Il S.S. Berlusconi assegna i 'posti' lasciati liberi dal Fli con esponenti di IR che sostengono il suo governo. Ha nominato 9 sottosegretari; ma, per accontentarli tutti, ha promesso che ne nominerà altri 10.
Il PdR Napolitano firma il decreto di nomina di questa prima infornata. Ma constata un cambio politico della maggioranza, con l'uscita di Fli e l'ingresso di un altro gruppo. Chiede che su questo si esprima il parlamento, perché è un nuovo governo e deve avere la fiducia delle camere (art.94 della Carta).
Il S.S. Berlusconi reagisce dicendo: "Vuole un voto di fiducia? Dimostrerò che possiamo allargarci ancora".
Il PdC continua ad interpretare il parlamento come una specie di consiglio di amministrazione, un semplice suo organo di consulenza che lui può fare e disfare a suo piacimento.
Il PdR continua nel tentativo di arginare questa deriva, di difendere la Repubblica parlamentare in cui l'istituzione sovrana è il Parlamento, unico ad essere eletto dal popolo.
Il popolo continua ad occuparsi dei suoi problemi; poi c'è chi continua a vedere il GF (inteso come Grande Fratello) o a seguire le opinioni di GF (inteso come Giuliano Ferrara).
cardif