quel che gli elettori chiedono, non funziona. Quello è il passato, e non tornerà, in molti dovrebbero farsene una ragione».

Che indicazioni dà il voto di Milano a Bersani e a tutto il tuo partito?
«Che i pregiudizi verso ciò che si muove a sinistra del Pd sono infondati, da Vendola a Pisapia. Chi ha paura di Vendola, in questa Italia, è un matto vero. Ci vuole coraggio, soprattutto, e costanza, anche quando le sfide sembrano impossibili».

Adesso però nel centrosinistra c'è già chi fa la corte a Palmeri e al centro...
«Manfredi Palmeri non farà mai un'alleanza dichiarata con noi, il problema non si pone nemmeno. Il confronto però con una persona che si è dimostrata leale e competente - diversamente dall'avversaria principale - secondo me è necessario».

E questi ragazzi del M5S che hanno preso il tre e passa? Potrebbero essere decisivi i loro voti fra due settimane. Tu che gli diresti?
«Prima di tutto che non siamo tutti uguali, e che c'è una 'bella' differenza tra Pisapia e Moratti. E però discuterei con loro anche di quello che vogliono fare a Milano. Dal territorio all'innovazione, dalla trasparenza alla qualità amministrativa. Vanno presi sul serio, proprio perché sono ragazzi. Direi loro che se il Pd governerà questo Paese farà metà Parlamento, a metà prezzo. Che la Rete è un veicolo di libertà e di sviluppo, e che va fatta crescere. Magari mettendo mano al conflitto di interessi, anzi, a tutti i conflitti di interessi, che in questi anni si sono moltiplicati».

Secondo te c'è da aspettarsi qualche colpo di teatro di B. nei prossimi 15 giorni? E quale?
«Non so, ma glielo sconsiglierei. Evocare gli anni Settanta non ha portato bene a chi allora frequentava Mangano e faceva la tessera della P2. Farlo con il trucco e con la bugia, poi, ha infastidito moltissimi elettori. La Santanchè, sottosegretaria mannara, e le pattine chiodate della Moratti si sono rivelate disastrose. Ma qual è l'alternativa che ha a disposizione, Berlusconi? Mettersi a parlare dei risultati del suo governo? Auguri.»

Vediamo se hai il coraggio per fare quello che non fa nessun politico: sbilanciati sulle percentuali Moratti-Pisapia fra due settimane.
«Vince Pisapia. Però i pronostici portano sfighissima. E bisogna arrivarci, a quel risultato, senza pensare che si tratti di una cosa scontata. Perché il ballottaggio è proprio un'altra partita, rispetto al primo turno».

Ecco, ora la nota dolente: bella botta per il Pd a Napoli. Di chi la colpa?
«Di quasi tutti. Ci sono responsabilità che vengono da lontano ed errori recenti. Ora, però, non c'è tempo per le verifiche: l'unica cosa da fare è battere Lettieri e Cosentino».

Ma tu, in coscienza, l'avresti votato questo Morcone?
«Morcone ha fatto il possibile e andava sostenuto. Più di così, evidentemente, non si poteva fare. Non per colpa sua, ma del contesto in cui è emersa la sua candidatura».


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